XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
Aby Warburg E Vannevar Bush Gli Utopici Supporti Di Studio Tra Europa E Stati Uniti Nel XX Secolo
1. Aby Warburg e Vannevar Bush : gli utopici supporti di studio tra Europa e
Stati Uniti nel XX secolo
I metodi comparativi tra manualità e tecnologia
Lara Scanu
L’utopica macchina Memex, descritta da Vannevar Bush1 nel suo profetico articolo As we may
think2, si poneva come la soluzione a tutta una serie di problematiche legate alle attività di
studio e di ricerca, prima tra tutte la meccanizzazione di dati testuali e visivi in un archivio
personale in modo tale da poter effettuare confronti, sovrapposizioni e collegamenti tra vari
materiali in precedenza reperiti, ponendosi in tal senso come precursore del sistema
ipertestuale3 e del personal computer.
Figura 1: Illustrazione della macchina Memex, tratta dalla seconda edizione dell'articolo di Bush
pubblicata nel 1945 in Life
Bush, nel descrivere il progetto della sua macchina di comparazione, seleziona alcune tra le
più importanti tecnologie coeve, illuminandone il percorso ed indicandone lo sviluppo ultimo,
fino al totale completamento: il Memex è, sostanzialmente, un calcolatore analogico, un
dispositivo elettro‐ottico, la cui unità operativa è il microfilm4.
La combinazione di queste nuove tecnologie con questo innovativo utilizzo insieme alla
possibilità di controllare ogni sinapsi tramite una tastiera e un sistema di leve e bottoni e
1 Scienziato, inventore e tecnologo statunitense, Everett, 1890 – Belmont, 1974. Coordinò le attività di ricerca per
gli Stati Uniti d’America durante il secondo conflitto mondiale.
2 BUSH 1945.
3 Termine coniato dal sociologo e pioniere dell’informatica statunitense Ted Nelson (1937 – viv.) nell’ambito di
una conferenza, pubblicata con il titolo Complex Information Processing: A File Structure for the Complex, the
Changing, and the Indeterminate nel 1965 (NELSON 1965), è la possibilità ci creare dei collega enti fissi e
molteplici tra vari documenti, siano essi scritti, visivi o sonori (in questi ultimi due casi il termine più corretto da
utilizzare è ipermedia).
4 Supporto analogico su pellicola attraverso il quale è possibile conservare documenti e/o immagini al fine di
trasmetterli, leggerli e stamparli.
2. 2
all’utilizzo della fotografia, consentiva a questa project machine di essere il clone elettronico
dei processi della mente e del ragionamento umano.
I meccanismi interni al macchinario consentivano, oltre ad una rapida consultazione dei
documenti e delle immagini archiviate, anche la possibilità di creare dei collegamenti stabili
tra i vari materiali archiviati e la fondamentale opportunità inserire delle note a margine,
degli appunti, dei commenti a corredare il materiale esistente.
Altra affermazione perspicace e veggente è quella della creazione di una figura professionale
specializzata nella creazione di percorsi associativi, più o meno ciò che noi chiamiamo utente
consapevole.
La progettazione e descrizione del Memex è da considerarsi il risultato di un lungo processo di
sintesi sull’elaborazione della mente umana mediante accostamenti di vari elementi che si
stava portando a compimento.
Figura 2: Etienne ‐ Jules Marey, Bird Flight, Pelican, 1886
La fine del XIX secolo aveva portato alla luce invenzioni come la fotografia5, che consente
all’uomo di fermare l’istante in un’immagine. Ma, con il tempo, si sentì sempre più l’esigenza
di riprodurre una situazione in movimento: dapprima la cronofotografia6, inventata dal
medico francese Étienne ‐ Jules Marey7, per un fine puramente scientifico, anche se in seguito
questa tipologia di strumento venne utilizzata soprattutto dagli artisti futuristi per osservare
la velocità e fissarla in un’immagine; successivamente si pensò ad un mezzo espressivo in
grado sì di riprodurre una situazione, ma in movimento: nacque così il cinema nel 1891, dopo
degli esperimenti precedenti, ed arrivò al grande successo con i fratelli Lumière8 e con le
5 È un’immagine ottenuta tramite la registrazione statica e permanente delle emanazioni luminose, proiettate su
una superficie fotosensibile tramite un sistema ottico. La prima camera oscura per ottenere le prime fotografie fu
realizzata nel 1813 da Joseph Nicéphore Niépce (Ricercatore e fotografo francese, Chalon‐sur‐Saône, 1765 –
Saint‐Loup‐de‐Varennes, 1833).
6 Mezzo attraverso cui poter registrare in un’unica immagine fotografica varie posizioni di un soggetto in
movimento in diversi momenti. Si differenza dall’idea di cinema per l’esclusivo scopo scientifico, tipico dello
spirito positivista in cui nacque tale strumento.
7 Medico fisiologo francese, inventore della cronofotografia e precursore della cinematografia, Beaune, 1830 –
Parigi, 1904.
8 Imprenditori francesi ed inventori del proiettore cinematografico, Auguste (Besançon, 1862 – Lione, 1954) e
Louis (Besançon, 1864 – Bandol, 1948).
3. 3
teorie legate al montaggio e alla regia di Sergej Ejzenstejn9, elaborò un’opera teorica dal titolo
molto eloquente: Il movimento espressivo10.
Figura 3: Storia delle immagini in movimento: da sinistra, Joseph Nicéphore Niépce, Etienne ‐ Jules
Marey, i fratelli Lumière e Sergej Ejzenstein.
Per dar luogo ad immagini in movimento la componente comparativista è molto forte, da un
lato perché più figure di uno stesso soggetto realizzate in pose diverse danno luogo ad una
sequenza ed è dunque importante che le immagini, tra loro confrontate, risultino diverse,
dall’altro, nella cinematografia, ciò che conferisce espressione al movimento è proprio il
confronto tra il testo scritto e l’interpretazione dell’attore, azione questa volta dalla figura
mediatrice del regista.
Figura 4: da sinistra, locandina del cinematografo Lumière e un celebre fotogramma dal film del 1925 La
corazzata Potëmkin
9 Regista sovietico, Riga, 1898 – Mosca, 1948. Fu un importante elaboratore delle teorie sulla regia e tra i suoi
capolavori cinematografici ricordiamo La corazzata Potëmkin del 1925. Tra le sue opere teoriche importanti
EJZENSTEJN 1985, EJZENSTEJN 1998 e EJZENSTEJN 1986, quest’ultima opera contenente delle frasi riconosciute
come precorritrici del fenomeno ipertesto: per lui il libro perfetto entro cui far comprendere le proprie teorie è
quello dove <<I settori coesistono simultaneamente in forma di sfera, e dove, per quanto lontani possano essere,
è sempre possibile un passaggio diretto dall'uno all'altro attraverso il centro della sfera>>.
10 EJZENSTEJN 1998.
4. 4
L’interpretazione degli attori, che si basa principalmente sulle capacità del volto di esprimere
ogni tipologia di emozioni, può essere uno snodo importate, per condurre lo studio
culturalista sulla nascita del progetto Memex, parlare, seppur brevemente e in modo non
troppo approfondito, della fisiognomica11, disciplina che tra XIX e XX secolo raggiunse dei
risultati significativi.
Questo settore prende il nome da un termine greco coniato da Aristotele12 e da lui utilizzato
per individuare la scienza che deduceva degli aspetti spirituali di un individuo dal suo aspetto
corporeo e dalle caratteristiche somatiche. A partire dal teorico greco, per tutto l’evo
moderno, la fisiognomica fu una pratica utilizzata da artisti e filosofi, in ambito ritrattistico,
caricaturale, morale e precettistico.
Figura 5: Cesare Lombroso e una delle sue tavole comparative, tra Rivoluzionari e criminali politici,
matti e folli
Il culmine di tale pratica si raggiunge in Germania con Theodor Piderit13 e il suo Mimik und
Physiognomik del 1858 e in Italia con Cesare Lombroso14, il quale dedicò numerosi scritti alla
trattazione della materia, accompagnati da illustrazioni.
Il metodo comparativo testo ‐ immagine – individuo era qui fondamentale non solo a livello di
ricerca scientifica, ma anche e soprattutto per motivazioni di utilità sociale e civile, come
indagini di pubblica sicurezza su omicidi, furti o crimini vari.
Sono significative, in tal senso, le tavole realizzate per la comparazione degli identikit tipizzati,
che accompagnavano la descrizione testuale redatta dallo pseudo scienziato.
Procedendo sulla strada degli studi comparativisti contemporanei, si giunge all’attività di
11 Parola proveniente dal greco ϕυσιογνωμονία , ovvero riconoscimento, interpretazione della natura. Un
esempio dell’applicazione della fisiognomica a fini scientifici di epoca precedente è la realizzazione di dieci
Ritratti di alienati monomaniaci tra il 1822 e il 1823 da parte di Théodore Géricault.
12 ARISTOTELE 1969, 2, 27.
13 Detmold, 1826 – 1912. Medico e scrittore tedesco, si occupò dello studio delle espressioni facciali e della
fisiognomica. PIDERIT 1888.
14 Nato Mario Ezechia Lombroso, Verona 1835 – Torino 1909. Esponente del positivismo italiano, fu medico,
giurista e criminologo, attività, quest’ultima, che lo coinvolse particolarmente e lo rese famoso. Fondatore della
antropologia criminale, fu influenzato dalla fisiognomica, dal darwinismo sociale e dalla frenologia. Tra le sue
opere LOMBROSO 1872, LOMBROSO 1893.
5. 5
comparativismo linguistico, ovvero lo studio delle relazioni delle lingue, al fine di indagarne la
storia e l’evoluzione; attivo, in tal senso, nel ramo dell’indoeuropeistica tra XIX e XX secolo è
Hermann Osthoff15.
Anche le discipline storiche furono colpite dall’ondata comparativista, in particolare ad opera
di Marck Bloch16 e degli annalisti: nel 1928, infatti, lo storico francese scrisse Storia
comparata delle società europee17, nel quale si cercano, mediante la comparazione, le cause
comuni dei fenomeni e le influenze reciproche tra le società.
In realtà gli stessi padri della storia comparata18 non amavano molto praticarla, preferendo a
questo metodo sociologico le tradizionali classificazioni cronologiche, geografiche o per
settori disciplinari, utilizzando quindi la disciplina comparatistica solo nei settori più vicini
alla sociologia, vale a dire la demografia storica19 e la storia economica quantitativa20.
Il settore in cui, però, la componente del comparativismo è molto forte è sicuramente la storia
dell’arte, più in particolare l’ambito iconografico e critico.
Uno dei primi teorici ad utilizzare un metodo scientifico per l’attribuzione delle opere alla
mano di un determinato artista fu Giovanni Morelli21, grande conoscitore d’arte proveniente
da una formazione in ambito medico: egli prestava una fortissima attenzione a particolari
anatomici o del vestiario, riproducendoli in disegni eseguiti da lui stesso, al fine di poterli
confrontare con le opere reali e poterle, infine, attribuire, con una certa scientificità, alla mano
di un artista.
15 Unna, 1847 – Heidelberg, 1909. Linguista e filosofo tedesco, esponente della scuola neogrammaticale
indoeuropeistica, si servì della linguistica comparata per svolgere la sua attività di ricerca. Da lui prese nome una
legge fonetica.
16 Lione, 1886 – 1944. Storico francese padre della rivista Annales d’historie économique et sociale, si interessò
al feudalesimo, allo studio comparato delle civiltà e alla storia del pensiero.
17 BLOCK 1928.
18 Analisi di analogie e differenze tra fenomeni storici, dando una spiegazione di questi attraverso la loro
comparazione.
19 Branca delle scienze demografiche, ovvero gli studi che si occupano di fenomeni di stasi e di movimento delle
popolazioni, rivolta allo studio delle popolazioni del passato; le ricerche in questo ambito vengono generalmente
svolte in maniera quantitativa.
20 Indirizzo storiografico che prevede l’utilizzo di fonti quantitative, che permette allo storico di analizzare la
storia tramite procedure matematiche, statistiche e informatiche.
21 Verona, 1816 – Milano, 1891. Storico dell’arte e connoisseur. Per scrivere le sue opere utilizzò lo pseudonimo
Ivan Lemorlieff; persino Sigmund Freud fu influenzato, nella messa appunto del suo metodo psicoanalitico, dal
metodo morelliano. Tra le sue opere MORELLI 1886, MORELLI 1893.
6. 6
Figura 6: Giovanni Morelli e uno dei suoi disegni, esempio della sua pratica attribuzionista
Ma è, nuovamente, la Germania a produrre la mente più brillante in tale pratica: Aby
Warburg22.
Egli, che amava definirsi “Amburghese di cuore, ebreo di sangue, d’anima fiorentino”, dedicò,
nel 1888, una conferenza ai Tipi della Cappella Brancacci23, dove condusse un’indagine
fisiognomica sugli affreschi masacceschi, rifacendosi al metodo morelliano sì, ma dimostrando
la sua ampia conoscenza dei più svariati settori e studiosi, partendo da Charles Darwin24, i già
citati Piderit e Osthoff e August Schmarsow25.
Tuttavia, le più significative applicazioni del metodo comparativo – associativo da parte del
critico amburghese consistono nel Bilderatlas Mnemosyne e nella fondazione del
Kulturwissenschaftliche Bibliotek.
Il cosiddetto Atlante della Memoria, ultimo progetto di Warburg, è composto da una serie di
tavole (63 nell’ultima versione), ciascuna delle quali ha un tema – polo, rappresentato da
un’immagine posta al centro del pannello, circondato da altre immagini assemblate attorno al
nucleo centrale secondo connessioni stabilite da Warburg stesso; talvolta, alcune opere
vengono come zoomate, per rendere visibile in dettaglio che lega l’immagine complessiva al
tema principale.
La macchina Mnemosyne aveva come principale obiettivo quello di dare parola alle immagini,
consentendo loro di ricreare i processi formatori di pathosformeln26 e le loro migrazioni tra le
diverse culture. È, dunque, proprio il confronto di diversi elementi a dar luogo alla comune
origine di un tema.
Il critico, purtroppo, lasciò incompleto il suo lavoro e, con l’avvento del Nazismo27, i suoi
22 Amburgo, 1866 – 1929. Importante critico d’arte tedesco, famoso per le sue attività di ricerca nell’ambito delle
migrazioni dei simboli e degli archivi.
23 In WARBURG 2004.
24 Shrewsbury, 1809 – Londra, 1882. Naturalista e geologo britannico, famoso per le teorie sull’evoluzione e la
selezione naturale.
25 Schildfeld, 1853 – Baden‐Baden, 1936. Storico dell’arte tedesco, fondatore del Kunsthistorisches Institut in
Florenz, nel 1888.
26 Immagini archetipiche che ritornano in diversi contesti, ma nello stesso ambito semantico, nelle opere
artistiche.
27 Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, ebbe la sua fase di governo tra il 1933 e il 1945.
7. 7
collaboratori, in particolare la sua assistente Gertrude Bing28, che aveva raccolto gli appunti
del maestro, non riuscirono a gestire la complessità del materiale nel momento del
trasferimento a Londra dell’Istituto e dovettero rinunciare alla pubblicazione, che avverrà,
postuma ed incompleta, a sua volta, a Vienna nel 1994.
Il secondo progetto warburghiano, oggi inserito nell’istituzione nota come Warburg Institute
con sede a Bloomsbury, quartiere di Londra, è una biblioteca che conserva e gestisce
materiale di ricerca per oltre 350000 volumi collocati su scaffali aperti, eccezion fatta per libri
rari e di valore, oltre ad un cospicuo numero di fotografie, queste ultime parte dell’Archivio
Warburg, anch’esso ivi custodito.
Figura 7: Bilderatlas Mnemosyne, tafel 6: Antike Vorprägungen: Raub (Proserpina, Unterwelt [Tafel 5]).
Opfer (Polyxena). Opfernde Mänade (Priesterin). Tod des Priesters (Laokoon). Conclamatio. Tanz des
Priesters (Isis). Grabtä nzerin en. Achill auf Skyros (als Chorführer?).
28 Amburgo, 1892 – Londra, 1964. Studiosa e direttrice del Warburg Institute.
8. 8
Figura 8: Biblioteca Warburg, Amburgo
La Biblioteca Warburg è costruita secondo il principio del buon vicinato29: l’insolito sistema di
catalogazione si basa sulla divisione della storia umana in quattro categorie, azione,
orientamento, parola e lingua, e la collocazione dei volumi è progettata in modo tematico ed
interdisciplinare, garantendo al ricercatore il facile reperimento di materiali tra di loro
confrontabili e su argomenti analoghi entro uno stesso scaffale, ignorando totalmente le
regole della biblioteconomia tradizionale30.
Dopo la morte di Warburg, l’avvento di Hitler ed il clima pre bellico, gran parte degli studiosi
europei iniziarono ad emigrare verso gli Stati Uniti, i cerca di un territorio più fertile entro cui
elaborare nuove teorie: così anche alcuni degli allievi del critico amburghese, primo tra tutti il
padre teorico dell’iconologia Erwin Panofsky31, si trasferirono nel nuovo continente,
portando con loro tutto il mental set europeo del periodo tra le due guerre. Fu in questo
contesto culturale che nacque un’opera come Studi di Iconologia32, fondamento della nascente
disciplina iconologica.
Nello stesso ambiente in cui la storia dell’arte porta la tradizione europea e la modifica
innovandola, la tecnologia pre ipertestuale muove i suoi primi passi, traendo da questa antica
tradizione culturale del vecchio continente dei nuclei concettuali fondamentali, che saranno il
principio attraverso il quale progettare una macchina per rendere democratica la selezione di
materiali attuata dal pensiero umano.
29 CIERI VIA 2009, p. 80.
30 Classificazione decimale Dewey, sistema gerarchico di catalogazione bibliotecaria sviluppato nel 1876 da
Melvil Dewey (1851 – 1931).
31 Hannover, 1892 – Princeton, 1968. Storico e critico d’arte tedesco, avorò, a partire dagli anni ’30, negli Stati
Uniti, dove mise appunto il metodo iconologico per il riconoscimento dei soggetti nelle opere d’arte e per la loro
interpretazione.
32 PANOFSKY 1939.
9. 9
L’analogicità dell’operato di Warburg e la digitalità del progetto di Bush avevano l’unico fine
di facilitare e rendere patrimonio l’intelletto dell’uomo.
Figura 9: da sinistra, Aby Warburg e Vannevar Bush
È con stima ed affetto che ringrazio le professoresse Claudia Cieri Via e Paola Castellucci per
avermi permesso, con i loro insegnamenti, di attuare questa riflessione, che ha l’intento di
collegare fenomeni di ambiti apparentemente diversi, ma che, in nome della multidisciplinarietà,
hanno un’unica esigenza culturale di fondo.
10. 10
Bibliografia
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123‐24
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CIERI VIA 2009 – Claudia Cieri Via, Nei dettagli nascosto. Per una storia del pensiero
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WARBURG 2002 . Aby Warburg, Mnemosyne: l’atlante delle immagini, Torino, Nino Aragno
Editore, 2002
WARBURG 2004 – Aby Warburg, La rinascita del paganesimo antico e altri scritti, due volumi,
Torino, Nino Aragno Editore, 2004