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Dott. Mag. Nicola Taddio, Fisioterapista, BSC MSc OMPT
 
Laurea Specialistica in Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione
Master in Terapia Manuale e Riabilitazione Muscolo Scheletrica Università di Padova
Docente a.c. Master in “Fisioterapia Applicata allo Sport”, Università di Siena, Ed. 2009/2010/2011
Docente a.c. Corso di Perfezionamento in “Fisioterapia per lo Sport ”, Edizione 2008, Università di Genova, polo di Savona
Docente a.c. Master Internazionale di Traumatologia da Sport “Management dell’ Atleta Infortunato” EdiErmes,MI, 2011>2017
Membro dell’ International Advisory Board della rivista “Il Fisioterapista”
Membro del comitato scientifico del portale www.riabilita.org
A.I.FI. Associazione Italiana Fisioterapisti, Regione Veneto N° 008804
____________________________________
 
Via Mercato Vecchio, 57 – 31044 Montebelluna (Tv) – p.i. 01851920262 - c.f. : TDDNCL60P26L483T
CENTRO MEDICO LA COLONNA, FLOAT THERAPY s.r.l.
Piazza Colonna 12, 31044 Montebelluna, TV, tel. 0423 605459 fax 0423 249876
THE BOX SPORTING CLUB - 31044 Montebelluna, TV, Via Buziol 15 tel. 0423 302522
BAMBOO SPA Centro Benessere 31044 Montebelluna, TV, via Monte Pasubio 5, tel. 0423 285024
mobile ++39-345-7660602 email: nicola.taddio@gmail.com web site: www.hrrgroup.org
Stop
Running
Injuries
Valutazione
Prevenzione
Trattamento
1960 19851980 1990 1995 2000 2005 20172010
2009	Ricerca,		a,vità	clinica,	
formazione/educazione	
2008	A,vità	di	docenza	Universitaria	
a.c.	presso	varie	sedi	UniSI,	UniGE,	MI	
2007	Laurea	specialisFca	Scienze	delle	
Professioni	Sanitarie	della	Riabilitazione	
2006	Master	in	Terapia	Manuale	e	
Riabilitazione	Muscolo	Scheletrica	UniPD	
	
2003	Percorso	straordinario	da	diploma	
a	laurea	di	1°	livello	
1985	Diploma	Universitario	di	terapista	
della	riabilitazione	
	
1980	Allenatore	Federale	presso	la	
Scuola	dello	Sport	di	Roma	
Laurea
Specializzazione
Master
Dottorato di ricerca
Mondo del lavoro
(inserimento)
Mondo del lavoro
(posizione dirigenziale)
Mondo del lavoro
(sviluppo professionale)Mondo del lavoro
(ricerca e università)
Percorso professionale
Profilo professionale
•  32 ANNI ATTIVITA’ (1985-2017)
•  LIBERO PROFESSIONISTA
•  600 PZ ANNO ( 2006 )
•  90 TRATTAMENTI al GIORNO
(70-120)
•  6 FISIOTERAPISTI
•  55 % TRAUMATOLOGIA
DELLO SPORT
•  22% TRAUMATOLOGIA DELLA
STRADA E DEL LAVORO
•  18% ORTOPEDIA
•  4 % REUMATOLOGIA
•  - 1 % NEUROLOGIA
NEUROCHIRURGIA
•  CONSULENTE FISIOTERAPISTA:
•  CITTADELLA CALCIO (SERIE B)
•  LUPARENSE CALCIO A5 (5
SCUDETTI)
•  LUPE BASKET A1 FEMMINILE
http://www.hrrgroup.org
“The Fisio Dream Team”: Venice Marathon 2013
Il	10	%	
dipende	
dalle	
buone	cure	
		
il	30	%	è	
determinato	
dalla	
predisposizione	
geneFca	
il	15	%	dalle	
circostanze	
sociali	
il	5	%	dall‘	
esposizione	
ambientale	
il	40	%	dai	
comportamenF	
individuali,	fumo,	
a,vità	fisica,	
l'alimentazione	
obesità	
La Salute dipende da:
FATTORI PIÙ IMPORTANTI
Fattori di rischio di malattia-mortalità
Non esiste alcun farmaco in grado di esplicare
contemporaneamente anche solo due o tre di queste funzioni
1) Prevenzione cardiovascolare
2) Controllo della pressione arteriosa
3) Controllo delle dislipidemie
4) Controllo di resistenza insulinica iperglicemia e diabete
5) Riduzione del grasso corporeo e del sovrappeso
6) Prevenzione e cura della depressione
7) Regolazione del tono dell’ umore
8) Prevenzione e cura dell’ Alzheimer e demenza senile
9) Prevenzione e cura dell’ osteoporosi
10) Stimolo naturale del sistema immunitario
Non esiste alcun farmaco in grado di esplicare
contemporaneamente anche solo due o tre di queste funzioni
11) Rallentamento dell’ invecchiamento cellulare
12) Attenuazione dei sintomi allergici ed autoimmuni
13) Detossificazione attraverso il sudore
14) Incremento del metabolismo basale
15) Creazione di nuova massa muscolare
16) Attivazione della funzionalità tiroidea
17) Effetto antalgico in certe forme di dolore cronico
18) Aumento della peristalsi con migliore funzionalità intestinale
19) Prevenzione di insorgenza e di recidiva di alcune forme tumorali
20) Rallentamento della degenerazione nelle patologie articolari
http://www.exerciseismedicine.org/
Cause di morte nei paesi Occidentali
Motivi per iniziare vs non
smettere di praticare il running
Williams P.T.
Relationship of distance run per week to coronary heart disease risk factors in 8283
male runners: the National Runners’ Health Study.
Arch Intern Med. 1997;157(2):191–8.
RUNNERSWORLD.COMCOPYRIGHT RODALE INC. 2010-2011 Photograph by Meredith Jenks 1
TRAINING GUIDE
r
YOUAND 26.2
The six rules of
marathon training
1BUILD SLOWLY
The training plan gradually builds weekly
mileage and the distance of the long runs.This
slow-but-steady buildup allows you to get
stronger and go longer, without getting hurt
or burned out. Some days you’ll want to add
more miles, but it’s best to stick to the plan.
2UPGRADE YOUR SHOES
Worn-out or ill-fitting shoes can lead to
injury, so it’s best to replace yours now. Go to
a specialty running shop, where you can get
help finding the shoe that offers the fit and
support that your feet need.
3GO LONG
Each week, you’ll do a long run to develop
the endurance you’ll need to cover the race
distance. On these runs, focus on covering
the mileage for the day, and forget about pace.
Take walk breaks to stay energized throughout.
4PRACTICE EATING ON THE RUN
You’ll need to refuel every 30 to 45 minutes
during the race, so on your long runs, experiment
with different brands and flavors of sports drinks,
gels, and chews to find out which one sits best in
your stomach. Be sure to try out the brand and
flavor that will be offered at the race.
5LISTEN TO YOUR BODY
Any soreness at the beginning of the run
that fades as you go is probably nothing to worry
about. But stop if you have any pain that persists
or gets worse during a run, and call the doctor.
Take the rest days on the schedule, and if you feel
worn out on a run day, move it to another day.
6EAT WELL
In order to run your best, it’s important
to have a balanced diet. About half your daily
calories should come from carbohydrates, like
whole grains, fruits, and vegetables. About
a quarter of your calories should come from
lean protein, like dairy, lean meats, beans, and
legumes. The remainder should come from
heart-healthy fats like olive oil and avocados.
YourFirst
Marathon
TRAINING PLANS INSIDE
C
ongratulations! You’re on your way to a goal that very few people can accom-
plish: running 26.2 miles. For many people, finishing a marathon can be a life-
transformingevent.Onthefollowingpagesyou’llfindtipsontraining,nutrition,
motivation, and injury prevention to help you get to the starting line feeling fit,
fresh, and ready to run your best. You’ll also find a full 16-week marathon-
training plan developed just for first-timers, plus a four-week recovery plan to help you
bounce back strong from the marathon.
Everything you need to know to get to the start and finish
lines feeling fit and ready to run your best
Descriptors used to define running-related musculoskeletal injury: a systematic review.
Yamato TP, Saragiotto BT, Hespanhol Junior LC, Yeung SS, Lopes AD.
J Orthop Sports Phys Ther. 2015 May;45(5):366-74. doi: 10.2519/jospt.2015.5750.
Epub 2015 Mar 26. Review.
EDI
Academy Esercizio rieducativo
clicca qui
per scoprire
come
risparmiare
Iscrizioni: edi·ermes srl - Viale Enrico Forlanini, 65 - 20134 Milano - www.ediacademy.it
Tel. 02.70.21.12.74 - Fax 02.70.21.12.83 - E-mail: formazione@eenet.it
QUOTA DI ISCRIZIONE
€ 370 + IVA
Programma - due giorni - 16 ore
Prima giornata - 9.00-18.15
Introduzione: benefici e rischi
dell’attività fisica di endurance
Anatomia palpatoria 1:
sapere dove mettere le mani, il prerequisito
fondamentale per non creare danni
Epidemiologia delle lesioni nella corsa:
lesioni tipiche e più frequenti nella corsa
di durata
Valutazione funzionale 1: come intervisto
il paziente (anamnesi = cosa e come chiedere,
come interpretare i sintomi)
Classificazione delle lesioni in traumatologia
dello sport: trauma vs overuse
Valutazione funzionale 2: come visito
un atleta (esame clinico e diagnosi differenziale
= come smascherare il problema)
Epidemiologia, meccanismo traumatico
e costruzione scientifica
di un programma di prevenzione
Analisi, discussione e trattamento di un case
report da parte dei partecipanti e/o del docente
Il passo e la deambulazione:
analisi biomeccanico-clinica
La corsa di durata: analisi biomeccanico-clinica
Fisio-patologia vs pato-meccanica:
analisi dei principali errori di tecnica
e loro potenziali conseguenze
Re-Live Rehab & Video Analysis
di casi clinici complessi trattati con successo
Discussione su casi clinici difficili:
“what, when, how and why to do”
Take Home Message: le 10 cose da ricordare e
che valgono un corso
(fase interattiva tra il docente e i partecipanti)
Seconda giornata - 9.00-18.15
Ripasso dei concetti fondamentali
e dei punti chiave discussi il primo giorno:
“open question time”
Anatomia palpatoria 2: “focus on knee injuries”
Come e quando un ginocchio diventa doloroso:
da dove proviene il dolore ?
Esercizio terapeutico e taping nella sindrome
rotulea dolorosa
““Knee abusers & overlap syndrome”:
le sindromi da sovraccarico del ginocchio
negli sport di durata
Anatomia palpatoria 3:
“focus on foot & ankle injuries”
“Leg pain in athletes”: le sindromi
compartimentali, periostiti, sindrome
da stress tibiale mediale, fratture da stress
Re-Live Rehab & Video Gait-Analysis
Le tendinopatie dell’arto inferiore:
biologia e biomeccanica
Esercizio terapeutico nelle “Running Injuries”
Re-Live Rehab & Video Analysis
di casi clinici complessi trattati con successo
Approccio integrato:
esercizio terapeutico e taping
nelle sindromi da sovraccarico
Casi clinici difficili: “how, when and why to do”
Take Home Message: le 10 cose da ricordare
e che valgono un corso
(fase interattiva tra il docente e i partecipanti)
Test di valutazione ECM
Destinatari
Medici (fisiatria, MMG,
sport, ortopedia),
Fisioterapisti
(titolo equipollente DM 27/7/00),
Laureati in Scienze
motorie, Studenti
dell’ultimo anno
del CdL
Docente Nicola Taddio, PT OMPT ATC
Orthopaedic & Sports Traumatology Rehabilitation Specialist
Bachelor of Science in Physiotherapy
Master of Science in Health and Rehabilitation Science
Master degree IFOMPT in Manual Therapy
and Musculo-Skeletal Rehabilitation, Cittadella (PD)
Progressi in Riabilitazione ortopedica e Traumatologia dello sport
RUNNING INJURIES
Valutazione, prevenzione, riatletizzazione
e ritorno allo sport Codice FRVI
Se da un lato sono ben conosciuti i benefici di una regolare attività fisica praticata nell’arco di tutta la vita, sono altrettanto ben studiati i rischi
di patologie, sia traumatiche sia da sovraccarico funzionale (overuse) soprattutto negli sport di “endurance”.
Obiettivi
Effettuare una panoramica sulle dimensioni e le caratteristiche del problema (epidemiologia), sui fattori di rischio e i meccanismi lesionali,
cercando di evitare o minimizzare il loro riscontro (prevenzione primaria)
Avere ben chiara la storia naturale delle singole patologie e la possibilità di interferire e modificarne il decorso con una corretta valutazione
e un mirato recupero inviando se necessario il paziente allo specialista, chirurgo ortopedico, fisiatra o medico dello sport
Rivedere l’anatomia funzionale alla luce delle nuove conoscenze, capire la biomeccanica in chiave clinica (scienza di base applicata)
e la differenza tra patologia traumatica e da overuse (fisiopatologia) dal punto di vista della valutazione ma soprattutto dal punto di vista
del recupero funzionale
Essere in grado di raccogliere una corretta e completa anamnesi e di effettuare una valutazione sul singolo atleta
Essere in grado di somministrare un corretto ed efficace programma motorio (esercizio), per un rapido e sicuro ritorno alle attività
quotidiane, al lavoro, allo sport, senza rischi di ricadute, cronicizzazione o lesioni associate, evitando che il risultato si deteriori nel tempo
(prevenzione secondaria)
Avere la capacità di effettuare screening e trattamenti per la prevenzione, sia primaria sia secondaria, delle patologie traumatiche e da
overuse nella corsa
MILANO 8-9 ottobre 2016
93
Running Injury = R.R.I.
“Running-Related-Injury”
Dolore all’ apparato locomotore
(agli arti inferiori in
particolare) che causa una
restrizione o un arresto della
corsa (distanza, velocità,
durata, frequenza degli
allenamenti) per almeno 7 giorni
oppure 3 sessioni di
allenamento consecutive oppure
che richiede al Runner una
consulenza del medico o di un
professionista sanitario.
Perché occuparci delle RRI
R.unning R.elated I.njuriesEDI
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motorie,
Studenti dell’ultimo
anno del CdL
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€ 370 + IVA
Programma - due giorni - 16 ore
Prima giornata - 9.00-18.15
Introduzione: benefici e rischi
dell’attività fisica di endurance
Anatomia palpatoria 1:
sapere dove mettere le mani, il prerequisito
fondamentale per non creare danni
Epidemiologia delle lesioni nella corsa:
lesioni tipiche e più frequenti nella corsa
di durata
Valutazione funzionale 1: come intervisto
il paziente (anamnesi = cosa e come chiedere,
come interpretare i sintomi)
Classificazione delle lesioni in traumatologia
dello sport: trauma vs overuse
Valutazione funzionale 2: come visito
un atleta (esame clinico e diagnosi differenziale
= come smascherare il problema)
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e costruzione scientifica
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Come e quando un ginocchio diventa doloroso:
da dove proviene il dolore ?
Esercizio terapeutico e taping nella sindrome
rotulea dolorosa
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le sindromi da sovraccarico del ginocchio
negli sport di durata
Anatomia palpatoria 3:
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“Leg pain in athletes”: le sindromi
compartimentali, periostiti, sindrome
da stress tibiale mediale, fratture da stress
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biologia e biomeccanica
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dell’ultimo anno
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RUNNING INJURIES
Valutazione, prevenzione, riatletizzazione
e ritorno allo sport Codice FRVI
Se da un lato sono ben conosciuti i benefici di una regolare attività fisica praticata nell’arco di tutta la vita, sono altrettanto ben studiati i rischi
di patologie, sia traumatiche sia da sovraccarico funzionale (overuse) soprattutto negli sport di “endurance”.
Obiettivi
Effettuare una panoramica sulle dimensioni e le caratteristiche del problema (epidemiologia), sui fattori di rischio e i meccanismi lesionali,
cercando di evitare o minimizzare il loro riscontro (prevenzione primaria)
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Rivedere l’anatomia funzionale alla luce delle nuove conoscenze, capire la biomeccanica in chiave clinica (scienza di base applicata)
e la differenza tra patologia traumatica e da overuse (fisiopatologia) dal punto di vista della valutazione ma soprattutto dal punto di vista
del recupero funzionale
Essere in grado di raccogliere una corretta e completa anamnesi e di effettuare una valutazione sul singolo atleta
Essere in grado di somministrare un corretto ed efficace programma motorio (esercizio), per un rapido e sicuro ritorno alle attività
quotidiane, al lavoro, allo sport, senza rischi di ricadute, cronicizzazione o lesioni associate, evitando che il risultato si deteriori nel tempo
(prevenzione secondaria)
Avere la capacità di effettuare screening e trattamenti per la prevenzione, sia primaria sia secondaria, delle patologie traumatiche e da
overuse nella corsa
MILANO 8-9 ottobre 2016
93
Descriptors used to define running-related musculoskeletal injury: a systematic review.
Yamato TP, Saragiotto BT, Hespanhol Junior LC, Yeung SS, Lopes AD.
J Orthop Sports Phys Ther. 2015 May;45(5):366-74. doi: 10.2519/jospt.2015.5750.
Epub 2015 Mar 26. Review.
Cominciamo a “dare” i numeri
http://www.runningusa.org/statistics
16 milioni di Americani (9m/D-7m/U)
Cominciamo a “dare” i numeri
Cominciamo a “dare” i numeri
•  Attività fisica tra le più popolari e praticate
nel mondo
•  Nel Nord America = 50 milioni di partecipanti
35% della popolazione (Institute 2009)
•  Dal 27% al 70% dei podisti amatoriali ed
agonisti subiscono una RRI
•  Il 16% degli Americani partecipano ad un
programma di running amatoriale
•  Ogni anno 27 milioni di adulti Americani
subiscono una RRI
•  35 billions (miliardi) di dollari di costi diretti
(Knowles 2007)
Cominciamo a “dare” i numeri
•  Il ginocchio rappresenta il 40% delle regioni
colpite
•  La PFPS rappresenta tra il 46% e il 62% di queste
•  Se questo fosse vero da 48 a 62 milioni di
Americani ne soffrirebbero ogni anno
•  Sovraccarico funzionale = lesioni da overuse =
natura multifattoriale del problema
•  Nonostante l’ impegno degli scienziati e dell’
industria negli ultimi 35 anni le RRI sono
aumentate
•  La ITBS (sindrome della bendelletta ileo-tibiale) e
le fratture da stress sono roddoppiate
Running USA Road Race Finishers 1990‐2012
http://www.runningusa.org/statistics
Da 5 milioni nel 1990 ad oltre 15 milioni nel 2012
Dal 30% all’ 80% dei runners subiscono una RRI (running‐related injury).
In uno studio su 1000 runners amatoriali il 22% riferisce la presenza di dolore
all’ apparato locomotore (MUSK = mus.culo-sk.eletal) prima della gara.
Dimensioni del problema: dal 1990 al 2012
Running Injuries Survey (2010)
1.  Bendelletta ileotibiale 19,79%
2.  Ginocchio del corridore 17,99%
3.  Fascite plantare 14,63%
4.  Periostite ed altri problemi tibiali 13,68%
5.  Tendinite dell'Achilleo 11,02%
6.  Problemi ai MM posteriori della coscia 10,50%
7.  Frattura da stress 6,80%
8.  Sindrome del piriforme 5,59%
Secondo un sondaggio proposto da Runnersworld.com nel 2010, su un campione di oltre
1000 RUNNERS, che avevano subito un infortunio l’ anno precedente, le patologie più
diffuse erano nell’ ordine di frequenza .........
37,78%
Running injuries. A review of the epidemiological literature.
van Mechelen W.
Sports Med. 1992 Nov;14(5):320-35. Review.
anno varia tra il 37% e il 56%
L’ incidenza varia anche in rapporto all’ età al sesso e al
livello agonistico e ai kilometri percorsi
Per esempio ogni 1000 ore di corsa
possiamo aspettarci dalle 2.5 alle 12.1
lesioni
Epidemiologia nel running: 1992
Se da un lato sono ben conosciuti i benefici di una regolare attività fisica di tipo
aerobico, sono altrettanto ben studiati i rischi di patologie, soprattutto da
sovraccarico funzionale (overuse).
La possibilità per un “runner” di avere un infortunio in un 	
La maggior parte delle lesioni colpiscono l’ arto inferiore con predominanza per il
ginocchio
Dal 50% al 75% delle lesioni sono da “overuse” (ripetizione costante
dello stesso movimento);
Running injuries. A review of the epidemiological literature.
van Mechelen W.
Sports Med. 1992 Nov;14(5):320-35. Review.
la ricaduta/recidiva dopo una lesione varia
tra il 20% e il 70%
Una riduzione o una cessazione degli allenamenti avviene
tra il 20% e il 90% e circa il 20%-70% sono costretti a
rivolgersi al medico e/o relativi trattamenti; dallo 0% al
5% richiedono anche una assenza dal lavoro.
I fattori eziologici implicati sono:
lesioni precedenti, scarsa esperienza, troppi km
settimanali;
rimangono conflittuali e poco chiare le relazioni tra:
riscaldamento stretching, altezza, malallineamento,
squilibri muscolari, limitazioni dell’ articolarità, frequenza
della corsa, livello di performance, stabilità del modo di
correre, scarpe, plantari, terreno e fondo stradale
Non sembrano essere associati:
età, genere, BMI, corsa in salita/discesa, su superfici
dure, partecipazione ad altri sport, periodo dell’ anno o
del giorno.
Epidemiologia nel running: 1992
•  Negli ultimi 10/15 anni c’è stato un aumento esponenziale del running
e delle maratone
•  Le patologie del runner avvengono nel 90% dei casi in preparazione
per la maratona
•  I runner più esperti sono meno esposti a lesioni
•  Quindi più anni di esperienza = meno lesioni da sovraccarico
•  E’ importante recuperare completamente da una pregressa lesione,
infortunio o malattia
•  Per i meno esperti la soglia delle 40 miglia = 64 km x settimana è
quella critica
•  Le patologie più frequenti sono:
•  Ginocchio (femoro-rotulea)
•  ITBS MTSS PF AT Meniscus
Epidemiology and aetiology of marathon running injuries.
Fredericson M, Misra AK.
Sports Med. 2007;37(4-5):437-9.
Epidemiologia nel running: 2007
What are the main running-related musculoskeletal injuries ?
A Systematic Review.
Lopes AD, Hespanhol Júnior LC, Yeung SS, Costa LO.
Sports Med. 2012 Oct 1;42(10):891-905
Epidemiologia nel running: 2012
.
RESULTS:
A total of 28 RRMIs were found and the main general RRMIs were
Sindrome da Stress Tibiale Mediale
(incidence ranging from 13.6% to 20.0%; prevalence of 9.5%),
Tendinopatia Achillea (incidence ranging from 9.1% to
10.9%; prevalence ranging from 6.2% to 9.5%) and
Fascite Plantare (incidence ranging from 4.5% to 10.0%;
prevalence ranging from 5.2% to 17.5%).
The main ultra-marathon RRMIs were:
Tendinopatia Achillea
(prevalence ranging from 2.0% to 18.5%) and
Sindrome Dolorosa Patello Femorale
(prevalence ranging from 7.4% to 15.6%).
CONCLUSION:
This systematic review provides evidence that medial tibia stress syndrome, Achilles tendinopathy and plantar fasciitis were the main
general RRMIs, while Achilles tendinopathy and patellofemoral syndrome were the most common RRMIs for runners who participated in
ultra-marathon races.
Meno di 8.5 anni di
allenamento sono
associati a MTSS
Donne con BMI <=
21kg/m alto rischio
per fratture da stress
e lesioni alla colonna
vertebrale
A retrospective case-control analysis of 2002 running injuries.
Taunton JE, Ryan MB, Clement DB, McKenzie DC, Lloyd-Smith DR, Zumbo BD.
Br J Sports Med. 2002 Apr;36(2):95-101.
Fattori di rischio nel running
Take Home Message
What are the Main Risk Factors for Running-Related Injuries ?
Saragiotto BT, Yamato TP, Hespanhol Junior LC, Rainbow MJ, Davis IS, Lopes AD.
Sports Med. 2014 May 9.
Avere avuto una precedente
lesione negli ultimi 12 mesi
Tra tutti i fattori di rischio
analizzati il principale fattore di
rischio nel Running è .......
Fattori di rischio nello sport
R Bahr and I Holme
Risk factors for sports injuries: a methodological approach
Br J Sports Med 2003;37:384-392
variabili biologiche,
comportamentali e
fattori ambientali la
cui presenza aumenta
la probabilità che la
malattia o l’ evento
patologico si
manifesti, pur non
svolgendo un chiaro
ruolo etiologico
BACKGROUND:
Behavioral science methods have rarely been used in running injury research. Therefore, the attitudes amongst runners and
their coaches regarding factors leading to running injuries warrants formal investigation.
PURPOSE:
To investigate the attitudes of middle- and long-distance runners able to compete in national championships and their coaches
about factors associated with running injury development.
METHODS:
A link to an online survey was distributed to middle- and long-distance runners and their coaches across 25 Danish Athletics
Clubs. The main research question was: "Which factors do you believe influence the risk of running injuries?". In response to
this question, the athletes and coaches had to click "Yes" or "No" to 19 predefined factors. In addition, they had the
possibility to submit a free-text response.
RESULTS:
A total of 68 athletes and 19 coaches were included in the study. A majority of the athletes (76% [95%CI: 66%; 86%]) and
coaches (79% [95%CI: 61%; 97%]) reported "Ignoring pain" as a risk factor for running injury. A majority of the coaches
reported "Reduced muscle strength" (79% [95%CI: 61%; 97%]) and "high running distance" (74% [95%CI: 54%; 94%]) to be
associated with injury, while half of the runners found "insufficient recovery between running sessions" (53% [95%CI: 47%;
71%]) important.
CONCLUSION:
Runners and their coaches emphasize ignoring pain as a factor associated with injury development. The question remains how
much running, if any at all, runners having slight symptoms or mild pain, are able to tolerate before these symptoms develop
into a running-related injury.
i Runners e i loro allenatori sono convinti che il
fatto di ignorare il dolore durante
l’ allenamento sia un fattore che predispone all’
instaurarsi di una lesione.
La domanda rimane quanto un runner può
correre e quanto è in grado di tollerare, con
dei sintomi lievi o moderati, senza rischiare
poi di trasformarli in una lesione
Running injury development:
the attitudes of middle- and long-distance runners and their coaches.
Johansen KK, Hulme A, Damsted C, Ramskov D, Nielsen RO.
Int J Sports Phys Ther. 2017 Aug;12(4):634-641.
Cosa pensano gli allenatori e gli atleti
Monitorare il dolore
e la risposta al carico
Dolore durante l’ esercizio
0 = Nessun dolore 10 = peggior dolore immaginabile
Monitorare i sintomi per 24-48 ore dopo l’ esercizio
Il dolore può presentarsi rapidamente dopo l’ esercizio ma
non deve aumentare di intensità il giorno dopo
Che cos’ è una R.R.I.?
Applicazione di
un carico di
allenamento
(Stimolo)
Capacità di
adattamento al
carico imposto
(Risposta)
OMEOSTASI
Ripetitivita’ del
gesto sportivo
q Adattamento
q Miglioramento
della performance
PERCHE’ NON C’ E’
ADATTAMENTO ?
1.  SQUILIBRIO TRA CARICO ESTERNO
SOMMINISTRATO E CARICO
INTERNO ASSORBITO
2.  TROPPO RAPIDO AUMENTO DEL
CARICO
3.  TROPPO ELEVATA LA QUANTITA’ DI
CARICO
4.  TROPPO “MONOTONE “ E
UNILATERALI SOLLECITAZIONI
5.  TROPPO FREQUENTI, DILUITI E/O
CONCENTRATI GLI ALLENAMENTI
6.  SCORRETTA TECNICA ESECUTIVA
7.  CALZATURE
8.  TERRENO DI ALLENAMENTO/GARA
INTRINSECI
L’ ATLETA
ESTRINSECI
L’ AMBIENTE
1.  ETA’ BIOLOGICA DIVERSA DALL’ ETA’
ANAGRAFICA
2.  MORFOTIPO A RISCHIO PIEDE CAVO O
IPERPRONATO GINOCCHIO VARO
VALGO RECURVATO
3.  IPOMETRIE ED ETEROMETRIE DEGLI
ARTI INFERIORI
4.  SQUILIBRI MUSCOLARI RIGIDITA’
DEGLI ISCHIO PERONEO TIBIALI
5.  POSTURA
6.  PREGRESSE MALATTIE O ESITI DI
TRAUMI
7.  FATTORI PSICOLOGICI ANSIA
DEPRESSIONE
FATTORI EZIOLOGICI
PREDISPONENTI DETERMINANTI PERPETUANTI
Che cos’ è una R.R.I.?
Applicazione di
un carico di
allenamento
(Stimolo)
Capacità di
adattamento al
carico imposto
(Risposta)
OVERUSE vs UNDER-RECOVERY
1. Disadattamento
2. Alterazioni della
biomeccanica
3. Sovraccarico funzionale
4. Infiammazione acuta vs cronica
5. Cronicizzazione
6. Usura
7. Rottura
Ripetitivita’ del
gesto sportivo
Che cos’ è una R.R.I.?
Applicazione di
un carico di
allenamento
(Stimolo)
Capacità di
adattamento al
carico imposto
(Risposta)
ERRORI DI ALLENAMENTO
Too much = troppo .....
Too soon = troppo presto .....
Too fast = troppo velocemente .....
I principali errori .....
I tempi di adattamento dei
vari tessuti sono diversi tra
loro per cui la cartilagine e
il tendine si adattano con
tempi da 3 a 6 volte quelli
del muscolo .......
Gestione del carico
Domanda a tutti :
quando hai un problema di
salute, un infortunio, un dolore o
un fastidio, che interferisce con
gli allenamenti o con la gara (che
ti fa ridurre frequenza, durata,
intensità) a chi ti rivolgi ?
Risposte possibili:
1.  guardo su internet;
2.  chiedo ad un mio amico + esperto;
3.  vado dal mio fisioterapista;
4.  chiedo al mio preparatore;
5.  vado dal medico di base;
6.  aspetto come evolve o che passi;
7.  altra risposta …………..
Navigare in internet è come navigare per mare:
bisogna avere punti di riferimento e strumenti
Il 34% degli italiani cerca
informazioni mediche sui siti
web senza consultare il
proprio medico o
fisioterapista
Il 5% contesta apertamente il proprio medico/
fisioterapista su diagnosi e cure in base a quanto
scoperto navigando
PUBMED > Running Injuries = 3976 articoli (al 30 settembre 2015)
533 in più rispetto al 2014
GOOGLE > Running Injuries = 14.000.000 di records
Quality and content of Internet-based information for ten common orthopaedic
sports medicine diagnoses.
Starman JS, Gettys FK, Capo JA, Fleischli JE, Norton HJ, Karunakar MA.
J Bone Joint Surg Am. 2010 Jul 7;92(7):1612-8.
Importanza delle
corretta TECNICA DI
CORSA e del corretto
approccio all’ allenamento
La maggior parte degli
infortuni nel running
avviene agli ARTI
INFERIORI
(funzione propulsiva)
Non bisogna mai perdere
d’ occhio quello che fanno
gli ARTI SUPERIORI
(funzione balistica) e
ll distretto
LOMBO PELVICO
(funzione stabilizzatrice)
deve risiede il centro di
gravità del corpo
(centro di massa)
Clinical biomechanics of the elbow in tennis:
implications for evaluation and diagnosis.
Kibler WB.
Med Sci Sports Exerc. 1994 Oct;26(10):1203-6.
Il Concetto di Catena Cinetica
Fasi del passo
Fasi della corsa
A schematic illustrating how the directional flow of energy
in muscle–tendon systems determines mechanical function.
Flexible mechanisms: the diverse roles of biological springs in vertebrate movement.
Roberts TJ, Azizi E.
J Exp Biol. 2011 Feb 1;214(Pt 3):353-61.
Nella corsa il corpo si comporta come un molla
Fasi della corsa
Stretch Shortening Cycle
Funzione della muscolatura nella corsa
•  Stabilità in carico
•  Assorbimento dell’
impatto
•  Progressione sul piede
di appoggio
•  Conservazione dell’
energia cinetica
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.
2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
Video Analisi
Biomeccanica della Corsa
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.
2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.
2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.
PMID: 26616185 Free PMC Article
Video Analisi
Biomeccanica della Corsa
La biomeccanica nel running gioca un ruolo importante nello sviluppo delle lesioni.
Riuscire ad effettuare un analisi biomeccanica su un runner infortunato può aiutare a
sviluppare delle strategie efficaci di trattamento
Questo articolo ci aiuta ad individuare gli aspetti importanti di una sistematica video-
analisi biomeccanica basata sulle correnti conoscenze scientifiche utilizzando un video a 2
dimensioni (2D video) e degli strumenti molto semplici.
In questo programma di analisi biomeccanica vengono proposte 14 misurazioni attraverso
una visione posteriore e laterale.
Identificando dei semplici surrogati 2D per delle variabili biomeccaniche 3D di interesse
ci permette di tradurre un ampia migliore pratica clinica, per avere una migiore
opportunità di impattare un problema molto presente nel runner infortunato.
MOMENTI CHIAVE DELLA CORSA:
(A)  La fine della fase terminale della oscillazione è identificata quando
il piede rimane elevato dal suolo un attimo prima del contatto;
(B) Il contatto iniziale è identificato dal primo frame quando il piede
impatta il suolo;
(C) La risposta al carico è identificata dal primo frame nel quale il peso
del runner si stà trasferendo tutto su un arto ed è caratterizzato dalla
presenza della deformazione della scarpa.
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
1.  Nella corsa la grandezza della forza di impatto ad ogni
passo e di circa 2,5 volte il peso corporeo
2.  La somma della forza istantanea e delle ripetizioni che si
accumulano sono le cause che provocano il danno e la
lesione
3.  Il modo in cui il soggetto corre altera la distribizxione
delle forze sull’ apparato locomotore
4.  La biomeccanica di ogni singolo individuo influenza il tipo
di lesione che esso sostiene
Punti chiave della biomeccanica
della corsa
DIVERSI TIPI DI IMPATTO AL SUOLO:
(A)  Forefoot strike = avan-piede
(B) Midfoot strike = meso-piede
(C) Rearfoot strike = retro-piede
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
Vertical ground reaction forces and foot kinematics for three foot
strikes at 3.5ms21 in the same runner. a, RFS during barefoot heel–toe
running; b, RFS during shod heel–toe running; c, FFS during barefoot
toe–heel–toe running. Both RFS gaits generate an impact transient, but
shoes slow the transient’s rate of loading and lower its magnitude. FFS
generates no impact transient even in the barefoot condition.
ANGOLO DI INCLINAZIONE DEL PIEDE
(A)  Angolo di inclinazione relativamente alto
(25°circa) rispetto alla linea orizzontale
(B) Angolo di inclinazione basso (10°)
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
Funzione del piede
Angolo Tibiale
(A)  Tibia estesa
(B)  Tibia Verticale (C) Tibia Flessa
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
FLESSIONE DEL GINOCCHIO
DURANTE LA FASE DI APPOGGIO
(A) Flessione limitata (40°) (B) flessione normale (50°)
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
ESTENSIONE DELL’ ANCA DURANTE
LA FASE FINALE DELLA SPINTA
(A)  Estensione normale (B) Estensione limitata
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
FLESSIONE DEL TRONCO IN AVANTI
(A)  Postura eretta con scarsa flessione del tronco (<5°)
(B) Flessione in avanti corretta (10°)
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
OVERSTRIDING misurato nel momento della risposta al carico
(A)  Normale meccanica del passo e della corsa
(B)  Overstride caratterizzato da la linea verticale che sale dal malleolo
laterale e passa anteriormente al bacino
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
OSCILLAZIONE VERTICALE:
SPOSTAMENTO VERTICALE DEL CENTRO DI MASSA
(A)  Runner che rimbalza troppo e che ha un elevata oscillazione
verticale
(B)  Runner efficiente con un’ oscillazione verticale limitata
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
EVERSIONE DEL CALCAGNO
(A)  Allineamento normale del calcagno rispetto all’ asse della gamba
(B) Eccessivo angolo di eversione del calcagno
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
AMPIEZZA DELL’ EVERSIONE
Eccessiva escursione nella eversione del calcagno
(A)  Contatto iniziale con il tallone in posizione di inversione
(B) 20 millisecondi dopo il calcagno è ruotato in fuori per più di 20°
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
PROGRESSIONE NELL’ APPOGGIO DEL PIEDE
(A)  Progressione normale = Toe-out = dita del piede in fuori
(B) Lieve anormalità dita in dentro = Toe-in (C) Eccessiva anormalità
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
FRUSTATA DEL TALLONE (HEEL WHIPS)
(A) Frustata interna del tallone all’ inizio dell’ oscillazione (fase aerea)
(B) Angolo massimo di frustata interna (C) Frustata esterna del tallone
all’ inizio dell’ oscillazione (D) Angolo massimo di frustata interna
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
Knee Window
(Finestra tra le Ginocchia)
(A) “Knee Window” normale (B) “Knee Window” eccessivo
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
ECCESSIVA CADUTA DEL BACINO (PELVIC DROP)
(A)  durante la fase di contatto al suolo il bacino è
abbastanza allo stesso livello
(B) durante la fase di appoggio dimostra un eccessiva
caduta dal lato opposto.
DISFUNZIONI BIOMECCANICHE
Physical therapy and rehabilitation of the foot and ankle in the athlete.
Hawson ST.
Clin Podiatr Med Surg. 2011 Jan;28(1):189-201.Review.
Dynamic
Valgus
Navicular
Drop
Pelvic
Drop
+
Dynamic
Valgus
+
Navicular
Drop
Pelvic
Drop
Parametri	biomeccanici		
1.  Pace	=	Ritmo			
2.  Stride	length	(SL)	=	Lunghezza	del	passo	
3.  Speed	=	SRxSL	
4.  Efficiency	=	Efficienza	
5.  Step	Rate	(SR)	=	Cadenza	
6.  Flight	raFo	=	Tempo	di	volo	
7.  Contact	Fme	=	Tempo	di	conta`o	
8.  Shock	=	Impa`o	
9.  Impact	Gs	=	componente	verFcale	del	Peak	Gs	
10. Braking	Gs	=	componente	orizzontale	del	Peak	Gs	
11. MoFon	=	Movimento	
12. Foot	strike	Type	=	Fpo	di	appoggio	
13. PronaFon	Escursion	=	ampiezza	della	pronazione	
14. Max	PronaFon	Velocity	=	velocità	massima	di	pronazione	
15. Symmetry	=	Simmetria
Cadenza	e	lunghezza	del	passo
What	We	Know	
	
Runners	with	shorter	stride	lengths	and	higher	step	rates	tend	to	have	lower	impact	forces	and	Impact	Gs	at	
footstrike	which,	in	turn,	may	help	prevent	injuries.	
Running	speed	is	a	func=on	of	both	stride	length	and	step	rate	but	there	is	no	“one	size	fits	all”	when	it	
comes	to	how	runners	increase	or	decrease	speed.	Some	are	step	rate	dominant	and	others	are	stride	
length	dominant.	
	
What	to	Look	For:	In	a	Run	
	
Does	your	overall	strategy	change	as	you	go	from	a	slow	to	a	medium	speed	compared	to	going	from	
medium	speed	to	a	sprint?	
As	you	increase	in	pace,	does	your	stride	length	or	your	step	rate	increase	more?	
As	you	get	=red	during	a	run,	how	do	you	maintain	pace?	Do	you	no=ce	an	increase	in	stride	length	or	step	
rate?	
	
What	to	Look	For:	Over	Time	
	
As	you	get	faster,	look	to	see	whether	you’re	increasing	your	Step	Rate,	Stride	Length,	or	a	combina=on	of	
both.	
Cadenza	e	lunghezza	del	passo
E	
F	
F	
I	
C	
E	
N	
C	
Y
What	We	Know	
	
It	is	well	documented	that	more	experienced	runners	tend	to	have	higher	SRs	than	novice	runners	at	
comparable	speeds.	
Runners	with	shorter	SLs	and	higher	SRs	tend	to	have	lower	impact	forces	and	Impact	Gs	at	footstrike	which,	
in	turn,	may	help	prevent	injuries.	
	
What	to	Look	For:	In	a	Run	
	
Running	speed	is	a	func=on	of	both	SR	and	SL	but	there	is	no	“one	size	fits	all”	when	it	comes	to	how	
runners	increase	or	decrease	speed.	Some	are	SR	dominant	and	others	are	SL	dominant.	Which	are	you?	
Does	your	overall	strategy	change	as	you	go	from	a	slow	to	a	medium	speed	compared	to	going	from	
medium	speed	to	a	sprint?	
	
What	to	Look	For:	Over	Time	
	
Many	coaches	have	recently	begun	advoca=ng	that	90	strides/min	(180	steps/min)	is	the	op=mum	cadence	
for	distance	running.	There	is	some	individual	varia=on	but	how	does	your	long	term	average	compare	to	
this?	
Efficenza
Impa`o
What	We	Know	
	
Experienced	runners	tend	to	have	shorter	ground	contact	=me	
As	speed	increases,	contact	=me	decreases	
Sprinters	have	contact	=mes	between	115ms	to	150ms	
Distance	runners	tend	to	range	between	170ms	to	approximately	400ms	
	
What	to	Look	For:	In	a	Run	
	
Compare	your	Impact	Gs	to	your	Contact	Time,	see	if	there	is	an	increase	in	Impact	Gs	
as	your	Contact	Time	and	Pace	increases	
Note	how	your	Contact	Time	changes	as	fa=gue	hits	during	a	run	
	
What	to	Look	For:	Over	Time	
	
Pay	a[en=on	if	your	Impact	Gs	increase	as	contact	=me	shortens,	which	can	increase	
the	overall	strain	of	your	run	
As	you	train,	watch	to	see	if	your	contact	=me	decreases	while	your	pace	remains	the	
same.	This	is	a	good	indica=on	that	your	efficiency	is	improving.	
Tempo	di	conta`o
Tempo	di	volo	o	fase	aerea
What	We	Know	
	
Is	a	composite	metric	that	combines	the	informa=on	from	contact	=me	
and	stride	rate	
More	efficient	runners	tend	to	have	a	higher	flight	ra=o	
Values	can	range	from	0	(walking)	to	approximately	50%	
	
What	to	Look	For:	In	a	Run	
	
Compare	your	flight	ra=o	over	a	variety	of	terrains,	at	different	paces,	
and	with	different	shoes	
Note	how	your	flight	ra=o	changes	with	fa=gue	
	
What	to	Look	For:	Over	Time	
	
As	you	train,	watch	to	see	if	your	flight	ra=o	changes	as	fitness	improves	
Tempo	di	volo	o	fase	aerea
Impa`o
Impa`o
Impa`o
What	We	Know	
	
When	the	foot	impacts	the	ground	it	goes	through	a	very	rapid	change	in	velocity	from	
around	one	meter	per	second	to	zero	in	a	ma[er	of	milliseconds.	The	magnitude	of	
the	force	impacted	on	your	body	with	each	running	step	is	approximately	2.5	=mes	
your	body	weight.	Each	step	causes	a	very	small	amount	of	damage	to	the	
musculoskeletal	system,	and	if	this	micro-damage	accumulates	before	the	body	is	able	
to	repair	itself	sufficiently,	then	there	is	an	increased	risk	of	injury.	The	way	you	run	
alters	the	way	this	impact	force	is	distributed	on	the	musculoskeletal	system,	and	will	
influence	the	type	of	injury	that	is	likely	to	occur.	
Tradi=onal	laboratory	studies	use	a	force	plate	to	measure	ground	reac=on	force	
during	running.	This	requires	expensive	equipment	and	limits	the	number	of	steps	that	
can	be	analyzed.	RunScribe	records	the	rapid	change	in	velocity	at	footstrike,	it	is	not	a	
force,	but	recent	studies	have	shown	that	this	rate	of	ini=al	decelera=on	may	be	a	
be[er	indicator	of	injury	risk	than	impact	force	peaks.	
Impa`o
What	to	Look	For:	In	a	Run	
	
How	does	Shock	change	with	fa=gue?	Are	you	striking	the	ground	
harder	as	you	get	=red?	
Is	there	a	correla=on	between	impact	forces	and	contact	=me?	Does	
increasing	your	pace	increase	shock	for	each	step?	
	
What	to	Look	For:	Over	Time	
	
As	your	shoes	wear	down	with	addi=onal	mileage,	does	that	change	
your	impact	forces?	
Do	different	shoes	provide	addi=onal	cushioning?	How	does	a	support	
shoe	compare	to	a	minimalist	shoe?	
How	does	terrain	influence	Shock?	Is	running	on	grass	easier	on	your	
body	than	running	on	the	road	or	a	treadmill?	
Impa`o
Movimento
Tipologia	di	a`acco	del	passo
What	We	Know	
	
Types	of	injuries	tend	to	differ	between	the	groups.	
Heel	strikers	tend	to	have	more	knee	and	hip	injuries	
Forefoot	strikers	tend	to	have	more	Achilles	and	calf	strains	and	metatarsal	injuries	
Midfoot	strikers	will	have	characteris=cs	in	common	with	the	both,	ofen	moving	between	the	
heel	and	forefoot	strike	pa[erns.	
	
What	to	Look	For:	In	a	Run	
	
Many	things	can	influence	Foot	Strike	Type—speed,	footwear,	and	terrain	being	the	most	
common.Note	the	impact	of	these	factors	on	your	footstrike	type.	
	
What	to	Look	For:	Over	Time	
	
If	Foot	Strike	Type	changes	over	a	period	of	=me	(weeks	or	months)	and	it	is	not	due	to	a	
specific	training	program	aimed	at	changing	foot	strike	pa[erns,	it	is	probably	due	to	a	change	
in	footwear.	Minimalist	and	low	heel	drop	shoes	tend	to	encourage	mid	and	forefoot	striking	
pa[erns.	If	you	have	more	that	one	pair	of	shoes,	tag	each	run	with	a	par=cular	pair	of	shoes	
and	see	if	there	is	a	rela=onship	to	your	footstrike	pa[erns.	
Tipologia	di	a`acco	del	passo
What	We	Know	
	
Prona=on	has	been	labeled	as	a	poten=al	indicator	for	overuse	injuries	while	running.	
However,	it	is	a	natural	movement	and	is	an	effec=ve	means	of	shock	absorp=on	at	
footstrike.	
	
What	to	Look	For:	In	a	Run	
	
See	how	changes	in	running	speed	and	terrain	can	influence	Prona=on	Excursion.	
	
What	to	Look	For:	Over	Time	
	
Different	categories	of	shoes	can	have	an	influence	on	how	much	you	pronate	while	
running.	Once	you	get	a	handful	of	runs	on	a	couple	of	pairs	of	shoes,	break	the	data	
out	by	shoes	and	see	if	there	are	any	differences.	If	you	have	a	specific	pair	that	you	
race	in,	compare	the	data	between	those	shoes	and	your	typical	training	shoes.	
Changing	prona=on	values	could	indicate	break	down	of	shoe	support,	or	be	an	
indicator	of	injury	risk	
Escursione	della	pronazione
What	We	Know	
	
Values	range	between	200	and	more	than	1000	deg/sec	
Max	prona=on	velocity	is	influenced	by	a	number	of	factors	including:	running	speed,	terrain,	
Footstrike	Type	and	footwear.	
Research	is	not	conclusive,	but	it	is	believed	that	max	Prona=on	Velocity	is	related	to	increased	
injury	risk.	
	
What	to	Look	For:	In	a	Run	
	
How	does	different	terrain	and	running	speed	affect	your	prona=on	velocity?	
Is	there	a	rela=onship	between	Contact	Time	and	Prona=on	Velocity?	
If	you	wear	ortho=cs	try	some	short	runs	with	and	without	them	and	compare	the	data.	It	is	
probably	worth	doing	these	types	of	comparisons	on	a	track	or	treadmill	and	keep	the	runs	
pre[y	short.	
	
What	to	Look	For:	Over	Time	
	
Shoes	can	have	a	big	influence	on	prona=on	velocity.	Over	=me	compare	the	data	between	the	
different	pairs	of	shoes	you	own.	Any	differences?	
Massima	velocità	di	pronazione
h[p://therunningpi[.com/2017/03/runscribe-la-recensione-de[agliata.html
Confronto tra i vari prodotti in commercio
An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis.
Souza RB.
Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015
Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
TAKE HOME MESSAGE
•  La biomeccanica nel running gioca un ruolo molto importante nello
sviluppo delle lesioni soprattutto negli atleti amatoriali.
•  Effettuando una sistematica video analisi basata sulla biomeccanica
utilizzando le più recenti conoscenza scientifiche è possibile sviluppare
delle strategie di trattamento di queste lesioni.
•  La letteratura scientifica non ci da certezze sui fattori di rischio e
sul ruolo preventivo riguardo la correzione di queste alterazioni
biomeccaniche per cui possiamo dare solo dei suggerimenti e
naturalmente trattare ogni atleta un maniera individualizzata
•  Solo quando lo specialista, l’ esperto, trova accordo tra le alterazioni
biomeccaniche analizzate e la sintomatologia clinica allora è
giustificato ed indicato un trattamento delle anomalie riscontrate con
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Taddio Nicola Stop Running Injuries 2017

  • 1. Dott. Mag. Nicola Taddio, Fisioterapista, BSC MSc OMPT   Laurea Specialistica in Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione Master in Terapia Manuale e Riabilitazione Muscolo Scheletrica Università di Padova Docente a.c. Master in “Fisioterapia Applicata allo Sport”, Università di Siena, Ed. 2009/2010/2011 Docente a.c. Corso di Perfezionamento in “Fisioterapia per lo Sport ”, Edizione 2008, Università di Genova, polo di Savona Docente a.c. Master Internazionale di Traumatologia da Sport “Management dell’ Atleta Infortunato” EdiErmes,MI, 2011>2017 Membro dell’ International Advisory Board della rivista “Il Fisioterapista” Membro del comitato scientifico del portale www.riabilita.org A.I.FI. Associazione Italiana Fisioterapisti, Regione Veneto N° 008804 ____________________________________   Via Mercato Vecchio, 57 – 31044 Montebelluna (Tv) – p.i. 01851920262 - c.f. : TDDNCL60P26L483T CENTRO MEDICO LA COLONNA, FLOAT THERAPY s.r.l. Piazza Colonna 12, 31044 Montebelluna, TV, tel. 0423 605459 fax 0423 249876 THE BOX SPORTING CLUB - 31044 Montebelluna, TV, Via Buziol 15 tel. 0423 302522 BAMBOO SPA Centro Benessere 31044 Montebelluna, TV, via Monte Pasubio 5, tel. 0423 285024 mobile ++39-345-7660602 email: nicola.taddio@gmail.com web site: www.hrrgroup.org
  • 3. 1960 19851980 1990 1995 2000 2005 20172010 2009 Ricerca, a,vità clinica, formazione/educazione 2008 A,vità di docenza Universitaria a.c. presso varie sedi UniSI, UniGE, MI 2007 Laurea specialisFca Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione 2006 Master in Terapia Manuale e Riabilitazione Muscolo Scheletrica UniPD 2003 Percorso straordinario da diploma a laurea di 1° livello 1985 Diploma Universitario di terapista della riabilitazione 1980 Allenatore Federale presso la Scuola dello Sport di Roma Laurea Specializzazione Master Dottorato di ricerca Mondo del lavoro (inserimento) Mondo del lavoro (posizione dirigenziale) Mondo del lavoro (sviluppo professionale)Mondo del lavoro (ricerca e università) Percorso professionale
  • 4. Profilo professionale •  32 ANNI ATTIVITA’ (1985-2017) •  LIBERO PROFESSIONISTA •  600 PZ ANNO ( 2006 ) •  90 TRATTAMENTI al GIORNO (70-120) •  6 FISIOTERAPISTI •  55 % TRAUMATOLOGIA DELLO SPORT •  22% TRAUMATOLOGIA DELLA STRADA E DEL LAVORO •  18% ORTOPEDIA •  4 % REUMATOLOGIA •  - 1 % NEUROLOGIA NEUROCHIRURGIA •  CONSULENTE FISIOTERAPISTA: •  CITTADELLA CALCIO (SERIE B) •  LUPARENSE CALCIO A5 (5 SCUDETTI) •  LUPE BASKET A1 FEMMINILE
  • 6. “The Fisio Dream Team”: Venice Marathon 2013
  • 8. Fattori di rischio di malattia-mortalità
  • 9.
  • 10. Non esiste alcun farmaco in grado di esplicare contemporaneamente anche solo due o tre di queste funzioni 1) Prevenzione cardiovascolare 2) Controllo della pressione arteriosa 3) Controllo delle dislipidemie 4) Controllo di resistenza insulinica iperglicemia e diabete 5) Riduzione del grasso corporeo e del sovrappeso 6) Prevenzione e cura della depressione 7) Regolazione del tono dell’ umore 8) Prevenzione e cura dell’ Alzheimer e demenza senile 9) Prevenzione e cura dell’ osteoporosi 10) Stimolo naturale del sistema immunitario
  • 11. Non esiste alcun farmaco in grado di esplicare contemporaneamente anche solo due o tre di queste funzioni 11) Rallentamento dell’ invecchiamento cellulare 12) Attenuazione dei sintomi allergici ed autoimmuni 13) Detossificazione attraverso il sudore 14) Incremento del metabolismo basale 15) Creazione di nuova massa muscolare 16) Attivazione della funzionalità tiroidea 17) Effetto antalgico in certe forme di dolore cronico 18) Aumento della peristalsi con migliore funzionalità intestinale 19) Prevenzione di insorgenza e di recidiva di alcune forme tumorali 20) Rallentamento della degenerazione nelle patologie articolari http://www.exerciseismedicine.org/
  • 12. Cause di morte nei paesi Occidentali
  • 13. Motivi per iniziare vs non smettere di praticare il running Williams P.T. Relationship of distance run per week to coronary heart disease risk factors in 8283 male runners: the National Runners’ Health Study. Arch Intern Med. 1997;157(2):191–8.
  • 14.
  • 15. RUNNERSWORLD.COMCOPYRIGHT RODALE INC. 2010-2011 Photograph by Meredith Jenks 1 TRAINING GUIDE r YOUAND 26.2 The six rules of marathon training 1BUILD SLOWLY The training plan gradually builds weekly mileage and the distance of the long runs.This slow-but-steady buildup allows you to get stronger and go longer, without getting hurt or burned out. Some days you’ll want to add more miles, but it’s best to stick to the plan. 2UPGRADE YOUR SHOES Worn-out or ill-fitting shoes can lead to injury, so it’s best to replace yours now. Go to a specialty running shop, where you can get help finding the shoe that offers the fit and support that your feet need. 3GO LONG Each week, you’ll do a long run to develop the endurance you’ll need to cover the race distance. On these runs, focus on covering the mileage for the day, and forget about pace. Take walk breaks to stay energized throughout. 4PRACTICE EATING ON THE RUN You’ll need to refuel every 30 to 45 minutes during the race, so on your long runs, experiment with different brands and flavors of sports drinks, gels, and chews to find out which one sits best in your stomach. Be sure to try out the brand and flavor that will be offered at the race. 5LISTEN TO YOUR BODY Any soreness at the beginning of the run that fades as you go is probably nothing to worry about. But stop if you have any pain that persists or gets worse during a run, and call the doctor. Take the rest days on the schedule, and if you feel worn out on a run day, move it to another day. 6EAT WELL In order to run your best, it’s important to have a balanced diet. About half your daily calories should come from carbohydrates, like whole grains, fruits, and vegetables. About a quarter of your calories should come from lean protein, like dairy, lean meats, beans, and legumes. The remainder should come from heart-healthy fats like olive oil and avocados. YourFirst Marathon TRAINING PLANS INSIDE C ongratulations! You’re on your way to a goal that very few people can accom- plish: running 26.2 miles. For many people, finishing a marathon can be a life- transformingevent.Onthefollowingpagesyou’llfindtipsontraining,nutrition, motivation, and injury prevention to help you get to the starting line feeling fit, fresh, and ready to run your best. You’ll also find a full 16-week marathon- training plan developed just for first-timers, plus a four-week recovery plan to help you bounce back strong from the marathon. Everything you need to know to get to the start and finish lines feeling fit and ready to run your best
  • 16.
  • 17. Descriptors used to define running-related musculoskeletal injury: a systematic review. Yamato TP, Saragiotto BT, Hespanhol Junior LC, Yeung SS, Lopes AD. J Orthop Sports Phys Ther. 2015 May;45(5):366-74. doi: 10.2519/jospt.2015.5750. Epub 2015 Mar 26. Review. EDI Academy Esercizio rieducativo clicca qui per scoprire come risparmiare Iscrizioni: edi·ermes srl - Viale Enrico Forlanini, 65 - 20134 Milano - www.ediacademy.it Tel. 02.70.21.12.74 - Fax 02.70.21.12.83 - E-mail: formazione@eenet.it QUOTA DI ISCRIZIONE € 370 + IVA Programma - due giorni - 16 ore Prima giornata - 9.00-18.15 Introduzione: benefici e rischi dell’attività fisica di endurance Anatomia palpatoria 1: sapere dove mettere le mani, il prerequisito fondamentale per non creare danni Epidemiologia delle lesioni nella corsa: lesioni tipiche e più frequenti nella corsa di durata Valutazione funzionale 1: come intervisto il paziente (anamnesi = cosa e come chiedere, come interpretare i sintomi) Classificazione delle lesioni in traumatologia dello sport: trauma vs overuse Valutazione funzionale 2: come visito un atleta (esame clinico e diagnosi differenziale = come smascherare il problema) Epidemiologia, meccanismo traumatico e costruzione scientifica di un programma di prevenzione Analisi, discussione e trattamento di un case report da parte dei partecipanti e/o del docente Il passo e la deambulazione: analisi biomeccanico-clinica La corsa di durata: analisi biomeccanico-clinica Fisio-patologia vs pato-meccanica: analisi dei principali errori di tecnica e loro potenziali conseguenze Re-Live Rehab & Video Analysis di casi clinici complessi trattati con successo Discussione su casi clinici difficili: “what, when, how and why to do” Take Home Message: le 10 cose da ricordare e che valgono un corso (fase interattiva tra il docente e i partecipanti) Seconda giornata - 9.00-18.15 Ripasso dei concetti fondamentali e dei punti chiave discussi il primo giorno: “open question time” Anatomia palpatoria 2: “focus on knee injuries” Come e quando un ginocchio diventa doloroso: da dove proviene il dolore ? Esercizio terapeutico e taping nella sindrome rotulea dolorosa ““Knee abusers & overlap syndrome”: le sindromi da sovraccarico del ginocchio negli sport di durata Anatomia palpatoria 3: “focus on foot & ankle injuries” “Leg pain in athletes”: le sindromi compartimentali, periostiti, sindrome da stress tibiale mediale, fratture da stress Re-Live Rehab & Video Gait-Analysis Le tendinopatie dell’arto inferiore: biologia e biomeccanica Esercizio terapeutico nelle “Running Injuries” Re-Live Rehab & Video Analysis di casi clinici complessi trattati con successo Approccio integrato: esercizio terapeutico e taping nelle sindromi da sovraccarico Casi clinici difficili: “how, when and why to do” Take Home Message: le 10 cose da ricordare e che valgono un corso (fase interattiva tra il docente e i partecipanti) Test di valutazione ECM Destinatari Medici (fisiatria, MMG, sport, ortopedia), Fisioterapisti (titolo equipollente DM 27/7/00), Laureati in Scienze motorie, Studenti dell’ultimo anno del CdL Docente Nicola Taddio, PT OMPT ATC Orthopaedic & Sports Traumatology Rehabilitation Specialist Bachelor of Science in Physiotherapy Master of Science in Health and Rehabilitation Science Master degree IFOMPT in Manual Therapy and Musculo-Skeletal Rehabilitation, Cittadella (PD) Progressi in Riabilitazione ortopedica e Traumatologia dello sport RUNNING INJURIES Valutazione, prevenzione, riatletizzazione e ritorno allo sport Codice FRVI Se da un lato sono ben conosciuti i benefici di una regolare attività fisica praticata nell’arco di tutta la vita, sono altrettanto ben studiati i rischi di patologie, sia traumatiche sia da sovraccarico funzionale (overuse) soprattutto negli sport di “endurance”. Obiettivi Effettuare una panoramica sulle dimensioni e le caratteristiche del problema (epidemiologia), sui fattori di rischio e i meccanismi lesionali, cercando di evitare o minimizzare il loro riscontro (prevenzione primaria) Avere ben chiara la storia naturale delle singole patologie e la possibilità di interferire e modificarne il decorso con una corretta valutazione e un mirato recupero inviando se necessario il paziente allo specialista, chirurgo ortopedico, fisiatra o medico dello sport Rivedere l’anatomia funzionale alla luce delle nuove conoscenze, capire la biomeccanica in chiave clinica (scienza di base applicata) e la differenza tra patologia traumatica e da overuse (fisiopatologia) dal punto di vista della valutazione ma soprattutto dal punto di vista del recupero funzionale Essere in grado di raccogliere una corretta e completa anamnesi e di effettuare una valutazione sul singolo atleta Essere in grado di somministrare un corretto ed efficace programma motorio (esercizio), per un rapido e sicuro ritorno alle attività quotidiane, al lavoro, allo sport, senza rischi di ricadute, cronicizzazione o lesioni associate, evitando che il risultato si deteriori nel tempo (prevenzione secondaria) Avere la capacità di effettuare screening e trattamenti per la prevenzione, sia primaria sia secondaria, delle patologie traumatiche e da overuse nella corsa MILANO 8-9 ottobre 2016 93 Running Injury = R.R.I. “Running-Related-Injury” Dolore all’ apparato locomotore (agli arti inferiori in particolare) che causa una restrizione o un arresto della corsa (distanza, velocità, durata, frequenza degli allenamenti) per almeno 7 giorni oppure 3 sessioni di allenamento consecutive oppure che richiede al Runner una consulenza del medico o di un professionista sanitario.
  • 18. Perché occuparci delle RRI R.unning R.elated I.njuriesEDI Academy Esercizio rieducativo clicca qui per scoprire come risparmiare Iscrizioni: edi·ermes srl - Viale Enrico Forlanini, 65 - 20134 Milano - www.ediacademy.it Tel. 02.70.21.12.74 - Fax 02.70.21.12.83 - E-mail: formazione@eenet.it Iscrizioni: edi·ermes srl - Viale Enrico Forlanini, 65 - 20134 Milano - www.ediacademy.it Tel. 02.70.21.12.74 - Fax 02.70.21.12.83 - E-mail: formazione@eenet.it Destinatari Fisioterapisti (titolo equipollente DM 27/7/00), Laureati in Scienze motorie, Studenti dell’ultimo anno del CdL QUOTA DI ISCRIZIONE € 370 + IVA Programma - due giorni - 16 ore Prima giornata - 9.00-18.15 Introduzione: benefici e rischi dell’attività fisica di endurance Anatomia palpatoria 1: sapere dove mettere le mani, il prerequisito fondamentale per non creare danni Epidemiologia delle lesioni nella corsa: lesioni tipiche e più frequenti nella corsa di durata Valutazione funzionale 1: come intervisto il paziente (anamnesi = cosa e come chiedere, come interpretare i sintomi) Classificazione delle lesioni in traumatologia dello sport: trauma vs overuse Valutazione funzionale 2: come visito un atleta (esame clinico e diagnosi differenziale = come smascherare il problema) Epidemiologia, meccanismo traumatico e costruzione scientifica di un programma di prevenzione Analisi, discussione e trattamento di un case report da parte dei partecipanti e/o del docente Il passo e la deambulazione: analisi biomeccanico-clinica La corsa di durata: analisi biomeccanico-clinica Fisio-patologia vs pato-meccanica: analisi dei principali errori di tecnica e loro potenziali conseguenze Re-Live Rehab & Video Analysis di casi clinici complessi trattati con successo Discussione su casi clinici difficili: “what, when, how and why to do” Take Home Message: le 10 cose da ricordare e che valgono un corso (fase interattiva tra il docente e i partecipanti) Seconda giornata - 9.00-18.15 Ripasso dei concetti fondamentali e dei punti chiave discussi il primo giorno: “open question time” Anatomia palpatoria 2: “focus on knee injuries” Come e quando un ginocchio diventa doloroso: da dove proviene il dolore ? Esercizio terapeutico e taping nella sindrome rotulea dolorosa ““Knee abusers & overlap syndrome”: le sindromi da sovraccarico del ginocchio negli sport di durata Anatomia palpatoria 3: “focus on foot & ankle injuries” “Leg pain in athletes”: le sindromi compartimentali, periostiti, sindrome da stress tibiale mediale, fratture da stress Re-Live Rehab & Video Gait-Analysis Le tendinopatie dell’arto inferiore: biologia e biomeccanica Esercizio terapeutico nelle “Running Injuries” Re-Live Rehab & Video Analysis di casi clinici complessi trattati con successo Approccio integrato: esercizio terapeutico e taping nelle sindromi da sovraccarico Casi clinici difficili: “how, when and why to do” Take Home Message: le 10 cose da ricordare e che valgono un corso (fase interattiva tra il docente e i partecipanti) Test di valutazione ECM Destinatari Medici (fisiatria, MMG, sport, ortopedia), Fisioterapisti (titolo equipollente DM 27/7/00), Laureati in Scienze motorie, Studenti dell’ultimo anno del CdL Docente Nicola Taddio, PT OMPT ATC Orthopaedic & Sports Traumatology Rehabilitation Specialist Bachelor of Science in Physiotherapy Master of Science in Health and Rehabilitation Science Master degree IFOMPT in Manual Therapy and Musculo-Skeletal Rehabilitation, Cittadella (PD) Progressi in Riabilitazione ortopedica e Traumatologia dello sport RUNNING INJURIES Valutazione, prevenzione, riatletizzazione e ritorno allo sport Codice FRVI Se da un lato sono ben conosciuti i benefici di una regolare attività fisica praticata nell’arco di tutta la vita, sono altrettanto ben studiati i rischi di patologie, sia traumatiche sia da sovraccarico funzionale (overuse) soprattutto negli sport di “endurance”. Obiettivi Effettuare una panoramica sulle dimensioni e le caratteristiche del problema (epidemiologia), sui fattori di rischio e i meccanismi lesionali, cercando di evitare o minimizzare il loro riscontro (prevenzione primaria) Avere ben chiara la storia naturale delle singole patologie e la possibilità di interferire e modificarne il decorso con una corretta valutazione e un mirato recupero inviando se necessario il paziente allo specialista, chirurgo ortopedico, fisiatra o medico dello sport Rivedere l’anatomia funzionale alla luce delle nuove conoscenze, capire la biomeccanica in chiave clinica (scienza di base applicata) e la differenza tra patologia traumatica e da overuse (fisiopatologia) dal punto di vista della valutazione ma soprattutto dal punto di vista del recupero funzionale Essere in grado di raccogliere una corretta e completa anamnesi e di effettuare una valutazione sul singolo atleta Essere in grado di somministrare un corretto ed efficace programma motorio (esercizio), per un rapido e sicuro ritorno alle attività quotidiane, al lavoro, allo sport, senza rischi di ricadute, cronicizzazione o lesioni associate, evitando che il risultato si deteriori nel tempo (prevenzione secondaria) Avere la capacità di effettuare screening e trattamenti per la prevenzione, sia primaria sia secondaria, delle patologie traumatiche e da overuse nella corsa MILANO 8-9 ottobre 2016 93 Descriptors used to define running-related musculoskeletal injury: a systematic review. Yamato TP, Saragiotto BT, Hespanhol Junior LC, Yeung SS, Lopes AD. J Orthop Sports Phys Ther. 2015 May;45(5):366-74. doi: 10.2519/jospt.2015.5750. Epub 2015 Mar 26. Review.
  • 20. http://www.runningusa.org/statistics 16 milioni di Americani (9m/D-7m/U) Cominciamo a “dare” i numeri
  • 21. Cominciamo a “dare” i numeri •  Attività fisica tra le più popolari e praticate nel mondo •  Nel Nord America = 50 milioni di partecipanti 35% della popolazione (Institute 2009) •  Dal 27% al 70% dei podisti amatoriali ed agonisti subiscono una RRI •  Il 16% degli Americani partecipano ad un programma di running amatoriale •  Ogni anno 27 milioni di adulti Americani subiscono una RRI •  35 billions (miliardi) di dollari di costi diretti (Knowles 2007)
  • 22. Cominciamo a “dare” i numeri •  Il ginocchio rappresenta il 40% delle regioni colpite •  La PFPS rappresenta tra il 46% e il 62% di queste •  Se questo fosse vero da 48 a 62 milioni di Americani ne soffrirebbero ogni anno •  Sovraccarico funzionale = lesioni da overuse = natura multifattoriale del problema •  Nonostante l’ impegno degli scienziati e dell’ industria negli ultimi 35 anni le RRI sono aumentate •  La ITBS (sindrome della bendelletta ileo-tibiale) e le fratture da stress sono roddoppiate
  • 23. Running USA Road Race Finishers 1990‐2012 http://www.runningusa.org/statistics Da 5 milioni nel 1990 ad oltre 15 milioni nel 2012 Dal 30% all’ 80% dei runners subiscono una RRI (running‐related injury). In uno studio su 1000 runners amatoriali il 22% riferisce la presenza di dolore all’ apparato locomotore (MUSK = mus.culo-sk.eletal) prima della gara. Dimensioni del problema: dal 1990 al 2012
  • 24. Running Injuries Survey (2010) 1.  Bendelletta ileotibiale 19,79% 2.  Ginocchio del corridore 17,99% 3.  Fascite plantare 14,63% 4.  Periostite ed altri problemi tibiali 13,68% 5.  Tendinite dell'Achilleo 11,02% 6.  Problemi ai MM posteriori della coscia 10,50% 7.  Frattura da stress 6,80% 8.  Sindrome del piriforme 5,59% Secondo un sondaggio proposto da Runnersworld.com nel 2010, su un campione di oltre 1000 RUNNERS, che avevano subito un infortunio l’ anno precedente, le patologie più diffuse erano nell’ ordine di frequenza ......... 37,78%
  • 25. Running injuries. A review of the epidemiological literature. van Mechelen W. Sports Med. 1992 Nov;14(5):320-35. Review. anno varia tra il 37% e il 56% L’ incidenza varia anche in rapporto all’ età al sesso e al livello agonistico e ai kilometri percorsi Per esempio ogni 1000 ore di corsa possiamo aspettarci dalle 2.5 alle 12.1 lesioni Epidemiologia nel running: 1992 Se da un lato sono ben conosciuti i benefici di una regolare attività fisica di tipo aerobico, sono altrettanto ben studiati i rischi di patologie, soprattutto da sovraccarico funzionale (overuse). La possibilità per un “runner” di avere un infortunio in un La maggior parte delle lesioni colpiscono l’ arto inferiore con predominanza per il ginocchio Dal 50% al 75% delle lesioni sono da “overuse” (ripetizione costante dello stesso movimento);
  • 26. Running injuries. A review of the epidemiological literature. van Mechelen W. Sports Med. 1992 Nov;14(5):320-35. Review. la ricaduta/recidiva dopo una lesione varia tra il 20% e il 70% Una riduzione o una cessazione degli allenamenti avviene tra il 20% e il 90% e circa il 20%-70% sono costretti a rivolgersi al medico e/o relativi trattamenti; dallo 0% al 5% richiedono anche una assenza dal lavoro. I fattori eziologici implicati sono: lesioni precedenti, scarsa esperienza, troppi km settimanali; rimangono conflittuali e poco chiare le relazioni tra: riscaldamento stretching, altezza, malallineamento, squilibri muscolari, limitazioni dell’ articolarità, frequenza della corsa, livello di performance, stabilità del modo di correre, scarpe, plantari, terreno e fondo stradale Non sembrano essere associati: età, genere, BMI, corsa in salita/discesa, su superfici dure, partecipazione ad altri sport, periodo dell’ anno o del giorno. Epidemiologia nel running: 1992
  • 27. •  Negli ultimi 10/15 anni c’è stato un aumento esponenziale del running e delle maratone •  Le patologie del runner avvengono nel 90% dei casi in preparazione per la maratona •  I runner più esperti sono meno esposti a lesioni •  Quindi più anni di esperienza = meno lesioni da sovraccarico •  E’ importante recuperare completamente da una pregressa lesione, infortunio o malattia •  Per i meno esperti la soglia delle 40 miglia = 64 km x settimana è quella critica •  Le patologie più frequenti sono: •  Ginocchio (femoro-rotulea) •  ITBS MTSS PF AT Meniscus Epidemiology and aetiology of marathon running injuries. Fredericson M, Misra AK. Sports Med. 2007;37(4-5):437-9. Epidemiologia nel running: 2007
  • 28. What are the main running-related musculoskeletal injuries ? A Systematic Review. Lopes AD, Hespanhol Júnior LC, Yeung SS, Costa LO. Sports Med. 2012 Oct 1;42(10):891-905 Epidemiologia nel running: 2012 . RESULTS: A total of 28 RRMIs were found and the main general RRMIs were Sindrome da Stress Tibiale Mediale (incidence ranging from 13.6% to 20.0%; prevalence of 9.5%), Tendinopatia Achillea (incidence ranging from 9.1% to 10.9%; prevalence ranging from 6.2% to 9.5%) and Fascite Plantare (incidence ranging from 4.5% to 10.0%; prevalence ranging from 5.2% to 17.5%). The main ultra-marathon RRMIs were: Tendinopatia Achillea (prevalence ranging from 2.0% to 18.5%) and Sindrome Dolorosa Patello Femorale (prevalence ranging from 7.4% to 15.6%). CONCLUSION: This systematic review provides evidence that medial tibia stress syndrome, Achilles tendinopathy and plantar fasciitis were the main general RRMIs, while Achilles tendinopathy and patellofemoral syndrome were the most common RRMIs for runners who participated in ultra-marathon races.
  • 29. Meno di 8.5 anni di allenamento sono associati a MTSS Donne con BMI <= 21kg/m alto rischio per fratture da stress e lesioni alla colonna vertebrale A retrospective case-control analysis of 2002 running injuries. Taunton JE, Ryan MB, Clement DB, McKenzie DC, Lloyd-Smith DR, Zumbo BD. Br J Sports Med. 2002 Apr;36(2):95-101. Fattori di rischio nel running
  • 30. Take Home Message What are the Main Risk Factors for Running-Related Injuries ? Saragiotto BT, Yamato TP, Hespanhol Junior LC, Rainbow MJ, Davis IS, Lopes AD. Sports Med. 2014 May 9. Avere avuto una precedente lesione negli ultimi 12 mesi Tra tutti i fattori di rischio analizzati il principale fattore di rischio nel Running è .......
  • 31. Fattori di rischio nello sport R Bahr and I Holme Risk factors for sports injuries: a methodological approach Br J Sports Med 2003;37:384-392 variabili biologiche, comportamentali e fattori ambientali la cui presenza aumenta la probabilità che la malattia o l’ evento patologico si manifesti, pur non svolgendo un chiaro ruolo etiologico
  • 32. BACKGROUND: Behavioral science methods have rarely been used in running injury research. Therefore, the attitudes amongst runners and their coaches regarding factors leading to running injuries warrants formal investigation. PURPOSE: To investigate the attitudes of middle- and long-distance runners able to compete in national championships and their coaches about factors associated with running injury development. METHODS: A link to an online survey was distributed to middle- and long-distance runners and their coaches across 25 Danish Athletics Clubs. The main research question was: "Which factors do you believe influence the risk of running injuries?". In response to this question, the athletes and coaches had to click "Yes" or "No" to 19 predefined factors. In addition, they had the possibility to submit a free-text response. RESULTS: A total of 68 athletes and 19 coaches were included in the study. A majority of the athletes (76% [95%CI: 66%; 86%]) and coaches (79% [95%CI: 61%; 97%]) reported "Ignoring pain" as a risk factor for running injury. A majority of the coaches reported "Reduced muscle strength" (79% [95%CI: 61%; 97%]) and "high running distance" (74% [95%CI: 54%; 94%]) to be associated with injury, while half of the runners found "insufficient recovery between running sessions" (53% [95%CI: 47%; 71%]) important. CONCLUSION: Runners and their coaches emphasize ignoring pain as a factor associated with injury development. The question remains how much running, if any at all, runners having slight symptoms or mild pain, are able to tolerate before these symptoms develop into a running-related injury. i Runners e i loro allenatori sono convinti che il fatto di ignorare il dolore durante l’ allenamento sia un fattore che predispone all’ instaurarsi di una lesione. La domanda rimane quanto un runner può correre e quanto è in grado di tollerare, con dei sintomi lievi o moderati, senza rischiare poi di trasformarli in una lesione Running injury development: the attitudes of middle- and long-distance runners and their coaches. Johansen KK, Hulme A, Damsted C, Ramskov D, Nielsen RO. Int J Sports Phys Ther. 2017 Aug;12(4):634-641. Cosa pensano gli allenatori e gli atleti
  • 33. Monitorare il dolore e la risposta al carico Dolore durante l’ esercizio 0 = Nessun dolore 10 = peggior dolore immaginabile Monitorare i sintomi per 24-48 ore dopo l’ esercizio Il dolore può presentarsi rapidamente dopo l’ esercizio ma non deve aumentare di intensità il giorno dopo
  • 34. Che cos’ è una R.R.I.? Applicazione di un carico di allenamento (Stimolo) Capacità di adattamento al carico imposto (Risposta) OMEOSTASI
  • 36. PERCHE’ NON C’ E’ ADATTAMENTO ? 1.  SQUILIBRIO TRA CARICO ESTERNO SOMMINISTRATO E CARICO INTERNO ASSORBITO 2.  TROPPO RAPIDO AUMENTO DEL CARICO 3.  TROPPO ELEVATA LA QUANTITA’ DI CARICO 4.  TROPPO “MONOTONE “ E UNILATERALI SOLLECITAZIONI 5.  TROPPO FREQUENTI, DILUITI E/O CONCENTRATI GLI ALLENAMENTI 6.  SCORRETTA TECNICA ESECUTIVA 7.  CALZATURE 8.  TERRENO DI ALLENAMENTO/GARA INTRINSECI L’ ATLETA ESTRINSECI L’ AMBIENTE 1.  ETA’ BIOLOGICA DIVERSA DALL’ ETA’ ANAGRAFICA 2.  MORFOTIPO A RISCHIO PIEDE CAVO O IPERPRONATO GINOCCHIO VARO VALGO RECURVATO 3.  IPOMETRIE ED ETEROMETRIE DEGLI ARTI INFERIORI 4.  SQUILIBRI MUSCOLARI RIGIDITA’ DEGLI ISCHIO PERONEO TIBIALI 5.  POSTURA 6.  PREGRESSE MALATTIE O ESITI DI TRAUMI 7.  FATTORI PSICOLOGICI ANSIA DEPRESSIONE FATTORI EZIOLOGICI PREDISPONENTI DETERMINANTI PERPETUANTI
  • 37. Che cos’ è una R.R.I.? Applicazione di un carico di allenamento (Stimolo) Capacità di adattamento al carico imposto (Risposta) OVERUSE vs UNDER-RECOVERY
  • 38. 1. Disadattamento 2. Alterazioni della biomeccanica 3. Sovraccarico funzionale 4. Infiammazione acuta vs cronica 5. Cronicizzazione 6. Usura 7. Rottura Ripetitivita’ del gesto sportivo
  • 39. Che cos’ è una R.R.I.? Applicazione di un carico di allenamento (Stimolo) Capacità di adattamento al carico imposto (Risposta) ERRORI DI ALLENAMENTO
  • 40. Too much = troppo ..... Too soon = troppo presto ..... Too fast = troppo velocemente ..... I principali errori ..... I tempi di adattamento dei vari tessuti sono diversi tra loro per cui la cartilagine e il tendine si adattano con tempi da 3 a 6 volte quelli del muscolo .......
  • 42.
  • 43. Domanda a tutti : quando hai un problema di salute, un infortunio, un dolore o un fastidio, che interferisce con gli allenamenti o con la gara (che ti fa ridurre frequenza, durata, intensità) a chi ti rivolgi ?
  • 44. Risposte possibili: 1.  guardo su internet; 2.  chiedo ad un mio amico + esperto; 3.  vado dal mio fisioterapista; 4.  chiedo al mio preparatore; 5.  vado dal medico di base; 6.  aspetto come evolve o che passi; 7.  altra risposta …………..
  • 45. Navigare in internet è come navigare per mare: bisogna avere punti di riferimento e strumenti Il 34% degli italiani cerca informazioni mediche sui siti web senza consultare il proprio medico o fisioterapista Il 5% contesta apertamente il proprio medico/ fisioterapista su diagnosi e cure in base a quanto scoperto navigando PUBMED > Running Injuries = 3976 articoli (al 30 settembre 2015) 533 in più rispetto al 2014 GOOGLE > Running Injuries = 14.000.000 di records Quality and content of Internet-based information for ten common orthopaedic sports medicine diagnoses. Starman JS, Gettys FK, Capo JA, Fleischli JE, Norton HJ, Karunakar MA. J Bone Joint Surg Am. 2010 Jul 7;92(7):1612-8.
  • 46. Importanza delle corretta TECNICA DI CORSA e del corretto approccio all’ allenamento La maggior parte degli infortuni nel running avviene agli ARTI INFERIORI (funzione propulsiva) Non bisogna mai perdere d’ occhio quello che fanno gli ARTI SUPERIORI (funzione balistica) e ll distretto LOMBO PELVICO (funzione stabilizzatrice) deve risiede il centro di gravità del corpo (centro di massa)
  • 47. Clinical biomechanics of the elbow in tennis: implications for evaluation and diagnosis. Kibler WB. Med Sci Sports Exerc. 1994 Oct;26(10):1203-6. Il Concetto di Catena Cinetica
  • 50. A schematic illustrating how the directional flow of energy in muscle–tendon systems determines mechanical function. Flexible mechanisms: the diverse roles of biological springs in vertebrate movement. Roberts TJ, Azizi E. J Exp Biol. 2011 Feb 1;214(Pt 3):353-61. Nella corsa il corpo si comporta come un molla
  • 51. Fasi della corsa Stretch Shortening Cycle
  • 52. Funzione della muscolatura nella corsa •  Stabilità in carico •  Assorbimento dell’ impatto •  Progressione sul piede di appoggio •  Conservazione dell’ energia cinetica
  • 53. An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr. 2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article Video Analisi Biomeccanica della Corsa
  • 54. An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr. 2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 55. An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr. 2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review. PMID: 26616185 Free PMC Article Video Analisi Biomeccanica della Corsa La biomeccanica nel running gioca un ruolo importante nello sviluppo delle lesioni. Riuscire ad effettuare un analisi biomeccanica su un runner infortunato può aiutare a sviluppare delle strategie efficaci di trattamento Questo articolo ci aiuta ad individuare gli aspetti importanti di una sistematica video- analisi biomeccanica basata sulle correnti conoscenze scientifiche utilizzando un video a 2 dimensioni (2D video) e degli strumenti molto semplici. In questo programma di analisi biomeccanica vengono proposte 14 misurazioni attraverso una visione posteriore e laterale. Identificando dei semplici surrogati 2D per delle variabili biomeccaniche 3D di interesse ci permette di tradurre un ampia migliore pratica clinica, per avere una migiore opportunità di impattare un problema molto presente nel runner infortunato.
  • 56. MOMENTI CHIAVE DELLA CORSA: (A)  La fine della fase terminale della oscillazione è identificata quando il piede rimane elevato dal suolo un attimo prima del contatto; (B) Il contatto iniziale è identificato dal primo frame quando il piede impatta il suolo; (C) La risposta al carico è identificata dal primo frame nel quale il peso del runner si stà trasferendo tutto su un arto ed è caratterizzato dalla presenza della deformazione della scarpa. An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 57. 1.  Nella corsa la grandezza della forza di impatto ad ogni passo e di circa 2,5 volte il peso corporeo 2.  La somma della forza istantanea e delle ripetizioni che si accumulano sono le cause che provocano il danno e la lesione 3.  Il modo in cui il soggetto corre altera la distribizxione delle forze sull’ apparato locomotore 4.  La biomeccanica di ogni singolo individuo influenza il tipo di lesione che esso sostiene Punti chiave della biomeccanica della corsa
  • 58. DIVERSI TIPI DI IMPATTO AL SUOLO: (A)  Forefoot strike = avan-piede (B) Midfoot strike = meso-piede (C) Rearfoot strike = retro-piede An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 59. Vertical ground reaction forces and foot kinematics for three foot strikes at 3.5ms21 in the same runner. a, RFS during barefoot heel–toe running; b, RFS during shod heel–toe running; c, FFS during barefoot toe–heel–toe running. Both RFS gaits generate an impact transient, but shoes slow the transient’s rate of loading and lower its magnitude. FFS generates no impact transient even in the barefoot condition.
  • 60. ANGOLO DI INCLINAZIONE DEL PIEDE (A)  Angolo di inclinazione relativamente alto (25°circa) rispetto alla linea orizzontale (B) Angolo di inclinazione basso (10°) An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 62. Angolo Tibiale (A)  Tibia estesa (B)  Tibia Verticale (C) Tibia Flessa An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 63. FLESSIONE DEL GINOCCHIO DURANTE LA FASE DI APPOGGIO (A) Flessione limitata (40°) (B) flessione normale (50°) An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 64. ESTENSIONE DELL’ ANCA DURANTE LA FASE FINALE DELLA SPINTA (A)  Estensione normale (B) Estensione limitata An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 65. FLESSIONE DEL TRONCO IN AVANTI (A)  Postura eretta con scarsa flessione del tronco (<5°) (B) Flessione in avanti corretta (10°) An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 66. OVERSTRIDING misurato nel momento della risposta al carico (A)  Normale meccanica del passo e della corsa (B)  Overstride caratterizzato da la linea verticale che sale dal malleolo laterale e passa anteriormente al bacino An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 67. OSCILLAZIONE VERTICALE: SPOSTAMENTO VERTICALE DEL CENTRO DI MASSA (A)  Runner che rimbalza troppo e che ha un elevata oscillazione verticale (B)  Runner efficiente con un’ oscillazione verticale limitata An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 68. EVERSIONE DEL CALCAGNO (A)  Allineamento normale del calcagno rispetto all’ asse della gamba (B) Eccessivo angolo di eversione del calcagno An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 69. AMPIEZZA DELL’ EVERSIONE Eccessiva escursione nella eversione del calcagno (A)  Contatto iniziale con il tallone in posizione di inversione (B) 20 millisecondi dopo il calcagno è ruotato in fuori per più di 20° An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 70. PROGRESSIONE NELL’ APPOGGIO DEL PIEDE (A)  Progressione normale = Toe-out = dita del piede in fuori (B) Lieve anormalità dita in dentro = Toe-in (C) Eccessiva anormalità An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 71. FRUSTATA DEL TALLONE (HEEL WHIPS) (A) Frustata interna del tallone all’ inizio dell’ oscillazione (fase aerea) (B) Angolo massimo di frustata interna (C) Frustata esterna del tallone all’ inizio dell’ oscillazione (D) Angolo massimo di frustata interna An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article
  • 72. An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article Knee Window (Finestra tra le Ginocchia) (A) “Knee Window” normale (B) “Knee Window” eccessivo
  • 73. An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article ECCESSIVA CADUTA DEL BACINO (PELVIC DROP) (A)  durante la fase di contatto al suolo il bacino è abbastanza allo stesso livello (B) durante la fase di appoggio dimostra un eccessiva caduta dal lato opposto.
  • 74. DISFUNZIONI BIOMECCANICHE Physical therapy and rehabilitation of the foot and ankle in the athlete. Hawson ST. Clin Podiatr Med Surg. 2011 Jan;28(1):189-201.Review. Dynamic Valgus Navicular Drop Pelvic Drop + Dynamic Valgus + Navicular Drop Pelvic Drop
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  • 89. Parametri biomeccanici 1.  Pace = Ritmo 2.  Stride length (SL) = Lunghezza del passo 3.  Speed = SRxSL 4.  Efficiency = Efficienza 5.  Step Rate (SR) = Cadenza 6.  Flight raFo = Tempo di volo 7.  Contact Fme = Tempo di conta`o 8.  Shock = Impa`o 9.  Impact Gs = componente verFcale del Peak Gs 10. Braking Gs = componente orizzontale del Peak Gs 11. MoFon = Movimento 12. Foot strike Type = Fpo di appoggio 13. PronaFon Escursion = ampiezza della pronazione 14. Max PronaFon Velocity = velocità massima di pronazione 15. Symmetry = Simmetria
  • 91. What We Know Runners with shorter stride lengths and higher step rates tend to have lower impact forces and Impact Gs at footstrike which, in turn, may help prevent injuries. Running speed is a func=on of both stride length and step rate but there is no “one size fits all” when it comes to how runners increase or decrease speed. Some are step rate dominant and others are stride length dominant. What to Look For: In a Run Does your overall strategy change as you go from a slow to a medium speed compared to going from medium speed to a sprint? As you increase in pace, does your stride length or your step rate increase more? As you get =red during a run, how do you maintain pace? Do you no=ce an increase in stride length or step rate? What to Look For: Over Time As you get faster, look to see whether you’re increasing your Step Rate, Stride Length, or a combina=on of both. Cadenza e lunghezza del passo
  • 93. What We Know It is well documented that more experienced runners tend to have higher SRs than novice runners at comparable speeds. Runners with shorter SLs and higher SRs tend to have lower impact forces and Impact Gs at footstrike which, in turn, may help prevent injuries. What to Look For: In a Run Running speed is a func=on of both SR and SL but there is no “one size fits all” when it comes to how runners increase or decrease speed. Some are SR dominant and others are SL dominant. Which are you? Does your overall strategy change as you go from a slow to a medium speed compared to going from medium speed to a sprint? What to Look For: Over Time Many coaches have recently begun advoca=ng that 90 strides/min (180 steps/min) is the op=mum cadence for distance running. There is some individual varia=on but how does your long term average compare to this? Efficenza
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  • 100. Impa`o
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  • 102. What We Know When the foot impacts the ground it goes through a very rapid change in velocity from around one meter per second to zero in a ma[er of milliseconds. The magnitude of the force impacted on your body with each running step is approximately 2.5 =mes your body weight. Each step causes a very small amount of damage to the musculoskeletal system, and if this micro-damage accumulates before the body is able to repair itself sufficiently, then there is an increased risk of injury. The way you run alters the way this impact force is distributed on the musculoskeletal system, and will influence the type of injury that is likely to occur. Tradi=onal laboratory studies use a force plate to measure ground reac=on force during running. This requires expensive equipment and limits the number of steps that can be analyzed. RunScribe records the rapid change in velocity at footstrike, it is not a force, but recent studies have shown that this rate of ini=al decelera=on may be a be[er indicator of injury risk than impact force peaks. Impa`o
  • 106. What We Know Types of injuries tend to differ between the groups. Heel strikers tend to have more knee and hip injuries Forefoot strikers tend to have more Achilles and calf strains and metatarsal injuries Midfoot strikers will have characteris=cs in common with the both, ofen moving between the heel and forefoot strike pa[erns. What to Look For: In a Run Many things can influence Foot Strike Type—speed, footwear, and terrain being the most common.Note the impact of these factors on your footstrike type. What to Look For: Over Time If Foot Strike Type changes over a period of =me (weeks or months) and it is not due to a specific training program aimed at changing foot strike pa[erns, it is probably due to a change in footwear. Minimalist and low heel drop shoes tend to encourage mid and forefoot striking pa[erns. If you have more that one pair of shoes, tag each run with a par=cular pair of shoes and see if there is a rela=onship to your footstrike pa[erns. Tipologia di a`acco del passo
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  • 108. What We Know Prona=on has been labeled as a poten=al indicator for overuse injuries while running. However, it is a natural movement and is an effec=ve means of shock absorp=on at footstrike. What to Look For: In a Run See how changes in running speed and terrain can influence Prona=on Excursion. What to Look For: Over Time Different categories of shoes can have an influence on how much you pronate while running. Once you get a handful of runs on a couple of pairs of shoes, break the data out by shoes and see if there are any differences. If you have a specific pair that you race in, compare the data between those shoes and your typical training shoes. Changing prona=on values could indicate break down of shoe support, or be an indicator of injury risk Escursione della pronazione
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  • 110. What We Know Values range between 200 and more than 1000 deg/sec Max prona=on velocity is influenced by a number of factors including: running speed, terrain, Footstrike Type and footwear. Research is not conclusive, but it is believed that max Prona=on Velocity is related to increased injury risk. What to Look For: In a Run How does different terrain and running speed affect your prona=on velocity? Is there a rela=onship between Contact Time and Prona=on Velocity? If you wear ortho=cs try some short runs with and without them and compare the data. It is probably worth doing these types of comparisons on a track or treadmill and keep the runs pre[y short. What to Look For: Over Time Shoes can have a big influence on prona=on velocity. Over =me compare the data between the different pairs of shoes you own. Any differences? Massima velocità di pronazione
  • 112. Confronto tra i vari prodotti in commercio
  • 113. An Evidence-Based Videotaped Running Biomechanics Analysis. Souza RB. Phys Med Rehabil Clin N Am. 2016 Feb;27(1):217-36. doi: 10.1016/j.pmr.2015.08.006. Epub 2015 Oct 20. Review.PMID: 26616185 Free PMC Article TAKE HOME MESSAGE •  La biomeccanica nel running gioca un ruolo molto importante nello sviluppo delle lesioni soprattutto negli atleti amatoriali. •  Effettuando una sistematica video analisi basata sulla biomeccanica utilizzando le più recenti conoscenza scientifiche è possibile sviluppare delle strategie di trattamento di queste lesioni. •  La letteratura scientifica non ci da certezze sui fattori di rischio e sul ruolo preventivo riguardo la correzione di queste alterazioni biomeccaniche per cui possiamo dare solo dei suggerimenti e naturalmente trattare ogni atleta un maniera individualizzata •  Solo quando lo specialista, l’ esperto, trova accordo tra le alterazioni biomeccaniche analizzate e la sintomatologia clinica allora è giustificato ed indicato un trattamento delle anomalie riscontrate con un programma Ri-educativo e di Gait-Run Retraining
  • 114. la scienza spiega cio’ che e’ possibile fare, l’etica dice cio’ che e’ giusto fare (Socrate)