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La potenzialità delle risorse Open Access 
nelle Pubbliche Amministrazioni 
Open Access? 
Cosa 
Quando 
Perché 
Come 
1 
Laura Testoni – Settembre/Ottobre 2014
2 
Open Access. Cosa
2003 Max Planck Gesellshaft. 
Dichiarazione di Berlino 
1) Internet ha radicalmente modificato le realtà 
pratiche ed economiche della distribuzione del 
sapere scientifico(…) 
2) Questa è una grande opportunità: “ci impegniamo 
ad affrontare le sfide di Internet come mezzo 
funzionale emergente per la diffusione della 
conoscenza” 
C’è uno stretto collegamento tra la diffusione di Internet e 
l’emergere del movimento Open access: Internet come 
infrastruttura nella diffusione della conoscenza scientifica 
3 
Open Access. Cosa
3) La disseminazione della conoscenza è incompleta 
se l’informazione non è resa largamente e 
prontamente disponibile alla società 
4) Occorre sostenere nuove possibilità di 
disseminazione della conoscenza, non solo 
attraverso le modalità tradizionali ma anche e 
sempre più attraverso il paradigma dell’accesso 
aperto via Internet 
4 
Open Access. Cosa
5) Definiamo l’accesso aperto come una fonte estesa 
del sapere umano e del patrimonio culturale che 
siano stati validati dalla comunità scientifica. 
Questa parte è importante: non tutto quello che è “aperto”, libero, 
gratuito è ANCHE open access ma solo i contenuti validati dalla 
comunità scientifica! 
5 
Open Access. Cosa
Open Access. Cosa 
6) I contributi ad accesso aperto includono: 
• le pubblicazioni di risultati originali della ricerca 
6 
scientifica, 
• i dati grezzi e i metadati, 
• le fonti, 
• le rappresentazioni digitali grafiche e di immagini 
• i materiali multimediali scientifici 
Varietà dei contenuti OA ma loro comune provenienza di 
carattere scientifico
7) Contributi ad accesso aperto: quali requisiti? 
a) L’autore(i) ed il detentore(i) dei diritti relativi a tale 
contributo garantiscono a tutti gli utilizzatori il diritto 
d’accesso gratuito, irrevocabile ed universale e 
l’autorizzazione a riprodurlo, utilizzarlo, distribuirlo, 
trasmetterlo e mostrarlo pubblicamente e a produrre e 
distribuire lavori da esso derivati in ogni formato digitale per 
ogni scopo responsabile, soggetto all’attribuzione 
autentica della paternità intellettuale (le pratiche della 
comunità scientifica manterranno i meccanismi in uso per 
imporre una corretta attribuzione ed un uso responsabile dei 
contributi resi pubblici come avviene attualmente), nonché il 
diritto di riprodurne una quantità limitata di copie stampate 
per il proprio uso personale. 
7 
Open Access. Cosa
7) Contributi ad accesso aperto: quali requisiti? 
b) Una versione completa del contributo e di tutti i materiali che 
lo corredano, inclusa una copia della autorizzazione come 
sopra indicato, in un formato elettronico secondo uno 
standard appropriato, è depositata (e dunque pubblicata) 
in almeno un archivio in linea che impieghi standard 
tecnici adeguati (come le definizioni degli Open Archives) e 
che sia supportato e mantenuto da un’istituzione 
accademica, una società scientifica, un’agenzia 
governativa o ogni altra organizzazione riconosciuta che 
persegua gli obiettivi dell’accesso aperto, della 
distribuzione illimitata, dell’interoperabilità e 
dell’archiviazione a lungo termine 
8 
Open Access. Cosa
9 
Open Access. Quando
C’è una continuità antica tra la 
conoscenza scientifica e le 
pratiche di libera circolazione del 
sapere 
Cover page of 1st issue of 
Le journal des sçavans, 
Paris, 5 January 1665 
Fonte dell’immagine: 
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Journal_des_Savants.jpg 
10 
Open Access. Quando
L’editoria accademica, cioè le modalità, i “dispositivi” alla base della 
trasmissione del sapere all’interno delle comunità scientifiche, 
hanno radici antichissime e nobili: le prime riviste accademiche 
nascono nel 17^ secolo e sono Le journal des savants a Parigi 
(1665) e le Philosophical transactions of the Royal Society of 
London a Londra (1666). 
Agli inizi queste pubblicazioni erano considerate quasi 
un’estensione della corrispondenza epistolare; poi la pubblicazione 
seriale evolverà gradatamente dalla forma della rivista erudita 
del Sei e Settecento a quella del vero e proprio periodico scientifico. 
VEDI ANCHE: Santoro, M. Pubblicazioni cartacee e pubblicazioni digitali: quale futuro per la comunicazione scientifica? 
2001. In Memoria e ricerca. Rivista di storia contemporanea. Franco Angeli Editore. pp.207-218. 
http://hdl.handle.net/10760/4053 
11 
Open Access. Quando
L’emergere di forme non esclusivamente cartacee di pubblicazione – 
e quindi facilmente riproducibili – e poi l’emergere di Internet come 
canale di trasmissione di dati, file, documenti modifica gli strumenti 
tradizionali della comunicazione scientifica sono alla base dell’emergere 
delle pratiche di accesso aperto 
12 
Open Access. Quando
13 
Open Access. 
Quando 
Stevan Harnad 
1990 creazione di 
Psycoloquy tra le prime 
riviste scientifiche 
online-only 
1994 in un post 
formulazione della 
“proposta sovversiva”: 
depositare tutti i 
pre-print in archivi 
aperti in cui i documenti 
possono essere recuperati 
(Preprint server)
La “proposta sovversiva” di Stevan Harnad, viene formulata un post 
pubblicato nel 1994 in un Newsgroup. Harnad critica i tempi lunghi e non 
efficienti della rivista cartacea tradizionale e inizia a pubblicare pre-print, cioè 
documenti scientifici in forma ancora non definitiva su server aperti in 
Internet (BBS, Ftp). 
Steven Harnad scrive: “solo abbandonando le vecchie abitudini 
papirocentriche”, ossia trasferendo interamente su Internet gli esiti 
della ricerca, si possano risolvere i problemi dei costi sempre crescenti e 
della insufficiente velocità di diffusione dei testi a stampa. 
Harnad auspica dunque che tutta la comunità scientifica voglia seguire 
questo esempio; se ciò accadesse s'innescherebbe un "effetto domino", 
una reazione a catena che condurrebbe ad un sensibile calo nella pubblica-zione 
di articoli su riviste cartacee, con la conseguente riduzione degli 
abbonamenti da parte delle biblioteche e la conversione di tutti i prodotti 
editoriali nel solo formato elettronico. 
VEDI: Harnad, Stevan (1995) A Subversive Proposal. In, Okerson, A. and O'Donnell, J. (eds.) Scholarly Journals at the 
Crossroads: A Subversive Proposal for Electronic Publishing. Association of Research Libraries. 
http://eprints.soton.ac.uk/253351/ 
14 
Open Access. Quando
1991 
Nei Los Alamos National Laboratory, Paul Ginsparg, fisico delle 
alte energie, raccoglie e mette in rete i preprint degli articoli che 
centinaia di colleghi gli inviano per posta elettronica, ponendo le 
basi di arXiv uno dei primi archivi aperti. 
15 
Open Access. Quando
1999 
Viene lanciata OAI (Open Access initiative) una conferenza in cui si 
incontrano bibliotecari, scienziati informatici per definire le specifiche 
tecniche e i principi organizzativi per facilitare l’interoperabilità tra gli 
Archivi. 
2001 
Rilascio della prima versione del protocollo OAI_PMH (=Open access 
Initiative – protocol for metadata harvesting) ovvero del set di 
Specifiche tecniche che permettono lo scambio di metadati tra archivi 
Digitali. OAI-PMH 
- E’agnostico rispetto al formato dei documenti 
- Trasporta e quindi permette la diffusione dei soli metadati, qualunque 
sia la loro struttura 
VEDI: Maria Cassella Open access e comunicazione scientifica. Verso un nuovo modello di 
disseminazione della conoscenza. Milano : Bibliografica 2012 
16 
Open Access. Quando
2002 
Nel Manifesto della Budapest Open Access Initiative (BOAI) viene 
formulato per la prima volta l’espressione Open Access in un documento 
ufficiale 
“By "open access" to this literature, we mean its free availability on the 
public internet, permitting any users to read, download, copy, distribute, 
print, search, or link to the full texts of these articles, crawl them for 
indexing, pass them as data to software, or use them for any other 
lawful purpose, without financial, legal, or technical barriers other than 
those inseparable from gaining access to the internet itself. The only 
constraint on reproduction and distribution, and the only role for 
copyright in this domain, should be to give authors control over the 
integrity of their work and the right to be properly acknowledged 
and cited” 
VEDI: Mauro Guerrini Gli archivi istituzionali. Open access valutazione della ricerca e diritto d’autore 
Milano : Bibliografica 2010 
17 
Open Access. Quando
2002 
Lawrence Lessig lancia le licenze Creative commons 
2004 
I rappresentanti di 34 Paesi nell’ambito dell’ OCDE (Organisation for 
Economic Co-operation and Development) pubblicano la “Declaration on 
Access to Research Data From Public Funding”, in cui si riconosce il valore 
Dell’Open access per promuovere il progresso scientifico, facilitare 
La formazione degli scienziati e massimizzare il valore degli investimenti 
pubblici nella collezione di dati 
2004 
Dichiarazione di Messina: le maggiori università italiane aderiscono ai 
principi dell’accesso aperto. 
Nasce Pleiadi (Portale per la Letteratura scientifica Elettronica Italiana 
su Archivi Aperti e Depositi Istituzionali) che indicizza i metadati e 
permette l’interrogazione cumulativa di tutti gli archivi aperti italiani 
18 
Open Access. Quando
2008 
Nell’ambito del 7 programma quadro (2007-2013) l’Unione europea lancia 
il progetto pilota "accesso aperto" con l’obiettivo di garantire che i risultati 
della ricerca finanziata nell’ambito del Settimo programma quadro 
(7° PQ) con oltre 50 miliardi di euro nel periodo 2007-2013, siano diffusi 
nel modo più efficace possibile (accesso online illimitato) per garantirne 
la massima valorizzazione e il massimo impatto. 
Si tratta soprattutto articoli di ricerca pubblicati in riviste soggette alla 
valutazione di esperti in settori come la sanità, l'energia, l'ambiente, 
le scienze sociali e le tecnologie dell’informazione e comunicazione. 
La documentazione viene raccolta nell’archivio aperto Openaire oggi 
Openaire plus (https://www.openaire.eu/) 
Il Congresso degli Stati Uniti approva una legge che rende obbligatorio 
l’Accesso aperto per le pubblicazioni derivanti da ricerche finanziate 
dall’US National Institutes of Health (NIH) 
19 
Open Access. Quando
20 
Open Access. Quando 
OGGI 2014-2020 (la posta in gioco) 
La sfida rappresentata dal mantenere aperti e accessibili i documenti 
prodotti dalla ricerca scientifica è presente nell’agenda della Comunità 
europea. Lo scenario prospettato è quello di “Orizzonte 2020”, il 
programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) dell'UE.
21 
Open Access. Quando 
OGGI 2014-2020 (la posta in gioco) 
Il sistema europeo di informazione scientifica deve essere 
adattato all'era digitale: la posta in gioco sono la velocità 
del progresso scientifico e il rendimento degli investimenti 
nella R&S, in particolare di quelli a finanziamento 
pubblico con le loro enormi potenzialità di rilancio della 
produttività, della competitività e della crescita. 
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0401:FIN:IT:HTML
OGGI 2014-2020 (la posta in gioco) 
In Italia la legge 7 ottobre 2013, n. 112 contiene, all’art. 4, una norma 
sull'accesso aperto degli articoli scientifici che documentano i risultati della 
ricerca finanziata da soggetti pubblici per una quota pari o superiore al 50% 
con fondi pubblici. 
La norma recepisce i principi cardine dell'accesso aperto e ne sancisce 
l'obbligatorietà di adozione da parte dei finanziatori della ricerca; 
Essa contempla un periodo di embargo di diciotto mesi dalla prima 
pubblicazione per le pubblicazioni delle aree disciplinari scientifico-tecnico- 
mediche, e di ventiquattro mesi per le aree disciplinari 
umanistiche e delle scienze sociali; la durata del periodo di embargo è 
superiore alle norme internazionali, rispettivamente di 6 e 12 mesi 
Cfr Dati e cifre sull'Open Access in Italia – 2013. Open Access Wiki 
http://wiki.openarchives.it/index.php/Dati_e_cifre_sull%27Open_Access_in_Italia_-_2013 
22 
Open Access. Quando
23 
Open Access. Perchè
Open Access. Perchè 
• Conoscenza scientifica come “bene comune” 
• Internet facilita la diffusione / disseminazione di materiali e documenti 
e anche la loro “trovabilità” attraverso una adeguata infrastruttura 
tecnologica (protocollo OAI-PMH) 
• Più un documento è trovabile, maggiore è il vantaggio per gli autori, 
che ottengono maggiore visibilità e citazioni (H-index) 
• L’autore resta il proprietario dei diritti dell’articolo che non sono ceduti 
all’editore, come avviene invece nell’editoria scientifica non-OA 
• Attraverso gli archivi istituzionali open access le organizzazioni 
scientifiche (Enti, Università ecc.) ottengono visibilità della loro 
produzione scientifica 
24 
• Open access e peer review
Attraverso i meccanismi editoriali tradizionali gli Enti di ricerca pagano due 
volte: attraverso il finanziamento ai ricercatori e attraverso la 
sottoscrizione onerosa alle riviste scientifiche (o agli aggregatori di 
riviste) in cui essi pubblicano i risultati delle loro ricerche 
Accesso gratuito a documenti scientifici di qualità 
25 
Open Access. Perchè
La crisi dei 
prezzi dei 
periodici 
elettronici 
Periodicals Price 
Survey 2012-14 
In: Library Journal 
11 aprile 2014 
http://lj.libraryjournal.com/2014 
/04/publishing/steps-down-the-evolutionary- 
26 
road-periodicals-price- 
survey-2014/ 
Open Access. Perchè
Open Access. Perchè 
La crisi dei prezzi dei periodici elettronici e l’oligopolio bilaterale 
• Concentrazione dell’offerta: le university press conferiscono 
i loro cataloghi ai colossi dell'editoria scientifica 
• Il top 2% (11 editori) degli editori produce oltre il 70% del periodici 
• Aumento vertiginoso dei costi di abbonamento (nonostante il web abbia 
azzerato i costi di stampa e distribuzione): il prezzo medio delle 
pubblicazioni degli editori scientifici commerciali è cresciuto tra il 1975 e 
il 1995 a un tasso superiore di oltre 300 punti percentuali rispetto al 
tasso di inflazione. 
• Concentrazione dal lato della domanda: Consorzi e Consorzi 
di Consorzi 
27 
VEDI ANCHE 
http://wiki.openarchives.it/index.php/La_crisi_dei_prezzi_dei_periodici
28 
Open Access. Come
Due tipologie “canoniche” di pubblicazione open access 
Gold road 
Pubblicazione di riviste scientifiche open access 
Una rivista scientifica realizza gli obiettivi seguenti 
Registrazione di una scoperta 
Certificazione dei risultati attraverso il processo di peer review 
Consapevolezza: presa di coscienza dei risultati della ricerca 
Archiviazione preservazione dei risultati 
Nello specifico le riviste OA: 
Sono gratuite per chi le legge 
L’autore resta il titolare della proprietà intellettuale degli articoli che 
pubblica 
VEDI: Maria Cassella Open access e comunicazione scientifica. Verso un nuovo modello di 
disseminazione della conoscenza. Milano : Bibliografica 2012 
29 
Open Access. Come
30 
Open Access. Come 
http://www.doaj.org
Gli “editori predatori” e gli anticorpi 
della comunità scientifica 
31 
Open Access. Come
Open Access. Come 
Green road: pubblicazione in archivi aperti 
Archivi preposti al deposito dei documenti scientifici, in forma 
elettronica, funzionali alla loro gestione e conservazione, muniti di 
metadati in formato standard ai fini dell’interoperabilità. 
Concetti chiave 
Metadati 
Interoperabilità 
Auto-Archiviazione 
32 
Gli archivi aperti in Italia: 
sono consultabili cumulativamente attraverso 
PLEIADI: Portale per la Letteratura scientifica 
Elettronica Italiana su Archivi aperti e Depositi 
Istituzionali, che ospita attualmente 
(24/09/2014) >949.542 documenti 
http://www.openarchives.it/pleiadi/
Quali tipologie di archivi? 
Archivi a carattere istituzionale gestiti da una università o da una 
Istituzione scientifica 
Archivi disciplinari (fisica, economia, matematica, biomedicina, 
astronomia, chimica, scienze cognitive, pedagogia, scienze 
dell’informazione) gestiti da soggetti accademici e/o gruppi di ricerca 
consorziati 
33 
Open Access. Come
34 
Open Access. Come 
http://roar.eprints.org/
35 
Open Access. Come 
http://roar.eprints.org/ 
http://www.opendoar.org/
36 
Open Access. Come 
http://www.earth-prints.org/
37 
Open Access. Come 
http://www.chemspider.com/
38 
Open Access. Come 
Non solo articoli 
Libri scientifici in open access 
http://www.doabooks.org/
39 
Open Access. Come 
Non solo articoli scientifici 
I Dati aperti 
Gli Open data sono dati che possono 
essere liberamente utilizzati, 
riutilizzati e redistribuiti, con la sola 
limitazione di citarne l’autore o la 
fonte, e di redistribuirli allo stesso 
modo (ossia senza che vengano 
effettuate modifiche) 
Un insieme di dati pubblicati 
prende il nome di dataset. 
VEDI Open Data handbook : an Open Knowledge Foundation 
project , 2010 – 2012, Open Knowledge Foundation <http://opendatahandbook.org/>
40 
Open Access. Come 
Non solo articoli scientifici 
Le caratteristiche dei 
Dati aperti 
• Accessibili: i dati devono essere resi disponibili al maggior numero possibile di 
utenti senza barriere all’utilizzo 
• In formati non proprietari: formati aperti e pubblici 
• Liberi da licenze che ne limitino l’uso 
• Ricercabili: i dati devono essere facilmente identificabili in rete, grazie a cataloghi e 
archivi facilmente indicizzabili dai motori di ricerca 
• Riutilizzo e ridistribuzione: i dati devono essere forniti a condizioni tali da 
permetterne il riutilizzo e la ridistribuzione. Ciò comprende la possibilità di combinarli 
con altre basi di dati fino a creare nuove risorse, applicazioni e servizi di pubblica 
utilità 
• Partecipazione universale: non devono essere poste discriminazioni di ambiti di 
iniziativa in riferimento a soggetti o gruppi 
• Completi: devono comprendere tutte le componenti (inclusi i metadati) 
• Tempestivi: gli utenti devono essere messi in condizione di accedere e utilizzare i 
dati in modo rapido e immediato 
• Permanenti devono restare disponibili nel corso del loro intero ciclo di vita 
• Disponibilità e accesso: i dati devono essere disponibili preferibilmente online per 
un prezzo non superiore a un ragionevole costo di riproduzione 
VEDI: Vademecum Open Data : come rendere aperti i dati delle pubbliche amministrazioni. - Versione 
Beta 2011 / Formez <http://www.dati.gov.it/sites/default/files/VademecumOpenData.pdf>
41 
Open Access. Come 
http://www.dati.gov.it/
https://open-data.europa.eu/ 
42 
Open Access. Come
43 
Credits: http://michaelbabwahsingh.com/tag/design/
Open Access. Cosa 
 Open access = comunicazione scientifica 
 Diffusione di internet e della comunicazione 
44 
scientifica 
 Disseminazione della conoscenza 
 Riproducibilità 
 Validazione dei documenti OA (non tutto quello che 
gratuito è OA) 
 Varietà di contenuti e formati 
 Attribuzione della paternità intellettuale dei 
documenti 
 Standard tecnici
Open Access. Quando 
 1600 le prime riviste scientifiche 
 1980/1990 diffusione di internet come infrastruttura 
45 
per la comunicazione di dati e testi 
 1991 Paul Ginsparg: ArXiv 
 1994 la “proposta sovversiva” di Steven Harnad: i 
preprint server aperti 
 2001 rilascio OAI-PMH 
 2002 BOAI 
 2004 entra in campo OECD 
 2008 7° programma quadro Unione Europea 
 2013 Italia: legge 7 ottobre 2013 n. 112
 Trovabilità 
 Beni comuni 
 L’autore non cede i suoi diritti sui testi 
 Visibilità della produzione scientifica 
 Costi! 
 La “crisi dei prezzi dei periodici” scientifici 
46 
Open Access. Perchè
47 
Open Access. Come 
 Riviste OA (“gold road”) 
 Archivi aperti (“green road”): 
Archivi istituzionali 
Archivi disciplinari 
 Archivi di archivi: Roar (mondo), Pleiadi (Italia) 
 Non solo articoli 
Libri scientifici (Doab) 
Set di dati: gli Open data
BIBLIOGRAFIA 
•Accesso aperto alla letteratura scientifica. Dichiarazione di Berlino, traduzione dall'inglese di Susanna Mornati, 
2003 <http://it.wikisource.org/wiki/Accesso_aperto_alla_letteratura_scientifica_-_Dichiarazione_di_Berlino> 
•CASSELLA, MARIA Open access e comunicazione scientifica. Verso un nuovo modello di disseminazione della conoscenza. Milano : 
Bibliografica 2012 
•DE ROBBIO, ANTONELLA, L’open access è legge anche in Italia, in: Il BO, il giornale dell’università degli studi di Padova, ottobre 
2013 <http://www.unipd.it/ilbo/content/l%E2%80%99open-access-e-legge-anche-italia> 
•FORMEZ Vademecum Open Data : come rendere aperti i dati delle pubbliche amministrazioni. - Versione Beta 2011 / Formez 
<http://www.dati.gov.it/sites/default/files/VademecumOpenData.pdf> 
•GUERRINI, MAURO Gli archivi istituzionali. Open access valutazione della ricerca e diritto d’autore. Milano : Bibliografica 2010 
•HARNAD, STEVAN (1995) A Subversive Proposal. In, Okerson, A. and O'Donnell, J. (eds.) Scholarly Journals at the Crossroads: A 
Subversive Proposal for Electronic Publishing. Association of Research Libraries <http://eprints.soton.ac.uk/253351/> 
•OPEN ACCESS WIKI Dati e cifre sull'Open Access in Italia – 2013. Open Access Wiki 
<http://wiki.openarchives.it/index.php/Dati_e_cifre_sull%27Open_Access_in_Italia_-_2013> 
•OPEN ACCESS WIKI, La crisi dei prezzi dei periodici <http://wiki.openarchives.it/index.php/La_crisi_dei_prezzi_dei_periodici> 
•OPEN KNOWLEDGE FOUNDATION, Open Data handbook : an Open Knowledge Foundation project, 2010 – 2012, Open Knowledge 
Foundation <http://opendatahandbook.org/> 
•SANTORO, MICHELE, Pubblicazioni cartacee e pubblicazioni digitali: quale futuro per la comunicazione scientifica? 2001. In Memoria 
e ricerca. Rivista di storia contemporanea. Franco Angeli Editore. pp.207-218 <http://hdl.handle.net/10760/4053> 
•UNIONE EUROPEA, Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo 
e al comitato delle regioni Verso un accesso migliore alle informazioni scientifiche: aumentare i benefici dell'investimento pubblico 
nella ricerca. Documento COM/2012/0401 final <http://eur lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do? 
uri=COM:2012:0401:FIN:IT:HTML> 
SITOGRAFIA MINIMA 
•http://wiki.openarchives.it/ wiki sull’open access 
•http://www.openaire.eu/ Openaire: repository dei risultati della ricerca del 7°PQ dell’Unione europea 
•http://www.doaj.org Directory of open access journals 
•http://scholarlyoa.com/publishers/ la lista degli “editori predatori” aggiornata da Jeffrey Beall 
•http://www.openarchives.it/pleiadi/ Portale per la Letteratura scientifica Elettronica Italiana su Archivi aperti e Depositi Istituzionali 
•http://roar.eprints.org/ Registry of open access repositories (EPrints.org, University of Southampton) 
•http://www.opendoar.org Directory of Open Access Repositories (SHERPA, University of Nottingham) 
•http://www.doabooks.org/ Directory of open access books 
•http://www.dati.gov.it Portale degli open data italiani, a cura di Formez PA 
48 
Per approfondire… (bibliografia / sitografia minima)
49 
Grazie per l’attenzione. 
Laura Testoni 
laura.test@gmail.com 
refkit.wordpress.com

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  • 1. La potenzialità delle risorse Open Access nelle Pubbliche Amministrazioni Open Access? Cosa Quando Perché Come 1 Laura Testoni – Settembre/Ottobre 2014
  • 3. 2003 Max Planck Gesellshaft. Dichiarazione di Berlino 1) Internet ha radicalmente modificato le realtà pratiche ed economiche della distribuzione del sapere scientifico(…) 2) Questa è una grande opportunità: “ci impegniamo ad affrontare le sfide di Internet come mezzo funzionale emergente per la diffusione della conoscenza” C’è uno stretto collegamento tra la diffusione di Internet e l’emergere del movimento Open access: Internet come infrastruttura nella diffusione della conoscenza scientifica 3 Open Access. Cosa
  • 4. 3) La disseminazione della conoscenza è incompleta se l’informazione non è resa largamente e prontamente disponibile alla società 4) Occorre sostenere nuove possibilità di disseminazione della conoscenza, non solo attraverso le modalità tradizionali ma anche e sempre più attraverso il paradigma dell’accesso aperto via Internet 4 Open Access. Cosa
  • 5. 5) Definiamo l’accesso aperto come una fonte estesa del sapere umano e del patrimonio culturale che siano stati validati dalla comunità scientifica. Questa parte è importante: non tutto quello che è “aperto”, libero, gratuito è ANCHE open access ma solo i contenuti validati dalla comunità scientifica! 5 Open Access. Cosa
  • 6. Open Access. Cosa 6) I contributi ad accesso aperto includono: • le pubblicazioni di risultati originali della ricerca 6 scientifica, • i dati grezzi e i metadati, • le fonti, • le rappresentazioni digitali grafiche e di immagini • i materiali multimediali scientifici Varietà dei contenuti OA ma loro comune provenienza di carattere scientifico
  • 7. 7) Contributi ad accesso aperto: quali requisiti? a) L’autore(i) ed il detentore(i) dei diritti relativi a tale contributo garantiscono a tutti gli utilizzatori il diritto d’accesso gratuito, irrevocabile ed universale e l’autorizzazione a riprodurlo, utilizzarlo, distribuirlo, trasmetterlo e mostrarlo pubblicamente e a produrre e distribuire lavori da esso derivati in ogni formato digitale per ogni scopo responsabile, soggetto all’attribuzione autentica della paternità intellettuale (le pratiche della comunità scientifica manterranno i meccanismi in uso per imporre una corretta attribuzione ed un uso responsabile dei contributi resi pubblici come avviene attualmente), nonché il diritto di riprodurne una quantità limitata di copie stampate per il proprio uso personale. 7 Open Access. Cosa
  • 8. 7) Contributi ad accesso aperto: quali requisiti? b) Una versione completa del contributo e di tutti i materiali che lo corredano, inclusa una copia della autorizzazione come sopra indicato, in un formato elettronico secondo uno standard appropriato, è depositata (e dunque pubblicata) in almeno un archivio in linea che impieghi standard tecnici adeguati (come le definizioni degli Open Archives) e che sia supportato e mantenuto da un’istituzione accademica, una società scientifica, un’agenzia governativa o ogni altra organizzazione riconosciuta che persegua gli obiettivi dell’accesso aperto, della distribuzione illimitata, dell’interoperabilità e dell’archiviazione a lungo termine 8 Open Access. Cosa
  • 9. 9 Open Access. Quando
  • 10. C’è una continuità antica tra la conoscenza scientifica e le pratiche di libera circolazione del sapere Cover page of 1st issue of Le journal des sçavans, Paris, 5 January 1665 Fonte dell’immagine: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Journal_des_Savants.jpg 10 Open Access. Quando
  • 11. L’editoria accademica, cioè le modalità, i “dispositivi” alla base della trasmissione del sapere all’interno delle comunità scientifiche, hanno radici antichissime e nobili: le prime riviste accademiche nascono nel 17^ secolo e sono Le journal des savants a Parigi (1665) e le Philosophical transactions of the Royal Society of London a Londra (1666). Agli inizi queste pubblicazioni erano considerate quasi un’estensione della corrispondenza epistolare; poi la pubblicazione seriale evolverà gradatamente dalla forma della rivista erudita del Sei e Settecento a quella del vero e proprio periodico scientifico. VEDI ANCHE: Santoro, M. Pubblicazioni cartacee e pubblicazioni digitali: quale futuro per la comunicazione scientifica? 2001. In Memoria e ricerca. Rivista di storia contemporanea. Franco Angeli Editore. pp.207-218. http://hdl.handle.net/10760/4053 11 Open Access. Quando
  • 12. L’emergere di forme non esclusivamente cartacee di pubblicazione – e quindi facilmente riproducibili – e poi l’emergere di Internet come canale di trasmissione di dati, file, documenti modifica gli strumenti tradizionali della comunicazione scientifica sono alla base dell’emergere delle pratiche di accesso aperto 12 Open Access. Quando
  • 13. 13 Open Access. Quando Stevan Harnad 1990 creazione di Psycoloquy tra le prime riviste scientifiche online-only 1994 in un post formulazione della “proposta sovversiva”: depositare tutti i pre-print in archivi aperti in cui i documenti possono essere recuperati (Preprint server)
  • 14. La “proposta sovversiva” di Stevan Harnad, viene formulata un post pubblicato nel 1994 in un Newsgroup. Harnad critica i tempi lunghi e non efficienti della rivista cartacea tradizionale e inizia a pubblicare pre-print, cioè documenti scientifici in forma ancora non definitiva su server aperti in Internet (BBS, Ftp). Steven Harnad scrive: “solo abbandonando le vecchie abitudini papirocentriche”, ossia trasferendo interamente su Internet gli esiti della ricerca, si possano risolvere i problemi dei costi sempre crescenti e della insufficiente velocità di diffusione dei testi a stampa. Harnad auspica dunque che tutta la comunità scientifica voglia seguire questo esempio; se ciò accadesse s'innescherebbe un "effetto domino", una reazione a catena che condurrebbe ad un sensibile calo nella pubblica-zione di articoli su riviste cartacee, con la conseguente riduzione degli abbonamenti da parte delle biblioteche e la conversione di tutti i prodotti editoriali nel solo formato elettronico. VEDI: Harnad, Stevan (1995) A Subversive Proposal. In, Okerson, A. and O'Donnell, J. (eds.) Scholarly Journals at the Crossroads: A Subversive Proposal for Electronic Publishing. Association of Research Libraries. http://eprints.soton.ac.uk/253351/ 14 Open Access. Quando
  • 15. 1991 Nei Los Alamos National Laboratory, Paul Ginsparg, fisico delle alte energie, raccoglie e mette in rete i preprint degli articoli che centinaia di colleghi gli inviano per posta elettronica, ponendo le basi di arXiv uno dei primi archivi aperti. 15 Open Access. Quando
  • 16. 1999 Viene lanciata OAI (Open Access initiative) una conferenza in cui si incontrano bibliotecari, scienziati informatici per definire le specifiche tecniche e i principi organizzativi per facilitare l’interoperabilità tra gli Archivi. 2001 Rilascio della prima versione del protocollo OAI_PMH (=Open access Initiative – protocol for metadata harvesting) ovvero del set di Specifiche tecniche che permettono lo scambio di metadati tra archivi Digitali. OAI-PMH - E’agnostico rispetto al formato dei documenti - Trasporta e quindi permette la diffusione dei soli metadati, qualunque sia la loro struttura VEDI: Maria Cassella Open access e comunicazione scientifica. Verso un nuovo modello di disseminazione della conoscenza. Milano : Bibliografica 2012 16 Open Access. Quando
  • 17. 2002 Nel Manifesto della Budapest Open Access Initiative (BOAI) viene formulato per la prima volta l’espressione Open Access in un documento ufficiale “By "open access" to this literature, we mean its free availability on the public internet, permitting any users to read, download, copy, distribute, print, search, or link to the full texts of these articles, crawl them for indexing, pass them as data to software, or use them for any other lawful purpose, without financial, legal, or technical barriers other than those inseparable from gaining access to the internet itself. The only constraint on reproduction and distribution, and the only role for copyright in this domain, should be to give authors control over the integrity of their work and the right to be properly acknowledged and cited” VEDI: Mauro Guerrini Gli archivi istituzionali. Open access valutazione della ricerca e diritto d’autore Milano : Bibliografica 2010 17 Open Access. Quando
  • 18. 2002 Lawrence Lessig lancia le licenze Creative commons 2004 I rappresentanti di 34 Paesi nell’ambito dell’ OCDE (Organisation for Economic Co-operation and Development) pubblicano la “Declaration on Access to Research Data From Public Funding”, in cui si riconosce il valore Dell’Open access per promuovere il progresso scientifico, facilitare La formazione degli scienziati e massimizzare il valore degli investimenti pubblici nella collezione di dati 2004 Dichiarazione di Messina: le maggiori università italiane aderiscono ai principi dell’accesso aperto. Nasce Pleiadi (Portale per la Letteratura scientifica Elettronica Italiana su Archivi Aperti e Depositi Istituzionali) che indicizza i metadati e permette l’interrogazione cumulativa di tutti gli archivi aperti italiani 18 Open Access. Quando
  • 19. 2008 Nell’ambito del 7 programma quadro (2007-2013) l’Unione europea lancia il progetto pilota "accesso aperto" con l’obiettivo di garantire che i risultati della ricerca finanziata nell’ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) con oltre 50 miliardi di euro nel periodo 2007-2013, siano diffusi nel modo più efficace possibile (accesso online illimitato) per garantirne la massima valorizzazione e il massimo impatto. Si tratta soprattutto articoli di ricerca pubblicati in riviste soggette alla valutazione di esperti in settori come la sanità, l'energia, l'ambiente, le scienze sociali e le tecnologie dell’informazione e comunicazione. La documentazione viene raccolta nell’archivio aperto Openaire oggi Openaire plus (https://www.openaire.eu/) Il Congresso degli Stati Uniti approva una legge che rende obbligatorio l’Accesso aperto per le pubblicazioni derivanti da ricerche finanziate dall’US National Institutes of Health (NIH) 19 Open Access. Quando
  • 20. 20 Open Access. Quando OGGI 2014-2020 (la posta in gioco) La sfida rappresentata dal mantenere aperti e accessibili i documenti prodotti dalla ricerca scientifica è presente nell’agenda della Comunità europea. Lo scenario prospettato è quello di “Orizzonte 2020”, il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) dell'UE.
  • 21. 21 Open Access. Quando OGGI 2014-2020 (la posta in gioco) Il sistema europeo di informazione scientifica deve essere adattato all'era digitale: la posta in gioco sono la velocità del progresso scientifico e il rendimento degli investimenti nella R&S, in particolare di quelli a finanziamento pubblico con le loro enormi potenzialità di rilancio della produttività, della competitività e della crescita. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0401:FIN:IT:HTML
  • 22. OGGI 2014-2020 (la posta in gioco) In Italia la legge 7 ottobre 2013, n. 112 contiene, all’art. 4, una norma sull'accesso aperto degli articoli scientifici che documentano i risultati della ricerca finanziata da soggetti pubblici per una quota pari o superiore al 50% con fondi pubblici. La norma recepisce i principi cardine dell'accesso aperto e ne sancisce l'obbligatorietà di adozione da parte dei finanziatori della ricerca; Essa contempla un periodo di embargo di diciotto mesi dalla prima pubblicazione per le pubblicazioni delle aree disciplinari scientifico-tecnico- mediche, e di ventiquattro mesi per le aree disciplinari umanistiche e delle scienze sociali; la durata del periodo di embargo è superiore alle norme internazionali, rispettivamente di 6 e 12 mesi Cfr Dati e cifre sull'Open Access in Italia – 2013. Open Access Wiki http://wiki.openarchives.it/index.php/Dati_e_cifre_sull%27Open_Access_in_Italia_-_2013 22 Open Access. Quando
  • 23. 23 Open Access. Perchè
  • 24. Open Access. Perchè • Conoscenza scientifica come “bene comune” • Internet facilita la diffusione / disseminazione di materiali e documenti e anche la loro “trovabilità” attraverso una adeguata infrastruttura tecnologica (protocollo OAI-PMH) • Più un documento è trovabile, maggiore è il vantaggio per gli autori, che ottengono maggiore visibilità e citazioni (H-index) • L’autore resta il proprietario dei diritti dell’articolo che non sono ceduti all’editore, come avviene invece nell’editoria scientifica non-OA • Attraverso gli archivi istituzionali open access le organizzazioni scientifiche (Enti, Università ecc.) ottengono visibilità della loro produzione scientifica 24 • Open access e peer review
  • 25. Attraverso i meccanismi editoriali tradizionali gli Enti di ricerca pagano due volte: attraverso il finanziamento ai ricercatori e attraverso la sottoscrizione onerosa alle riviste scientifiche (o agli aggregatori di riviste) in cui essi pubblicano i risultati delle loro ricerche Accesso gratuito a documenti scientifici di qualità 25 Open Access. Perchè
  • 26. La crisi dei prezzi dei periodici elettronici Periodicals Price Survey 2012-14 In: Library Journal 11 aprile 2014 http://lj.libraryjournal.com/2014 /04/publishing/steps-down-the-evolutionary- 26 road-periodicals-price- survey-2014/ Open Access. Perchè
  • 27. Open Access. Perchè La crisi dei prezzi dei periodici elettronici e l’oligopolio bilaterale • Concentrazione dell’offerta: le university press conferiscono i loro cataloghi ai colossi dell'editoria scientifica • Il top 2% (11 editori) degli editori produce oltre il 70% del periodici • Aumento vertiginoso dei costi di abbonamento (nonostante il web abbia azzerato i costi di stampa e distribuzione): il prezzo medio delle pubblicazioni degli editori scientifici commerciali è cresciuto tra il 1975 e il 1995 a un tasso superiore di oltre 300 punti percentuali rispetto al tasso di inflazione. • Concentrazione dal lato della domanda: Consorzi e Consorzi di Consorzi 27 VEDI ANCHE http://wiki.openarchives.it/index.php/La_crisi_dei_prezzi_dei_periodici
  • 29. Due tipologie “canoniche” di pubblicazione open access Gold road Pubblicazione di riviste scientifiche open access Una rivista scientifica realizza gli obiettivi seguenti Registrazione di una scoperta Certificazione dei risultati attraverso il processo di peer review Consapevolezza: presa di coscienza dei risultati della ricerca Archiviazione preservazione dei risultati Nello specifico le riviste OA: Sono gratuite per chi le legge L’autore resta il titolare della proprietà intellettuale degli articoli che pubblica VEDI: Maria Cassella Open access e comunicazione scientifica. Verso un nuovo modello di disseminazione della conoscenza. Milano : Bibliografica 2012 29 Open Access. Come
  • 30. 30 Open Access. Come http://www.doaj.org
  • 31. Gli “editori predatori” e gli anticorpi della comunità scientifica 31 Open Access. Come
  • 32. Open Access. Come Green road: pubblicazione in archivi aperti Archivi preposti al deposito dei documenti scientifici, in forma elettronica, funzionali alla loro gestione e conservazione, muniti di metadati in formato standard ai fini dell’interoperabilità. Concetti chiave Metadati Interoperabilità Auto-Archiviazione 32 Gli archivi aperti in Italia: sono consultabili cumulativamente attraverso PLEIADI: Portale per la Letteratura scientifica Elettronica Italiana su Archivi aperti e Depositi Istituzionali, che ospita attualmente (24/09/2014) >949.542 documenti http://www.openarchives.it/pleiadi/
  • 33. Quali tipologie di archivi? Archivi a carattere istituzionale gestiti da una università o da una Istituzione scientifica Archivi disciplinari (fisica, economia, matematica, biomedicina, astronomia, chimica, scienze cognitive, pedagogia, scienze dell’informazione) gestiti da soggetti accademici e/o gruppi di ricerca consorziati 33 Open Access. Come
  • 34. 34 Open Access. Come http://roar.eprints.org/
  • 35. 35 Open Access. Come http://roar.eprints.org/ http://www.opendoar.org/
  • 36. 36 Open Access. Come http://www.earth-prints.org/
  • 37. 37 Open Access. Come http://www.chemspider.com/
  • 38. 38 Open Access. Come Non solo articoli Libri scientifici in open access http://www.doabooks.org/
  • 39. 39 Open Access. Come Non solo articoli scientifici I Dati aperti Gli Open data sono dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e redistribuiti, con la sola limitazione di citarne l’autore o la fonte, e di redistribuirli allo stesso modo (ossia senza che vengano effettuate modifiche) Un insieme di dati pubblicati prende il nome di dataset. VEDI Open Data handbook : an Open Knowledge Foundation project , 2010 – 2012, Open Knowledge Foundation <http://opendatahandbook.org/>
  • 40. 40 Open Access. Come Non solo articoli scientifici Le caratteristiche dei Dati aperti • Accessibili: i dati devono essere resi disponibili al maggior numero possibile di utenti senza barriere all’utilizzo • In formati non proprietari: formati aperti e pubblici • Liberi da licenze che ne limitino l’uso • Ricercabili: i dati devono essere facilmente identificabili in rete, grazie a cataloghi e archivi facilmente indicizzabili dai motori di ricerca • Riutilizzo e ridistribuzione: i dati devono essere forniti a condizioni tali da permetterne il riutilizzo e la ridistribuzione. Ciò comprende la possibilità di combinarli con altre basi di dati fino a creare nuove risorse, applicazioni e servizi di pubblica utilità • Partecipazione universale: non devono essere poste discriminazioni di ambiti di iniziativa in riferimento a soggetti o gruppi • Completi: devono comprendere tutte le componenti (inclusi i metadati) • Tempestivi: gli utenti devono essere messi in condizione di accedere e utilizzare i dati in modo rapido e immediato • Permanenti devono restare disponibili nel corso del loro intero ciclo di vita • Disponibilità e accesso: i dati devono essere disponibili preferibilmente online per un prezzo non superiore a un ragionevole costo di riproduzione VEDI: Vademecum Open Data : come rendere aperti i dati delle pubbliche amministrazioni. - Versione Beta 2011 / Formez <http://www.dati.gov.it/sites/default/files/VademecumOpenData.pdf>
  • 41. 41 Open Access. Come http://www.dati.gov.it/
  • 44. Open Access. Cosa  Open access = comunicazione scientifica  Diffusione di internet e della comunicazione 44 scientifica  Disseminazione della conoscenza  Riproducibilità  Validazione dei documenti OA (non tutto quello che gratuito è OA)  Varietà di contenuti e formati  Attribuzione della paternità intellettuale dei documenti  Standard tecnici
  • 45. Open Access. Quando  1600 le prime riviste scientifiche  1980/1990 diffusione di internet come infrastruttura 45 per la comunicazione di dati e testi  1991 Paul Ginsparg: ArXiv  1994 la “proposta sovversiva” di Steven Harnad: i preprint server aperti  2001 rilascio OAI-PMH  2002 BOAI  2004 entra in campo OECD  2008 7° programma quadro Unione Europea  2013 Italia: legge 7 ottobre 2013 n. 112
  • 46.  Trovabilità  Beni comuni  L’autore non cede i suoi diritti sui testi  Visibilità della produzione scientifica  Costi!  La “crisi dei prezzi dei periodici” scientifici 46 Open Access. Perchè
  • 47. 47 Open Access. Come  Riviste OA (“gold road”)  Archivi aperti (“green road”): Archivi istituzionali Archivi disciplinari  Archivi di archivi: Roar (mondo), Pleiadi (Italia)  Non solo articoli Libri scientifici (Doab) Set di dati: gli Open data
  • 48. BIBLIOGRAFIA •Accesso aperto alla letteratura scientifica. Dichiarazione di Berlino, traduzione dall'inglese di Susanna Mornati, 2003 <http://it.wikisource.org/wiki/Accesso_aperto_alla_letteratura_scientifica_-_Dichiarazione_di_Berlino> •CASSELLA, MARIA Open access e comunicazione scientifica. Verso un nuovo modello di disseminazione della conoscenza. Milano : Bibliografica 2012 •DE ROBBIO, ANTONELLA, L’open access è legge anche in Italia, in: Il BO, il giornale dell’università degli studi di Padova, ottobre 2013 <http://www.unipd.it/ilbo/content/l%E2%80%99open-access-e-legge-anche-italia> •FORMEZ Vademecum Open Data : come rendere aperti i dati delle pubbliche amministrazioni. - Versione Beta 2011 / Formez <http://www.dati.gov.it/sites/default/files/VademecumOpenData.pdf> •GUERRINI, MAURO Gli archivi istituzionali. Open access valutazione della ricerca e diritto d’autore. Milano : Bibliografica 2010 •HARNAD, STEVAN (1995) A Subversive Proposal. In, Okerson, A. and O'Donnell, J. (eds.) Scholarly Journals at the Crossroads: A Subversive Proposal for Electronic Publishing. Association of Research Libraries <http://eprints.soton.ac.uk/253351/> •OPEN ACCESS WIKI Dati e cifre sull'Open Access in Italia – 2013. Open Access Wiki <http://wiki.openarchives.it/index.php/Dati_e_cifre_sull%27Open_Access_in_Italia_-_2013> •OPEN ACCESS WIKI, La crisi dei prezzi dei periodici <http://wiki.openarchives.it/index.php/La_crisi_dei_prezzi_dei_periodici> •OPEN KNOWLEDGE FOUNDATION, Open Data handbook : an Open Knowledge Foundation project, 2010 – 2012, Open Knowledge Foundation <http://opendatahandbook.org/> •SANTORO, MICHELE, Pubblicazioni cartacee e pubblicazioni digitali: quale futuro per la comunicazione scientifica? 2001. In Memoria e ricerca. Rivista di storia contemporanea. Franco Angeli Editore. pp.207-218 <http://hdl.handle.net/10760/4053> •UNIONE EUROPEA, Comunicazione della commissione al parlamento europeo, al consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni Verso un accesso migliore alle informazioni scientifiche: aumentare i benefici dell'investimento pubblico nella ricerca. Documento COM/2012/0401 final <http://eur lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do? uri=COM:2012:0401:FIN:IT:HTML> SITOGRAFIA MINIMA •http://wiki.openarchives.it/ wiki sull’open access •http://www.openaire.eu/ Openaire: repository dei risultati della ricerca del 7°PQ dell’Unione europea •http://www.doaj.org Directory of open access journals •http://scholarlyoa.com/publishers/ la lista degli “editori predatori” aggiornata da Jeffrey Beall •http://www.openarchives.it/pleiadi/ Portale per la Letteratura scientifica Elettronica Italiana su Archivi aperti e Depositi Istituzionali •http://roar.eprints.org/ Registry of open access repositories (EPrints.org, University of Southampton) •http://www.opendoar.org Directory of Open Access Repositories (SHERPA, University of Nottingham) •http://www.doabooks.org/ Directory of open access books •http://www.dati.gov.it Portale degli open data italiani, a cura di Formez PA 48 Per approfondire… (bibliografia / sitografia minima)
  • 49. 49 Grazie per l’attenzione. Laura Testoni laura.test@gmail.com refkit.wordpress.com