1. ORESTE – 9 OTTOBRE 2012
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO
Un mondo di cose: scosse, oggetti e
trauma
Alessandra Micalizzi
Libera Università di Lingue e Comunicazione - IULM
Alessandra.micalizzi@iulm.it
2. Le cose che contano
Dal simbolico all’identitario/biografico:
• La biografia culturale degli oggetti (Kepytoff, 1986)
Gli oggetti come feticci culturali su cui si proietta una
socialità e una intimità che non compete loro (La Celc,a
1992)
Gli oggetti come immaginazione, comunicazione, fantasia
prefabbricata, rappresentazione (Del Giudice, 1992)
• Densità simbolica dell’oggetto: scambiabile, insostituibile
(Weiner, 1992)
• Transizionalità continua
• Oggettualità come : la qualità di presenza di un oggetto
(La Cecla, 1992)
3. Trauma, memoria e identità
collettiva
«Gli oggetti cambiano significato nei vari momenti della vita; assumono e
disegnano il senso di ciò che è accaduto; organizzano la memoria e
aiutano il pensiero in questa difficile opera. A essi possono essere affidati
compiti ancor più ambiziosi poiché possiedono la qualità di sopravvivere
nel tempo e molto spesso sopravvivono a noi stessi: ecco perché
raccogliere e conservare oggetti si accompagna a un velato e inespresso
desiderio di immortalità» (Starace, 2004, p. 83).
4. Trauma, memoria e identità
collettiva
1. gli oggetti possiedono una capacità rimemorativa
– Biografica
– Collettiva
2. Soggetti a processi di sacralizzazione e
accantonamento
3. In alcuni casi “momenti consolidati della propria
vita”: monumenti domestici
5. Trauma, memoria e identità
collettiva
Il trauma determina:
Fissazione attività cognitiva: ruminazione
Sospensione della narrazione vs urgenza narrativa
Flashbulb memories alle memorie r-episodiche
Cicatrice emotiva e cognitiva
6. La ricerca: aspetti metodologici
Obiettivi: Ricostruire
• Le caratteristiche della relazione tra i sopravvissuti e gli
oggetti, personali e di altri, e i processi di risemantizzazione
in atto a seguito della perdita improvvisa di alcune cose o il
rinvenimento di altre;
• I processi di costruzione di significato attorno agli oggetti
che per il singolo hanno un valore simbolico e rappresentativo
del vissuto traumatico;
• Il ruolo degli oggetti mediali, delle tecnologiche della
comunicazione, come canali privilegiati nel contatto con il
mondo al di là delle scosse, e le pratiche messe in atto
attorno ad essi.
7. La ricerca: aspetti metodologici
Il metodo:
- Analisi produzione autobiografica spontanea
- Conduzione di interviste narrative epistolari (3 buste)
• la prima inerente al vissuto del terremoto, volta non solo
alla raccolta del racconto di vita relativo al vissuto, ma
anche e soprattutto alla ricostruzione del ruolo degli
oggetti a partire dalle citazioni spontanee degli stessi;
• la seconda relativa alla sollecitazione della relazione con le
cose personali e di altri, prima e dopo l’esperienza
traumatica;
• la terza riguardante soprattutto la dimensione più macro
della relazione con gli oggetti, finalizzata a individuare
tracce della sedimentazione di questo vissuto come
momento collettivo della storia dell’Abruzzo e dell’Italia,
attraverso oggetti riconosciuti come simbolo del
terremoto.
8. La ricerca: aspetti metodologici
Il metodo:
- Analisi produzione autobiografica spontanea
- Conduzione di interviste narrative epistolari (3 buste)
• la prima inerente al vissuto del terremoto, volta non solo
alla raccolta del racconto di vita relativo al vissuto, ma
anche e soprattutto alla ricostruzione del ruolo degli
oggetti a partire dalle citazioni spontanee degli stessi;
• la seconda relativa alla sollecitazione della relazione con le
cose personali e di altri, prima e dopo l’esperienza
traumatica;
• la terza riguardante soprattutto la dimensione più macro
della relazione con gli oggetti, finalizzata a individuare
tracce della sedimentazione di questo vissuto come
momento collettivo della storia dell’Abruzzo e dell’Italia,
attraverso oggetti riconosciuti come simbolo del
terremoto.
9. La ricerca: overview
• Urgenza narrativa
• Presenza ingombrante del terremoto come punto di non
ritorno irreversibilità
– “il terremoto ce lo abbiamo dentro. Sembra che ci abbia lasciato in pace, ma quando
meno te lo aspetti riemerge”
• Abbandono delle maschere e riscoperta di autenticità
soprattutto nelle relazioni e sul piano identitario
– il terremoto rende assoluti
• Esperienza estrema di solidarietà: rafforzamento del
senso del NOI
10. La ricerca: l’oggettualità
Sul piano simbolico
Oggetti come simbolo di una precisa condizione
• Il terremotato: la divisa fatta di un abbigliamento
distintivo (composito, per livelli)
• Lo sfollato:
– il sacchetto azzurro con dentro la propria vita
– L’abbandono della casa: animismo
“vado a farle compagnia”
11. La ricerca: l’oggettualità
Sul piano identitario
• Gli oggetti del sé sono quelli che fanno parte di ciò
che è essenziale:
– che non il necessario
– ma ciò di cui ho un bisogno fisiologico (che ha un
valore per me)
• Il medium come “salvezza”
• Ciò che conta non sempre è ciò che resta
12. La ricerca: le funzioni degli oggetti?
• Funzione espressiva:
Gli oggetti come strumenti espressivi e connotativi della propria identità di
terremotato prima e di sfollato poi. Identità in continuo movimento –
anche fisico – e mutamento. Identità che rimanda soprattutto a una
precisa condizione.
• Funzione rimemorativa
Le cose sono capaci di raccontarci qualcosa della nostra storia passata, sia
individuale che sociale.
• Funzione integrativa
Gli oggetti come elementi di appropriazione del vissuto del terremoto. Il
rimando è chiaramente ai processi di addomesticamento della realtà
attraverso gli oggetti (Rampazi, Mandich, 2009).