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MARTINITT E
STELLINE
4BL ERASMO DA ROTTERDAM
INDICE
01 INTRODUZIONE 02 STORIA
03 GRAFICI 04 INTERVISTA
05 ORFANI
INTRODUZIONE
I Martinitt, plurale di Martinin in milanese, sono gli orfani della città di
Milano. La celebre struttura fu fondata a Milano nel XVI secolo da san
Girolamo Emiliani. Le Stelline sono, invece, la controparte femminile. Le
orfane erano situate nel fu monastero di Santa Maria della Stella diventato
orfanotrofio per volere di Maria Teresa d’Austria.
STORIA
02
LA FONDAZIONE DELL’ISTITUTO E LA SUA
UBICAZIONE
❖ 1532-1533: fondazione orfanotrofio
❖ San Girolamo Emiliani da Venezia viene a
Milano, accolto favorevolmente dal duca
Francesco II Sforza, che gli assegnò una casa
di pertinenza dell’Ospedale Maggiore
❖ 1772: Maria Teresa d’Austria trasferì la sede
nel monastero di San Pietro in Gessate, ma
successivamente il comando militare
francese decretò lo sgombero di San Pietro
in Gessate per installarvi l’ospedale militare
❖ Gli orfani furono ospitati anche nel
convento di San Francesco grande, e solo nel
1803 si insediarono stabilmente nel
monastero di San Pietro in Gessate
L’AMMISSIONE DEGLI ORFANI E LA LORO
PROVENIENZA
❖ Nel ‘7oo ogni aspetto della gestione
dell'orfanotrofio era sottoposto all'immediato
controllo del governo e della Regia Giunta per le Pie
Fondazioni
❖ Potevano essere accolti i ragazzi di almeno sette
anni, che venivano dimessi al compimento del
diciottesimo anno d'età, raccolti principalmente
dalla strada, ma anche da altri istituti
❖ All’ammissione i ragazzi venivano sottoposti a visita
medica per constatare la sana e robusta costituzione
fisica
❖ Oltre agli orfani della città di Milano, anche quelli
monzesi trovarono ricovero a San Pietro in Gessate,
e nel 1787 i Martinitt aumentarono dalle poche
decine della casa in San Martino a circa duecento.
VITA QUOTIDIANA E
ORGANIZZAZIONE INTERNA
❖ Restituirli alla società come disciplinati
cittadini e capaci lavoratori
❖ Divisa
❖ Rigorosa disciplina
❖ Espulsione
❖ Ritmi e impegni adulti
❖ Impiego
NUOVA SEDE DI LAMBRATE
La sede di Lambrate è importante per un motivo: fu la prima struttura costruita appositamente
per l'accoglienza degli orfani, che prima vivevano in una struttura non più adatta.
In precedenza, i bambini abitavano nell’ ex monastero dove le condizioni di vita non erano le
migliori vista la struttura arretrata: ad esempio non c'era spazio per avere dei bagni singoli e,
nonostante la corrente elettrica esistesse da diverso tempo, l'orfanotrofio ne era sprovvisto.
La sede di Lambrate viene costruita ex novo anche perchè il costo della ristrutturazione del
monastero sarebbe stato troppo elevato. I terreni su cui sorge il nuovo edificio erano già una
proprietà dell’ente.
LA STORIA DELLE STELLINE NEL
‘500 E ‘600
❖ Il Luogo Pio della Stella, conosciuto anche come “Ospedale dei Poveri Mendicanti e
Vergognosi della Stella”, venne fondato da San Carlo Borromeo nel lontano XVI secolo,
più precisamente nell’anno 1578, nell’edificio del soppresso Monastero della Stella.
❖ Questo edificio, nella metà del ‘700, divenne l’Orfanotrofio femminile della Stella
❖ L’ospedale accoglieva i poveri della città di Milano, sia adulti che fanciulli di ambo i
sessi. Solamente nel corso del Seicento, gradualmente, si iniziò ad accogliere sempre
più orfane fino a che il luogo Pio non limitò l’accoglienza solo a questa categoria e
l’ospedale dei poveri mendicanti e vergognosi della stella si trasformò in primo regio
orfanotrofio femminile della città di Milano.
L’AMMISSIONE DELLE STELLINE NEL
‘700
Dal 21 aprile 1788 vennero elencate le regole per
l'ammissione:
❖ venivano accettate le ragazze tra i 7 e i 14
anni (età poi abbassata a 12 anni) nate a
Milano, o con i genitori abitanti nella
suddetta città da 10 anni;
❖ avevano la precedenza le orfane di entrambi
i genitori, poi le orfane di solo padre e infine
quelle di sola madre;
❖ dovevano essere battezzate;
❖ dovevano avere l'attestato di miserabilità;
❖ dovevano essere in buona salute;
—> la decisione delle ammissioni spettava al
Consiglio di governo.
LE STELLINE DAL 1848 FINO AL 1899
Nel 1855 venne ammesso il nuovo regolamento del
direttore Giovanni Cornaggia, che era un insieme di
norme molto precise, esempio ne sono i capitoli sulla
sola “classificazione delle orfane” oppure quello sul
lavorerio. Vennero ammorbidite le punizioni.
La classificazione delle orfane:
❖ le Stelline erano divise in “compagnie”
❖ ogni “compagnia” disponeva di una matrigna e in
quelle formate dalle più piccole si trovavano anche le
“aiutanti”
Nel lavorerio:
❖ per la prima volta venne garantita la parte di reddito
garantita per la dote
❖ ogni orfana era dotata di un libretto che
trimestralmente avrebbe aggiornato con il guadagno
dovutole
VITA ED EDUCAZIONE DELLE
STELLINE
❖ 4:30: vestirsi, ordinare il letto, andare a messa;
❖ 6:00: ⅔ delle orfane al lavorerio, l’altro ⅓ in classe, 1 ora di pausa (compresa
la colazione);
❖ 12:00: recarsi nel refettorio
❖ 14:00/14:30: fine ricreazione, recarsi in lavorerio ( o scuola)
❖ 15:30/16:30: pausa con merenda
❖ 17:30: visita al S.Sacramento, passeggiata e cena. In seguito ricreazione
❖ 20:00: suona la ritirata fino alle 21:30
Caratteristiche dell’educazione:
❖ molte pratiche religiose
❖ non erano ammesse visite
❖ potevano partecipare a funerali ed altre cerimonie pubbliche
❖ le pene e i premi si riferivano ai “Premi e Castighi” degli ordini teresiani
FORMAZIONE STELLINE
❖ Il fine dell’orfanotrofio è quello di educare le Stelline per consentire
loro un futuro dignitoso e per prepararle a ricoprire il loro ruolo in
società di spose e madri, inoltre spesso sono ricordate come le
cameriere della nobiltà.
❖ Dopo l’unità d’Italia si cerca di dare le basi di un’istruzione
professionale. Gli amministratori sanno di avere di fronte delle
ragazze che provengono dalle classi sociali più povere ma vogliono
fare di loro delle donne in grado di affrontare le difficoltà che
incontreranno una volta dimessa dall’istituto.
❖ Devono confrontarsi oltre che con il ricamo e il cucito, anche con
l’occupazione femminile industriale, infatti per la Stellina tra 800 e
900 c’è anche un futuro da operaia.
❖ Felicita Morandi, dopo l’unità d’Italia, ha diretto la Stella per 15 anni e
ha fondato la riabilitazione delle orfane su educazione, istruzione e
lavoro.
FORMAZIONE STELLINE
❖ Nel 1899 viene fondata l’Unione femminile.
❖ Carolina Irene Clerici, detta Carlotta,sostiene la necessità
dell’educazione e dell’istruzione delle donne, s’impegna
nell’attivazione delle Casse di maternità, nel miglioramento delle
condizioni delle lavoratrici e si batte per il voto alle donne.
❖ Linda Malnati svolge significative attività in ambito educativo,
politico e sindacale
FORMAZIONE STELLINE
La Stellina ha un'educazione religiosa.
L’istruzione elementare è ripartita in sei anni, il
doppio del tempo utilizzato per lo studio dalle
coetanee che vivono in famiglia e che hanno la
fortuna di frequentare la scuola.
Particolare da non sottovalutare l’importanza
attribuita nell’orfanotrofio alla conoscenza della
lingua italiana.
La valorizzazione della lettura per le ragazze è
favorita anche dal fatto che proprio nella seconda
metà dell’ottocento si afferma una letteratura
infantile in senso stretto, finalmente differenziato
da quella del popolo.
FORMAZIONE STELLINE
All’orfanotrofio feminile l’istruzione viene impartita a tutte le ricoverate e
agli esami finali vengono però inviate solo le migliori.
Alle ragazze che dimostrano una spiccata intelligenza si offre la possibilità
di frequentare il corso magistrale.
In Istituto si propone di istituire una sezione industriale. Lo scopo è
duplice: consentire alle Stelline di competere nel mercato del lavoro, e
offrire alle ragazze meno portate per i lavori d’ago una professione. La
proposta viene però accantonata. Sul finire dell’ottocento viene istituito un
corso di disegno applicato al ricamo. Si istituiscono anche corsi di
contabilità dando l’opportunità alle Stelline di introdursi in nuovi lavori
come per esempio la dattilografa.
M
ON
IC
AP
OR
CO
D
L’IMPORTANZA DELL’ISTRUZIONE
PROFESSIONALE
❖ la formazione professionale è importante per lo sviluppo economico e
culturale.
❖ ➕ operai specializzati ➜➕forza lavoro➜➕profitto➜➕consumo➜➕cultura
❖ Necessità di istituzioni per una formazione specifica e specializzata
❖ Il grande ruolo di orfanotrofi (Martinitt)
❖ Una riforma al sistema Scolastico
Articolo 2 dello “Statuto organico per
l’orfanotrofio” 1864
«Lo scopo del Pio Istituto è di ricoverare poveri fanciulli orfani
di genitori, od almeno di padre, ed appartenenti alla città di
Milano nella attuale sua circoscrizione, salvo le speciali
fondazioni, e di dare ad essi, secondo la loro condizione,
mantenimento, educazione morale e religiosa, ed istruzione
elementare ed artigiana, affinché fatti saggi, intelligenti e
laboriosi, riescano utili a sé e alla società a cui vanno restituiti»
SISTEMA SCOLASTICO PER GLI
ORFANI
❖ La prima parte: in cui si impartivano gli studi elementari
❖ La seconda parte: «allo scopo di dare maggior sviluppo
all'insegnamento che l'orfano riceveva nelle scuole
elementari, dotandolo di tutte quelle nozioni pratiche che
erano necessarie per fare di lui un abile ed istruito operaio»
❖ Solo una piccola percentuale terminava gli studi
ISTITUZIONE DELLE SCUOLE
ALL’INTERNO DEI MARTINITT
-La scuola di disegno:comprendeva due indirizzi-disegno ornamentale e
disegno lineare
Aveva l'obiettivo di sussidiare l'istruzione artiera, alla quale erano chiamati
tutti i giovani ricoverati nell'istituto.
La scuola di disegno dell'Orfanotrofio Maschile di Milano ebbe maestri di
grande valore, che permisero ai Martinitt di imparare tecniche sempre
aggiornate e innovative come l’ingegner Tito Gonzales
-Scuola Complementare: divisa in 4 corsi
comprendeva insegnamenti di carattere tecnico, volti a completare le
conoscenze acquisite nell'esercizio pratico dell'arte, quali la lingua francese per
gli allievi operai tipografi e affini e un corso di meccanica per gli addetti alle
arti fabbrili.
ISTRUZIONE ARTIERA E COLLOCAMENTO
LAVORATIVO DEI MARTINITT TRA OTTOCENTO
E NOVECENTO
❖ Nel 1809 Paolo Brugnani fu incaricato di istruire degli orfani nella sua bottega e nel 1854
nacquero le prime officine (tra cui quelle di falegname, tornitore, orefice, ecc…) grazie ad un
lascito di Giosuè Cattani .
❖ Le officine Cattani, per motivi pratici ed economici, furono progressivamente chiuse a partire
dal 1863 e l’Istituto proseguì col dare agli orfani un’istruzione artiera, diventata obbligatoria per i
maschi.
❖ La Società umanitaria ebbe l’iniziativa di aprire una scuola professionale dove accogliere gli
orfani che si avviavano ai mestieri.
❖ Vi fu una riforma della formazione professionale in modo che rispondesse alle esigenze della
Milano industriale e gli orfani furono molto richiesti nel mercato del lavoro milanese.
GRAFICI
03
LAVORI MARTINITT
Analisi su un totale di 201 ragazzi
NUMERO FRATELLI E SORELLE MARTINITT
ANNI DI PERMANENZA MARTINITT
SCOLARITÀ MARTINITT
Elementari: 138;
Complementari: 50;
Corsi: 62
Analisi su: 250 ragazzi;
Cosa si intende per corsi?
Professionale umanitaria
Avviamento professionale
Ornamentale
Commerciale
Geometrico
Meccanico
Operaio
Disegno
5 11 24 27 36 24 11 14 15 14 7 12 15 35
LAVORI MASCHILI COMUNI
LAVORI MASCHILI RARI
NUCLEO FAMILIARE FRATELLI E SORELLE
STELLINE
numero
orfani
numero fratelli e sorelle
SCOLARITÀ STELLINE
ANNI DI PERMANENZA STELLINE
1 anno 5
2 anni 11
3 anni 24
4 anni 27
5 anni 36
6 anni 24
7 anni 11
8 anni 14
9 anni 15
10 anni 14
11 anni 7
12 anni 12
<1 anno 15
LAVORI STELLINE
LAVORI FEMMINILI DI
MARTINITT E STELLINE
Lavori più
comuni tra
mamme e
sorelle di
Martinit e
Stelline
LAVORI DI FEMMINILI DI MARTINITT
E STELLINE 2
Lavori
meno
comuni
tra
mamme e
sorelle di
Martinit e
Stelline
INTERVISTE
Ai Martinitt Roberto, Renato e alle Stelline
Marina e Liliana
04
ROBERTO
❖ settembre 1964 - giugno 1971
❖ orfano di entrambi i genitori (padre carbonaio e
madre decoratrice di vetro)
❖ zio tutore e sostegno da parte di tutti i parenti
❖ faceva parte della “nazionale dei Martinitt”
❖ studi fino al 3º corso di avviamento professionale
(rimandato 1 anno)
❖ ha tutt’ora contatti con dei suoi compagni
MARINA
❖ Nata nel 1943, è sempre stata abituata a
spostamenti e per questo motivo non era
spaventata all’idea di andare in orfanotrofio.
❖ Settembre 1951 - Settembre 1956
❖ Anche sua sorella era in orfanotrofio
❖ Ciò che le pesava di più erano le punizioni e i
castighi; le istitutrici erano piuttosto rigide e
anche per minime mancanze le bambine
venivano punite ed escluse dal gruppo.
❖ Uscita dall’orfanotrofio iniziò a lavorare prima
in tintoria, poi in maglieria e infine come
impiegata per poi sposarsi a 18 anni.
LILIANA
❖ 1952 - 1960
❖ orfana di padre
❖ sorella in collegio con lei
❖ ingresso traumatico in orfanotrofio
❖ punizione e umiliazione
❖ rapporto con la madre
❖ premiata con una borsa di studio
❖ divenne impiegata
RENATO
❖ 1958 - 1970
❖ orfano di entrambi i genitori
❖ ricoverato insieme al fratello gemello
❖ bambino un po’ scapestrato e dal
carattere molto vivace
❖ esperienze particolari (fuga)
ORFANI
05
GIUDITTA BRIVIO
Entrambi i genitori erano affetti
da una grave sanità mentale:
❖ Padre: in sanatorio
❖ Madre: manicomio di
mombello
03.10.1939 - 01.10.1943
Manicomio di Mombello
LEONARDO CAPUTO
❖ Nato il 01/07/1910
❖ 09/02/1918 - 03/08/1919
❖ 3 fratelli: Luisa, Giovanni e Gioele.
❖ Orfano di madre che era casalinga.
❖ Padre militare prigioniero di guerra che una
volta tornato a casa ha fatto uscire il figlio
dall’istituto.
Elena di Savoia effettuò una donazione con lo scopo di istituire una
fondazione intitolata a suo nome, atta a ospitare fanciulli e fanciulle
orfani della sola madre. La fondazione regina Elena incomincio a
funzionare nel 1909.
PUBLIO CARRA
❖ nasce a Roma il 14/7/1920
❖ 25/9/1930 - 26/9/1936
❖ orfano di padre
❖ 3 fratelli e 3 sorelle
❖ meccanico attrezzista
❖ 3º corso di avviamento professionale
❖ varie lettere in seguito alla sua morte
(a 20 anni) in onore della Patria
ERNANI CAMPI
❖ Entrò in collegio nel 1931 ed uscì (espulso)
nel 1938.
❖ Teneva un comportamento pessimo.
❖ Durante il soggiorno in orfanotrofio
peggiorò sempre di più.
❖ Ebbe a che fare con il tribunale dei minori.
❖ Aveva 3 fratelli ed era orfano di padre.
GIUSEPPE CARRERA
❖ Giuseppe Carrera fu ammesso all’Orfanotrofio nel 1896 e fu dimesso nel 1903.
❖ Nell’Orfanotrofio divenne 5 volte distinto nonostante rispondesse più volte male agli
insegnanti e per questo fu più volte segregato.
❖ Una volta mentre lavorava in officina vi fu un episodio di violenza da parte sua nei
confronti di un garzone. Quella giornata fu nuovamente segregato.
❖ Nato: 28/12/1923
❖ 30/03/1933 - 10/12/1936
❖ 2 fratelli: Antonio e Luigi
❖ Orfano di padre che fu mungitore
❖ La madre era malata osteite cronica alle
gambe e viveva di elemosina.
PIERINO CAGNAZZI
FRANCO PECCHIO
❖ Franco era stato ammesso in orfanotrofio nel 1935 e
dimesso a seguito della morte improvvisa nel 1945.
❖ È sempre stato un ragazzo piuttosto vivace e
disciplinato. Ha collezionato anche diversi Distinti
❖ La storia della sua morte è davvero commovente:
Franco (diciassettenne)era di presidio con altri 12
orfani operai nella sede dell‘ orfanotrofio a Lambrate,
durante la gloriosa insurrezione. Venne colpito da un
proiettile da arma da fuoco al petto la mattina del 28
aprile 1945 proprio durante la lotta per la liberazione;
il giorno dopo morí ricoverato all‘ospedale di
Niguarda. La sua morte viene infatti definita „eroica“
in onore del suo coraggio e sacrificio per la patria.
DINO PATRONO 25/05/1922-23/09/1935
❖ Figlio del fu Giovanni Patrono e della Giacomini
Severina
❖ Ammesso all’istituto il 15 settembre 1930 dopo essere
rimasto orfano di padre. e a causa di un gesto eroico che
gli costò la vita non uscì più
❖ Mamma Sarta e Papà Meccanico Elettricista
❖ Aveva 1 fratello e 2 Sorelle
Morelli Oreste
CARLO CANTATORE
Entrato a 9 anni il 3 Novembre 1880 e uscito a 17 anni il 1 Settembre 1888
Perché ho scelto proprio lui?
Una lettera mi ha colpito
particolarmente: scritta dal
rettore dove spiega in che
modo Carlo fu preso in affido
da un certo Stefano Bianchi.
Un chimico farmacista che
cercava un ragazzo tra i 15 e 17
anni orfano di entrambi i
genitori.
> madre morta durante la permanenza
> tutore in America e nonna a Cernusco in
ospedale (consenziente)
> nessun parente interessato
> buono, fedele, rispettoso, non molto
istruito (1 corso complementare)
> indirizzato a falegnameria (cassette
medicinali)
qui di fianco troviamo la
NOMINA DEL TUTORE e
viene specificato che il
tutore ormai lontano, non è
più il suo parente ma
appunto Stefano Bianchi
che darà anche una nuova
casa a Carlo Cantatore
ATTILIO CANE
❖ Attilio Cane è entrato nell’ orfanotrofio il 21/11/1890 ed è uscito il
23/06/1898. orfano di madre e di padre, ha una sorella di 5 anni
❖ La madre era una stiratrice, il padre invece un soldato
❖ Tutti i suoi parenti erano poveri quindi nessuno poteva mantenerlo.
❖ Uscito dall’ orfanotrofio viene collocato in un’officina elettrica in Via
Vigevano 33 come meccanico
Scrive delle lettere a sua cugina
Maria Cane, nelle quali le dichiara il
suo amore per lei è la mancanza che
prova.
Parla anche della gelosia verso di
essa, in quanto ha un rivale, Cesare.
“tutti i giorni, tutte le ore e tutti i
minuti io penso a te, tu sei la mia
compagna indivisibile”
GIULIO CONCONI
Giulio è orfano di padre, ha due
fratelli e proviene da una buona
famiglia, frequenta l'orfanotrofio dal
1913 al 1916 quando viene espulso.
Lavora per una ditta di macchine per
scrivere la Yōst, lì è uno dei giovani
operai.
La sua storia è molto particolare
perché il ragazzino venne espulso per
un presunto furto di soldi con cui si è
comprato una bicicletta. La sua
espulsione ebbe effetto immediato e
venne riconsegnato alla madre.
EDOARDO CALZANTI
❖ Nato a Milano l’11 aprile 1910
❖ Ammesso in orfanotrofio nel 1919 e dimesso nel 1927
❖ Orfano di entrambi i genitori
❖ Grado di scolarità: 6° classe elementare; scuola
professionale dell’Umanitaria: 1° e 2° corso ebanista e
di disegno
❖ Professione: ebanista
❖ Condotta ottimale
❖ Lettera all’amico
ZANINI INNOCENTE
❖ 30/03/1924 -
30/06/1931
❖ Orfano di guerra
❖ Affidato alla Piccola
Casa dell’Operaio,
lavora come
tipografo
❖ Situazione familiare
particolare: padre
morto in guerra e
madre truffatrice
LEO PAVESI
❖ Leo Pavesi era nato a Milano nel 1914
❖ venne ammesso all’orfanotrofio maschile nel 1924 e venne dimesso nel 1931
❖ Durante la sua permanenza da Martinitt venne ricoperto del riconoscimento di Distinto nel 1925
❖ venne sospeso per due settimane oltre ad essere redarguito più volte a causa del suo
comportamento a tratti conflittuale con i suoi compagni
❖ L’orfanotrofio gli diede la possibilità di arruolarsi presso la nave scuola Marinaretti “Scilla”. La sua
permanenza in questa Istituzione dalle fonti risulta essere stata dall’anno 1929 fino al 1931
CAMPUS ANTONIO
❖ Nato il 27/01/1923
❖ 26/03/1931 - 21/11/1938
❖ Il giornale
+
❖ cattiva condotta (espulso)
BRUNINI TERESA
❖ Nata il 27 settembre 1916
❖ 5/8/1925-17/11/1930
❖ Da buona a cattiva condotta
❖ Espulsa
❖ Madre ex-stellina
CASTELLI CARLO
❖ Nato il 6 Gennaio 1889
❖ 3/2/1899 - 22/12/1906
❖ Lavorava come operaio
❖ Problemi all’interno
dell’orfanotrofio
RINGRAZIAMENTI

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  • 2. INDICE 01 INTRODUZIONE 02 STORIA 03 GRAFICI 04 INTERVISTA 05 ORFANI
  • 3. INTRODUZIONE I Martinitt, plurale di Martinin in milanese, sono gli orfani della città di Milano. La celebre struttura fu fondata a Milano nel XVI secolo da san Girolamo Emiliani. Le Stelline sono, invece, la controparte femminile. Le orfane erano situate nel fu monastero di Santa Maria della Stella diventato orfanotrofio per volere di Maria Teresa d’Austria.
  • 5. LA FONDAZIONE DELL’ISTITUTO E LA SUA UBICAZIONE ❖ 1532-1533: fondazione orfanotrofio ❖ San Girolamo Emiliani da Venezia viene a Milano, accolto favorevolmente dal duca Francesco II Sforza, che gli assegnò una casa di pertinenza dell’Ospedale Maggiore ❖ 1772: Maria Teresa d’Austria trasferì la sede nel monastero di San Pietro in Gessate, ma successivamente il comando militare francese decretò lo sgombero di San Pietro in Gessate per installarvi l’ospedale militare ❖ Gli orfani furono ospitati anche nel convento di San Francesco grande, e solo nel 1803 si insediarono stabilmente nel monastero di San Pietro in Gessate
  • 6. L’AMMISSIONE DEGLI ORFANI E LA LORO PROVENIENZA ❖ Nel ‘7oo ogni aspetto della gestione dell'orfanotrofio era sottoposto all'immediato controllo del governo e della Regia Giunta per le Pie Fondazioni ❖ Potevano essere accolti i ragazzi di almeno sette anni, che venivano dimessi al compimento del diciottesimo anno d'età, raccolti principalmente dalla strada, ma anche da altri istituti ❖ All’ammissione i ragazzi venivano sottoposti a visita medica per constatare la sana e robusta costituzione fisica ❖ Oltre agli orfani della città di Milano, anche quelli monzesi trovarono ricovero a San Pietro in Gessate, e nel 1787 i Martinitt aumentarono dalle poche decine della casa in San Martino a circa duecento.
  • 7. VITA QUOTIDIANA E ORGANIZZAZIONE INTERNA ❖ Restituirli alla società come disciplinati cittadini e capaci lavoratori ❖ Divisa ❖ Rigorosa disciplina ❖ Espulsione ❖ Ritmi e impegni adulti ❖ Impiego
  • 8. NUOVA SEDE DI LAMBRATE La sede di Lambrate è importante per un motivo: fu la prima struttura costruita appositamente per l'accoglienza degli orfani, che prima vivevano in una struttura non più adatta. In precedenza, i bambini abitavano nell’ ex monastero dove le condizioni di vita non erano le migliori vista la struttura arretrata: ad esempio non c'era spazio per avere dei bagni singoli e, nonostante la corrente elettrica esistesse da diverso tempo, l'orfanotrofio ne era sprovvisto. La sede di Lambrate viene costruita ex novo anche perchè il costo della ristrutturazione del monastero sarebbe stato troppo elevato. I terreni su cui sorge il nuovo edificio erano già una proprietà dell’ente.
  • 9. LA STORIA DELLE STELLINE NEL ‘500 E ‘600 ❖ Il Luogo Pio della Stella, conosciuto anche come “Ospedale dei Poveri Mendicanti e Vergognosi della Stella”, venne fondato da San Carlo Borromeo nel lontano XVI secolo, più precisamente nell’anno 1578, nell’edificio del soppresso Monastero della Stella. ❖ Questo edificio, nella metà del ‘700, divenne l’Orfanotrofio femminile della Stella ❖ L’ospedale accoglieva i poveri della città di Milano, sia adulti che fanciulli di ambo i sessi. Solamente nel corso del Seicento, gradualmente, si iniziò ad accogliere sempre più orfane fino a che il luogo Pio non limitò l’accoglienza solo a questa categoria e l’ospedale dei poveri mendicanti e vergognosi della stella si trasformò in primo regio orfanotrofio femminile della città di Milano.
  • 10. L’AMMISSIONE DELLE STELLINE NEL ‘700 Dal 21 aprile 1788 vennero elencate le regole per l'ammissione: ❖ venivano accettate le ragazze tra i 7 e i 14 anni (età poi abbassata a 12 anni) nate a Milano, o con i genitori abitanti nella suddetta città da 10 anni; ❖ avevano la precedenza le orfane di entrambi i genitori, poi le orfane di solo padre e infine quelle di sola madre; ❖ dovevano essere battezzate; ❖ dovevano avere l'attestato di miserabilità; ❖ dovevano essere in buona salute; —> la decisione delle ammissioni spettava al Consiglio di governo.
  • 11. LE STELLINE DAL 1848 FINO AL 1899 Nel 1855 venne ammesso il nuovo regolamento del direttore Giovanni Cornaggia, che era un insieme di norme molto precise, esempio ne sono i capitoli sulla sola “classificazione delle orfane” oppure quello sul lavorerio. Vennero ammorbidite le punizioni. La classificazione delle orfane: ❖ le Stelline erano divise in “compagnie” ❖ ogni “compagnia” disponeva di una matrigna e in quelle formate dalle più piccole si trovavano anche le “aiutanti” Nel lavorerio: ❖ per la prima volta venne garantita la parte di reddito garantita per la dote ❖ ogni orfana era dotata di un libretto che trimestralmente avrebbe aggiornato con il guadagno dovutole
  • 12. VITA ED EDUCAZIONE DELLE STELLINE ❖ 4:30: vestirsi, ordinare il letto, andare a messa; ❖ 6:00: ⅔ delle orfane al lavorerio, l’altro ⅓ in classe, 1 ora di pausa (compresa la colazione); ❖ 12:00: recarsi nel refettorio ❖ 14:00/14:30: fine ricreazione, recarsi in lavorerio ( o scuola) ❖ 15:30/16:30: pausa con merenda ❖ 17:30: visita al S.Sacramento, passeggiata e cena. In seguito ricreazione ❖ 20:00: suona la ritirata fino alle 21:30 Caratteristiche dell’educazione: ❖ molte pratiche religiose ❖ non erano ammesse visite ❖ potevano partecipare a funerali ed altre cerimonie pubbliche ❖ le pene e i premi si riferivano ai “Premi e Castighi” degli ordini teresiani
  • 13. FORMAZIONE STELLINE ❖ Il fine dell’orfanotrofio è quello di educare le Stelline per consentire loro un futuro dignitoso e per prepararle a ricoprire il loro ruolo in società di spose e madri, inoltre spesso sono ricordate come le cameriere della nobiltà. ❖ Dopo l’unità d’Italia si cerca di dare le basi di un’istruzione professionale. Gli amministratori sanno di avere di fronte delle ragazze che provengono dalle classi sociali più povere ma vogliono fare di loro delle donne in grado di affrontare le difficoltà che incontreranno una volta dimessa dall’istituto. ❖ Devono confrontarsi oltre che con il ricamo e il cucito, anche con l’occupazione femminile industriale, infatti per la Stellina tra 800 e 900 c’è anche un futuro da operaia. ❖ Felicita Morandi, dopo l’unità d’Italia, ha diretto la Stella per 15 anni e ha fondato la riabilitazione delle orfane su educazione, istruzione e lavoro.
  • 14. FORMAZIONE STELLINE ❖ Nel 1899 viene fondata l’Unione femminile. ❖ Carolina Irene Clerici, detta Carlotta,sostiene la necessità dell’educazione e dell’istruzione delle donne, s’impegna nell’attivazione delle Casse di maternità, nel miglioramento delle condizioni delle lavoratrici e si batte per il voto alle donne. ❖ Linda Malnati svolge significative attività in ambito educativo, politico e sindacale
  • 15. FORMAZIONE STELLINE La Stellina ha un'educazione religiosa. L’istruzione elementare è ripartita in sei anni, il doppio del tempo utilizzato per lo studio dalle coetanee che vivono in famiglia e che hanno la fortuna di frequentare la scuola. Particolare da non sottovalutare l’importanza attribuita nell’orfanotrofio alla conoscenza della lingua italiana. La valorizzazione della lettura per le ragazze è favorita anche dal fatto che proprio nella seconda metà dell’ottocento si afferma una letteratura infantile in senso stretto, finalmente differenziato da quella del popolo.
  • 16. FORMAZIONE STELLINE All’orfanotrofio feminile l’istruzione viene impartita a tutte le ricoverate e agli esami finali vengono però inviate solo le migliori. Alle ragazze che dimostrano una spiccata intelligenza si offre la possibilità di frequentare il corso magistrale. In Istituto si propone di istituire una sezione industriale. Lo scopo è duplice: consentire alle Stelline di competere nel mercato del lavoro, e offrire alle ragazze meno portate per i lavori d’ago una professione. La proposta viene però accantonata. Sul finire dell’ottocento viene istituito un corso di disegno applicato al ricamo. Si istituiscono anche corsi di contabilità dando l’opportunità alle Stelline di introdursi in nuovi lavori come per esempio la dattilografa. M ON IC AP OR CO D
  • 17. L’IMPORTANZA DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE ❖ la formazione professionale è importante per lo sviluppo economico e culturale. ❖ ➕ operai specializzati ➜➕forza lavoro➜➕profitto➜➕consumo➜➕cultura ❖ Necessità di istituzioni per una formazione specifica e specializzata ❖ Il grande ruolo di orfanotrofi (Martinitt) ❖ Una riforma al sistema Scolastico
  • 18. Articolo 2 dello “Statuto organico per l’orfanotrofio” 1864 «Lo scopo del Pio Istituto è di ricoverare poveri fanciulli orfani di genitori, od almeno di padre, ed appartenenti alla città di Milano nella attuale sua circoscrizione, salvo le speciali fondazioni, e di dare ad essi, secondo la loro condizione, mantenimento, educazione morale e religiosa, ed istruzione elementare ed artigiana, affinché fatti saggi, intelligenti e laboriosi, riescano utili a sé e alla società a cui vanno restituiti»
  • 19. SISTEMA SCOLASTICO PER GLI ORFANI ❖ La prima parte: in cui si impartivano gli studi elementari ❖ La seconda parte: «allo scopo di dare maggior sviluppo all'insegnamento che l'orfano riceveva nelle scuole elementari, dotandolo di tutte quelle nozioni pratiche che erano necessarie per fare di lui un abile ed istruito operaio» ❖ Solo una piccola percentuale terminava gli studi
  • 20. ISTITUZIONE DELLE SCUOLE ALL’INTERNO DEI MARTINITT -La scuola di disegno:comprendeva due indirizzi-disegno ornamentale e disegno lineare Aveva l'obiettivo di sussidiare l'istruzione artiera, alla quale erano chiamati tutti i giovani ricoverati nell'istituto. La scuola di disegno dell'Orfanotrofio Maschile di Milano ebbe maestri di grande valore, che permisero ai Martinitt di imparare tecniche sempre aggiornate e innovative come l’ingegner Tito Gonzales -Scuola Complementare: divisa in 4 corsi comprendeva insegnamenti di carattere tecnico, volti a completare le conoscenze acquisite nell'esercizio pratico dell'arte, quali la lingua francese per gli allievi operai tipografi e affini e un corso di meccanica per gli addetti alle arti fabbrili.
  • 21. ISTRUZIONE ARTIERA E COLLOCAMENTO LAVORATIVO DEI MARTINITT TRA OTTOCENTO E NOVECENTO ❖ Nel 1809 Paolo Brugnani fu incaricato di istruire degli orfani nella sua bottega e nel 1854 nacquero le prime officine (tra cui quelle di falegname, tornitore, orefice, ecc…) grazie ad un lascito di Giosuè Cattani . ❖ Le officine Cattani, per motivi pratici ed economici, furono progressivamente chiuse a partire dal 1863 e l’Istituto proseguì col dare agli orfani un’istruzione artiera, diventata obbligatoria per i maschi. ❖ La Società umanitaria ebbe l’iniziativa di aprire una scuola professionale dove accogliere gli orfani che si avviavano ai mestieri. ❖ Vi fu una riforma della formazione professionale in modo che rispondesse alle esigenze della Milano industriale e gli orfani furono molto richiesti nel mercato del lavoro milanese.
  • 23. LAVORI MARTINITT Analisi su un totale di 201 ragazzi
  • 24. NUMERO FRATELLI E SORELLE MARTINITT
  • 25. ANNI DI PERMANENZA MARTINITT
  • 26. SCOLARITÀ MARTINITT Elementari: 138; Complementari: 50; Corsi: 62 Analisi su: 250 ragazzi; Cosa si intende per corsi? Professionale umanitaria Avviamento professionale Ornamentale Commerciale Geometrico Meccanico Operaio Disegno 5 11 24 27 36 24 11 14 15 14 7 12 15 35
  • 29. NUCLEO FAMILIARE FRATELLI E SORELLE STELLINE numero orfani numero fratelli e sorelle
  • 31. ANNI DI PERMANENZA STELLINE 1 anno 5 2 anni 11 3 anni 24 4 anni 27 5 anni 36 6 anni 24 7 anni 11 8 anni 14 9 anni 15 10 anni 14 11 anni 7 12 anni 12 <1 anno 15
  • 33. LAVORI FEMMINILI DI MARTINITT E STELLINE Lavori più comuni tra mamme e sorelle di Martinit e Stelline
  • 34. LAVORI DI FEMMINILI DI MARTINITT E STELLINE 2 Lavori meno comuni tra mamme e sorelle di Martinit e Stelline
  • 35. INTERVISTE Ai Martinitt Roberto, Renato e alle Stelline Marina e Liliana 04
  • 36. ROBERTO ❖ settembre 1964 - giugno 1971 ❖ orfano di entrambi i genitori (padre carbonaio e madre decoratrice di vetro) ❖ zio tutore e sostegno da parte di tutti i parenti ❖ faceva parte della “nazionale dei Martinitt” ❖ studi fino al 3º corso di avviamento professionale (rimandato 1 anno) ❖ ha tutt’ora contatti con dei suoi compagni
  • 37. MARINA ❖ Nata nel 1943, è sempre stata abituata a spostamenti e per questo motivo non era spaventata all’idea di andare in orfanotrofio. ❖ Settembre 1951 - Settembre 1956 ❖ Anche sua sorella era in orfanotrofio ❖ Ciò che le pesava di più erano le punizioni e i castighi; le istitutrici erano piuttosto rigide e anche per minime mancanze le bambine venivano punite ed escluse dal gruppo. ❖ Uscita dall’orfanotrofio iniziò a lavorare prima in tintoria, poi in maglieria e infine come impiegata per poi sposarsi a 18 anni.
  • 38. LILIANA ❖ 1952 - 1960 ❖ orfana di padre ❖ sorella in collegio con lei ❖ ingresso traumatico in orfanotrofio ❖ punizione e umiliazione ❖ rapporto con la madre ❖ premiata con una borsa di studio ❖ divenne impiegata
  • 39. RENATO ❖ 1958 - 1970 ❖ orfano di entrambi i genitori ❖ ricoverato insieme al fratello gemello ❖ bambino un po’ scapestrato e dal carattere molto vivace ❖ esperienze particolari (fuga)
  • 41. GIUDITTA BRIVIO Entrambi i genitori erano affetti da una grave sanità mentale: ❖ Padre: in sanatorio ❖ Madre: manicomio di mombello 03.10.1939 - 01.10.1943 Manicomio di Mombello
  • 42. LEONARDO CAPUTO ❖ Nato il 01/07/1910 ❖ 09/02/1918 - 03/08/1919 ❖ 3 fratelli: Luisa, Giovanni e Gioele. ❖ Orfano di madre che era casalinga. ❖ Padre militare prigioniero di guerra che una volta tornato a casa ha fatto uscire il figlio dall’istituto. Elena di Savoia effettuò una donazione con lo scopo di istituire una fondazione intitolata a suo nome, atta a ospitare fanciulli e fanciulle orfani della sola madre. La fondazione regina Elena incomincio a funzionare nel 1909.
  • 43. PUBLIO CARRA ❖ nasce a Roma il 14/7/1920 ❖ 25/9/1930 - 26/9/1936 ❖ orfano di padre ❖ 3 fratelli e 3 sorelle ❖ meccanico attrezzista ❖ 3º corso di avviamento professionale ❖ varie lettere in seguito alla sua morte (a 20 anni) in onore della Patria
  • 44. ERNANI CAMPI ❖ Entrò in collegio nel 1931 ed uscì (espulso) nel 1938. ❖ Teneva un comportamento pessimo. ❖ Durante il soggiorno in orfanotrofio peggiorò sempre di più. ❖ Ebbe a che fare con il tribunale dei minori. ❖ Aveva 3 fratelli ed era orfano di padre.
  • 45. GIUSEPPE CARRERA ❖ Giuseppe Carrera fu ammesso all’Orfanotrofio nel 1896 e fu dimesso nel 1903. ❖ Nell’Orfanotrofio divenne 5 volte distinto nonostante rispondesse più volte male agli insegnanti e per questo fu più volte segregato. ❖ Una volta mentre lavorava in officina vi fu un episodio di violenza da parte sua nei confronti di un garzone. Quella giornata fu nuovamente segregato.
  • 46. ❖ Nato: 28/12/1923 ❖ 30/03/1933 - 10/12/1936 ❖ 2 fratelli: Antonio e Luigi ❖ Orfano di padre che fu mungitore ❖ La madre era malata osteite cronica alle gambe e viveva di elemosina. PIERINO CAGNAZZI
  • 47. FRANCO PECCHIO ❖ Franco era stato ammesso in orfanotrofio nel 1935 e dimesso a seguito della morte improvvisa nel 1945. ❖ È sempre stato un ragazzo piuttosto vivace e disciplinato. Ha collezionato anche diversi Distinti ❖ La storia della sua morte è davvero commovente: Franco (diciassettenne)era di presidio con altri 12 orfani operai nella sede dell‘ orfanotrofio a Lambrate, durante la gloriosa insurrezione. Venne colpito da un proiettile da arma da fuoco al petto la mattina del 28 aprile 1945 proprio durante la lotta per la liberazione; il giorno dopo morí ricoverato all‘ospedale di Niguarda. La sua morte viene infatti definita „eroica“ in onore del suo coraggio e sacrificio per la patria.
  • 48. DINO PATRONO 25/05/1922-23/09/1935 ❖ Figlio del fu Giovanni Patrono e della Giacomini Severina ❖ Ammesso all’istituto il 15 settembre 1930 dopo essere rimasto orfano di padre. e a causa di un gesto eroico che gli costò la vita non uscì più ❖ Mamma Sarta e Papà Meccanico Elettricista ❖ Aveva 1 fratello e 2 Sorelle Morelli Oreste
  • 49. CARLO CANTATORE Entrato a 9 anni il 3 Novembre 1880 e uscito a 17 anni il 1 Settembre 1888 Perché ho scelto proprio lui? Una lettera mi ha colpito particolarmente: scritta dal rettore dove spiega in che modo Carlo fu preso in affido da un certo Stefano Bianchi. Un chimico farmacista che cercava un ragazzo tra i 15 e 17 anni orfano di entrambi i genitori. > madre morta durante la permanenza > tutore in America e nonna a Cernusco in ospedale (consenziente) > nessun parente interessato > buono, fedele, rispettoso, non molto istruito (1 corso complementare) > indirizzato a falegnameria (cassette medicinali) qui di fianco troviamo la NOMINA DEL TUTORE e viene specificato che il tutore ormai lontano, non è più il suo parente ma appunto Stefano Bianchi che darà anche una nuova casa a Carlo Cantatore
  • 50. ATTILIO CANE ❖ Attilio Cane è entrato nell’ orfanotrofio il 21/11/1890 ed è uscito il 23/06/1898. orfano di madre e di padre, ha una sorella di 5 anni ❖ La madre era una stiratrice, il padre invece un soldato ❖ Tutti i suoi parenti erano poveri quindi nessuno poteva mantenerlo. ❖ Uscito dall’ orfanotrofio viene collocato in un’officina elettrica in Via Vigevano 33 come meccanico Scrive delle lettere a sua cugina Maria Cane, nelle quali le dichiara il suo amore per lei è la mancanza che prova. Parla anche della gelosia verso di essa, in quanto ha un rivale, Cesare. “tutti i giorni, tutte le ore e tutti i minuti io penso a te, tu sei la mia compagna indivisibile”
  • 51. GIULIO CONCONI Giulio è orfano di padre, ha due fratelli e proviene da una buona famiglia, frequenta l'orfanotrofio dal 1913 al 1916 quando viene espulso. Lavora per una ditta di macchine per scrivere la Yōst, lì è uno dei giovani operai. La sua storia è molto particolare perché il ragazzino venne espulso per un presunto furto di soldi con cui si è comprato una bicicletta. La sua espulsione ebbe effetto immediato e venne riconsegnato alla madre.
  • 52. EDOARDO CALZANTI ❖ Nato a Milano l’11 aprile 1910 ❖ Ammesso in orfanotrofio nel 1919 e dimesso nel 1927 ❖ Orfano di entrambi i genitori ❖ Grado di scolarità: 6° classe elementare; scuola professionale dell’Umanitaria: 1° e 2° corso ebanista e di disegno ❖ Professione: ebanista ❖ Condotta ottimale ❖ Lettera all’amico
  • 53. ZANINI INNOCENTE ❖ 30/03/1924 - 30/06/1931 ❖ Orfano di guerra ❖ Affidato alla Piccola Casa dell’Operaio, lavora come tipografo ❖ Situazione familiare particolare: padre morto in guerra e madre truffatrice
  • 54. LEO PAVESI ❖ Leo Pavesi era nato a Milano nel 1914 ❖ venne ammesso all’orfanotrofio maschile nel 1924 e venne dimesso nel 1931 ❖ Durante la sua permanenza da Martinitt venne ricoperto del riconoscimento di Distinto nel 1925 ❖ venne sospeso per due settimane oltre ad essere redarguito più volte a causa del suo comportamento a tratti conflittuale con i suoi compagni ❖ L’orfanotrofio gli diede la possibilità di arruolarsi presso la nave scuola Marinaretti “Scilla”. La sua permanenza in questa Istituzione dalle fonti risulta essere stata dall’anno 1929 fino al 1931
  • 55. CAMPUS ANTONIO ❖ Nato il 27/01/1923 ❖ 26/03/1931 - 21/11/1938 ❖ Il giornale + ❖ cattiva condotta (espulso)
  • 56. BRUNINI TERESA ❖ Nata il 27 settembre 1916 ❖ 5/8/1925-17/11/1930 ❖ Da buona a cattiva condotta ❖ Espulsa ❖ Madre ex-stellina
  • 57. CASTELLI CARLO ❖ Nato il 6 Gennaio 1889 ❖ 3/2/1899 - 22/12/1906 ❖ Lavorava come operaio ❖ Problemi all’interno dell’orfanotrofio