Le esternazioni di Beppe Grillo sulle vicende romane mi hanno fatto venire in mente una delle scene più famose del film di Charlie Chaplin “Il grande dittatore”. Quella cioè …
1. Estratto dal sito
www.ilfuturomigliore.org
GRILLO: VI RICORDATE “IL GRANDE DITTATORE” ?
sergio benassai
Credo che molte/i abbiano presente una delle scene più famose del film di Charlie Chaplin “Il
grande dittatore”.
Mi riferisco alla scena nella quale Adenoid Hynkel, il dittatore di Tomania (la caricatura di Hitler),
gioca con un mappamondo costituito da un pallone gonfiato.
Naturalmente non ho alcuna intenzione di associare Giuseppe Piero Grillo ad Adolf Hitler, però,
leggendo alcune sue recenti esternazioni, mi è venuta in mente, per associazione, l’immagine di cui
sopra.
Mi riferisco in particolare alla vicenda della sindaca di Roma, Virginia Raggi, e a tutto quello che è
stato detto da Grillo in proposito.
Non ultimo il sostegno incondizionato alla sindaca pubblicato sul suo blog in questi primi giorni di
febbraio, non a caso anticipato da una poesia in quartine di endecasillabi (talvolta un po’
zoppicanti) sullo stile romanesco di Trilussa.
2. Ebbene mi sembra che tutta la vicenda dovrebbe essere letta come una storia comica (la poesia
romanesca va proprio a sostegno di questa tesi).
E del resto come potrebbe Grillo rinnegare la sua essenza che è quello di un bravo (una volta)
comico ?
Riconsiderando infatti le esternazioni di Grillo sulla vicenda romana mi si è materializzata nella
mente (un ossimoro !) l’immagine di un comico, travestito da padre-padrone di un movimento (o
non-movimento ?), che gioca con una di quelle palle di vetro che ancora sono in vendita sulle
bancarelle per i turisti e nella quale è inserito il Colosseo, il simbolo di Roma.
E, scuotendo quella palla di vetro, fa comparire piccoli fiocchi simili a neve che pian piano
ricoprono il Colosseo.
In tal modo cercando di nascondere (o almeno di attutire) sotto una soffice ed assorbente coltre di
parole, come fiocchi di neve, le rovine di una sindacatura (molto più recenti di quelle del Colosseo).
Naturalmente non sarebbe giusto confrontare Grillo con Chaplin.
Il grande regista mise sullo schermo la caricatura di un dittatore che voleva conquistare il mondo.
Qui invece siamo ad un comico che gioca con la città di Roma.
Ma possiamo sperare che, così come nel film il barbiere ebreo prende il posto del dittatore Hynkel,
arrivi il momento in cui una persona seria sostituisca il comico padre-padrone.