Cosa significa fare il lobbista? Cosa vuol dire occuparsi di public affairs? Dal dialogo interno e dalla collaborazione dei membri del Gruppo di Lavoro Public Affairs è nato un documento, redatto con grande cura e pazienza da AmCham, che riprendiamo e articoliamo qui.
2. E cosa vuol dire occuparsi
di Public Affairs? Questa è la
nostra professione e da tempo
cerchiamo di contribuire al
dibattito su questo tema che
ci sta particolarmente a cuore.
Insieme ai nostri colleghi lobbisti
italiani, quelli che, come Telos
A&S, fanno parte di AmCham
Italy, abbiamo approfondito i
punti fondamentali del nostro
mestiere, anche nella prospettiva
di comprendere se e quali sono
i cambiamenti in vista.
COSA SIGNIFICA FARE IL LOBBISTA?
Dal dialogo interno e dalla
collaborazione dei membri
del Gruppo di Lavoro Public
Affairs è nato un documento,
redatto con grande cura e
pazienza da AmCham, che
è stato presentato nel corso
di un webinar lo scorso 12
ottobre, durante il quale
Marco Sonsini ha illustrato
i contenuti nel suo contributo
al documento AmCham,
e che riprendiamo e
articoliamo qui.
3. Nel dibattito pubblico, la professione
del lobbista è sempre più oggetto di
discussione, di ricerche accademiche,
di inchieste giornalistiche: ma questa
visibilità non è accompagnata da
un’adeguata consapevolezza della
natura e delle finalità della nostra
professione.
Nella realtà aziendale, il Lobbying e il
Public Affairs rivestono una funzione
sempre più strategica, ma questa
consapevolezza non è ancora
sufficientemente diffusa.
UNA PREMESSA
4. E ALCUNE DOMANDE
Nel riflettere sulla nostra
professione ci siamo posti
alcune domande:
❯ Si può concordare su
una definizione univoca di
Lobbying e Public Affairs che
delimiti con precisione i
confini di questa professione?
❯ Come si è evoluta la
professione in ragione del
mutamento del contesto
politico-istituzionale?
❯ Come si è evoluta/ci
aspettiamo che si evolva
la professione in ragione di
altri mutamenti di scenario?
❯ Quali competenze si
richiedono oggi ad un
professionista del
Lobbying e Public Affairs?
❯ Quali percorsi
formativi sono più
indicati per formare la
nuova generazione di
professionisti lobbisti?
❯ … e soprattutto: quale
futuro per la nostra
professione?
5. COME DEFINIRLA?
Fare Lobbying e Public Affairs consiste nel:
❯ fornire alle Istituzioni pubbliche
informazioni rilevanti sulla realtà
del mercato dove si opera;
❯ rappresentare interessi, istanze e
proposte concrete di miglioramento
del quadro normativo;
❯ arricchire i processi decisionali,
mettendo a disposizione del decisore
pubblico gli elementi per valutare
implicazioni e conseguenze di scelte
politiche - cioè discrezionali - che,
tradotte in norme imperative, incidono
sugli operatori economici e sui cittadini
in generale.
Data questa definizione:
1. l’evoluzione del modo concreto in cui
svolgiamo la nostra professione risponde:
❯ al mutamento della fisionomia del
sistema politico-istituzionale;
❯ alla capacità da parte degli operatori
economici di esprimere una cultura
della rappresentanza di interessi.
2. lo sviluppo della nostra professione è
legato all’acquisizione e all’arricchimento
di un sistema di competenze
specialistiche.
6. UN QUADRO POLITICO-ISTITUZIONALE
IN EVOLUZIONE
Spoliticizzazione dei processi
decisionali: la decisione
rimane politica, cioè una
scelta discrezionale tra opzioni
alternative, ma sempre più è
appannaggio di organi che non
esprimono e non garantiscono
- a differenza del Parlamento - la
rappresentanza plurale delle
categorie economiche e sociali.
Quali mutamenti osserviamo:
❯ trasferimento formale di competenze
fuori dal circuito Parlamento-Governo;
❯ mutamento strutturale dell’equilibrio
tra Parlamento e Governo nella titolarità
dei procedimenti legislativi;
❯ concentrazione dei Ministeri con
portafoglio;
❯ proliferazione ed aumento delle
competenze delle Autorità Indipendenti,
anche in ambiti regolatori.
7. IMPLICAZIONI
PRIMA IMPLICAZIONE
Il professionista lobbista si misura
con una governance multi-livello:
la Conferenza Stato-Regioni è
ormai una Terza Camera.
Sempre più le Direttive dell’UE
contengono disposizioni di dettaglio:
diventa fondamentale la rappresentanza
di interessi in fase ascendente.
SECONDA IMPLICAZIONE
La professione del lobbista si configura
sempre più come dialogo con un corpo di alti
funzionari dello Stato, oltre che - o piuttosto
che - con la politica.
8. LE COMPETENZE
Un panorama politico ed istituzionale
sempre più complesso ed articolato
richiede che il professionista del
Lobbying e del Public Affairs sviluppi
competenze specialistiche e affidi
il successo della propria attività alla
capacità di analisi dei processi, alla
efficacia della strategia, alla solidità
degli argomenti a sostegno delle
proprie proposte, anziché al proprio
sistema di relazioni e conoscenze
personali.
COME CAMBIA LA PROFESSIONE DEL
LOBBISTA: LE SFIDE DA AFFRONTARE/1
9. COSA È ACCADUTO NEI COLLEGI UNINOMINALI
COME CAMBIA LA PROFESSIONE DEL LOBBISTA:
LE SFIDE DA AFFRONTARE/2
LA CREDIBILITÀ
L’attenzione dei media per
vicende che portavano alla luce
rapporti opachi (politicamente o
penalmente rilevanti) tra Istituzioni
ed interessi economici ha spesso
portato ad accomunare ai lobbisti
attività e figure professionali che
nulla hanno a che fare con il
Lobbying e il Public Affairs. Per dare
credibilità alla professione occorre
puntare su:
❯ trasparenza (es. revolving doors,
finanziamento privato ai partiti);
❯ autoregolamentazione (es. codici
etici e di modelli di organizzazione,
ormai adottati anche dalle società di
consulenza).
LE NUOVE FORME DI COMUNICAZIONE.
Come possono essere valorizzati i
social media?
❯ Conoscere gli orientamenti della
politica e gli umori prevalenti in settori
della pubblica opinione.
❯ Lanciare campagne di digital
advocacy? Uno strumento ancora in
fase di studio.
10. COME FORMARE LE NUOVE LEVE?
La formazione di un
professionista del Lobbying
e del Public Affairs consiste
nella costruzione di un sistema
di competenze, capacità ed
esperienze all’intersezione di
diversi saperi.
COMPETENZE MULTIDISCIPLINARI:
❯ giuridiche (procedimenti di
formazione della decisione pubblica
e degli atti normativi);
❯ politiche (storia, evoluzione del
sistema, orientamenti degli attori di
riferimento, processi e linguaggi);
❯ economiche (per valutare l’impatto
della normativa sulle dinamiche di
mercato);
❯ politiche pubbliche (conoscenza
approfondita dell’assetto delle norme
che disciplinano il mercato).
11. CAPACITÀ:
❯ dialettiche (analisi, sintesi);
❯ comunicative;
❯ relazionali.
È quindi la preparazione culturale di base
che la professione chiede oggi al mondo
accademico per formare le nuove leve.
Difficilmente sarà utile proporre il Lobbying
e il Public Affairs come disciplina a sé stante.
Prima di tutto, il lobbista deve avere
padronanza degli argomenti.
COME FORMARE LE NUOVE LEVE?
12. UN CASO STUDIO:
LA SUPERLEGA/1
18 APRILE 2021
I 12 club aderenti svelano
il progetto di costituire
una nuova competizione
calcistica.
Reazione: si sviluppa un
movimento d’opinione
contraria al grido “Il calcio
è dei tifosi”. Alcuni Governi
(e naturalmente l’UEFA)
assecondano i malumori
del pubblico.
21 APRILE 2021
Il progetto è
abbandonato, dopo la
rinuncia dei club inglesi.
Il progetto era stato studiato nei minimi dettagli
dal punto di vista legale, regolatorio, finanziario.
13. Un piano integrato di lobbying avrebbe
potuto renderlo vincente:
❯ Analisi degli stakeholder, per formulare
previsioni sulle possibili reazioni al
progetto e studiare una strategia di
risposta efficace e tempestiva.
❯ Analisi del contesto politico di
riferimento per valutare le motivazioni
in grado di orientare gli atteggiamenti
dei Governi (es. legami con vertici UEFA?
Sollecitudine per le società calcistiche
minori?).
❯ Costruzione di una posizione:
non soltanto messaggi pubblicitari
o comunicati stampa, ma un solido
apparato di argomenti per mostrare
l’insostenibilità economica dell’assetto
attuale e i benefici del progetto per
l’intero movimento calcistico.
❯ Strategia di ingaggio e creazione di
consenso, dando priorità alla politica e
ai Governi nazionali, da un lato, ai tifosi
dall’altro.
L’esempio dimostra come il Lobbying
rivesta un ruolo strategico e insostituibile
all’interno delle organizzazioni aziendali
per rispondere alle sfide (attuali e future)
del contesto competitivo.
UN CASO STUDIO: LA SUPERLEGA/2
14. CONCLUSIONI
Le scelte normative e di investimento che il decisore pubblico è oggi
chiamato a compiere definiranno le condizioni della ripresa e della
riconversione della vita economica. Un processo che inevitabilmente
farà vincitori e vinti: il lobbying e il public affairs avranno quindi
un’importanza strategica nel consentire al mondo produttivo di farsi
interlocutore e partner delle Istituzioni in questa fase.
15. È pertanto necessario che, all’interno delle imprese, si
faccia strada la consapevolezza del ruolo irrinunciabile
della funzione del Lobbying e Public Affairs, sia
come avanguardia delle strategie aziendali verso
l’interlocutore politico-istituzionale, sia come riferimento
per il posizionamento aziendale all’interno dell’arena
competitiva.
In un momento storico in cui l’automazione va
dispiegando i suoi effetti sull’organizzazione del lavoro,
la funzione del Lobbying e Public Affairs è, per definizione,
non sostituibile e mantiene la sua dimensione umana,
intellettuale e relazionale.
Ecco perché le imprese sono chiamate a investire nello
sviluppo di questa professione.
16. REGOLAMENTAZIONE DELLA PROFESSIONE
DEL LOBBISTA: LO STATUS QUO
Nel corso delle ultime legislature sono
stati presentati alla Camera e al Senato
numerosissimi progetti di legge per
introdurre una disciplina generale della
professione del lobbista, ma nessuno
di questi progetti ha completato (anzi,
potremmo dire iniziato) l’iter legislativo.
Un’inversione di tendenza rispetto al
passato si è invece registrata durante
l’attuale Legislatura, dove è in corso
d’esame, presso la Commissione Affari
Costituzionali della Camera, un Disegno
di legge sulla “Disciplina dell’attività di
rappresentanza di interessi” (A.C. 196
Fregolent, A.C. 721 Madia, A.C. 1827
Silvestri).
La proposta normativa è il frutto della
congiunzione di tre distinti progetti di
legge, e a breve potrebbe concludersi
l’esame della Commissione competente
in sede referente, per poi approdare
all’esame dell’Aula in prima lettura.
17. PROPOSTA DI LEGGE SUL LOBBYING: I CONTENUTI
REGISTRO DEI RAPPRESENTANTI
D’INTERESSE.
È istituito presso l’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato (AGCM). È
obbligatorio per chi vuole svolgere attività
di lobbying. Sarà pubblico e una parte
sarà consultabile on line da tutti, mentre
un’altra sarà disponibile solo per i soggetti
coinvolti e delle Pubbliche Amministrazioni.
Il Registro sarà articolato in “sezioni di
interesse”e “categorie di soggetti pubblici”.
AGENDA DEGLI INCONTRI
Ciascun lobbista dovrà aggiornare sul
Registro la propria Agenda degli incontri
con i rappresentanti delle Istituzioni,
fornendo luogo e data della riunione,
nonché i partecipanti. Sarà inoltre
necessario redigere un resoconto
dell’incontro.
CODICE DEONTOLOGICO
Il lobbista dovrà sottoscrivere e aderire
a un Codice deontologico.
COMITATO DI SORVEGLIANZA
È l’organismo che, tra le altre cose, redige
il Codice. È composto da magistrati ed
esperti di Diritto e deve «assicurare
la trasparenza dei processi decisionali
pubblici e del rapporto tra i portatori di
interessi, i rappresentanti di interessi e i
decisori pubblici».
18. PROPOSTA DI LEGGE SUL LOBBYING: DIRITTI E
DOVERI DEI LOBBISTI ISCRITTI AL REGISTRO
Presentare richieste di incontro
ai rappresentanti delle Istituzioni,
proporre studi, ricerche ed
analisi su temi oggetti di politiche
pubbliche.
Accedere alle sedi istituzionali.
Contribuire all’analisi dell’impatto
della regolamentazione (AIR)
e di verifica dell’impatto della
regolamentazione (VIR).
DIRITTI
A nessun titolo, è possibile
corrispondere una somma di denaro
o altro economicamente rilevante ai
rappresentanti delle Istituzioni.
Il lobbista deve redigere e presentare
al Comitato di Sorveglianza una
Relazione annuale sull’attività svolta.
Chi non rispetta le regole, rischia
anche l’espulsione dal Registro e
quindi l’interdizione dalla professione
di lobbista.
DOVERI
19. UNA RIFORMA IN DIRITTURA D’ARRIVO?
Il Disegno di Legge sul lobbying dovrà concludere il suo iter
normativo entro questa Legislatura, pena la decadenza della
proposta normativa e l’obbligo, ove qualcuno dei parlamentari della
prossima legislatura se ne facesse promotore, di ricominciare tutto
daccapo con la presentazione di un nuovo Disegno di legge.
20. Telos A&S ha individuato alcuni punti di questa
proposta normativa che potrebbero essere modificati
nella prospettiva di una più marcata trasparenza della
professione e dei processi normativi a tutti i livelli di
Governo.
E su questo tema ha espresso la sua posizione, in
audizione, presso la Commissione Affari Costituzionali.
E ha inviato una puntuale proposta emendativa al testo
unificato adottato come testo base.
La regolamentazione dell’attività di lobbying è un tassello
necessario per ovviare alla totale assenza di norme che
regolano questa professione, assenza che ha permesso
il radicarsi di una lunga consuetudine di pratiche e
comportamenti che nulla hanno a che fare con la
rappresentanza degli interessi privati, o l’offerta
di servizi di lobbying da parte di chi lobbista non è.
21. Palazzo Doria Pamphilj
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