La permacultura è un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali.
Il metodo della permacultura è stato sviluppato a partire dagli anni settanta da Bill Mollison e David Holmgren attingendo da varie aree quali architettura, biologia, selvicoltura, agricoltura e zootecnia.
Il termine "permacultura" deriva dall'inglese permaculture, una contrazione sia di permanent agricolture sia di permanent culture dal momento che, secondo il coniatore del termine Bill Mollison: "una cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola sostenibile ed un'etica dell'uso della terra".
[Fonte Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Permacultura]
2. PERMACULTURA
La permacultura è un metodo per progettare e gestire paesaggi
antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della
popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo presentino la
resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali.
Il metodo della permacultura è stato sviluppato a partire dagli anni
settanta da Bill Mollison e David Holmgren attingendo da varie aree
quali architettura, biologia, selvicoltura, agricoltura e zootecnia.
Il termine "permacultura" deriva dall'inglese permaculture, una
contrazione sia di permanent agricolture sia di permanent culture dal
momento che, secondo il coniatore del termine Bill Mollison: "una
cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola
sostenibile ed un'etica dell'uso della terra".
[Fonte Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Permacultura]
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3. ETICA nella Permacultura
Tutti i progetti di permacultura differiscono nelle tecniche
adottate ma hanno in comune una base etica e delle linee
guida comuni.
Cura della terra, ovvero riconoscere il valore dei sistemi
naturali nella loro complessità. Gli interventi umani saranno
quindi volti a non danneggiare o ripristinare gli equilibri
ambientali. Secondo Holmgren il miglior modo per prendersi
cura della terra è ridurre i propri consumi.
Cura degli esseri umani, anche se rappresentano una minima
parte nella totalità dei sistemi viventi. Viene valutato di
fondamentale importanza soddisfare bisogni fondamentali
quali cibo, abitazione, istruzione, lavoro soddisfacente e
rapporti sociali senza ricorso a pratiche distruttive su larga
scala.
Limitando il consumo ai bisogni fondamentali è possibile
condividere le risorse in eccesso in modo equo con tutti.
4. Principi della
permacultura
David Holmgren sintetizza i
principi alla base della
permacultura in dodici punti.
Osservazione: Osservare il
paesaggio e i processi naturali
che lo trasformano è
fondamentale per ottimizzare
l'efficienza di un intervento
umano e minimizzare l'uso di
risorse non rinnovabili e
tecnologia.
5. Principi della permacultura
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Energia: Progettare per sfruttare il più possibile i cicli energetici naturali e quindi minimizzare l'apporto di energia esterna.
Assicurare una resa: Assicurarsi che ogni elemento del progetto porti una ricompensa utile.
Autoregolazione e riscontri: Applicare l'autolimitazione alla crescita ed evitare comportamenti che generano riscontri negativi per mantenere in
equilibrio il sistema.
Risorse e servizi: Gestite in modo le risorse che si rinnovano e rigenerano in modo continuo senza un apporto esterno in modo che assicurino
una continua resa. Allo stesso modo valorizzare i cosiddetti servizi rinnovabili, ovvero i servizi apportati da piante, animali, suolo e acqua senza
che questi siano consumati nel processo.
Rifiuti: Assicurarsi che i sistemi presenti nel progetto non producano niente che non sia utilizzabile e utile ad un altro sistema.
Modelli: Utilizzare soluzioni progettuali derivate da modelli osservati in natura.
Integrazione: Integrare ogni elemento progettuale all'interno del sistema in modo che si sostenga a vicenda con gli altri elementi. Come negli
ecosistemi naturali le relazioni che regolano l'integrazione degli elementi possono essere di tipo predatorio, collaborativo, competitivo e
simbiotico.
Usare soluzioni piccole e lente: Sistemi piccoli e lenti sono più facili da mantenere di quelli grossi e veloci, fanno un miglior uso delle risorse e
producono in maniera più sostenibile.
Diversità: Valorizzare la diversità animale e vegetale. La diversità riduce i rischi derivanti dalla gran parte delle minacce: l'ammalarsi di una
specie di pianta non è la fine del raccolto. Inoltre la diversità aiuta a beneficiare dell'unicità di ogni territorio.
Effetto margine: Progettare la manipolando le forme delle zone di confine in modo da sfruttarne il più possibile le caratteristiche: il limite tra due
sistemi diversi è il posto dove accadono le cose più interessanti. Queste zone sono spesso le più produttive in quanto possono utilizzare le
caratteristiche di sistemi diversi. Un esempio dello sfruttamento dei margini è rappresentato dal sistema di canali argini “chinampa”, utilizzato
tradizionalmente in Messico e Tailandia.
Uso dei cambiamenti: Sfruttare i cambiamenti a proprio favore; questo presuppone l'osservare attentamente i segni che gli precedono e
intervenire in tempo.
7. Progettazione
La progettazione di ambienti secondo i principi della
permacultura è strettamente dipendente dalle
caratteristiche del territorio.
Nonostante i modi d'intervento siano differenti caso per
caso, si possono individuare delle linee guida comuni
applicabili a tutti i progetti.
8. Principi progettuali:
Identificare le risorse
In permacultura si cerca di sfruttare tutte le caratteristiche di un
territorio. Per far ciò si rende necessario in fase di
progettazione identificare ogni possibile risorsa procurandosi
mappe del terreno, dati relativi ai venti, precipitazioni
atmosferiche, inondazioni e incendi, e gli elenchi delle specie
animali e vegetali caratteristiche. Oltre a questo è fondamentale
l'osservazione dei cambiamenti del sito nelle stagioni.
Nonostante la permacultura rivolga una particolare attenzione nelle
risorse interne al sito riconosce il ruolo fondamentale della raccolta
di informazioni sulle opportunità esterne. Sono considerate
potenziali risorse esterne attività che producono prodotti di scarto
a noi utili, ad esempio segherie, maneggi, aziende vinicole, e altri
servizi utili come scuole o mercati
9. Topografia
La permacultura può essere sviluppata in qualsiasi tipo di
regione come colline rocciose, paludi, zone alpine, pianure
alluvionali o deserti. Non essendo necessario modificare il
paesaggio si rende fondamentale lo studio della topografia del
sito su cui intervenire, in quanto questa ha effetto sul
microclima, sui modelli di drenaggio dell'acqua, sullo spessore
dello strato utile di terreno, sulle vie d'accesso e sul paesaggio.
Per comprendere al meglio la sua influenza si rende utile
annotarsi dettagli come le pendenze del terreno e il loro
orientamento verso il sole, strapiombi o sporgenze rocciose,
linee di drenaggio, terreni accidentati, visuali buone o cattive,
altezza delle colline, aree paludose e aree suscettibili ad
erosione.
10. Settori
È utile in fase di progettazione suddividere la zona interessata in settori. Viene così realizzato un diagramma circolare suddiviso a spicchi o
cunei che si irradiano dal centro dell’attività (comunemente la casa). Sul diagramma vengono comunemente rappresentati:
• settori a rischio incendio,
• venti freddi o dannosi
• venti caldi
• angoli d'incidenza del sole estivo e invernale
• luce riflessa dagli stagni
• aree soggette ad inondazione
Successivamente vengono collocati gli elementi della progettazione in modo da gestire in modo vantaggioso l'energia in arrivo.
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11. Clima e Microclima
Oltre allo studio del clima generale della regione in permacultura si rende fondamentale lo studio dei vari microclimi
presenti sul sito del progetto. Terreni distanti pochi chilometri da loro possono infatti differire per quanto riguarda
le precipitazioni atmosferiche, la forza dei venti, la temperatura e l'umidità relativa. In base ai dati raccolti
vengono ubicate strutture, piante e animali nei punti a loro più favorevoli.
Ad esempio in zone climatiche differenti è possibile ubicare la casa in modo che il microclima specifico di quella
posizione contribuisca alla climatizzazione, oppure è possibile sistemare alberi in modo da incanalare i venti in
modo utile.
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12. Terreni
In permacultura le condizioni di un terreno non vengono considerate un
fattore limitante preponderante. Se un terreno è danneggiato si può, con
le cure adeguate, migliorare l'ecologia del suolo nell'arco di qualche
anno, portando a livelli adeguati l'umidità del suolo, l'ossigeno, gli
elementi nutritivi e la sostanza organica presente.
I metodi utilizzati per il recupero della fertilità includono:
prevenzione dell'erosione attraverso la copertura di superfici senza
vegetazione
distribuzione di sostanza organica
sminuzzamento e l'areazione di terreni compattati (esclusivamente con
mezzi che non rivoltano il terreno)
l'arricchimento di sostanze nutritive attraverso la distribuzione di minerali
d'origine organica (letame o sovescio) e la stimolazione dell'attività
biologica propria del terreno
13. ACQUA
Le risorse idriche influenzano
profondamente il tipo di interventi
possibili in un sito; per questo si rende
necessario identificare con precisione
le fonti d'acqua e prendere adeguate
misure per conservarla. Uno dei metodi
più usati in permacultura per facilitare
l'assorbimento dell'acqua dal terreno è
quello degli swale. Questi lunghi
fossati scavati lungo le linee di rilievo
intercettano il flusso d'acqua in
superficie, per poi trattenerlo per ore o
per giorni, lasciandola filtrare
lentamente nel terreno. Questi canali
dovrebbero essere accompagnati da
alberi lungo i loro bordi, soprattutto
nelle zone aride in modo da evitare
l'accumulo di sali.
14. Collocazione delle infrastrutture
Particolare attenzione è rivolta al posizionamento di due tipi di infrastrutture quali le vie di comunicazione e l'abitazione (o il centro delle attività).
•Le strade dovrebbero correre lungo le curve di livello, essere prive di pendenze ripide ed essere dotate di un buon sistema di drenaggio per ridurre l'erosione.
Dove possibile dovrebbero svolgere anche altre funzioni, ad esempio come pareti di bacini di raccolta dell'acqua o come barriere antincendio.
•Alcune regole generali che vengono seguite per posizionare l'abitazione sono:
vicinanza a una via d'accesso principale e alle fonti energetiche
orientamento del sole, soprattutto nelle zone climatiche fredde
l'incidenza delle brezze rinfrescanti
collocazione a valle di una fonte per contare su un rifornimento idrico a caduta
•È poi pratica comune non costruire sulla sommità di un'altura in quanto così facendo la casa si troverebbe esposta a venti da ogni direzione, oltre ad un fattore
di regolazione termica questo aumenterebbe anche il rischio incendi.
• Una volta definita l'ubicazione delle vie d'accesso e dell'abitazione, il posizionamento delle infrastrutture può focalizzarsi sul resto dell'area.
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15. Progettare tenendo
conto delle calamità
In permacultura vi è un approccio alle calamità naturali
incentrato sulla prevenzione in fase di progettazione.
Alcune strategie adottate per la prevenzione degli incendi
prevedono la riduzione del materiale infiammabile nei
settori a rischio tramite cura del terreno, e la creazione di
schermature tramite utilizzo di superfici non combustibili
(stagni, strade) o specie vegetali ritardanti.
16. Esempi pratici di permacultura
Data la natura mutevole delle tecniche utilizzate in permacultura non è raro imbattersi in varianti dello schema generale di suddivisione in zone. Un esempio è quello
dell'azienda agricola Ragas, in provincia di Bologna. Il territorio è stato suddiviso nelle seguenti zone:
Zona 1: residenza, laboratorio per la preparazione dei prodotti
Zona 2: vivaio, zona di raccolta legna, orto domestico
Zona 3: coltivazione di piante ed erbe officinali
Zona 4: zona seminativa a cereali e bancali di ortaggi da utilizzare a conserva
Zona 5: zona foraggiera integrata di oche, galline, alberi da frutto, fiori e cereali
Zona 6: area di relax all’interno di un percorso di incanalamento delle acque fino al fiume
Zona 7: bacino per l’itticoltura
Zona 8: area estesa per la coltivazione di differenti frutti minori
Zona 9: area per l’orto invernale e altro frutteto
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17. EDIFICI
In permacultura la casa è di solito
strettamente correlata alla vegetazione
circostante. Vengono usati tetti verdi e
rampicanti per migliorare l'isolamento
termico, serre e shadehouse per
modificare il microclima e produrre
cibo. In molti casi vengono usate
tecniche di costruzione con materiali
presenti sul posto come legno, paglia o
terra cruda.
Le strategie tecnologiche per
progettare una casa in permacultura
variano molto a seconda del luogo e
delle risorse disponibili. Nel libro
Introduzione alla permacultura Mollison
ne elenca alcune raggruppate per
funzione:
18. Climatizzazione
Stufe a legna a combustione rapida e con grandi radiatori, stufe efficienti in ghisa a combustione lenta.
Serre addossate alla casa per il riscaldamento invernale.
Shadehouse per rinfrescare l'aria in estate.
Sistema di graticci per deviare i raggi solari e rinfrescare.
Riscaldamento a pavimento radiante tramite acqua riscaldata.
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19. Fornelli e stufe da
cucina
Cucine a legna per cucinare e riscaldare in climi freddi.
Cucine a gas, con la possibilità di usare bio-gas ottenuto
da scarti, in climi caldo-umidi.
Cucine solari.
Cottura in contenitori termicamente ben isolati per cibi a
lunga cottura.
20. Produzione d'acqua
calda
Sistema di recupero calore da stufe a legna e successivo
immagazzinamento dell'acqua in contenitori
termicamente isolati.
Pannelli solari termici, possibilmente costruiti con
materiali di recupero.
24. Risparmio Idrico
Cisterna per raccolta dell'acqua piovana.
Acque grigie utilizzate per sciacquoni o deviate verso orto e serra.
Gabinetti a secco.
Nelle zone aride si utilizzano accorgimenti per la creazione di fonti
d'aria fresca. Alcuni di questi sono l'uso di cortili interni coperti da
graticci, alberi o tessuti, pergolati racchiusi da rampicanti, tunnel
interrati e camini solari per indurre una ventilazione nelle stanze.
25. Coltivazioni
Come tutte le soluzioni pratiche adottate in permacultura, anche i metodi di
coltivazione variano a seconda del contesto culturale e ambientale. Tutti i metodi
utilizzati hanno però in comune l'obiettivo di tutelare il terreno e di ripristinarne
naturalmente la fertilità. Alcune tecniche comunemente utilizzate sono l'agricoltura
naturale di Fukuoka[7], l'agricoltura sinergica e l'agricoltura biodinamica.
Molto diffuso è anche l'uso di sistemi agroforestali perenni in policoltura chiamati
foreste alimentari. In questo tipo di coltivazione viene mimato il modello
tridimensionale di sviluppo delle piante in un bosco per creare un sistema
produttivo. Pioniere di questa tecnica fu Robert Hart, che creò la prima foresta
alimentare in permacultura presso Wenlock Edge, Shropshire, Inghilterra.
Si deve a lui infatti la divisione a strati che caratterizza questa tecnica:
strato di copertura composto dalle chiome degli alberi da frutto
strato di bassi alberi da frutta o da noci
strato di cespugli da frutta come ribes o lamponi
strato di verdure ed erbe perenni
strato di copertura del terreno con piante commestibili che si diffondono
orizzontalmente
strato sotterraneo dove si trovano radici e tuberi
strato verticale di viti o piante scalatori
26. Boschi
Includere nel progetto boschi strutturati è utile per fornire
foraggio per il bestiame e gli animali selvatici, mitigare gli
sbalzi estremi di calore, diversificare la produzione vegetale
e animale, prevenire la salinizzazione dei terreni e
prevenire l'erosione del suolo lungo rapidi pendii o corsi
d'acqua.
Le specie arboree svolgono anche un'azione importante
per dare ricovero a molti animali selvatici, in particolare
uccelli, importanti per il controllo dei parassiti.
Da un bosco è inoltre possibile ricavare legna da ardere o
adibirne una parte alla coltivazione di qualità locali di legno
pregiato per la costruzione.
27. Animali
Nella maggior parte dei progetti di permacultura
gli animali svolgono più di una funzione e si
integrano con gli atri elementi. Uno dei
concetti più usati è ad esempio il trattore di
galline, ovvero lasciar razzolare libero o in
apposite strutture mobili il pollame per
mantenere la vegetazione ad un livello basso.
Esiste anche una permacultura vegana che
non fa uso di allevamenti animali, tra i
fondamenti etici questa corrente aggiunge
anche la "cura per gli animali".
28. Permacultura in Italia
In Italia esiste un'accademia della
permacultura che si occupa di didattica su
tutto il territorio nazionale. Nel luglio del
2012 risultano attivi 54 progetti su tutto il
territorio, con una maggiore concentrazione
sull'Appennino tosco-emiliano e umbro-
marchigiano
http://www.permacultura.it/
29. L'accademia di
Permacultura
L'Accademia di Permacultura
Italiana è in rete con le altre
Associazioni di Permacultura
in Europa e nel Mondo.
E' membro del Consiglio
Europeo di Permacultura
https://permaculture-network.eu/about
30. Cosa è ancora la permacultura
La Permacultura è un processo integrato di progettazione che dà come risultato un ambiente sostenibile,
equilibrato ed estetico.
Applicando i principi e le strategie ecologiche si può ripristinare l'equilibrio di quei sistemi che sono alla base
della vita.
La Permacultura è la progettazione, la conservazione consapevole ed etica di ecosistemi produttivi che hanno
la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali.
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31. ... e ancora
La Permacultura è essenzialmente pratica e si può applicare a un balcone, a un piccolo orto, a
un grande appezzamento o a zone naturali, così come ad abitazioni isolate, villaggi rurali e
insediamenti urbani.
Allo stesso modo si applica a strategie economiche e alle strutture sociali.
La Permacultura si può definire una sintesi di ecologia, geografia, antropologia, sociologia
e progettazione.
Permacultura: agricoltura permanente per una cultura permanente. Una cultura umana
non può sopravvivere a lungo senza la base di una agricoltura sostenibile e una gestione
etica della terra.
Permacultura: pensare sentire inventare progettare il nostro essere integrati nel mondo.
Disegnare il proprio sistema di vita, la propria casa, il territorio che la circonda, in modo
armonico, in modo consapevole. Consentire al proprio essere nella vita di pensarsi da sé,
non di essere pensato da altri. Sostituendo al dominio l'ascolto, alla violenza la curiosità,
alla fretta la speranza.
Permacultura è la progettazione di una interazione consapevole ed efficiente fra l'uomo e
l'ambiente.
Permacultura è ecologia coltivata.
La Permacultura è la progettazione e la gestione ecosostenibile e integrata degli
insediamenti umani e produttivi nel territorio agro-ambientale.
La Permacultura non è una serie di teorie o metodi, ma un modo di pensare, in maniera
sempre nuova e flessibile.
32. Link utili
Su You tube:
1) http://www.youtube.com/watch?v=7vMukVOG50o&feature=share&list=PL206BD0F45B46B80C Primo
video di 14
2) http://www.youtube.com/watch?v=cN7O_fkKnGs&feature=share&list=PL206BD0F45B46B80C
3) http://youtu.be/N5SLJxk1iSU Permacultura Gardening, come creare il cibo nel proprio giardino!
4) http://youtu.be/7jPjA55mA8c Bill Mollison global gardener italiano 1
5) http://youtu.be/7taJJ_BH8y4 Una fattoria per il FUTURO sub ita - PERMACULTURA (Integrale)
6) http://youtu.be/aWIt9CBlsIU La Permacultura, la terra per la gente
7) http://youtu.be/-5i6vXsBXKI Masanobu Fukuoka - Non far niente è il miglior metodo agricolo
8) http://www.youtube.com/watch?v=-VcZxLwgths&feature=share&list=PLDA0DB78F42730F08 Permacultura -
Gigi De Carlo ospite di EcoRoots
9) http://www.youtube.com/watch?v=s4shiyRER1w&feature=share&list=PLDA0DB78F42730F08 Il giardino
di Emilia Hazelip 1 di 3
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