1. NESSUNA IMPRESA E’ UN’ISOLA Competere in rete Indagine sulle filiere di sub-fornitura della Valle del Chiese Gruppo di ricerca:Claudio Filippi, Maria Luisa Oliari, Walter Nardon, Sergio Remi (coordinamento), Iris Visentin (elaborazione statistica)
2. 1.Gli obiettivi dell’indagine La presente indagine si colloca in continuità con le strategie definite dal patto territoriale della Valle del Chiese , ponendosi gli obiettivi di: 1) ricostruire la mappa delle filiere e delle relazioni produttive in cui sono coinvolte le imprese della Valle del Chiese; 2) ricostruire, attraverso interviste alle imprese committenti , i processi evolutivi delle filiere produttive in termini di strategie di mercato, innovazione, internazionalizzazione; 3) indagare sulle modalità con cui le imprese di subfornitura (prevalenti nel contesto produttivo della Valle del Chiese) affrontano i processi evolutivi della filiera (innovazioni di processo e di prodotto, certificazione, logistica, ecc.); 4) individuare i nodi problematici su cui concentrare le politiche ed i progetti di sviluppo a sostegno del tessuto produttivo della Valle del Chiese. L’obiettivo generale è stimolare progettualità, presentate da gruppi di imprese con una logica coalizionale ( la stessa del patto territoriale ), incentrate sulla valorizzazione dei “ fattori immateriali ” dello sviluppo d’impresa (progetti di innovazione, certificazione, organizzazione, gestione, formazione, passaggio generazionale, ecc.) e delle “ reti lunghe di mercato ” (valorizzare la proiezione esterna del sistema locale con progetti di marketing, commercializzazione, consolidamento di reti e filiere, internazionalizzazione, ecc.).
3. 3. I numeri del capitalismo molecolare in Italia (imprese manifatturiere) Fonte: elaborazioni Tagliacarne su dati EUROSTAT 2004 MICRO + PICCOLE + MEDIE = 99,7% delle imprese 78% degli addetti 68% del valore aggiunto
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9. Il posizionamento nella filiera Il principale dato che emerge dall’indagine è il confine sfumato che caratterizza il posizionamento delle imprese nella filiera: nella maggior parte dei casi si è al contempo fornitori e committenti (imprese miste). 31% 49% Mista 45% 35% Fornitrice 24% 16% Commitente Nord Est Chiese 49 15 33 TOTALE 1 1 0 Vetro ceramica 0 1 0 Tessile abb. 29 5 17 Meccanica 15 7 12 Legno arredo 1 0 1 Chimica plastica 1 0 3 Cartastampa 1 1 0 Alimentare mista committente fornitrice
10. Composizione del fatturato e modalità di produzione La modalità prevalente di produzione è per commessa . In tutti i settori la produzione direttamente trainata dalla domanda è pressoché assoluta . Nei casi in cui è presente una modalità di produzione in serie, questa si accompagna comunque ad una quota ridotta di produzione per il magazzino 22,4% 100 3 18 E) Commercializzazione di beni rivenduti senza trasformazione 65,1% 100 2 48 D) Prodotti propri 70,7% 100 1 64 C) Prodotti di subfornitura 49,1% 100 5 20 B) Lavorazioni effettuate in conto terzi 31,3% 100 2 15 A) Servizi tecnico industriali Valore medio delle risposte % Massimo % Minimo % Numero di imprese Composizione % del fatturato
12. Eredità imprenditoriale La fascia di età degli imprenditori maggiormente rappresentata è quella dei quaranta – cinquantenni. I dati rilevano anche una significativa presenza di imprenditori nati dopo il 1970, ciò porta a pensare che il problema dell’eredità imprenditoriale in Valle del Chiese non sia particolarmente pregnante. Dato ulteriormente confermato dal fatto che ben il 42% degli imprenditori hanno ereditato l’impresa dal padre e che in ben 25 imprese (26% delle intervistate) i figli sono coinvolti nell’impresa , con funzioni – com’è tipico nella piccola dimensione di impresa - sia direttive, sia operative. Progetto valorizzazione eredità imprenditoriale
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14. Mercati di vendita Le imprese che dichiarano di realizzare una quota del proprio fatturato sui mercati esteri sono 21 12,0 13,0% 30% 1% 7 Altro 9,7 14,6% 30% 2% 7 Est Europa (non UE) 7,1 15,0% 20% 10% 2 Estremo Oriente 4,2 17,0% 20% 14% 2 Nord-America 23,7 25,0% 75% 5% 9 Altri Stati Europei 20,0 17,3% 40% 2% 3 Svizzera 19,7 24,0% 40% 2% 3 Germania 7,6 9,5% 20% 3% 4 Austria 11,2 18,5% 40% 5% 23 Altre regioni d’Italia 19,0 15,3% 80% 3% 15 Piemonte 13,6 20,3% 50% 5% 24 Emilia Romagna 21,4 27,5% 90% 2% 30 Veneto 25,2 31,3% 100% 2% 74 Lombardia 17,1 15,9% 60% 1% 16 Provincia di Bolzano 34,9 51,9% 100% 1% 81 Provincia di Trento Deviaizone standard Media Massimo Minimo Nr imprese Destinazione % delle vendite
15. Mercati di approvvigionamento 1 0 2 3 Altro 0 0 0 2 Est Europa (non UE) 0 0 0 2 Estremo Oriente 0 0 1 2 Nord-America 1 0 2 6 Altri Stati Europei 0 0 3 6 Svizzera 0 0 13 18 Germania 0 0 2 19 Austria 0 1 6 9 Altre regioni d’Italia 1 1 6 2 Piemonte 1 2 9 8 Emilia Romagna 2 10 27 26 Veneto 13 26 46 56 Lombardia 0 0 3 8 Provincia di Bolzano 14 46 21 47 Provincia di Trento Prodotti di subfornitura Lavorazioni e servizi Macchinari e tecnologie Materie prime e/o componenti
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18. Fattori di forza e di debolezza delle imprese Formula imprenditoriale: Specializzazione + flessibilità produttiva + capacità relazionali 0% 0 altro 0% 0 accessibilità a incentivi creditizi e/o finanziamenti pubblici 2% 2 accessibilità ai mercati internazionali 5% 5 sviluppo di reciprocità con committenti o subfornitori primari 7% 7 potenzialità di penetrazione di nuove nicchie di mercato 17% 16 prezzi competitivi 20% 19 reputazione e affidabilità del marchio 27% 26 manodopera flessibile e polivalente 29% 28 manodopera specializzata 31% 30 livello tecnologico della produzione 36% 35 capacità di relazione e rapporto con i committenti/clienti 52% 50 qualità di beni e servizi offerti 64% 61 capacità di adattamento alle specifiche dei committenti/clienti % nr Fattori di forza dell’impresa 3% 3 vincoli al reperimento di servizi (pubblici/privati) utili all'operatività 5% 5 difficoltà di reperimento di manager preparati e affidabili 6% 6 Altro 6% 6 problemi di reperimento di risorse finanziarie per gli investimenti 6% 6 problemi di selezione di nuovi subfornitori locali/nazionali 11% 11 difficoltà di comunicazione del marchio 13% 12 emersione di nuovi competitori internazionali 14% 13 diffusione di nuovi competitori locali 17% 16 vincoli legati alla localizzazione (logistici-infrastrutturali) 17% 16 debolezze di controllo del canale commerciale e di fornitura 17% 16 difficoltà di selezione di committenti affidabili 17% 16 introduzione di nuovi prodotti sostitutivi 20% 19 introduzione nel settore di nuove tecnologie di processo 22% 21 difficoltà di reperimento della manodopera comune 27% 26 problemi di organizzazione della produzione 65% 62 difficoltà di reperimento della manodopera specializzata % nr Fattori di debolezza dell'impresa
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20. ACCESSO AL CREDITO Processi di aggregazione bancaria e dei confidi ? Basilea 2 e rating d’impresa ? 1% 1 - altro 2% 2 - SI, perchè il tasso di interesse è troppo elevato 3% 3 - SI, perchè la banca richiede eccessive garanzie 18% 17 - NO, perchè è aiutata da qualche Consorzio fidi 59% 57 - NO, perchè può avere credito bancario a buone condizioni 22% 21 - NO, perchè ha accesso al credito agevolato 57% 55 - NO, perchè si autofinanzia Percentuale nr Aziende L’azienda ha difficoltà nel reperire i finanziamenti necessari al suo sviluppo?
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23. Le imprese di subfornitura: dove sono localizzati i principali committenti . Le imprese di subfornitura della Valle del Chiese operano essenzialmente per imprese committenti localizzate nel Nord Italia . Oltre alla provincia di Trento - in cui è localizzata la maggioranza dei principali committenti - tra le province di localizzazione dei committenti spicca Brescia. Questi dati evidenziano un processo di apertura di “ medio raggio ” del sistema locale che, nel settore del legno arredo si concentra nelle province del Nordest, in particolare lungo la direttrice del Brennero, mentre nel settore meccanico arriva a comprendere anche le province lombarde e piemontesi a maggiore specializzazione nel settore della meccanica. In tale contesto di apertura non mancano casi di committenza sovranazionale . In particolare sono 7 i committenti consolidati localizzati all’estero : in Germania (2 committenti settore carta) Svizzera (1 committente settore legno), Gran Bretagna (1 committente settore meccanica), Stati Uniti (1 committente settore meccanica), Nuova Zelanda (1 committente settore plastica) e Australia (1 committente settore meccanica).
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25. Imprese di subfornitura: un tentativo di cluster 39 SPECIALISTI “TENDENZIALMENTE” GLOBALI 20 SUBFORNITORI GUIDA 10 SUBFORNITORI CHE FANNO INTEGRAZIONE ORIZZONTALE 8 SUBFORNITORI DIPENDENTI
26. Imprese committenti: quanti sono i subfornitori La maggior parte delle imprese committenti ( committenti “pure” + miste ) si avvale di un numero limitato - e quindi si presume selezionato - di subfornitori (< di 10). Gli acquisti dal principale sub-fornitore, sul totale degli acquisti, incidono mediamente per il 17,6%.
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29. Imprese committenti: un tentativo di cluster 14 COMMITTENTI CHE INVESTONO SULLA FILIERA 3 COMMITTENTI CHE HANNO DELOCALIZZATO PARTE DELLA SUBFORNITURA IN PAESI A BASSO COSTO DEL LAVORO 17 COMMITTENTI CHE FANNO INTEGRAZIONE VERTICALE ATTRAVERSO IL BACKSOURCING 5 COMMITTENTI CHE FANNO INTEGRAZIONE VERTICALE ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE DI GRUPPI DI IMPRESA