Come si vota in Italia? Maggioritario, proporzionale o misto; collegi elettorali, soglie di sbarramento, premio di maggioranza? Cerchiamo di chiarire i fondamenti delle leggi elettorali che, dall’avvio della Repubblica, ci hanno portato fino alla sentenza della Consulta sull’Italicum.
2. LEGGI E SISTEMI ELETTORALI:
COME SI VOTA IN ITALIA?
Maggioritario, proporzionale o misto; collegi elettorali, soglie di
sbarramento, premio di maggioranza... quante volte ci siamo chiesti:
«Come vengono eletti i nostri rappresentanti e cosa è cambiato?».
Un’unica cosa è rimasta invariata: Camera e Senato sono eletti
secondo criteri differenti.
Cerchiamo di chiarire i fondamenti delle leggi elettorali che, dall’avvio
della Repubblica, ci hanno portato fino alla sentenza della Consulta
sull’Italicum.
3. Il Senato della Repubblica è eletto a
base regionale, salvi i seggi assegnati
alla circoscrizione Estero.
[…] La ripartizione dei seggi fra le
Regioni […] si effettua in proporzione
alla popolazione delle Regioni.
PARTIAMO DALLA COSTITUZIONE
Sono elettori tutti i cittadini,
uomini e donne, che hanno
raggiunto la maggiore età. Il
voto è personale ed eguale,
libero e segreto.
Ilsuoesercizioèdoverecivico.
La legge stabilisce requisiti
e modalità per l’esercizio del
diritto di voto […].
4. 1948-1993: UN SISTEMA PROPORZIONALE PURO
Camera dei Deputati (Legge n. 1058/1947)
un Collegio unico nazionale, diviso in circoscrizioni plurinominali;
più liste concorrenti, con possibilità di scegliere 3 o 4 preferenze
a seconda dell’ampiezza delle circoscrizioni;
è eletto un Deputato ogni 80.000 abitanti o frazione superiore a
40.000.
Senato della Repubblica (Legge n. 29/1948)
collegielettoraliuninominaliparialnumerodiSenatorichedevono
essere eletti in Regione;
èelettoSenatorechihaottenutonelpropriocollegioalmenoil65%dei
voti. Se nessuno raggiunge il quorum (come puntualmente accade)
si applica il sistema proporzionale, sempre su base regionale.
Chi vince le prime elezioni. Nel 1948 la DC con il 48,5% dei voti alla
Camera (305 seggi) e il 48,1% al Senato (131 seggi).
5. UN FALLITO COLPO DI MANO DELLA DC
1953: la cosiddetta Legge truffa
(alla Camera)
La Legge n. 158/53, proposta dal Mi-
nistro degli Interni Scelba (DC), attri-
buisce un premio di maggioranza
alla lista/e collegate che raggiungono
il 50,01% dei voti. Il dibattito parla-
mentare fu acceso: l’Assemblea della
Camera durò 3 giorni e 3 notti, con
socialisti e comunisti che abbandona-
rono l’aula al momento del voto.
La DC tuttavia non raccolse i
frutti sperati: alle elezioni del
‘53 la sua coalizione ottenne
il 49,2%... premio di maggio-
ranza addio!
Laleggetruffavenneabrogata
nel ‘54, e si tornò al regime
del ‘48.
6. 1994-2005:Sistemamistoaprevalenzamaggioritaria(Mattarellum)
Camera dei Deputati (Legge n. 277/1993)
3/4 ovvero 475 Deputati eletti con il maggioritario a turno unico, in
altrettanti collegi uninominali. Il restante 1/4, ovvero 155 Deputati
eletti con il sistema proporzionale con liste bloccate ripartiti in 26
circoscrizioni elettorali, tra le liste concorrenti che avevano ottenuto
il 4% dei voti a livello nazionale (clausola di sbarramento);
2 voti per due schede differenti, una per i deputati eletti con il
maggioritario e l’altra per quelli eletti con il proporzionale. Le
candidature erano presentate nei collegi per la parte maggioritaria e
nelle circoscrizioni per quella proporzionale.
L’INTRODUZIONE DEL SISTEMA
MAGGIORITARIO, MA NON DEL TUTTO
7. Senato della Repubblica (Legge n. 276/1993)
3/4 ovvero 236 Senatori eletti con il maggioritario a turno unico,
articolato in collegi uninominali. Il restante 1/4 ovvero 79 Senatori
eletti con il sistema proporzionale: ciascuna Regione veniva
considerata una circoscrizione unica.
Chi vince le prime elezioni. Nel 1994 la coalizione di centro-destra del
Polo delle Libertà, guidata da Silvio Berlusconi, ottiene il 42,84% dei
voti, con 366 seggi alla Camera e 156 al Senato, mentre la coalizione
dei Progressisti, guidata da Achille Occhetto, il 34,34%, con 213 seggi
alla Camera e 122 al Senato.
MATTARELLUM AL SENATO
8. 4. Africa, Asia, Oceania
e Antartide: 1 deputato/1
senatore.
In ciascuna ripartizione è
eletto almeno un senatore e
un deputato, mentre gli altri
seggi (due per il Senato, otto
perlaCamera)sonodistribuiti
tra le stesse ripartizioni in
proporzione al numero di
cittadini italiani residenti.
LarevisionedellaCostituzione2000/2001
ha consentito agli Italiani all’estero di
eleggere 12 Deputati e 6 Senatori.
Il sistema elettorale è proporzionale e
le liste non sono bloccate. Si possono
esprimere due voti di preferenza, nelle ri-
partizioni:
1. Europa (che include Federazione
Russa e Turchia): 6 deputati/2 senatori;
2. America meridionale: 3 deputati/2
senatori;
3. America settentrionale e centrale: 2
deputati/1 senatore;
LA CIRCOSCRIZIONE ESTERO
9. 2005: PROPORZIONALE CON PREMIO
DI MAGGIORANZA (PORCELLUM)
Camera dei Deputati (Legge n. 270/2005)
617 deputati eletti in proporzione ai voti ottenuti dalle liste
concorrenti nelle 26 circoscrizioni, 1 deputato viene eletto con
metodo maggioritario nel collegio della Valle d’Aosta, 12 deputati
eletti nella circoscrizione Estero;
i partiti politici possono presentarsi in coalizione, con un programma
comune e un leader designato;
entrano alla Camera le coalizioni che hanno ottenuto almeno il 10%
dei voti validi e, al loro interno, le liste che hanno ottenuto il 2% dei
voti; anche le liste non coalizzate possono ottenere seggi, purché
abbiano superato la soglia di sbarramento del 4%;
alla coalizione che ha ottenuto il maggior numero di voti, viene
assegnato un premio di maggioranza tale da raggiungere i 340
seggi (qualora non li avesse già);
la scheda è unica e il voto è espresso per una delle liste bloccate.
10. Senato della Repubblica (Legge n. 270/2005)
sistema analogo a quello per l’elezione della Camera, la differenza
sostanziale è che il Senato – come previsto dalla Costituzione – è
eletto su base regionale;
i seggi sono assegnati a liste di candidati concorrenti nelle
circoscrizioni regionali, con riparto proporzionale ed eventuale
attribuzione di un premio di maggioranza;
possono concorrere alla ripartizione dei seggi, in ciascuna Regione:
le coalizioni con almeno il 20% dei voti validi, con almeno una
lista interna che ha ottenuto il 3%; le liste non coalizzate che hanno
avuto almeno l’8%;
la scheda è unica e il voto è espresso per una delle liste bloccate.
PORCELLUM AL SENATO
11. Chi vince le prime elezioni. Nel 2006 la coalizione di centro sinistra
de L’Unione, guidata da Romano Prodi, ottenne il 49,81% dei voti,
mentre la coalizione di centro-destra, Casa delle Libertà guidata da
Silvio Berlusconi, il 49,74%.
CHI VINCE NEL 2006?
12. Nel gennaio 2014 la Corte
Costituzionale (Sentenza
n. 1/2014) ha dichiarato l’il-
legittimità costituzionale
parziale del Porcellum, an-
nullando il premio di mag-
gioranza e introducendo la
possibilità di esprimere un
voto di preferenza.
La legge elettorale proporzionale che
ne è risultata è stata soprannominata
Consultellum. È rimasta in vigore per
l’elezione della Camera fino all’entrata
in vigore della più recente legge
elettorale cd. Italicum dal 1º luglio 2016,
e rimane tuttora in vigore per l’elezione
del Senato.
2014: L’INTERVENTO DELLA CORTE
COSTITUZIONALE (CONSULTELLUM)
13. 2015: L’ITALICUM, VALIDO SOLO PER LA
CAMERA DEI DEPUTATI
Figlio del cd. Patto del Nazareno (Renzi-Berlusconi) introduce un
sistema maggioritario a doppio turno con premio di maggioranza:
assegna un premio di maggioranza di 340 seggi (55% dei seggi,
esclusi gli eletti nella circoscrizione Estero) alla lista che ha raggiunto
il 40% dei voti al primo turno;
senessunpartitoriescearaggiungereil40%deivotivalidi,ottenendo
il premio di maggioranza del 15%, è previsto il ballottaggio tra le
due liste più votate. Chi vince il ballottaggio ottiene un premio di
maggioranza tale da raggiungere quota 327 seggi (53%);
la soglia di sbarramento è del 3% su base nazionale per tutti i partiti;
100 sono i collegi plurinominali, e in ciascuno è designato un
capolista “bloccato” per ogni partito, che può candidarsi al massimo
in 10 collegi;
una scheda elettorale, l’elettore può esprimere due preferenze “di
genere” (un uomo e una donna, altrimenti il voto non sarà valido);
le liste elettorali dovranno rispettare il principio dell’alternanza
uomo-donna.
14. L’Italicum fu pensato nella prospettiva della revisione della Costituzione
(riforma Boschi), con il Senato non più eletto direttamente dal corpo
elettorale, bensì ad elezione indiretta da parte dei Consigli Regionali.
Poiché la Riforma Costituzionale non è stata approvata, a seguito
dei risultati del referendum del 4 dicembre 2016, al Senato si applica
ancora il Consultellum.
Ma la Corte non è del tutto d’accordo...
ITALICUM AL SENATO
15. LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Un passaggio importante della sentenza:
In tale contesto, la Costituzione, se non impone al legislatore
di introdurre, per i due rami del Parlamento, sistemi elettorali
identici, tuttavia esige che, al fine di non compromettere il
corretto funzionamento della forma di governo parlamentare,
i sistemi adottati, pur se differenti, non devono ostacolare,
all’esito delle elezioni, la formazione di maggioranze
parlamentari omogenee.
16. La Consulta (sentenza n. 35/2017) ha considerato che, alla luce degli
esiti del Referendum costituzionale, sia la Camera che il Senato
sarebbero stati eletti direttamente e, ove l’Italicum fosse rimasto in
vigore, sarebbe stato applicato solo alla Camera, con il risultato di
avere due sistemi elettorali molto differenti nei due rami del Parlamento.
Inoltre:
il ballottaggio per l’attribuzione del premio di maggioranza è
incostituzionale: manca una soglia minima di voti per essere
ammessi al secondo turno;
sulle candidature plurime, la Corte ha stabilito che il candidato
bloccato non può scegliere discrezionalmente i collegi elettorali di
preferenza. Per garantire l’applicabilità della Legge e cancellare ogni
elemento di discrezionalità, il collegio sarà estratto a sorte.
E LA (PARZIALE) ILLEGITTIMITÀ DELL’ITALICUM
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