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L’APPARENZA
I N G A N N A
Il GAMBERO ROSSO
della LOUISIANA
una specie “ALIENA” minaccia i nostri habitat
“Aliene”
È la definizione attribuita a tutte le specie, animali
o vegetali, che non appartengono all’ambiente
naturale di una determinata area geografica.
Solitamente si tratta di specie particolarmente
resistenti, facilmente adattabili e che si riproducono
in gran quantità.
Sono esportate, consapevolmente o meno, dal loro
luogo d’origine nei modi più diversi: volando su un
aereo di linea, sulle chiglie delle navi da crociera, da
acquisti on-line, per sperimentazioni, etc….
Alcune stanno colonizzando i nostri ambienti
naturali con conseguenze devastanti, sia da un
punto di vista ambientale sia economico.
Le specie che ogni anno approdano in Italia sono
stimate in una cinquantina e gli effetti della loro
“invasione” spesso si registrano quando ormai è
troppo tardi.
GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA GAMBERO D’ACQUA DOLCE NOSTRANO
Ci sono 640 specie di gamberi d’acqua dolce nel mondo.
Il “Gambero di Fiume” (Austropotamobius pallipes)
è l’unico originario del Piemonte. E’ una specie molto
esigente che predilige torrenti e stagni di acqua fredda,
limpida e ben ossigenata, non inquinata e con presenza
divegetazionespondaleedanfrattiincuinascondersi.La
riduzione di ambienti incontaminati e la competizione
di gamberi più resistenti, come quello della Louisiana,
ne fanno una specie a rischio di estinzione: per questo
motivo è tutelato a livello europeo e nazionale.
TAGLIA fino a 20 cm TAGLIA 6-8 cm.
PESO fino 300 gr. PESO 70-90 gr.
COLORE giovani: grigio-verdi; adulti: rossi COLORE dal bruno al grigio-verde
CHELE appuntite CHELE stondate
CARPO con spine CARPO senza spine
MATURITA’ SESSUALE 3-5 mesi MATURITA’ SESSUALE 3-4 anni
PROLIFICITA’ 300/500 uova all’anno PROLIFICITA’ 80-100 uova all’anno
PERIODO ACCOPPIAMENTO giugno-ottobre PERIODO ACCOPPIAMENTO ottobre-novembre
SCHIUSA UOVA estate-autunno SCHIUSA UOVA fine primavera
Il Gambero Rosso della Louisiana (Procambarus
clarkii) è annoverato dall’Unione Europea ai primi
posti fra le 100 “Specie Aliene Invasive” più dannose,
per quanto riguarda il Piemonte è sicuramente in
testa alla classifica. Questo crostaceo è di solito
erbivoro, ma all’occorrenza diventa onnivoro, e si ciba
di larve, uova, girini, avannotti, insetti, anfibi e pesci,
compromettendo con la sua voracità la biodiversità
degli ambienti umidi. E’ anche un grande scavatore
di tane, con la sua attività rende le acque torbide e
favorisce l’abnorme crescita di alghe microscopiche
potenzialmente tossiche dette “cianobatteri” che
determinano colorazioni anomale delle acque. Il
Gambero Rosso della Louisiana è portatore sano della
“peste del gambero”, malattia letale per i gamberi
d’acqua dolce nostrani.
La sua capacità di vivere in ambienti inquinati ne fa
un accumulatore di batteri, metalli, tossine, algali e
parassiti.Neicampienellerisaiepuòcibarsideigermogli
delle colture e danneggiarle anche indirettamente con
la sua attività di scavo che provoca crolli degli argini
irrigui e perdite d’acqua.
L’ALIENO E’ GIA’ TRA NOI
Un monitoraggio realizzato della Provincia di Torino nel parco del lago
di Candia nell’estate 2014 ha consentito di raccogliere informazioni sulla
presenza e le caratteristiche di questo gambero: dai dati raccolti è emerso che
la specie occupa prevalentemente le zone a ridosso delle sponde del lago e
dei canali, mentre risulta assente nelle aree con profondità d’acqua superiore
ai 2-2,5 metri. Lo studio ha contribuito ad eliminare circa 26.000 esemplari
adulti, su cui l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria
e Valle d’Aosta, ha effettuato, a campione, analisi volte a determinarne la
potenziale commestibilità.
Un analogo monitoraggio nella riserva dello Stagno di Oulx ha consentito
di determinare la consistenza minima della popolazione di Gamberi d’acqua
dolce nostrani presenti e di circoscrivere le aree più frequentate. E’ così stato
possibile intervenire a favore della specie, incrementando la superficie degli
ambienti necessari alla sua sopravvivenza migliorandone le caratteristiche
ecologiche.
QUALI DANNI
PRODUCE L’ALIENO? All’AMBIENTE
compromette la biodiversità degli ambienti acquatici
decimando la fauna e la flora tipiche
rende le acque torbide e favorisce la crescita di alghe
microscopiche potenzialmente tossiche (fioriture algali)
è portatore sano della “peste del gambero”
All’ECONOMIA
mina la stabilità degli argini dei canali e danneggia le colture
umane cibandosi dei germogli; le colture più a rischio sono quelle risicole
le fioriture algali, favorite dalla sua presenza, possono rendere
non balneabili i laghi e i corsi d’acqua con conseguenze negative sul turismo
e sulle attività legate agli sport acquatici
ALLA SALUTE
è portatore sano di alcune malattie dei crostacei (afanomicosi o peste
del gambero, “sindrome della macchia bianca”)
sono documentati, sebbene fortunamente scarsi, i casi di epidemie
di infezioni umane dovute principalmente all’ingestione di gamberi rossi
contaminati e non abbastanza cotti (infezioni batteriche o da parassiti)
la capacità di sopravvivere in acque inquinate e di accumulare nel
proprio corpo le sostanze presenti nell’ambiente (metalli pesanti, batteri,
tossine ad azione cancerogena, dette microcistine, prodotte dai cianobatteri
durante le fioriture algali), rende rischioso un utilizzo alimentare del Gambero
Rosso senza informazioni sulla salubrità del luogo in cui è vissuto
rischio di colonizzazione per vicinanza, per
ricchezza di vie d’acqua e ambienti umidi è
fondamentale.
Resistendo a condizioni meteo-climatiche
avverse (in caso di freddo o siccità si interra),
essendo molto prolifico (500-700 uova
all’anno per nidiata), avendo pochi nemici
naturali ( lucci, persici trota, anguille, aironi,
cormorani e tarabusi), riesce ad insediarsi
praticamente ovunque; è stato trovato fino
a quote di 1.200 metri e si sta diffondendo in
tutto il mondo.
Non essendo noti ad oggi metodi
validi per eliminare il Gambero
Rosso da un territorio, l’attenzione
deve essere rivolta al suo controllo
numerico e soprattutto alla
prevenzione di una sua ulteriore
diffusione in nuovi ambienti.
Considerando la sua capacità
di spostarsi anche via terra
percorrendo fino ad alcuni
chilometri al giorno, la sorveglianza
degli ambienti già colonizzati o a
SORVEGLIATO
SPECIALE
Quattrofinoraimetodisperimentati
metodi meccanici
Catture dirette con reti, trappole o ricerca manuale
degli individui.
metodi fisici
Drenaggio o deviazione temporanea delle acque
in cui abita. Ovviamente la tecnica è applicabile
solo in ambienti artificiali e, vista la capacità del
Gambero Rosso di vivere anche per settimane
fuori dall’acqua, non risolve completamente il
problema.
metodi biologici
Rilascio di predatori naturali, ad esempio le
anguille; allo studio anche l’immissione di agenti
patogeni, per lo più virus, batteri e funghi, specifici
per i Gamberi Rossi. In ambienti confinati a bassa
naturalità utilizzo di biocidi, con controindicazioni
determinate da effetti tossici su molti altri
organismi.
metodi autocidi
Si tratta di tecniche innovative e promettenti
basate sulla biologia della specie, ad esempio il
rilascio di maschi sterili, che accoppiandosi danno
origine a uova sterili con conseguente riduzione
della popolazione.
TuttiipaesiincuiilGamberoRossodellaLouisiana
ha fatto la sua comparsa hanno dovuto affrontare
il problema del suo contenimento numerico.
COME
CONTENERLO
Adoggituttaviailmetodopiùefficacerimanelaprevenzione
La Regione Friuli Venezia Giulia da alcuni anni opera per contrastare la diffusione del Gambero Rosso
della Louisiana sul suo territorio, con il progetto Rarity (“Rarità”), finanziato dall’Unione Europea
nell’ambito della programmazione Life ai sensi della Direttiva CEE 92/43 Habitat, ha sviluppato
delle linee guida per la sua gestione e ne ha vietato la cattura e la liberazione modificando la Legge
Regionale 19/1971.
La diffusione in Italia del Gambero Rosso della
Louisiana è certamente attribuibile all’uomo.
A causarla la dispersione accidentale da
allevamenti, l’immissione deliberata, l’utilizzo
come esca per pesci di grossa taglia, il trasporto con le barche.
Il fatto che sia considerato, nonostante i potenziali pericoli per la salute,
“buono da mangiare” non ha fatto che aumentarne i potenziali rischi di
disseminazione sul territorio.
INFORMARE
ESEGNALARE
Allo scopo di affrontare il problema in maniera scientifica e coordinata, è stato costituito
presso la Regione Piemonte uno specifico gruppo di lavoro interdisciplinare composto
da: Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Arpa Piemonte, Università
degli Studi di Torino, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte-Liguria-Valle
d’Aosta. Sulla base delle attività di monitoraggio realizzate dalla Provincia di Torino
e delle analisi condotte da Arpa e ISZ, il gruppo di lavoro sta elaborando le strategie
necessarie per dare risposte concrete al territorio e ai cittadini.
Per segnalare la presenza del Gambero alieno:
www.gamberialieni.divulgando.eu
Una corretta informazione sulla specie “aliena” e sui rischi cui sottopone il
nostro territorio consigliano di:
EVITARNE il consumo alimentare
NON DISPERDERLI nell’ambiente qualora se ne posseggano
nell’acquario di casa
DISINFETTARE le imbarcazioni (barche, canoe, kajak….) e
le attrezzature di pesca quando vengono trasportate da un
bacino ad un altro; è sufficiente spruzzare un disinfettante
SEGNALARE la presenza alle autorità locali
Per approfondire è possibile consultare i siti:
www.regione.piemonte.it/ambiente
www.life-rarity.eu

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Il Gambero Rosso della Luisiana in Piemonte

  • 1. L’APPARENZA I N G A N N A Il GAMBERO ROSSO della LOUISIANA una specie “ALIENA” minaccia i nostri habitat
  • 2. “Aliene” È la definizione attribuita a tutte le specie, animali o vegetali, che non appartengono all’ambiente naturale di una determinata area geografica. Solitamente si tratta di specie particolarmente resistenti, facilmente adattabili e che si riproducono in gran quantità. Sono esportate, consapevolmente o meno, dal loro luogo d’origine nei modi più diversi: volando su un aereo di linea, sulle chiglie delle navi da crociera, da acquisti on-line, per sperimentazioni, etc…. Alcune stanno colonizzando i nostri ambienti naturali con conseguenze devastanti, sia da un punto di vista ambientale sia economico. Le specie che ogni anno approdano in Italia sono stimate in una cinquantina e gli effetti della loro “invasione” spesso si registrano quando ormai è troppo tardi.
  • 3. GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA GAMBERO D’ACQUA DOLCE NOSTRANO Ci sono 640 specie di gamberi d’acqua dolce nel mondo. Il “Gambero di Fiume” (Austropotamobius pallipes) è l’unico originario del Piemonte. E’ una specie molto esigente che predilige torrenti e stagni di acqua fredda, limpida e ben ossigenata, non inquinata e con presenza divegetazionespondaleedanfrattiincuinascondersi.La riduzione di ambienti incontaminati e la competizione di gamberi più resistenti, come quello della Louisiana, ne fanno una specie a rischio di estinzione: per questo motivo è tutelato a livello europeo e nazionale. TAGLIA fino a 20 cm TAGLIA 6-8 cm. PESO fino 300 gr. PESO 70-90 gr. COLORE giovani: grigio-verdi; adulti: rossi COLORE dal bruno al grigio-verde CHELE appuntite CHELE stondate CARPO con spine CARPO senza spine MATURITA’ SESSUALE 3-5 mesi MATURITA’ SESSUALE 3-4 anni PROLIFICITA’ 300/500 uova all’anno PROLIFICITA’ 80-100 uova all’anno PERIODO ACCOPPIAMENTO giugno-ottobre PERIODO ACCOPPIAMENTO ottobre-novembre SCHIUSA UOVA estate-autunno SCHIUSA UOVA fine primavera Il Gambero Rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) è annoverato dall’Unione Europea ai primi posti fra le 100 “Specie Aliene Invasive” più dannose, per quanto riguarda il Piemonte è sicuramente in testa alla classifica. Questo crostaceo è di solito erbivoro, ma all’occorrenza diventa onnivoro, e si ciba di larve, uova, girini, avannotti, insetti, anfibi e pesci, compromettendo con la sua voracità la biodiversità degli ambienti umidi. E’ anche un grande scavatore di tane, con la sua attività rende le acque torbide e favorisce l’abnorme crescita di alghe microscopiche potenzialmente tossiche dette “cianobatteri” che determinano colorazioni anomale delle acque. Il Gambero Rosso della Louisiana è portatore sano della “peste del gambero”, malattia letale per i gamberi d’acqua dolce nostrani. La sua capacità di vivere in ambienti inquinati ne fa un accumulatore di batteri, metalli, tossine, algali e parassiti.Neicampienellerisaiepuòcibarsideigermogli delle colture e danneggiarle anche indirettamente con la sua attività di scavo che provoca crolli degli argini irrigui e perdite d’acqua.
  • 4. L’ALIENO E’ GIA’ TRA NOI Un monitoraggio realizzato della Provincia di Torino nel parco del lago di Candia nell’estate 2014 ha consentito di raccogliere informazioni sulla presenza e le caratteristiche di questo gambero: dai dati raccolti è emerso che la specie occupa prevalentemente le zone a ridosso delle sponde del lago e dei canali, mentre risulta assente nelle aree con profondità d’acqua superiore ai 2-2,5 metri. Lo studio ha contribuito ad eliminare circa 26.000 esemplari adulti, su cui l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, ha effettuato, a campione, analisi volte a determinarne la potenziale commestibilità. Un analogo monitoraggio nella riserva dello Stagno di Oulx ha consentito di determinare la consistenza minima della popolazione di Gamberi d’acqua dolce nostrani presenti e di circoscrivere le aree più frequentate. E’ così stato possibile intervenire a favore della specie, incrementando la superficie degli ambienti necessari alla sua sopravvivenza migliorandone le caratteristiche ecologiche. QUALI DANNI PRODUCE L’ALIENO? All’AMBIENTE compromette la biodiversità degli ambienti acquatici decimando la fauna e la flora tipiche rende le acque torbide e favorisce la crescita di alghe microscopiche potenzialmente tossiche (fioriture algali) è portatore sano della “peste del gambero” All’ECONOMIA mina la stabilità degli argini dei canali e danneggia le colture umane cibandosi dei germogli; le colture più a rischio sono quelle risicole le fioriture algali, favorite dalla sua presenza, possono rendere non balneabili i laghi e i corsi d’acqua con conseguenze negative sul turismo e sulle attività legate agli sport acquatici ALLA SALUTE è portatore sano di alcune malattie dei crostacei (afanomicosi o peste del gambero, “sindrome della macchia bianca”) sono documentati, sebbene fortunamente scarsi, i casi di epidemie di infezioni umane dovute principalmente all’ingestione di gamberi rossi contaminati e non abbastanza cotti (infezioni batteriche o da parassiti) la capacità di sopravvivere in acque inquinate e di accumulare nel proprio corpo le sostanze presenti nell’ambiente (metalli pesanti, batteri, tossine ad azione cancerogena, dette microcistine, prodotte dai cianobatteri durante le fioriture algali), rende rischioso un utilizzo alimentare del Gambero Rosso senza informazioni sulla salubrità del luogo in cui è vissuto
  • 5. rischio di colonizzazione per vicinanza, per ricchezza di vie d’acqua e ambienti umidi è fondamentale. Resistendo a condizioni meteo-climatiche avverse (in caso di freddo o siccità si interra), essendo molto prolifico (500-700 uova all’anno per nidiata), avendo pochi nemici naturali ( lucci, persici trota, anguille, aironi, cormorani e tarabusi), riesce ad insediarsi praticamente ovunque; è stato trovato fino a quote di 1.200 metri e si sta diffondendo in tutto il mondo. Non essendo noti ad oggi metodi validi per eliminare il Gambero Rosso da un territorio, l’attenzione deve essere rivolta al suo controllo numerico e soprattutto alla prevenzione di una sua ulteriore diffusione in nuovi ambienti. Considerando la sua capacità di spostarsi anche via terra percorrendo fino ad alcuni chilometri al giorno, la sorveglianza degli ambienti già colonizzati o a SORVEGLIATO SPECIALE
  • 6. Quattrofinoraimetodisperimentati metodi meccanici Catture dirette con reti, trappole o ricerca manuale degli individui. metodi fisici Drenaggio o deviazione temporanea delle acque in cui abita. Ovviamente la tecnica è applicabile solo in ambienti artificiali e, vista la capacità del Gambero Rosso di vivere anche per settimane fuori dall’acqua, non risolve completamente il problema. metodi biologici Rilascio di predatori naturali, ad esempio le anguille; allo studio anche l’immissione di agenti patogeni, per lo più virus, batteri e funghi, specifici per i Gamberi Rossi. In ambienti confinati a bassa naturalità utilizzo di biocidi, con controindicazioni determinate da effetti tossici su molti altri organismi. metodi autocidi Si tratta di tecniche innovative e promettenti basate sulla biologia della specie, ad esempio il rilascio di maschi sterili, che accoppiandosi danno origine a uova sterili con conseguente riduzione della popolazione. TuttiipaesiincuiilGamberoRossodellaLouisiana ha fatto la sua comparsa hanno dovuto affrontare il problema del suo contenimento numerico. COME CONTENERLO Adoggituttaviailmetodopiùefficacerimanelaprevenzione
  • 7. La Regione Friuli Venezia Giulia da alcuni anni opera per contrastare la diffusione del Gambero Rosso della Louisiana sul suo territorio, con il progetto Rarity (“Rarità”), finanziato dall’Unione Europea nell’ambito della programmazione Life ai sensi della Direttiva CEE 92/43 Habitat, ha sviluppato delle linee guida per la sua gestione e ne ha vietato la cattura e la liberazione modificando la Legge Regionale 19/1971. La diffusione in Italia del Gambero Rosso della Louisiana è certamente attribuibile all’uomo. A causarla la dispersione accidentale da allevamenti, l’immissione deliberata, l’utilizzo come esca per pesci di grossa taglia, il trasporto con le barche. Il fatto che sia considerato, nonostante i potenziali pericoli per la salute, “buono da mangiare” non ha fatto che aumentarne i potenziali rischi di disseminazione sul territorio. INFORMARE ESEGNALARE Allo scopo di affrontare il problema in maniera scientifica e coordinata, è stato costituito presso la Regione Piemonte uno specifico gruppo di lavoro interdisciplinare composto da: Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Arpa Piemonte, Università degli Studi di Torino, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta. Sulla base delle attività di monitoraggio realizzate dalla Provincia di Torino e delle analisi condotte da Arpa e ISZ, il gruppo di lavoro sta elaborando le strategie necessarie per dare risposte concrete al territorio e ai cittadini. Per segnalare la presenza del Gambero alieno: www.gamberialieni.divulgando.eu Una corretta informazione sulla specie “aliena” e sui rischi cui sottopone il nostro territorio consigliano di: EVITARNE il consumo alimentare NON DISPERDERLI nell’ambiente qualora se ne posseggano nell’acquario di casa DISINFETTARE le imbarcazioni (barche, canoe, kajak….) e le attrezzature di pesca quando vengono trasportate da un bacino ad un altro; è sufficiente spruzzare un disinfettante SEGNALARE la presenza alle autorità locali Per approfondire è possibile consultare i siti: www.regione.piemonte.it/ambiente www.life-rarity.eu