La morte pone fine alla vita dell'uomo come tempo aperto all'accoglienza o al rifiuto della grazia divina apparsa in Cristo.
Il Nuovo Testamento parla del giudizio principalmente nella prospettiva dell'incontro finale con Cristo alla sua seconda venuta (giudizio finale), ma afferma anche, l'immediata retribuzione che, dopo la morte, sarà data a ciascuno in rapporto alle sue opere e alla sua fede (giudizio particolare).
La parabola del povero Lazzaro (Lc 16,22) e la parola detta da Cristo in croce al buon ladrone così come altri testi del Nuovo Testamento parlano di una sorte ultima dell'anima che può essere diversa per le une e per le altre. Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, oppure si dannerà immediatamente per sempre. La risurrezione di tutti i morti, « dei giusti e degli ingiusti » (At 24,15), precederà il giudizio finale. Sarà « l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la voce del Figlio dell'uomo e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna » « Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore ». San Giovanni della Croce
2. Ecclesiaste
s 11:9-10
Stà lieto, o giovane, nella
tua giovinezza, e si rallegri
il tuo cuore nei giorni della
tua gioventù.
Segui pure le vie del tuo
cuore e i desideri dei tuoi
occhi.
Sappi però che su tutto
questo Dio ti convocherà in
giudizio.
Caccia la malinconia dal tuo
cuore, allontana dal tuo
corpo il dolore, perché la
giovinezza e i capelli neri
(Conferenza Episcopale Italiana)
3. LA LIBERTA' DELL'UOMO
(CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA cap 1, num 3)
«sì rallegri il tuo cuore nei giorni
della tua gioventù…»
«Dio ha creato l'uomo ragionevole dotato
dell'iniziativa e della padronanza dei suoi
atti, La libertà è nell'uomo una forza di
crescita e di maturazione nella verità e nella
bontà».
«Segui pure le vie del tuo cuore e i
desideri dei tuoi occhi».
«Dio volle, infatti, lasciare l'uomo "in balia
del suo proprio volere" (Sir 15,14) perché
così esso cerchi spontaneamente il suo
Creatore»
«Sappi però che su tutto questo Dio ti
convocherà in giudizio».
«La libertà rende l'uomo responsabile dei
suoi atti, nella misura in cui sono volontari.
Ogni atto voluto direttamente è da imputarsi
a chi lo compie: « Che hai fatto? » (Gn 3,13)».
«Caccia la malinconia…, allontana il
dolore, perché la giovinezza e un
soffio...»
« Dio grande e misericordioso, allontana
ogni ostacolo nel nostro cammino verso di
te, perché, nella serenità del corpo e dello
spirito, possiamo dedicarci liberamente al
tuo servizio »
LIBERO
ARBITRIO
4. Quanto più si fa
il bene, tanto
più si diventa
liberi. Rm 6,17
5. IL GIUDIZIO
PARTICOLARE
La morte pone fine alla vita dell'uomo
come tempo aperto all'accoglienza o al
rifiuto della grazia divina apparsa in Cristo.
Il Nuovo Testamento parla del giudizio
principalmente nella prospettiva
dell'incontro finale con Cristo alla sua
seconda venuta (giudizio finale), ma
afferma anche, l'immediata retribuzione
che, dopo la morte, sarà data a ciascuno
in rapporto alle sue opere e alla sua
fede (giudizio particolare).
La parabola del povero Lazzaro (Lc
16,22) e la parola detta da Cristo in
croce al buon ladrone così come altri
testi del Nuovo Testamento parlano di
una sorte ultima dell'anima che può
6. C’era un uomo ricco, che
indossava vestiti di
porpora e di lino
finissimo, e ogni giorno
si dava a lauti
banchetti.
Un povero, di nome
Lazzaro, stava alla sua
porta, coperto di piaghe,
bramoso di sfamarsi con
quello che cadeva dalla
tavola del ricco; ma
erano i cani che venivano
a leccare le sue piaghe.
“L’UOMO RICCO E IL
POVERO LAZZARO” LC
16,22
7. Un giorno il povero morì e
fu portato dagli angeli
accanto ad Abramo.
Morì anche il ricco e fu
sepolto. Stando negli inferi
tra i tormenti, alzò gli
occhi e vide di lontano
Abramo, e Lazzaro accanto a
lui.
Allora gridando disse:
«Padre Abramo, abbi pietà di
me e manda Lazzaro a
intingere nell’acqua la
punta del dito e a bagnarmi
la lingua, perché soffro
terribilmente in questa
fiamma».
8. Ma Abramo rispose: «Figlio, ricordati che,
nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e
Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo
lui è consolato, e tu invece sei in mezzo ai
tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato
fissato un grande abisso: coloro che di qui
vogliono passare da voi, non possono, né di
lì possono giungere fino a noi».
E quello replicò: «Allora, padre, ti prego di
mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché
ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente,
perché non vengano anch’essi in questo luogo
di tormento». Ma Abramo rispose: «Hanno Mosè
e i Profeti; ascoltino loro». E lui replicò:
«No, padre Abramo; ma se dai morti qualcuno
andrà da loro si convertiranno». Abramo
9. “L’UOMO RICCO E IL POVERO LAZZARO” LC
16,22
L’UOMO RICCO
• non ha nome…
• ricchezza spropositata,
ogni giorno splendidi
banchetti, indossa abiti
assai costosi (porpora
colore di lusso)
LAZZARO
• Per Gesù è un uomo
concreto: Lazzaro”, in
greco: «Eleazar», in
ebraico significa «Dio ha
aiutato»
• coperto di piaghe, bramoso
di sfamarsi con quello che
cadeva dalla tavola del
ricco
L'INDIFFERENZA VERSO IL PROSSIMO: «STAVA ALLA SUA PORTA»
10. «DI LÀ
VERRÀ A
GIUDICARE
I VIVI E I
MORTI»
GIUDIZIO
PARTICOLARE
Ogni uomo fin dal
momento della sua
morte riceve nella
sua anima
immortale la
retribuzione
eterna, in un
giudizio
particolare che
mette la sua vita
in rapporto a
Cristo, per cui o
passerà attraverso
una purificazione,
o entrerà
immediatamente
nella beatitudine
del cielo, oppure
si dannerà
immediatamente per
sempre.
GIUDIZIO FINALE
La risurrezione di
tutti i morti, « dei
giusti e degli
ingiusti » (At
24,15), precederà il
giudizio finale. Sarà
« l'ora in cui tutti
coloro che sono nei
sepolcri udranno la
voce del Figlio
dell'uomo e ne
usciranno: quanti
fecero il bene per
una risurrezione di
vita e quanti fecero
il male per una
risurrezione di
condanna »
QUANDO: Nell'incontro
finale con Cristo
alla sua seconda
11. « Alla sera della vita,
saremo giudicati
sull'amore ».
San Giovanni della
Croce
«Io sono il terzo» (DIO- il prossimo – Io)
«Amare le cose giuste ma solo nel modo giusto»