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ED U CAZI ONE CI VI CA TR ASVER SALE NEL L A SCU OL A D EL L'AUTONOMI A
Educare
alla cittadinanza digitale:
il digitale per creare ambienti di apprendimento di cittadinanza
FORMATORE
PEDAGOGISTA
8 MARZO2021
CONTENUTI
 Cosa si intende per educazione civica digitale
 Educare
 Il digitale per creare ambienti di apprendimento di cittadinanza
 Buone pratiche di partecipazione nel web
 Scuola : coltivare possibilità
3
Cosa intendiamo per
educazione civica digitale?
COSA INTENDIAMO PER EDUCAZIONE
CIVICA DIGITALE
Per educazione civica digitale intendiamo piuttosto una nuova dimensione
che aggiorna ed integra l’educazione civica, finalizzata a consolidare
ulteriormente il ruolo della scuola nella formazione di cittadini in grado di
partecipare attivamente alla vita democratica.
Le parole chiave dell’educazione civica digitale sono:
 spirito critico e responsabilità.
Spirito critico, perché è fondamentale - per studenti e non solo (docenti e
famiglie sono altrettanto coinvolti) – essere pienamente consapevoli che
dietro a straordinarie potenzialità per il genere umano legate alla tecnologia
si celano profonde implicazioni sociali, culturali ed etiche.
Lo spirito critico è condizione necessaria per “governare” il cambiamento
tecnologico e per orientarlo verso obiettivi sostenibili per la nostra società.
COSA INTENDIAMO PER EDUCAZIONE
CIVICA DIGITALE
Responsabilità, perché i media digitale, nella loro
caratteristica di dispositivi non solo di fruizione ma
anche di produzione e pubblicazione dei messaggi,
richiamano chi li usa a considerare gli effetti di quanto
attraverso di essi vanno facendo.
Dallo spirito critico e dalla responsabilità deriva la
capacità di saper massimizzare le potenzialità della
tecnologia e minimizzare quelli negativi.
COSA INTENDIAMO PER EDUCAZIONE
CIVICA DIGITALE
 Non è più solo una questione di conoscenza e di utilizzo degli strumenti
tecnologici da un punto di vista “funzionale”, ma del tipo di approccio agli stessi,
la consapevolezza dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta,
considerando anche le conseguenze sul piano concreto.
 Il mondo dell’educazione e della formazione (scuola), dunque, chiamata a costruire
strumenti di conoscenza critica, a sviluppare le capacità delle giovani generazioni
ad essere cittadini responsabili, consapevoli e democratici anche nel e con il
digitale, in una concetto, a pensare a come educare ad una cittadinanza digitale,
attiva, etica, democratica e solidale, così come anche declinato dall’Art. 5 della
recente Legge 92/12 sull’Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e
grado, nel rispetto dell'autonomia scolastica, l'offerta formativa erogata nell'ambito
dell'insegnamento di cui prevede almeno le seguenti abilità e conoscenze digitali
essenziali, da sviluppare con gradualità tenendo conto dell'età degli alunni e degli
studenti:
EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE
 Art. 5 - Educazione allacittadinanzadigitale
 a) analizzare, confrontare e valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti
digitali;
 b) interagire attraverso varie tecnologie digitali e individuare i mezzi e le forme di comunicazione digitali appropriati
per un determinato contesto;
 c) informarsi e partecipare al dibattito pubblico attraverso l’utilizzo di servizi digitali pubblici e privati; ricercare
opportunità di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie digitali;
 d) conoscere le norme comportamentali da osservare nell'ambito dell'utilizzo delle tecnologie digitali e dell'interazione
in ambienti digitali, adattare le strategie di comunicazione al pubblico specifico ed essere consapevoli della diversità
culturale e generazionale negli ambienti digitali;
 e) creare e gestire l’identità digitale, essere in grado di proteggere la propria reputazione, gestire e tutelare i dati che
si producono attraverso diversi strumenti digitali, ambienti e servizi, rispettare i dati e le identità altrui; utilizzare e
condividere informazioni personali identificabili proteggendo se stessi e gli altri;
 f) conoscere le politiche sulla tutela della riservatezza applicate dai servizi digitali relativamente all'uso dei dati
personali;
 g) essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico
e psicologico; essere in grado di proteggere sé e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali; essere
consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull'inclusione sociale, con
particolare attenzione ai comportamenti riconducibili al bullismo e al cyberbullismo.
EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE
 L’educazione alla cittadinanza costituisce una sfida dei
sistemi formativi presenti e futuri, ampliando i territori
dell’essere cittadino anche al “virtuale costruendo nuove
possibilità di appartenenza e di visibilità di cittadinanze a
volte negate nei territori.
La sfida educativa quotidiana, dunque è rappresentata
dalla costruzione di strumenti di riflessione e di
conoscenza per agire al meglio, azioni di cittadinanza
attiva anche nel web, nel virtuale: “nel mondo agiamo,
viviamo, lo abitiamo, nello schermo anche). (Carlo Infante).
EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE
 «La Cittadinanza digitale ,uno strumento come i computer, i telefoni, per
assicurare inclusione,coesione e sviluppo delle società moderne in
chiave di eguaglianza di status, di diritti e doveri, di possibilità di
concorrere a stabilire le finalità e le regole della comunità politica»
Caratterizzata da tre dimensioni:
 l’appartenenza (intesa come status e identità);
 i diritti e i doveri in una imprescindibile relazione di reciprocità, mai
acquisiti del tutto);
 la partecipazione dei cittadini, sulla base del valore dell’uguaglianza,
alla vita comune e pubblica.
PARTECIPAZIONE DIGITALE
 L’accesso a internet è un diritto umano. Il Consiglio per i diritti umani
delle Nazioni Unite ha dichiarato all’unanimità - in una risoluzione
approvata il 5 luglio 2012 - che l’accesso a Internet e la libertà di
espressione online sono diritti umani fondamentali. La
risoluzione dice che tutte le persone dovrebbero essere autorizzate a
connettersi ed esprimersi liberamente su Internet.
 Perché il diritto a Internet è un diritto di cittadinanza che contrasta il
divario digitale e rafforza sia il diritto all’accesso e alla sicurezza, sia il
principio di neutralità della Rete, sia la conoscenza in Rete come
bene comune, per affermare una responsabilità pubblica nel garantire
quella che deve essere una precondizione della cittadinanza. E della
stessa democrazia”.
PARTECIPAZIONE DIGITALE
 Le ricerche a livello internazionale ci dicono anche che, la maggior parte dei ragazzi
che utilizza Internet, fa esperienza attiva di quello che abbiamo definito culture
partecipative:
Come adulti, insegnanti, educatori, rappresenta un’importante occasione per
chiederci quale cultura partecipativa stiamo sostenendo, poiché la partecipazione –
così come l’educazione – deve necessariamente generare sviluppo, produrre
cambiamento, scarto.
•scrive e condivide contenuti sui social
•elabora prodotti mediali in modalità nuove
e creative (fan video, Snapchat)
•prende parte a community online
•lavora in gruppo per produrre nuova
conoscenza
PARTECIPAZIONE DIGITALE
 Per una educazione
che sappia
costruiresempre
più cittadinanze
globali futuresono
importanti queste
tre dimensioni:
• The Participation Gap (il gap di
partecipazione): l’accesso
ineguale a opportunità,
esperienze, abilità e conoscenze
che contribuiscono a preparare i
giovani alla partecipazione a
pieno titolo al mondo di domani.
• The Transparency Problem (il
problema della trasparenza):
come garantire che ogni bambino
sia in grado di articolare la sua
comprensione di come i media
formano le sue percezioni del
mondo? Aiutare i giovani a riflettere
sulle proprie esperienze mediali
• The Ethics Challenge (la
scelta etica): come garantire
che ogni bambino sia
socializzato agli emergenti
standard etici che dovrebbero
formare le sue pratiche di
creatore di media e partecipante
alle comunità online?
Incoraggiare i giovani a riflettere
sulle scelte etiche che fanno
come partecipanti e
comunicatori e sull'impatto che
queste scelte hanno sugli altri.
PARTECIPAZIONE DIGITALE
 Partendo dai concetti di multimedialità, interattività,
ipertestualità e interfaccia, è opportuno dare, agli studenti e
alle studentesse, gli strumenti per comunicare ed esprimere la
propria creatività, argomentare anche negli ambienti digitali, per
sviluppare consapevolezza e impegno nella cittadinanza on-
line.
Diventa quindi centrale la costruzione di narrazioni
transmediali, crossmediali e digitali (digital storytelling), fra
testo, immagini, audio e video, utilizzando ad esempio podcast,
webcast, radio digitali, applicativi mobili, blog collettivi,
software per la stesura di testi collaborativi, videomapping,
videomaking e fotografia digitale.
14
La cittadinanza digitale è la ridefinizione dei diritti e doveri dei
cittadini nell’epoca di Internet; l’estensione del diritto di
cittadinanza tradizionale nella società dell’informazione e della
conoscenza
le modalità in cui esercitare la
cittadinanza si sono allargate
alla dimensione digitale
insieme di norme per un utilizzo responsabile delle tecnologie
è necessario che ogni cittadino, per essere incluso
ed attivo, sia formato e accetti
l’impegno di essere competente digitale
CITTADINANZA DIGITALE
2
l’Educazione
EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE
I 9 elementi
della
cittadinana
digitale
Rispetta te
stesso, rispetta
gli altri
Norme di diritto
digitale
Netiquette
Accesso digitale
Educa te
stesso,
comunica con
gli altri
Comunicazione
digitale
Competenze
digitali
Commercio
digitale
Proteggi te
stesso, proteggi
gli altri
Diritti e doveri
digitali
Sicurezza
digitale
Salute e
benessere
digitali
PROTEZIONE
RISPETTO EDUCAZIONE
EDUCAREALLACITTADINANZADIGITALE
5
Il digitale per creare ambienti di
apprendimento di cittadinanza
L’AMBIENTI DI APPRENDIMENTO
“L’ambiente di apprendimento rappresenta il contesto
in cui gli allievi maturano le proprie abilità e conoscenze
e sviluppano le competenze di Cittadinanza; esso è un
elemento fondamentale per la realizzazione di percorsi
educativo-didattici significativi. Per questo motivo,
risulta decisivo dare una conformazione pedagogica
all’ambiente di apprendimento
DIDATTICA DIGITALE: IL WEB E LE TIC
COME AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
 Parole chiave: Esplorazione,ricerca, relazione,comunicazione,
collaborazione,condivisione,costruzione,ipertestualità,lavoro a
distanza, capacità di valutare, capacitadi scegliere, libertàdi
espressione…
 Le risorse digitali arricchisconoil contesto scolastico, aprendouna
finestra sul mondo.Inoltre, costituisconogià un luogodi
apprendimentoimplicitoe non organizzatoper i nostri ragazzifuori
dallascuola (Iperscuola- Calvani).
 È necessario inserire la rete e leTIC, quando utili e come esperienza
formativa e elemento di riflessione, a scuola e nel lavoroanche in
classe in modoorganizzatoe consapevole.
DIDATTICA DIGITALE: IL WEB E LE TIC
COME AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
Per gestire al meglio gli strumenti e gli ambienti legati al web, è importante soprattutto:
 conoscere insieme in modo critico il web nella sua evoluzione attuale
 presentare potenzialità didattiche e formative, ma anche pericoli e punti critici
della rete
 educare gli allievi a compiere scelte consapevoli e selezionare materiali
secondo criteri concordati
 insegnare ad utilizzare in modo critico gli strumenti delle nuove tecnologie,
quando utili - non saper fare, ma sapere quello che si fa.
 far comprendere la valenza sociale della rete (cittadinanza, diritti, privacy…)
 affrontare insieme la esplorazione delle potenzialità del web con curiosità, senso
critico, ma senza paure
DIMENSIONE PEDAGOGICO-ORGANIZZATIVA
SPAZI
L’utilizzo flessibile degli spazi, la presenza di arredi e di strumenti adeguati, contribuiscono alla
realizzazione di un ambiente di apprendimento accogliente e innovativo. L’organizzazione e la forma di un
laboratorio o di una classe in cui si usi il digitale, prefigura e condiziona il tipo di didattica che si vuole
fare:
1- Una classe organizzata con 1 pc per banco, riproduce il modello della lezione o esercitazione frontale e
non favorisce la ricerca in gruppo
2-Un laboratorio o una classe a isole di lavoro o coi PC a ventaglio contro le pareti, è la struttura migliore
per una ricerca a gruppi o in piccolo gruppo e favorisce la supervisione dinamica e il coordinamento del
docente
3- Un modello 1 (ragazzo) a 1 (PC) suggerisce compiti e lavori individuali, mentre un modello 1 PC 2/3
ragazzi permette il confronto, la discussione e la necessaria mediazione utile alla ricerca. Imparano a
lavorare insieme
4- La classe con la LIM permette una lezione partecipata e animata, ma sempre con un solo protagonista
per volta alla lavagna. In molti casi, più che ricerca si fa lezione ipermediale.
5- Una classe con Tablet portati da casa e modelli didattici a questo ispirati può evidenziare chi ha e chi
non ha il computer e far emergere una frattura digitale interna alla classe.
DIMENSIONE PEDAGOGICO-ORGANIZZATIVA
SPAZI
 6- L’alternanza classe/altri spazi, laboratori attrezzati,
spazi comuni, classi con LIM condivise a rotazione,
postazioni mobili possono permettere diverse soluzioni,
sono più economiche e flessibili di tutti i modelli unici
(nessuno dei quali è sostenibile economicamente per
tutte le classi d’Italia) e favoriscono l’uscita dalla
dimensione esclusiva della classe.
DIMENSIONE METODOLOGICA:
ESPERIENZE E ATTIVITÀ FINALIZZATE ALLO SVILUPPO DI COMPETENZE INTELLETTUALI E SOCIALI ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE DI METODOLOGIE
DIDATTICHE
 Digitalenell’apprendimento -------------------> Esplorazioneescoperta
 La rete, come ambiente di apprendimento, se usata in modo critico e
avveduto, ci propone il metodo dell’esplorazione, attraverso il meccanismo dei
link, di un mondo nuovo, virtuale e reale insieme, che si intreccia in modo sempre
più stretto col mondo e coi meccanismi che agiscono offline e spesso li
condizionano: dal punto di vista della conoscenza, della ricerca,
dell’apprendimento per esplorazione e per tentativi ed errori, ma anche dal punto
di vista formativoepersonale(SocialNetwork).
 Molti dei processi tradizionali di formazione personale e crescita -> individuazione
-> autonomia dei ns ragazzi si sono traferiti anche in rete a cominciare dalla
identificazione - chi sono? Come mi presento? – Per proseguire con la/le
relazione/i, con l’ immagine di sé attraverso i feed back, alla percezione del
proprio ruolonel gruppo
DIMENSIONE METODOLOGICA:
ESPERIENZE E ATTIVITÀ FINALIZZATE ALLO SVILUPPO DI COMPETENZE INTELLETTUALI E SOCIALI ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE DI
METODOLOGIE DIDATTICHE
 Il modellodellareteè un modelloipertestuale(larete come metaforadell’ipertestouniversale):
ne conseguecheil web nonè una rete di computer(struttura), ma di personee che le relazioni
tra loro sonopiùimportantidelsingolonodo.
 Collegare,connetteresignificadare/trovareunsensoallecose.Levy
Occorreperquesto:
 Che i ragazziconoscanolarete anchenellesue componentirischiose.
 Che imparinoanavigaresenzaperderel’orientamentoe quindichesappianotornarealpunto
di partenzae puntare sempreall’obiettivodellanavigazione.
 Che sappianoaltresìsfruttarestrade,materiali,ideenuove che incontranonellaricerca.
 Che evitinodi navigareacasoe senzametadurante il lavoroprogrammato.
 Che realizzino/sappianochedietroad ambienti,sitie computer ci sonopersoneconle loro
idee e emozioni(socialnetwork)o conle loroscelte; e chequelloche succedeinrete “non è
responsabilitàdellaretené deglialgoritmi,madellepersoneche hannosceltoicriteri di
funzionamentodeglialgoritmi”Bauman.
RICERCA E CONOSCENZA
Il secondometodopropostodallareteè quellodellaricerca.
 L’eccessod’informazioniincontrollateformatosiinrete, richiededicostruirecompetenzedi
scelta,metodidi valutazionee validazionidelleinformazionireperibiliinrete, inquanto non
sempreutili e affidabilieconsapevolicheunainformazionenonèconoscenzasenonvalidatae
se nonc’è riflessione.E si richiedonooggianchecompetenzedimediazionedaparte del
docente.
 E’ quindinecessariochelarete non diventiun luogo di saccheggioindiscriminato(copiae
incolla,rispettodelcopyright).
 E’ altrettantoimportantenonconfondereilmetodo(la ricerca)conglistrumenti, per quanto
potentie complessi(Ricercare=Googlare)
 Infineiragazzidevonosaperechela rete non ha compitidefiniti,nonharegole e non è
neutrale, ma glialgoritmichegestisconoleinformazioni(motoridiricercaprivati)rispondonoa
logichecommercialienondi conoscenza.
 Sta a noitrarre daquesti e ingeneraledallarete, le informazioni,imateriali,le ideeutili
formandonuovecompetenze.
APPRENDIMENTO COOPERATIVO E
CONDIVISIONE
 La dimensione sociale dell’apprendimento riveste un ruolo essenziale per la crescita
della persona. Il modello da cui è nata la rete è il modello del collegamento fra persone,
della condivisione, che la rete facilitain modo asimmetrico nello spazio e nel tempo, della
cooperazione sia nella ricerca sia nella costruzione di prodotti, sia nella riflessione
allargata e comune (intelligenza collettivao connettiva – Levy, De Kerchove), sia nella
collaborazione anche a distanza.
 Per questo è importante sia l’atteggiamento con cui i ragazzi usano la rete e leTIC, sia la
formazione e poi il rinforzo di atteggiamenti di condivisione. Ha quindi un senso limitato,
rispetto all’apprendimento, l’uso individuale a scuola di strumenti digitali, perché la
situazione che la rete propone è, anche nel lavoro, una situazione di collaborazione.
«Nellaretel’intelligenzanonstasolopiùnellamiatestama
nellatestadituttelepersonecheinteragisconoconme
producendoesperienzaeapprendimento.»L.Rosso
DIDATTICA LABORATORIALE
 Il laboratorioèun ambiente di apprendimentochepermettel’attivazionedi una
didatticapercompetenze,sia quandoèattivatoin spazi internialla scuola,sia
quandovalorizza il legamecon il territorio.
Unlaboratoriobasatosul digitaledeve
1- prevedere azioni che consentano agli allievi di essere
operativi. Non ha senso portare i ragazzi in laboratorio o
trasformarela classe in laboratorio per poi chiedere loro
ruoli passivi o puramente esecutivi.
2- incoraggiarela ricerca e la progettualità. La didattica in
ambiente digitale nasce da un progetto, discusso e
condiviso.
3- rendere gli allievi protagonisti nel progettare, realizzare
e valutareattività laboratoriali.
IMPARARE AD IMPARARE
Compito fondamentale della scuola è
promuovere in ciascun allievo
Anche in ambiente digitale è fondamentale oltre
a quanto già citato accompagnare gli allievi ad
acquisire un proprio metodo d’indagine, di studio,
di uso delle TIC.
la consapevolezzadelpropriomododi
apprendere.
LA VALUTAZIONE FORMATIVA
 La valutazione formativa è la bussola che orienta il percorso educativo-didattico. La
valutazione mediante le TIC ha attraversato un momento strumentale cioè la valutazione,
spesso solo quantitativa, ancora in uso anche all’Università, alle superiori o in concorsi; con
questionari fatti online e poi valutati dal programma stesso su base quantitativa o dando
un peso ad ogni riposta.
 Un apprendimento come quello descritto sopra non può invece essere accompagnato e
concluso
 Infine il docente non deve solo rilevare un errore o problema ma caso mai rifletterci sopra
con gli allievi.Questo la macchina non lo fa.
che con fasi di osservazione durante il lavoro,con strumentie
metodologie di valutazione formativa.
E di forme di autovalutazione, proprio perché è un percorsodi
esperienza anche relazionale ed emotiva condiviso e non una
singola performancecognitiva
VALORIZZAZIONE DEL RUOLO DEL
DOCENTE
 L’ambiente di apprendimento non può prescindere da coloro che lo abitano; in
esso docenti rivestonoun ruoloessenziale.
 In ambiente digitale il docente ha ruolo di proposta, di discussione, di
progettazione, di mediazione, di coordinamento, di stimolo alla riflessione che deve
avvenireduranteedopoil lavoro(meta riflessione).
 Senza consapevolezza di quanto fatto, di quanto imparato, dei problemi emersi o
scoperti, delle dinamiche relazionali attivate non c’è formazione di competenze
digitaliutili (nativi digitali)
 Quindi non basta far lavorare i ragazzi, senza poi farli riflettere sul percorso, sulle
esperienze, sulle dinamiche, sui prodotti. Inoltre il docente ha una funzione di
proposta, di esempio, di co-costruzione del progetto, di coordinamento, di
osservazione continua (ma anche di sorveglianza rispetto alla sicurezza), delle
dinamiche,dei problemi,dellenuovestradechesi aprono.
DIMENSIONE RELAZIONALE:
CLIMA RELAZIONALE D’APPRENDIMENTOE COSTRUZIONE PARTECIPATA DI REGOLE CONDIVISE DI CONVIVENZA
 Valorizzazionedelleesperienzedegliallievi.
 Le esperienzedi vita degli allievirappresentanoil terrenofertilein cui farcrescere
nuovi apprendimenti.L’esperienza di esplorazioneecollaborazionein formenuove
spesso pococonosciute,con problemi tecnicida affrontare…
Spesso la collaborazionefra competenzetecnichedegliallievi ecompetenzeformative,
di stimoloalla meta riflessioneeconsapevolezza dei docenti,cioèdi lavoro
collaborativocon dueruoli diversi,èun’esperienza formativa vincenteesignificativadal
puntodi vista relazionaleedemotivopergli allievi.Perchéil docentesi è messo in gioco
con loro,pur conservandoil suoruolodi controlloeformativo,ma accettandoil
contributodi altreesperienzeeintegrandosi con esse.
non può avvenire se il docente
si ferma ad un atteggiamento di paura
– paura di non dominare la macchina, di non dominare il processo o le cose sconosciute che si possono
incontrarein rete, di dominare i 2 “fronti” quello tecnico e operativo e quello della classe, in contemporanea
- di mancanza di fiducia nelle competenze tecniche degli allievi; è indispensabile essere consapevoli del fatto
che queste competenze non sono sufficienti a capire e dominare la rete( i nativi digitali non esistono)
INCLUSIONE DELLE DIVERSITÀ
Per attivareprocedureinclusiveall’internodellaclasseedevitarechelediversità si
trasforminoindisuguaglianze,:èopportunoadottarespecifichestrategie
Ci sono duemodi per essere diversi nell’usodelleTICedel web:
a- quella della disabilità odi BES cui leTIC offronodadecenni aiutimoltoconcreti
sia in ottica aumentativa chein ottica sostitutivaodi facilitazionedei compiti.In
questoildigitale è una risorsastoricae non un problema.Sempre che i docenti
sianoinformatiecapaci di usarein modoutilegli strumenti offerti.Idisabili spesso
se li portanodietroda casa o dallescuoleprecedenti.Eli conosconogià.
b- quella del divariodigitalefra chi ha, anchea casa, leTIC e la rete e chi noe non
puòpermetterselo(mediamente4Italianisu 10non hannola connessioneal web).
Cheevidenzia differenzesocialiedeconomicheall’internodellaclasse.Perquesto
occorre molta attenzionesia nel richiedereagli allievidi portareda casa strumenti
digitali chela scuola non puòoffrire,sia nell’assegnarecompiti/lavori a casa.
CLIMA EMOTIVO DI CLASSE
L’apprendimento avviene attraversouna relazione empatica; ecco perché il clima della classe determina la qualità dei
percorsi educativo-didattici.
Per tale motivo è importante:
 educare all’ascolto sia tra pari che con gli adulti
 educare alla collaborazione, condividendo il proprio pensiero e valorizzando le idee di tutti
 stimolare un dialogo costruttivoche permettadi rivedere le proprie posizioni a seguitodi argomentazioni convincenti
 insegnare ad utilizzare più strumentiper comunicare (parole, immagini,TIC, ecc.)
 insegnare ad utilizzare/decodificare le diverse formecomunicative
 insegnare a gestire le relazioni interpersonali e di gruppo in situazioni critiche, impreviste odi emergenza
 creare un clima di fiducia
 costruire in modopartecipato un sistemadi regole condiviso
 . … (potete inserire altre azioni che reputaterilevanti)
IL DOCENTE
 L’aggiunta che si può fare è che il tipo di lavoro attivo, collaborativo e cooperativo
di un laboratorio o di un’esperienza digitale, col docente che lavora, ricerca,
produce insieme agli allievi, con competenze e ruoli diversi, ma tendenti allo
stesso fine comune non possa che rafforzare la conoscenza reciproca, il senso di
comunità di apprendimento e quindi il clima del gruppo. Anche cercando insieme
le soluzionieaccettandotutti i suggerimentiutili.
 Diverso è se il docente, in aula o in laboratorio, “porta i ragazzi a lavorare” e poi
non si mette in gioco con loro fino in fondo. Il lavoro col digitale esce dai sentieri
conosciuti, tende all’esplorazione, al nuovo e quindi alla scoperta di percorsi e
problemi nuovi e comuni. Non è il digitale anche secondo gli studi OCSE 2014,
2015, che aggiunge valore di per sé e migliora l’apprendimento, ma il buon
docente,il suoatteggiamento nel lavoroelesuesceltemetodologiche.
6
Buone pratiche di
partecipazione
attiva nel web
BUONE PRATICHE DI PARTECIPAZIONE
ATTIVA NEL WEB
•Processi collaborativi di co-costruzione e co-creazione
•I prodotti realizzati diventano risorsa/bene comune per
la collettività
•Gli strumenti e gli ambienti digitali utilizzati
contribuiscono alla crescita personale.
BUONE PRATICHE DI
PARTECIPAZIONE ATTIVA NEL WEB
 Il metodo TwLetteratura per il social reading ovvero è costituito
da una base partecipativa di creazione della conoscenza. Ciò
significa che tutti possono dare il loro apporto nel creare nuova
cultura, partendo dalla base comune della letteratura esistente e
avvantaggiandosi poi dei nuovi metodi di comunicazione per
promuovere il proprio operato. Infatti, sfruttando le potenzialità
di comunicazione diretta e interazione offerte dai social network,
si propone la lettura di opere della letteratura, delle arti e della
cultura e la loro divulgazione.
BUONE PRATICHE DI PARTECIPAZIONE
ATTIVA NELWEB
Getty Museum challange: ricreare le opere d’arte,
partendo dalla sfida dei musei chiusi per la situazione
pandemica. Un atto non solo divertente ma
di ribaltamento e di ampliamento dell’accesibilità
culturale grazie agli strumenti di fotografia digitale e di
costruzione di gallerie on line. L’invito è di ricreare con
tanta fantasia e creatività le opere d’arte esposte nelle
sale dei musei più famosi del mondo.
7
Supporto
pedagogico per
docenti
AIUTO PER DOCENTI
 GUIDAGALATTICA PER
 Cercatore fax new
 Dichiarazione dei diritti in internet
AIUTO AI DOCENTI PER SPERIMENTARE
https://www.generazioniconnesse.it/site/it/home-
page/
Be Internet Awesome –About
Per sfruttare al meglio Internet, i bambini devono essere
pronti a prendere decisioni intelligenti. Be Internet Aw esome
insegna ai bambini i fondamenti della cittadinanza digitale e
della sicurezza in modo che possano esplorare il mondo
online con fiducia.
Didattica adistanza |
Organizza letue lezioni con
Parole O_Stili
GUIDA GALATTICAPERESPLORATORI DI
NOTIZIE (factcheckers.it)
8
Scuola: coltivare
possibilità
SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ
 La rete può essere luogo di inclusione, ma anche di esclusione; di
partecipazione ma anche di indifferenza; di dialogo ma anche di
conflitto; di possibilità ma anche di limiti.
 Il pieno esercizio della cittadinanza, infatti, esige che per i
cittadini siano soddisfatti i diritti all’informazione e alla
conoscenza, affinché possa pienamente dispiegarsi il processo
democratico.
SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ
 La scuola e le agenzie educativenon formali del territoriohanno questagrande
occasionee sfida: coltivare passioni, sguardicritici sul mondo per sostenerele
giovani generazionia trovarela loro posizione nel mondo,nelle questionipolitiche,
sociali, culturali, nello stimolarli ad essere agenti attivi e non solo destinatari di
processi,decisionicalate dall’altro.
 Come emerge in diversericerche,i giovani studentiimparano «fin troppo presto
che nessuno li ascolta. La speranza che internet renda i giovani ‘capaci di dire la
loro’ non può essere vanificata se nessuno dà loro retta. Ad ascoltarli non
dovrebbero essere solo i loro coetanei ma soprattutto gli adulti, quelli che hanno
autorità per prendere decisioni che riguardano la vita dei giovani».
SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ
 Noi stiamo preparando degli individui per un futuro assolutamente imprevedibile, non
sappiamo che cosa la scienza e la tecnica escogiteranno tra venti o trent’anni; non
sappiamo quanto i mezzi sempre più perfezionati dell’informazione riusciranno a far sapere,
a coinvolgere.
 Non sappiamo nulla: sappiamo solo che i nostri studenti dovranno affrontare un mondo a
noi sconosciuto e verso il quale non possiamo prepararli dando loro nozioni.
 Li prepareremo ad affrontare l’imprevedibile, ossia a saper ‘pensare’, a saper affrontare un
problema,un ‘qualsiasi’ problema,a saperlo comprendere, analizzare, capire, risolvere.
Questa è ‘creatività’.
 Occorre imparare a tollerare le incertezze, a riflettere con senso critico di fronte
all’imprevisto,a sfruttare tutte le idee e tutte le opportunità che le stesse idee ci offrono; a
fare e disfare, ossia a costruirsi esperienze e su quelle formulare ipotesi che potranno poi
essere ‘trasformate’ da esperienze successive; a scoprire correlazioni e interdipendenze.
Ossia pensare e pensare e pensare.Alberto Manzi - Educazione… ma che cos’è?
COLTIVARE POSSIBILITA'
SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ
 Educare alla responsabilità online implica preoccuparsi, aver cura dell’ambiente
digitale come spazio “nostro”, una spazio in cui transitiamo, ci fermiamo,
trascorriamo tempo, da cui usciamo, e in cui rientriamo: uno spazio che abitiamo,
che ci riguarda come cittadini. Se si sente che ci appartiene, si avrà maggior spinta
ad occuparsene e ad agire responsabilmente nel rispetto di questo spazio
condiviso. Questa dovrebbe essere la prospettiva a cui ciascun cittadino digitale
dovrebbe tendere, agendo singolarmente o collettivamente: riflettere e
partecipare come impegno civico e “approccio alle cose” online come offline,
ritenendo il digitale uno spazio dove le relazioni, la conoscenza, la libertà, le
identità debbano essere rispettate e orientate in senso positivo, evitando derive
distruttive.
SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ
Occorre quindi che la scuola aiuti ad
accompagnare la complessità del cambiamento,
piuttosto che marginalizzarne alcuni aspetti
come semplici “rischi”. La scuola può infatti
aiutare gli studenti, e con essi i genitori, a
costruire strategie positive per affrontare una
disponibilità di tecnologie, di informazione e
comunicazione senza precedenti..
BIBLIOGRAFIA
 Ranieri M., Manca S. (2013), I social network nell’educazione. Basi teoriche,
modelli applicativi e linee guida, Erickson, Trento
 Sitografia
 Capirele fakenews
 La disinformazioneèuna bestia dai millevolti:impariamoa riconoscerla –Valigia
Blu
 media education
 Istoretogruppodi lavoro
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Pedagogista Formatore
antonettacimmarrusti@gmail.com

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Educare alla cittadinanza digitale

  • 1. ED U CAZI ONE CI VI CA TR ASVER SALE NEL L A SCU OL A D EL L'AUTONOMI A Educare alla cittadinanza digitale: il digitale per creare ambienti di apprendimento di cittadinanza FORMATORE PEDAGOGISTA 8 MARZO2021
  • 2. CONTENUTI  Cosa si intende per educazione civica digitale  Educare  Il digitale per creare ambienti di apprendimento di cittadinanza  Buone pratiche di partecipazione nel web  Scuola : coltivare possibilità
  • 4. COSA INTENDIAMO PER EDUCAZIONE CIVICA DIGITALE Per educazione civica digitale intendiamo piuttosto una nuova dimensione che aggiorna ed integra l’educazione civica, finalizzata a consolidare ulteriormente il ruolo della scuola nella formazione di cittadini in grado di partecipare attivamente alla vita democratica. Le parole chiave dell’educazione civica digitale sono:  spirito critico e responsabilità. Spirito critico, perché è fondamentale - per studenti e non solo (docenti e famiglie sono altrettanto coinvolti) – essere pienamente consapevoli che dietro a straordinarie potenzialità per il genere umano legate alla tecnologia si celano profonde implicazioni sociali, culturali ed etiche. Lo spirito critico è condizione necessaria per “governare” il cambiamento tecnologico e per orientarlo verso obiettivi sostenibili per la nostra società.
  • 5. COSA INTENDIAMO PER EDUCAZIONE CIVICA DIGITALE Responsabilità, perché i media digitale, nella loro caratteristica di dispositivi non solo di fruizione ma anche di produzione e pubblicazione dei messaggi, richiamano chi li usa a considerare gli effetti di quanto attraverso di essi vanno facendo. Dallo spirito critico e dalla responsabilità deriva la capacità di saper massimizzare le potenzialità della tecnologia e minimizzare quelli negativi.
  • 6. COSA INTENDIAMO PER EDUCAZIONE CIVICA DIGITALE  Non è più solo una questione di conoscenza e di utilizzo degli strumenti tecnologici da un punto di vista “funzionale”, ma del tipo di approccio agli stessi, la consapevolezza dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta, considerando anche le conseguenze sul piano concreto.  Il mondo dell’educazione e della formazione (scuola), dunque, chiamata a costruire strumenti di conoscenza critica, a sviluppare le capacità delle giovani generazioni ad essere cittadini responsabili, consapevoli e democratici anche nel e con il digitale, in una concetto, a pensare a come educare ad una cittadinanza digitale, attiva, etica, democratica e solidale, così come anche declinato dall’Art. 5 della recente Legge 92/12 sull’Educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado, nel rispetto dell'autonomia scolastica, l'offerta formativa erogata nell'ambito dell'insegnamento di cui prevede almeno le seguenti abilità e conoscenze digitali essenziali, da sviluppare con gradualità tenendo conto dell'età degli alunni e degli studenti:
  • 7. EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE  Art. 5 - Educazione allacittadinanzadigitale  a) analizzare, confrontare e valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali;  b) interagire attraverso varie tecnologie digitali e individuare i mezzi e le forme di comunicazione digitali appropriati per un determinato contesto;  c) informarsi e partecipare al dibattito pubblico attraverso l’utilizzo di servizi digitali pubblici e privati; ricercare opportunità di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie digitali;  d) conoscere le norme comportamentali da osservare nell'ambito dell'utilizzo delle tecnologie digitali e dell'interazione in ambienti digitali, adattare le strategie di comunicazione al pubblico specifico ed essere consapevoli della diversità culturale e generazionale negli ambienti digitali;  e) creare e gestire l’identità digitale, essere in grado di proteggere la propria reputazione, gestire e tutelare i dati che si producono attraverso diversi strumenti digitali, ambienti e servizi, rispettare i dati e le identità altrui; utilizzare e condividere informazioni personali identificabili proteggendo se stessi e gli altri;  f) conoscere le politiche sulla tutela della riservatezza applicate dai servizi digitali relativamente all'uso dei dati personali;  g) essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico; essere in grado di proteggere sé e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali; essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull'inclusione sociale, con particolare attenzione ai comportamenti riconducibili al bullismo e al cyberbullismo.
  • 8. EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE  L’educazione alla cittadinanza costituisce una sfida dei sistemi formativi presenti e futuri, ampliando i territori dell’essere cittadino anche al “virtuale costruendo nuove possibilità di appartenenza e di visibilità di cittadinanze a volte negate nei territori. La sfida educativa quotidiana, dunque è rappresentata dalla costruzione di strumenti di riflessione e di conoscenza per agire al meglio, azioni di cittadinanza attiva anche nel web, nel virtuale: “nel mondo agiamo, viviamo, lo abitiamo, nello schermo anche). (Carlo Infante).
  • 9. EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE  «La Cittadinanza digitale ,uno strumento come i computer, i telefoni, per assicurare inclusione,coesione e sviluppo delle società moderne in chiave di eguaglianza di status, di diritti e doveri, di possibilità di concorrere a stabilire le finalità e le regole della comunità politica» Caratterizzata da tre dimensioni:  l’appartenenza (intesa come status e identità);  i diritti e i doveri in una imprescindibile relazione di reciprocità, mai acquisiti del tutto);  la partecipazione dei cittadini, sulla base del valore dell’uguaglianza, alla vita comune e pubblica.
  • 10. PARTECIPAZIONE DIGITALE  L’accesso a internet è un diritto umano. Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato all’unanimità - in una risoluzione approvata il 5 luglio 2012 - che l’accesso a Internet e la libertà di espressione online sono diritti umani fondamentali. La risoluzione dice che tutte le persone dovrebbero essere autorizzate a connettersi ed esprimersi liberamente su Internet.  Perché il diritto a Internet è un diritto di cittadinanza che contrasta il divario digitale e rafforza sia il diritto all’accesso e alla sicurezza, sia il principio di neutralità della Rete, sia la conoscenza in Rete come bene comune, per affermare una responsabilità pubblica nel garantire quella che deve essere una precondizione della cittadinanza. E della stessa democrazia”.
  • 11. PARTECIPAZIONE DIGITALE  Le ricerche a livello internazionale ci dicono anche che, la maggior parte dei ragazzi che utilizza Internet, fa esperienza attiva di quello che abbiamo definito culture partecipative: Come adulti, insegnanti, educatori, rappresenta un’importante occasione per chiederci quale cultura partecipativa stiamo sostenendo, poiché la partecipazione – così come l’educazione – deve necessariamente generare sviluppo, produrre cambiamento, scarto. •scrive e condivide contenuti sui social •elabora prodotti mediali in modalità nuove e creative (fan video, Snapchat) •prende parte a community online •lavora in gruppo per produrre nuova conoscenza
  • 12. PARTECIPAZIONE DIGITALE  Per una educazione che sappia costruiresempre più cittadinanze globali futuresono importanti queste tre dimensioni: • The Participation Gap (il gap di partecipazione): l’accesso ineguale a opportunità, esperienze, abilità e conoscenze che contribuiscono a preparare i giovani alla partecipazione a pieno titolo al mondo di domani. • The Transparency Problem (il problema della trasparenza): come garantire che ogni bambino sia in grado di articolare la sua comprensione di come i media formano le sue percezioni del mondo? Aiutare i giovani a riflettere sulle proprie esperienze mediali • The Ethics Challenge (la scelta etica): come garantire che ogni bambino sia socializzato agli emergenti standard etici che dovrebbero formare le sue pratiche di creatore di media e partecipante alle comunità online? Incoraggiare i giovani a riflettere sulle scelte etiche che fanno come partecipanti e comunicatori e sull'impatto che queste scelte hanno sugli altri.
  • 13. PARTECIPAZIONE DIGITALE  Partendo dai concetti di multimedialità, interattività, ipertestualità e interfaccia, è opportuno dare, agli studenti e alle studentesse, gli strumenti per comunicare ed esprimere la propria creatività, argomentare anche negli ambienti digitali, per sviluppare consapevolezza e impegno nella cittadinanza on- line. Diventa quindi centrale la costruzione di narrazioni transmediali, crossmediali e digitali (digital storytelling), fra testo, immagini, audio e video, utilizzando ad esempio podcast, webcast, radio digitali, applicativi mobili, blog collettivi, software per la stesura di testi collaborativi, videomapping, videomaking e fotografia digitale.
  • 14. 14 La cittadinanza digitale è la ridefinizione dei diritti e doveri dei cittadini nell’epoca di Internet; l’estensione del diritto di cittadinanza tradizionale nella società dell’informazione e della conoscenza le modalità in cui esercitare la cittadinanza si sono allargate alla dimensione digitale insieme di norme per un utilizzo responsabile delle tecnologie è necessario che ogni cittadino, per essere incluso ed attivo, sia formato e accetti l’impegno di essere competente digitale CITTADINANZA DIGITALE
  • 16. EDUCARE ALLA CITTADINANZA DIGITALE I 9 elementi della cittadinana digitale
  • 17. Rispetta te stesso, rispetta gli altri Norme di diritto digitale Netiquette Accesso digitale Educa te stesso, comunica con gli altri Comunicazione digitale Competenze digitali Commercio digitale Proteggi te stesso, proteggi gli altri Diritti e doveri digitali Sicurezza digitale Salute e benessere digitali PROTEZIONE RISPETTO EDUCAZIONE EDUCAREALLACITTADINANZADIGITALE
  • 18. 5 Il digitale per creare ambienti di apprendimento di cittadinanza
  • 19. L’AMBIENTI DI APPRENDIMENTO “L’ambiente di apprendimento rappresenta il contesto in cui gli allievi maturano le proprie abilità e conoscenze e sviluppano le competenze di Cittadinanza; esso è un elemento fondamentale per la realizzazione di percorsi educativo-didattici significativi. Per questo motivo, risulta decisivo dare una conformazione pedagogica all’ambiente di apprendimento
  • 20. DIDATTICA DIGITALE: IL WEB E LE TIC COME AMBIENTE DI APPRENDIMENTO  Parole chiave: Esplorazione,ricerca, relazione,comunicazione, collaborazione,condivisione,costruzione,ipertestualità,lavoro a distanza, capacità di valutare, capacitadi scegliere, libertàdi espressione…  Le risorse digitali arricchisconoil contesto scolastico, aprendouna finestra sul mondo.Inoltre, costituisconogià un luogodi apprendimentoimplicitoe non organizzatoper i nostri ragazzifuori dallascuola (Iperscuola- Calvani).  È necessario inserire la rete e leTIC, quando utili e come esperienza formativa e elemento di riflessione, a scuola e nel lavoroanche in classe in modoorganizzatoe consapevole.
  • 21. DIDATTICA DIGITALE: IL WEB E LE TIC COME AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Per gestire al meglio gli strumenti e gli ambienti legati al web, è importante soprattutto:  conoscere insieme in modo critico il web nella sua evoluzione attuale  presentare potenzialità didattiche e formative, ma anche pericoli e punti critici della rete  educare gli allievi a compiere scelte consapevoli e selezionare materiali secondo criteri concordati  insegnare ad utilizzare in modo critico gli strumenti delle nuove tecnologie, quando utili - non saper fare, ma sapere quello che si fa.  far comprendere la valenza sociale della rete (cittadinanza, diritti, privacy…)  affrontare insieme la esplorazione delle potenzialità del web con curiosità, senso critico, ma senza paure
  • 22. DIMENSIONE PEDAGOGICO-ORGANIZZATIVA SPAZI L’utilizzo flessibile degli spazi, la presenza di arredi e di strumenti adeguati, contribuiscono alla realizzazione di un ambiente di apprendimento accogliente e innovativo. L’organizzazione e la forma di un laboratorio o di una classe in cui si usi il digitale, prefigura e condiziona il tipo di didattica che si vuole fare: 1- Una classe organizzata con 1 pc per banco, riproduce il modello della lezione o esercitazione frontale e non favorisce la ricerca in gruppo 2-Un laboratorio o una classe a isole di lavoro o coi PC a ventaglio contro le pareti, è la struttura migliore per una ricerca a gruppi o in piccolo gruppo e favorisce la supervisione dinamica e il coordinamento del docente 3- Un modello 1 (ragazzo) a 1 (PC) suggerisce compiti e lavori individuali, mentre un modello 1 PC 2/3 ragazzi permette il confronto, la discussione e la necessaria mediazione utile alla ricerca. Imparano a lavorare insieme 4- La classe con la LIM permette una lezione partecipata e animata, ma sempre con un solo protagonista per volta alla lavagna. In molti casi, più che ricerca si fa lezione ipermediale. 5- Una classe con Tablet portati da casa e modelli didattici a questo ispirati può evidenziare chi ha e chi non ha il computer e far emergere una frattura digitale interna alla classe.
  • 23. DIMENSIONE PEDAGOGICO-ORGANIZZATIVA SPAZI  6- L’alternanza classe/altri spazi, laboratori attrezzati, spazi comuni, classi con LIM condivise a rotazione, postazioni mobili possono permettere diverse soluzioni, sono più economiche e flessibili di tutti i modelli unici (nessuno dei quali è sostenibile economicamente per tutte le classi d’Italia) e favoriscono l’uscita dalla dimensione esclusiva della classe.
  • 24. DIMENSIONE METODOLOGICA: ESPERIENZE E ATTIVITÀ FINALIZZATE ALLO SVILUPPO DI COMPETENZE INTELLETTUALI E SOCIALI ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE DI METODOLOGIE DIDATTICHE  Digitalenell’apprendimento -------------------> Esplorazioneescoperta  La rete, come ambiente di apprendimento, se usata in modo critico e avveduto, ci propone il metodo dell’esplorazione, attraverso il meccanismo dei link, di un mondo nuovo, virtuale e reale insieme, che si intreccia in modo sempre più stretto col mondo e coi meccanismi che agiscono offline e spesso li condizionano: dal punto di vista della conoscenza, della ricerca, dell’apprendimento per esplorazione e per tentativi ed errori, ma anche dal punto di vista formativoepersonale(SocialNetwork).  Molti dei processi tradizionali di formazione personale e crescita -> individuazione -> autonomia dei ns ragazzi si sono traferiti anche in rete a cominciare dalla identificazione - chi sono? Come mi presento? – Per proseguire con la/le relazione/i, con l’ immagine di sé attraverso i feed back, alla percezione del proprio ruolonel gruppo
  • 25. DIMENSIONE METODOLOGICA: ESPERIENZE E ATTIVITÀ FINALIZZATE ALLO SVILUPPO DI COMPETENZE INTELLETTUALI E SOCIALI ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE DI METODOLOGIE DIDATTICHE  Il modellodellareteè un modelloipertestuale(larete come metaforadell’ipertestouniversale): ne conseguecheil web nonè una rete di computer(struttura), ma di personee che le relazioni tra loro sonopiùimportantidelsingolonodo.  Collegare,connetteresignificadare/trovareunsensoallecose.Levy Occorreperquesto:  Che i ragazziconoscanolarete anchenellesue componentirischiose.  Che imparinoanavigaresenzaperderel’orientamentoe quindichesappianotornarealpunto di partenzae puntare sempreall’obiettivodellanavigazione.  Che sappianoaltresìsfruttarestrade,materiali,ideenuove che incontranonellaricerca.  Che evitinodi navigareacasoe senzametadurante il lavoroprogrammato.  Che realizzino/sappianochedietroad ambienti,sitie computer ci sonopersoneconle loro idee e emozioni(socialnetwork)o conle loroscelte; e chequelloche succedeinrete “non è responsabilitàdellaretené deglialgoritmi,madellepersoneche hannosceltoicriteri di funzionamentodeglialgoritmi”Bauman.
  • 26. RICERCA E CONOSCENZA Il secondometodopropostodallareteè quellodellaricerca.  L’eccessod’informazioniincontrollateformatosiinrete, richiededicostruirecompetenzedi scelta,metodidi valutazionee validazionidelleinformazionireperibiliinrete, inquanto non sempreutili e affidabilieconsapevolicheunainformazionenonèconoscenzasenonvalidatae se nonc’è riflessione.E si richiedonooggianchecompetenzedimediazionedaparte del docente.  E’ quindinecessariochelarete non diventiun luogo di saccheggioindiscriminato(copiae incolla,rispettodelcopyright).  E’ altrettantoimportantenonconfondereilmetodo(la ricerca)conglistrumenti, per quanto potentie complessi(Ricercare=Googlare)  Infineiragazzidevonosaperechela rete non ha compitidefiniti,nonharegole e non è neutrale, ma glialgoritmichegestisconoleinformazioni(motoridiricercaprivati)rispondonoa logichecommercialienondi conoscenza.  Sta a noitrarre daquesti e ingeneraledallarete, le informazioni,imateriali,le ideeutili formandonuovecompetenze.
  • 27. APPRENDIMENTO COOPERATIVO E CONDIVISIONE  La dimensione sociale dell’apprendimento riveste un ruolo essenziale per la crescita della persona. Il modello da cui è nata la rete è il modello del collegamento fra persone, della condivisione, che la rete facilitain modo asimmetrico nello spazio e nel tempo, della cooperazione sia nella ricerca sia nella costruzione di prodotti, sia nella riflessione allargata e comune (intelligenza collettivao connettiva – Levy, De Kerchove), sia nella collaborazione anche a distanza.  Per questo è importante sia l’atteggiamento con cui i ragazzi usano la rete e leTIC, sia la formazione e poi il rinforzo di atteggiamenti di condivisione. Ha quindi un senso limitato, rispetto all’apprendimento, l’uso individuale a scuola di strumenti digitali, perché la situazione che la rete propone è, anche nel lavoro, una situazione di collaborazione. «Nellaretel’intelligenzanonstasolopiùnellamiatestama nellatestadituttelepersonecheinteragisconoconme producendoesperienzaeapprendimento.»L.Rosso
  • 28. DIDATTICA LABORATORIALE  Il laboratorioèun ambiente di apprendimentochepermettel’attivazionedi una didatticapercompetenze,sia quandoèattivatoin spazi internialla scuola,sia quandovalorizza il legamecon il territorio. Unlaboratoriobasatosul digitaledeve 1- prevedere azioni che consentano agli allievi di essere operativi. Non ha senso portare i ragazzi in laboratorio o trasformarela classe in laboratorio per poi chiedere loro ruoli passivi o puramente esecutivi. 2- incoraggiarela ricerca e la progettualità. La didattica in ambiente digitale nasce da un progetto, discusso e condiviso. 3- rendere gli allievi protagonisti nel progettare, realizzare e valutareattività laboratoriali.
  • 29. IMPARARE AD IMPARARE Compito fondamentale della scuola è promuovere in ciascun allievo Anche in ambiente digitale è fondamentale oltre a quanto già citato accompagnare gli allievi ad acquisire un proprio metodo d’indagine, di studio, di uso delle TIC. la consapevolezzadelpropriomododi apprendere.
  • 30. LA VALUTAZIONE FORMATIVA  La valutazione formativa è la bussola che orienta il percorso educativo-didattico. La valutazione mediante le TIC ha attraversato un momento strumentale cioè la valutazione, spesso solo quantitativa, ancora in uso anche all’Università, alle superiori o in concorsi; con questionari fatti online e poi valutati dal programma stesso su base quantitativa o dando un peso ad ogni riposta.  Un apprendimento come quello descritto sopra non può invece essere accompagnato e concluso  Infine il docente non deve solo rilevare un errore o problema ma caso mai rifletterci sopra con gli allievi.Questo la macchina non lo fa. che con fasi di osservazione durante il lavoro,con strumentie metodologie di valutazione formativa. E di forme di autovalutazione, proprio perché è un percorsodi esperienza anche relazionale ed emotiva condiviso e non una singola performancecognitiva
  • 31. VALORIZZAZIONE DEL RUOLO DEL DOCENTE  L’ambiente di apprendimento non può prescindere da coloro che lo abitano; in esso docenti rivestonoun ruoloessenziale.  In ambiente digitale il docente ha ruolo di proposta, di discussione, di progettazione, di mediazione, di coordinamento, di stimolo alla riflessione che deve avvenireduranteedopoil lavoro(meta riflessione).  Senza consapevolezza di quanto fatto, di quanto imparato, dei problemi emersi o scoperti, delle dinamiche relazionali attivate non c’è formazione di competenze digitaliutili (nativi digitali)  Quindi non basta far lavorare i ragazzi, senza poi farli riflettere sul percorso, sulle esperienze, sulle dinamiche, sui prodotti. Inoltre il docente ha una funzione di proposta, di esempio, di co-costruzione del progetto, di coordinamento, di osservazione continua (ma anche di sorveglianza rispetto alla sicurezza), delle dinamiche,dei problemi,dellenuovestradechesi aprono.
  • 32. DIMENSIONE RELAZIONALE: CLIMA RELAZIONALE D’APPRENDIMENTOE COSTRUZIONE PARTECIPATA DI REGOLE CONDIVISE DI CONVIVENZA  Valorizzazionedelleesperienzedegliallievi.  Le esperienzedi vita degli allievirappresentanoil terrenofertilein cui farcrescere nuovi apprendimenti.L’esperienza di esplorazioneecollaborazionein formenuove spesso pococonosciute,con problemi tecnicida affrontare… Spesso la collaborazionefra competenzetecnichedegliallievi ecompetenzeformative, di stimoloalla meta riflessioneeconsapevolezza dei docenti,cioèdi lavoro collaborativocon dueruoli diversi,èun’esperienza formativa vincenteesignificativadal puntodi vista relazionaleedemotivopergli allievi.Perchéil docentesi è messo in gioco con loro,pur conservandoil suoruolodi controlloeformativo,ma accettandoil contributodi altreesperienzeeintegrandosi con esse. non può avvenire se il docente si ferma ad un atteggiamento di paura – paura di non dominare la macchina, di non dominare il processo o le cose sconosciute che si possono incontrarein rete, di dominare i 2 “fronti” quello tecnico e operativo e quello della classe, in contemporanea - di mancanza di fiducia nelle competenze tecniche degli allievi; è indispensabile essere consapevoli del fatto che queste competenze non sono sufficienti a capire e dominare la rete( i nativi digitali non esistono)
  • 33. INCLUSIONE DELLE DIVERSITÀ Per attivareprocedureinclusiveall’internodellaclasseedevitarechelediversità si trasforminoindisuguaglianze,:èopportunoadottarespecifichestrategie Ci sono duemodi per essere diversi nell’usodelleTICedel web: a- quella della disabilità odi BES cui leTIC offronodadecenni aiutimoltoconcreti sia in ottica aumentativa chein ottica sostitutivaodi facilitazionedei compiti.In questoildigitale è una risorsastoricae non un problema.Sempre che i docenti sianoinformatiecapaci di usarein modoutilegli strumenti offerti.Idisabili spesso se li portanodietroda casa o dallescuoleprecedenti.Eli conosconogià. b- quella del divariodigitalefra chi ha, anchea casa, leTIC e la rete e chi noe non puòpermetterselo(mediamente4Italianisu 10non hannola connessioneal web). Cheevidenzia differenzesocialiedeconomicheall’internodellaclasse.Perquesto occorre molta attenzionesia nel richiedereagli allievidi portareda casa strumenti digitali chela scuola non puòoffrire,sia nell’assegnarecompiti/lavori a casa.
  • 34. CLIMA EMOTIVO DI CLASSE L’apprendimento avviene attraversouna relazione empatica; ecco perché il clima della classe determina la qualità dei percorsi educativo-didattici. Per tale motivo è importante:  educare all’ascolto sia tra pari che con gli adulti  educare alla collaborazione, condividendo il proprio pensiero e valorizzando le idee di tutti  stimolare un dialogo costruttivoche permettadi rivedere le proprie posizioni a seguitodi argomentazioni convincenti  insegnare ad utilizzare più strumentiper comunicare (parole, immagini,TIC, ecc.)  insegnare ad utilizzare/decodificare le diverse formecomunicative  insegnare a gestire le relazioni interpersonali e di gruppo in situazioni critiche, impreviste odi emergenza  creare un clima di fiducia  costruire in modopartecipato un sistemadi regole condiviso  . … (potete inserire altre azioni che reputaterilevanti)
  • 35. IL DOCENTE  L’aggiunta che si può fare è che il tipo di lavoro attivo, collaborativo e cooperativo di un laboratorio o di un’esperienza digitale, col docente che lavora, ricerca, produce insieme agli allievi, con competenze e ruoli diversi, ma tendenti allo stesso fine comune non possa che rafforzare la conoscenza reciproca, il senso di comunità di apprendimento e quindi il clima del gruppo. Anche cercando insieme le soluzionieaccettandotutti i suggerimentiutili.  Diverso è se il docente, in aula o in laboratorio, “porta i ragazzi a lavorare” e poi non si mette in gioco con loro fino in fondo. Il lavoro col digitale esce dai sentieri conosciuti, tende all’esplorazione, al nuovo e quindi alla scoperta di percorsi e problemi nuovi e comuni. Non è il digitale anche secondo gli studi OCSE 2014, 2015, che aggiunge valore di per sé e migliora l’apprendimento, ma il buon docente,il suoatteggiamento nel lavoroelesuesceltemetodologiche.
  • 37. BUONE PRATICHE DI PARTECIPAZIONE ATTIVA NEL WEB •Processi collaborativi di co-costruzione e co-creazione •I prodotti realizzati diventano risorsa/bene comune per la collettività •Gli strumenti e gli ambienti digitali utilizzati contribuiscono alla crescita personale.
  • 38. BUONE PRATICHE DI PARTECIPAZIONE ATTIVA NEL WEB  Il metodo TwLetteratura per il social reading ovvero è costituito da una base partecipativa di creazione della conoscenza. Ciò significa che tutti possono dare il loro apporto nel creare nuova cultura, partendo dalla base comune della letteratura esistente e avvantaggiandosi poi dei nuovi metodi di comunicazione per promuovere il proprio operato. Infatti, sfruttando le potenzialità di comunicazione diretta e interazione offerte dai social network, si propone la lettura di opere della letteratura, delle arti e della cultura e la loro divulgazione.
  • 39. BUONE PRATICHE DI PARTECIPAZIONE ATTIVA NELWEB Getty Museum challange: ricreare le opere d’arte, partendo dalla sfida dei musei chiusi per la situazione pandemica. Un atto non solo divertente ma di ribaltamento e di ampliamento dell’accesibilità culturale grazie agli strumenti di fotografia digitale e di costruzione di gallerie on line. L’invito è di ricreare con tanta fantasia e creatività le opere d’arte esposte nelle sale dei musei più famosi del mondo.
  • 41. AIUTO PER DOCENTI  GUIDAGALATTICA PER  Cercatore fax new  Dichiarazione dei diritti in internet
  • 42. AIUTO AI DOCENTI PER SPERIMENTARE https://www.generazioniconnesse.it/site/it/home- page/ Be Internet Awesome –About Per sfruttare al meglio Internet, i bambini devono essere pronti a prendere decisioni intelligenti. Be Internet Aw esome insegna ai bambini i fondamenti della cittadinanza digitale e della sicurezza in modo che possano esplorare il mondo online con fiducia. Didattica adistanza | Organizza letue lezioni con Parole O_Stili GUIDA GALATTICAPERESPLORATORI DI NOTIZIE (factcheckers.it)
  • 44. SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ  La rete può essere luogo di inclusione, ma anche di esclusione; di partecipazione ma anche di indifferenza; di dialogo ma anche di conflitto; di possibilità ma anche di limiti.  Il pieno esercizio della cittadinanza, infatti, esige che per i cittadini siano soddisfatti i diritti all’informazione e alla conoscenza, affinché possa pienamente dispiegarsi il processo democratico.
  • 45. SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ  La scuola e le agenzie educativenon formali del territoriohanno questagrande occasionee sfida: coltivare passioni, sguardicritici sul mondo per sostenerele giovani generazionia trovarela loro posizione nel mondo,nelle questionipolitiche, sociali, culturali, nello stimolarli ad essere agenti attivi e non solo destinatari di processi,decisionicalate dall’altro.  Come emerge in diversericerche,i giovani studentiimparano «fin troppo presto che nessuno li ascolta. La speranza che internet renda i giovani ‘capaci di dire la loro’ non può essere vanificata se nessuno dà loro retta. Ad ascoltarli non dovrebbero essere solo i loro coetanei ma soprattutto gli adulti, quelli che hanno autorità per prendere decisioni che riguardano la vita dei giovani».
  • 46. SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ  Noi stiamo preparando degli individui per un futuro assolutamente imprevedibile, non sappiamo che cosa la scienza e la tecnica escogiteranno tra venti o trent’anni; non sappiamo quanto i mezzi sempre più perfezionati dell’informazione riusciranno a far sapere, a coinvolgere.  Non sappiamo nulla: sappiamo solo che i nostri studenti dovranno affrontare un mondo a noi sconosciuto e verso il quale non possiamo prepararli dando loro nozioni.  Li prepareremo ad affrontare l’imprevedibile, ossia a saper ‘pensare’, a saper affrontare un problema,un ‘qualsiasi’ problema,a saperlo comprendere, analizzare, capire, risolvere. Questa è ‘creatività’.  Occorre imparare a tollerare le incertezze, a riflettere con senso critico di fronte all’imprevisto,a sfruttare tutte le idee e tutte le opportunità che le stesse idee ci offrono; a fare e disfare, ossia a costruirsi esperienze e su quelle formulare ipotesi che potranno poi essere ‘trasformate’ da esperienze successive; a scoprire correlazioni e interdipendenze. Ossia pensare e pensare e pensare.Alberto Manzi - Educazione… ma che cos’è? COLTIVARE POSSIBILITA'
  • 47. SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ  Educare alla responsabilità online implica preoccuparsi, aver cura dell’ambiente digitale come spazio “nostro”, una spazio in cui transitiamo, ci fermiamo, trascorriamo tempo, da cui usciamo, e in cui rientriamo: uno spazio che abitiamo, che ci riguarda come cittadini. Se si sente che ci appartiene, si avrà maggior spinta ad occuparsene e ad agire responsabilmente nel rispetto di questo spazio condiviso. Questa dovrebbe essere la prospettiva a cui ciascun cittadino digitale dovrebbe tendere, agendo singolarmente o collettivamente: riflettere e partecipare come impegno civico e “approccio alle cose” online come offline, ritenendo il digitale uno spazio dove le relazioni, la conoscenza, la libertà, le identità debbano essere rispettate e orientate in senso positivo, evitando derive distruttive.
  • 48. SCUOLA: COLTIVARE POSSIBILITÀ Occorre quindi che la scuola aiuti ad accompagnare la complessità del cambiamento, piuttosto che marginalizzarne alcuni aspetti come semplici “rischi”. La scuola può infatti aiutare gli studenti, e con essi i genitori, a costruire strategie positive per affrontare una disponibilità di tecnologie, di informazione e comunicazione senza precedenti..
  • 49. BIBLIOGRAFIA  Ranieri M., Manca S. (2013), I social network nell’educazione. Basi teoriche, modelli applicativi e linee guida, Erickson, Trento  Sitografia  Capirele fakenews  La disinformazioneèuna bestia dai millevolti:impariamoa riconoscerla –Valigia Blu  media education  Istoretogruppodi lavoro
  • 50. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Pedagogista Formatore antonettacimmarrusti@gmail.com