1. Proposta per una riformulazione del ruolo dell'educatore
e per la creazione di un sistema di cooperazione
L'educatore come consulente
lunedì 12 gennaio 15
5. La legge dice...
• “L’educatore professionale è l’operatore sociale e
sanitario che, in possesso del diploma universitario
abilitante, attua specifici progetti educativi e
riabilitativi, nell’ambito di un progetto terapeutico
elaborato da un’équipe multidisciplinare, volti a
uno sviluppo equilibrato della personalità con
obiettivi educativi/relazionali in un contesto di
partecipazione e recupero alla vita quotidiana;
cura il positivo inserimento o reinserimento psico-
sociale dei soggetti in difficoltà”.
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6. Il modello attualmente in atto
ALUNNO
PROBLEMATICO
ALUNNO ALUNNO
ALUNNO ALUNNO ALUNNO
INSEGNANTE
EDUCATORE
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7. Il modello implicito: placcaggio
SONO UN ALUNNO
PROBLEMATICO E VOGLIO
COMMETTERE UN ATTO
DEVIANTE
SONO UN EDUCATORE E TI
IMPEDISCO DI COMPIERE IL TUO
ATTO E DI CREARE DISORDINE
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8. LA SCUOLA HA BISOGNO DI
AIUTO PER CONTENERMI, PERCHÉ
SONO TROPPO FORTE
Funziona?
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11. Come evitare la dipendenza?
attraverso la diffusione di competenze
pedagogiche dall'educatore agli/alle insegnanti
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12. Didassi e didattica
• In un approccio riflessivo un atto didassico non può
essere abbandonato a se stesso come se si riferisse a
qualcosa che è già passato e che non può dire nulla al
presente o al futuro. L’atto compiuto è solo una parte
del processo formativo, l’altra parte riguarda ciò che si
costruisce in termini di consapevolezza, non solo
quindi per gli aspetti strettamente cognitivi, su ciò che
è effettivamente accaduto.
• L’accaduto è il patrimonio da scoprire e il potenziale
da sviluppare; è, in qualche modo, la fonte generativa
della conoscenza e dell’apprendimento.
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13. Il consulente pedagogico
• Si pone al servizio del minore a disagio per
permettergli di esprimere le fonti del suo
malessere
• Media tra le esigenze del minore e i docenti
• Mette a disposizione dei docenti le proprie
competenze in modo da potenziare l'efficacia
della comunicazione agli studenti
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16. Ad esempio
PROFESSORE, PUÒ
DIRCI I VOTI FINALI IN
PAGELLA COME HANNO
FATTO TUTTI GLI ALTRI
PROFESSORI?
NO, PERCHÉ IO
NON SONO COME GLI
ALTRI PROFESSORI.
PRENDETE IL LIBRO E
LAVORIAMO
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17. Risultato...
DAL MOMENTO CHE
NON SONO RISPETTATO
NON RISPETTO NEMMENO
IO A MIA VOLTA
SE UN PROF PUÒ ESSERE
DIVERSO DAGLI ALTRI PROF ALLORA UN
ALUNNO PUÒ COMPORTARSI IN MODO
DIVERSO DAGLI ALTRI ALUNNI
NON SONO CAPITE
LE MIE ESIGENZE, PER CUI
NON SONO PIÙ
DISPONIBILE
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18. Dopo la consulenza
PROFESSORE, PUÒ
DIRCI I VOTI FINALI IN
PAGELLA COME HANNO
FATTO TUTTI GLI ALTRI
PROFESSORI?
PREFERISCO NON
COMUNICARLI
PERCHÉ CI SONO
DELLE INSUFFICIENZE
E NON VOGLIO
METTERE NESSUNO
IN IMBARAZZO
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19. Risultato
ANCHE SE NON
SONO STATO
ASSECONDATO SONO
STATO COMPRESO
LA MOTIVAZIONE
DATA HA SENSO, NON
MI OPPONGO
IO MI
OPPORRÒ LO
STESSO, MA
RIMARRÒ UN
CASO ISOLATO
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20. Nella complessità di una classe...
• ...sono spesso le piccole sfumature a fare la
differenza tra un successo e un insuccesso
• il consulente pedagogico ha la funzione di
lavorare su queste sfumature per permettere
un cambiamento graduale, lento ma
duraturo
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21. Come?
• Condividendo i momenti della decisione
("Cosa ne pensa l'educatore di questa
decisione presa dal consiglio di classe?")
• Creando momenti di confronto e colloqui a
due con insegnanti ("Oggi ho avuto difficoltà
a gestire questa situazione") e con l'alunno
problematico ("Ho visto che ti sei comportato
così")
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