SlideShare a Scribd company logo
1 of 30
Download to read offline
Hierarchical
Interactive Training
       (HIT)




      Descrizione




                       Pagina 1 di 30
Obiettivi del documento
Questo documento descrive il metodo Hierarchical Interactive Training (HIT), di cui Noema è
autrice (copyleft Creative Commons 2012).

I temi trattati nelle rispettive sezioni sono:

    A. I limiti della formazione in aula, esperienziale, outdoor
             Il problema principale della formazione
             Altri limiti
   B. Cosa vogliamo cambiare con HIT
          Obiettivi
          Perché questo nome
          Vantaggi
   C. Descrizione del processo
          Fasi
          Descrizione delle fasi
   D. Perché la licenza Creative Commons
           Bibliografia




                                                                              Pagina 2 di 30
I limiti della
 formazione in aula,
esperienziale, outdoor




                  Pagina 3 di 30
Il problema principale della formazione d’aula, esperienziale o outdoor è che è costruita per
ottenere la COMPRENSIONE dei problemi e delle dinamiche sul lavoro da parte dei partecipanti.

La conseguenza è che i partecipanti sperimentano un senso di incompletezza: vengono
“destabilizzati” nelle conoscenze consolidate e gli vengono proposti comportamenti alternativi, ma
senza che vengano messi in grado di agire i nuovi comportamenti.




                                                                                    Pagina 4 di 30
Le attività metaforiche (giochi d’aula, outdoor training, soft outdoor, metafore varie)
vengono usate per destrutturare abitudini e convinzioni: mettono in evidenza dinamiche
che interferiscono con le attività di lavoro (es. il dilemma del prigioniero mette in luce le
dinamiche di sopraffazione istintive che interferiscono con la cooperazione). Al gioco segue
l’analisi del docente (debriefing) che serve a spiegare le dinamiche.
Manca una fase in cui il partecipante impara a gestire i meccanismi interferenti. Manca una
fase in cui il partecipante può toccare con mano come la dinamica interferisce con i
processi di lavoro che lo riguardano. Manca una fase in cui il partecipante applica al proprio
contesto di lavoro e al ruolo esercitato la nuova consapevolezza.
Usando una metafora: è come se un allenatore misurasse in quanti secondi percorri i 50m,
semplicemente rimandandoti il messaggio sott’inteso che potresti fare di più… ma senza
farti allenare per incrementare le tue capacità.




                                                                               Pagina 5 di 30
Ecco un elenco di altre situazioni ricorrenti:

      debole corrispondenza tra attività formative e competenze di ruolo;
      le sessioni sono sbilanciate a favore della teoria con troppe slide e troppe informazioni
       (modello del “panino farcito”);
      troppe domande suggestive e pleonastiche da parte del docente;
      alle attività pratiche prende parte un numero ristretto di persone, gli altri prevalentemente
       "sentono" (e non ascoltano);
      i partecipanti ricordano prevalentemente le attività che hanno fatto personalmente e non
       le cose spiegate dal docente;
      difficile percepire un miglioramento personale (empowerment) al termine della sessione;
      difficile percepirsi parte di un progetto di sviluppo delle competenze.




                                                                                      Pagina 6 di 30
Cosa vogliamo
cambiare con HIT




                   Pagina 7 di 30
Il cambiamento più importante che vogliamo ottenere è trasferire una reale PADRONANZA di
conoscenze, tecniche e atteggiamenti efficaci rispetto al ruolo ricoperto.


La COMPRENSIONE è un passo necessario per accedere alla PADRONANZA la quale, però,
necessità di ulteriori step di attività per essere sviluppata.




                                                                             Pagina 8 di 30
Altri obiettivi:

           mettere a punto attività finalizzate a potenziare specifiche competenze di ruolo
            individuate in fase di progettazione assieme al committente;
           proporre apprendimenti contestualizzati all’attività di lavoro;
           semplificare le attività formative per rendere più efficace la partecipazione;
           sbilanciare le attività a favore della pratica (nella misura dell’80% di attività pratiche).




                                                                                           Pagina 9 di 30
HIT è l’acronimo di Hierarchical Interactive Training:
      Hierarchical: è composto da una sequenza strutturata di fasi da rispettare per garantire il
       trasferimento della padronanza;
      Interactive: si basa sull’80% di attività pratiche e interattive fra docente e partecipanti e tra
       i partecipanti stessi;
      Training: la sessione è strutturata come un allenamento teso a sperimentare e apprendere i
       comportamenti efficaci in un ambiente protetto (metafora della palestra).

L’acronimo descrive l’approccio totalmente orientato a intervenire precisamente su alcuni fatti:
     le competenze;
     i processi di lavoro;
     i processi organizzativi.
Tutti e tre i fattori ruotano attorno al concetto di ruolo organizzativo.




                                                                                         Pagina 10 di 30
   Garantisce un apprendimento visibile al partecipante e al cliente;
   abolisce la disparità docente-allievo basata sulla competenza perché il possesso delle
    conoscenze e delle tecniche al termine della sessione è comune;
   garantisce l’aderenza alla realtà lavorativa perché le attività da fare nella sessione vengono
    elaborate previo affiancamento al ruolo;
   semplifica la partecipazione (meno teoria, più pratica): l’attività stimola la partecipazione e
    la rende meno pesante della sola attività cognitiva;
   semplifica le dispense: pochi passi, poche informazioni, ma chiare e semplici da
    recuperare;
   garantisce la trasferibilità: l’obiettivo è la padronanza oltre la semplice comprensione;
   garantisce un report strutturato quali-quantitativo con indicatori di apprendimento;
   rende collegabili le sessioni: un ruolo è composto da una serie di competenze, ciascuna a
    un livello predefinito; si può decidere su quali competenze intervenire, su quale livello
    orientarsi in questa sessione; si può decidere in ulteriori interventi formativi di riprendere il
    discorso dal livello precedente o di innestare nuove competenze tenendo conto del quadro
    modificato precedentemente;
   il partecipante elabora un piano di azione finale sulla base delle attività fatte e del livello
    raggiunto, poiché durante la sessione ha potuto monitorare da sé il livello delle proprie
    competenze;
   il docente è focalizzato su quanto accade nelle attività, piuttosto che sui materiali
    preparati a monte.




                                                                                      Pagina 11 di 30
Il processo




              Pagina 12 di 30
I 10 step dello HIT:

    1.  Colloquio di analisi delle esigenze con il committente
    2.  Intervista ai partecipanti
    3.  Individuazione “Key Skills” e condivisione degli obiettivi con il committente
    4.  Chiusura dell’accordo di incarico e dei dettagli organizzativi
    5.  Affiancamento on the job al ruolo target
    6.  Progettazione delle esercitazioni metaforiche e contestualizzate
    7.  Elaborazione delle dispense
    8.  Erogazione
    9.  Elaborazione del report per il committente sul gruppo di apprendimento (report non
        individualizzato)
    10. Post intervento: eventuale affiancamento on the job, coaching (anche online), o sessione di
        follow-up




                                                                                     Pagina 13 di 30
Nel colloquio con il committente si vuole individuare:
     il processo organizzativo sul quale intervenire e le motivazioni (qualitative e quantitative);
     le caratteristiche del ruolo da consolidare/sviluppare;
     le caratteristiche del gruppo di apprendimento;
     la cultura organizzativa;
     la cornice logistica-organizzativa dell’intervento.




                                                                                      Pagina 14 di 30
I partecipanti ricoprono da subito un ruolo attivo: vengono coinvolti nella personalizzazione
dell’intervento. Da subito si vuole far percepire il coinvolgimento in un progetto di sviluppo che li
vede parte attiva e propositiva.

L’intervista ha più obiettivi: indagare le skill da sviluppare, indagare la presenza di situazioni
lavorative osservabili da cui trarre ispirazione per le attività d’aula, verificare la presenza di ulteriori
motivazioni organizzative oltre quelle descritte dal committente, adattare l’intervento alle reali
esigenze dei partecipanti e del committente.




                                                                                            Pagina 15 di 30
Sulla base del database dei profili di ruolo estrapolati dal database “Data Competence” di Nòema
(Copyright 2009) e di quanto elaborato nelle fasi precedenti, si elabora il profilo o i profili di ruolo
target:
      si scelgono le competenze chiave da sviluppare (eventualmente comuni ai profili di ruolo
       elaborati);
      si definisce il livello di partenza posseduto dalla media dei partecipanti e quello da
       raggiungere con le attività d’aula;
      si condivide il profilo elaborato con la committenza;
      si condivide il profilo elaborato con i partecipanti.




                                                                                        Pagina 16 di 30
Esempio: si vuole fare un intervento formativo sulla popolazione degli operatori call center.
Il profilo di ruolo è costituito da N competenze che comprendono sia il lato organizzativo (es.
“saper individuare i referenti corretti per le operazioni organizzative interne”), sia il lato
comportamentale-trasversale (es. “orientamento al cliente”), sia il lato operativo (es. “saper gestire
le obiezioni del cliente”).
Ciascuna competenza ha un peso diverso nella performance dell’operatore (banalmente
l’orientamento al cliente per il servizio è più importante dell’individuazione corretta dei ruoli
organizzativi; saper gestire le obiezioni viene dopo il possesso di un orientamento al cliente
sufficiente, senza il quale è inutile parlare di tecniche di gestione delle obiezioni).
Ciascuna competenza ha un livello di performance. Il nostro modello segue la scala a 5 livelli:
1. skill non posseduta;
2. skill agita adempitivamente alle disposizioni o casualmente;
3. skill intuitivamente agita;
4. skill posseduta consapevolmente;
5. skill condivisa con i membri del gruppo o sviluppata autonomamente;
Il modello prevede la possibilità di intervenire su una skill sviluppandola per massimo 2 livelli
superiori a partire da quello posseduto (es. dal 2 al 4, ma non al 5). Le necessità di intervento si
posizionano su skill possedute fino a livello 3.
Tornando all’esempio, assieme al committente si decide di intervenire su quattro key skill:
orientamento al cliente, assertività, ascolto attivo, gestione delle obiezioni.
Le sessioni formative riguarderanno esclusivamente queste skill.




                                                                                       Pagina 17 di 30
Esempio: assertività.

Descrizione della competenza: capacità di comunicare evitando sia attraverso il linguaggio verbale,
sia quello non verbale, di esprimere giudizi di valore o messaggi remissivi o aggressivi nei confronti
dell’interlocutore.

Livelli:
    1. l’operatore non possiede la competenza e non è interessato a essa;
    2. l’operatore cerca di seguire le disposizioni aziendali dando luogo al comportamento efficace
         solo casualmente:
    3. l’operatore agisce intuitivamente la competenza dando luogo a situazioni alternativamente
         efficaci;
    4. l’operatore comprende l’efficacia del comportamento e agisce consapevolmente la
         competenza dando luogo a situazioni continuative gestite efficacemente;
    5. l’operatore agisce consapevolmente il comportamento e cerca di condividerlo a livello di
         gruppo facendo osservare agli altri membri le situazioni non efficaci dovute alla sua
         omissione .

I livelli di partenza del gruppo sono il 2 e il 3. Si vuole portarli al livello 4.




                                                                                       Pagina 18 di 30
Sulla base del progetto elaborato il committente esprime le proprie obiezioni, fino al
raggiungimento di un accordo tra Nòema e l’organizzazione committente.
Una volta stretto l’accordo si definiscono i dettagli organizzativi dell’intervento (partecipanti, date,
location, ecc.).




                                                                                        Pagina 19 di 30
Per consentire la massima aderenza tra attività d’aula e processi di lavoro reale è necessaria una
giornata di affiancamento on the job con il ruolo target.
Questo consente di assistere a reali situazioni di lavoro da cui trarre ispirazione per i role playing
d’aula. L’applicazione di conoscenze e tecniche al processo di lavoro reale è fondamentale per i
partecipanti per sperimentare i concetti e verificarne la reale applicabilità.
L’applicabilità apre le porte alla motivazione a esercitarsi per acquisire padronanza.
Questo passaggio è fondamentale per garantire l’aderenza delle attività.




                                                                                         Pagina 20 di 30
HIT prevede l’applicazione di 3 tipi di attività, in sequenza:
   1. Destruens metaforica/analogica;
   2. Costruens metaforica/analogica;
   3. Destruens contestualizzata;
   4. Costruens contestualizzata.
Le parti destruens servono a evidenziare l’interferenza di una dinamica con il processo efficace (es.
la competitività con il cliente nella vendita).
Le parti costruens servono a trasferire padronanza sul processo di lavoro (come gestire gli aspetti
di competitività durante la vendita reale).
Le attività metaforiche o analogiche sono quelle che presentano elementi di analogia con la
situazione reale, ma non elementi sostanziali (es. la Levitation Stick riproduce le dinamiche di un
gruppo alle prese con un obiettivo).
Le attività contestualizzate sono quelle che riproducono le situazioni di lavoro reale (il gruppo
simula una riunione di lavoro).




                                                                                       Pagina 21 di 30
Per ciascun quadrante occorre decidere quali attività fare partendo dalle caratteristiche della
competenza da sviluppare. Occorre determinare in partenza quali sono le corrispondenze puntuali
tra attività e caratteristiche del ruolo.
Le attività metaforiche fanno parte del repertorio dei formatori (giochi d’aula, outdoor, soft
outdoor).
Le attività contestualizzate vanno progettate di volta in volta sulla base della conoscenza del
contesto che emerge dai colloqui e dall’affiancamento.




                                                                                 Pagina 22 di 30
Esempio: attività progettate per l’assertività.


1. Destruens analogica/metaforica: estratto video in cui si vede un commesso che reagisce assertivamente
rispetto alle domande bizzarre dei clienti; il video si interrompe di volta in volta sulle domande bizzarre del
cliente; ai partecipanti si chiede di rispondere aggressivamente alle domande (ciascun partecipante dà la
sua risposta); si confrontano le risposte dei partecipanti con le risposte assertive del commesso.

2. Segue debriefing e breve lecture del docente sull’assertività (max 15 minuti).
3. Costruens analogica/metaforica: la stessa attività viene fatta con un audio in cui a rispondere è il
receptionist di un hotel che usa un atteggiamento assertivo con il cliente: stavolta le risposte dei
partecipanti devono cercare di essere assertive.
Costruens analogica/metaforica: rielaborare assertivamente il discorso di Marcantonio nell’orazione
funebre a Cesare (quattro domande in cui scegliere l’opzione assertiva); serve a chiarire ulteriormente il
concetto.
4. Destruens contestualizzata: si analizzano in sottogruppo da 3 partecipanti un paio di casi aziendali di
telefonate vere terminate con un’escalation conflittuale (es. un cliente chiama, non si capisce cosa dice,
pretende alcune cose, l’operatore deve gestire la chiamata riportandolo sul sentiero del processo di
risposta); segue debriefing del docente.
Costruens contestualizzata: 3 role playing in cui a coppie si simulano situazioni reali in cui occorre agire il
comportamento (es. un cliente irritato chiama per reclamare la mancata consegna della merce trattata dal
call center); nella progettazione occorre elaborare le istruzioni per gli attori del role playing.
Per ogni attività segue il debriefing dell docente.




                                                                                              Pagina 23 di 30
Sulla base delle skill individuate e dei processi presi in considerazione, si elaborano le dispense da
dare ai discenti.
Le dispense vengono consegnate al termine della sequenza che ha visto allenare la competenza e
riassumono i capisaldi del processo (vengono distribuite man mano, durante la sessione).
Devono essere schematiche, riassuntive, semplici, immediate, comprensibili.
Contengono eventuali rimandi bibliografici, linkografici, ecc., per consentire approfondimenti.




                                                                                       Pagina 24 di 30
L’erogazione in aula prevede l’80% di attività pratiche a fronte di un 20% teoriche.
Lo stile di conduzione è cooperativo, mai competitivo tra docente e partecipanti.
Prevede il momento classico di warm up, in cui il docente introduce la sessione, si presenta, c’è una
reciproca presentazione dei partecipanti, c’è un’analisi delle aspettative dei partecipanti, c’è il
cosiddetto “patto d’aula”.
L’impostazione della sessione è quella della “palestra formativa”, in cui si sperimenta, ci si esercita,
si fa.
Le attività seguono la sequenza (hierarchical):
1. DESTRUENS METAFORICA
2. COSTRUENS METAFORICA
3. DESTRUENS CONTESTUALIZZATA
4. COSTRUENS CONTESTUALIZZATA
Al termine delle attività che riguardano una competenza il partecipante elabora un piano di
azione, ossia una scheda personale in cui autodiagnostica il proprio livello in quella competenza e i
passi successivi per il suo sviluppo (al pari dei piani di allenamento nel fitness).




                                                                                        Pagina 25 di 30
Il report vuole dare visibilità del processo al committente.
Riguarda il gruppo dei partecipanti e l’andamento delle attività, non il singolo partecipante (che
rimane anonimo).
Vengono evidenziati i risultati raggiunti nella fase di erogazione, le problematiche emerse, le linee
di sviluppo.




                                                                                      Pagina 26 di 30
E’ possibile reali il follow up con i partecipanti per supportarli nella realizzazione dei piani di
intervento elaborati durante l’aula.
In base all’importanza del ruolo si può scegliere se realizzare o meno il follow up, se realizzare una
o più sessioni di coaching.
Eventuali sessioni di coaching possono essere svolte anche a distanza usando i programmi di video
comunicazione (solo in determinate circostanze).




                                                                                           Pagina 27 di 30
Perché la licenza
Creative Commons




                 Pagina 28 di 30
Nòema ha identificato il modello sulla base di know-kow consolidato e diffuso nel mondo della
formazione: le ricerche di psicologia generale sulla memoria e la percezione, le basi teoriche di
Bruscaglioni, il ciclo di Kolb, gli studi del prof. Trinchero, gli studi sulle competenze di Guy Le
Boterf, gli studi sull’analisi della domanda di Carli, gli studi sulle culture organizzative di Avallone,
la letteratura sui giochi d’aula.

A questo bagaglio si aggiunge l’esperienza acquisita in anni di esercizio sul campo.

Il plusvalore è nella strutturazione degli obiettivi e del processo che guida verso gli obiettivi.

Per questo motivo la licenza del metodo è Creative Commons (2012) con queste specifiche:
      citazione della fonte;
      riproduzione non a fini commerciali (Nòema ne fa un plusvalore competitivo);
      condividere i miglioramenti con lo stesso sistema.




                          Hierarchical Interactive Training by Fabrizio Quintili is licensed under a
           Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.
                     Permissions beyond the scope of this license may be available at www.noemahr.it.




                                                                                                        Pagina 29 di 30
Pagina 30 di 30

More Related Content

What's hot

Svilippo professionale e auto-regolazione dei docenti nel settore del Learnin...
Svilippo professionale e auto-regolazione dei docenti nel settore del Learnin...Svilippo professionale e auto-regolazione dei docenti nel settore del Learnin...
Svilippo professionale e auto-regolazione dei docenti nel settore del Learnin...Collaborative Knowledge Building Group
 
Corso assistenti di tirocinio
Corso assistenti di tirocinioCorso assistenti di tirocinio
Corso assistenti di tirocinioDavide Basso
 
Strategie di apprendimento collaborativo by Ippolita Gallo
Strategie di apprendimento collaborativo by Ippolita GalloStrategie di apprendimento collaborativo by Ippolita Gallo
Strategie di apprendimento collaborativo by Ippolita GalloIppolita Gallo Ippolita
 
Guidaambientecooperativo
GuidaambientecooperativoGuidaambientecooperativo
GuidaambientecooperativoSilvio Grosso
 
Antichi quarto neoassunti
Antichi quarto neoassuntiAntichi quarto neoassunti
Antichi quarto neoassuntiLaura Antichi
 
Il pw nei PCTO (Vergani)
Il pw nei PCTO (Vergani)Il pw nei PCTO (Vergani)
Il pw nei PCTO (Vergani)facc8
 
Bonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzione
Bonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzioneBonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzione
Bonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzionegueste8fd95
 
Brochure GAP 09
Brochure GAP 09Brochure GAP 09
Brochure GAP 09jada77
 
ipotesi modello orientamento
ipotesi modello orientamentoipotesi modello orientamento
ipotesi modello orientamentoLuca Tardiolo
 

What's hot (11)

Svilippo professionale e auto-regolazione dei docenti nel settore del Learnin...
Svilippo professionale e auto-regolazione dei docenti nel settore del Learnin...Svilippo professionale e auto-regolazione dei docenti nel settore del Learnin...
Svilippo professionale e auto-regolazione dei docenti nel settore del Learnin...
 
Corso assistenti di tirocinio
Corso assistenti di tirocinioCorso assistenti di tirocinio
Corso assistenti di tirocinio
 
Strategie di apprendimento collaborativo by Ippolita Gallo
Strategie di apprendimento collaborativo by Ippolita GalloStrategie di apprendimento collaborativo by Ippolita Gallo
Strategie di apprendimento collaborativo by Ippolita Gallo
 
Guidaambientecooperativo
GuidaambientecooperativoGuidaambientecooperativo
Guidaambientecooperativo
 
Antichi quarto neoassunti
Antichi quarto neoassuntiAntichi quarto neoassunti
Antichi quarto neoassunti
 
Il pw nei PCTO (Vergani)
Il pw nei PCTO (Vergani)Il pw nei PCTO (Vergani)
Il pw nei PCTO (Vergani)
 
Bonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzione
Bonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzioneBonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzione
Bonometti_Pratiche di formazione indice e intorduzione
 
Gruppi di lavoro
Gruppi di lavoroGruppi di lavoro
Gruppi di lavoro
 
Brochure GAP 09
Brochure GAP 09Brochure GAP 09
Brochure GAP 09
 
ipotesi modello orientamento
ipotesi modello orientamentoipotesi modello orientamento
ipotesi modello orientamento
 
Castoldi
CastoldiCastoldi
Castoldi
 

Similar to Hierarchical Interactive Training (HIT)

Mida SpA - Project System Learning 2009
Mida SpA - Project System Learning 2009Mida SpA - Project System Learning 2009
Mida SpA - Project System Learning 2009Mida
 
Relazione Almonti Social Media Experience
Relazione Almonti Social Media ExperienceRelazione Almonti Social Media Experience
Relazione Almonti Social Media ExperienceAlessandro Almonti
 
Blended Learning in un contesto universitario: la percezione dell’efficacia d...
Blended Learning in un contesto universitario: la percezione dell’efficacia d...Blended Learning in un contesto universitario: la percezione dell’efficacia d...
Blended Learning in un contesto universitario: la percezione dell’efficacia d...Collaborative Knowledge Building Group
 
Webquest: introduzione allo strumento
Webquest: introduzione allo strumentoWebquest: introduzione allo strumento
Webquest: introduzione allo strumentoMattia Davì
 
Premio forum pa sanita 2019 template word 2
Premio forum pa sanita 2019 template word 2Premio forum pa sanita 2019 template word 2
Premio forum pa sanita 2019 template word 2MICHELEPRESUTTI1
 
Formazione formatori sicurezza presentazione
Formazione formatori sicurezza presentazioneFormazione formatori sicurezza presentazione
Formazione formatori sicurezza presentazioneCarlo Bisio (1000 +)
 
Fare formazione nelle organizzazioni sindacali
Fare formazione nelle organizzazioni sindacaliFare formazione nelle organizzazioni sindacali
Fare formazione nelle organizzazioni sindacaliChiara Bottini
 
ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UN...
ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UN...ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UN...
ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UN...CKBGShare
 
Kairos Solutions per i call center
Kairos Solutions per i call centerKairos Solutions per i call center
Kairos Solutions per i call centerSimone Piperno
 
Project Management Delle Attività Formative
Project Management Delle Attività FormativeProject Management Delle Attività Formative
Project Management Delle Attività FormativeValentina Zanolla
 
Il Processo Produttivo dei Learning Object
Il Processo Produttivo dei Learning ObjectIl Processo Produttivo dei Learning Object
Il Processo Produttivo dei Learning ObjectStefano Epifani
 
Dall'aula alla classe virtuale al web
Dall'aula alla classe virtuale al webDall'aula alla classe virtuale al web
Dall'aula alla classe virtuale al webGiuseppe Campanella
 

Similar to Hierarchical Interactive Training (HIT) (20)

ETAss presentazione del dispositivo conciliazione 16/9
ETAss presentazione del dispositivo conciliazione 16/9ETAss presentazione del dispositivo conciliazione 16/9
ETAss presentazione del dispositivo conciliazione 16/9
 
Presentazioni e materiale didattico del seminario scenari della formazione co...
Presentazioni e materiale didattico del seminario scenari della formazione co...Presentazioni e materiale didattico del seminario scenari della formazione co...
Presentazioni e materiale didattico del seminario scenari della formazione co...
 
Mida SpA - Project System Learning 2009
Mida SpA - Project System Learning 2009Mida SpA - Project System Learning 2009
Mida SpA - Project System Learning 2009
 
La formazione extra moenia
La formazione extra moeniaLa formazione extra moenia
La formazione extra moenia
 
Documentare l'attività didattica
Documentare l'attività didatticaDocumentare l'attività didattica
Documentare l'attività didattica
 
Relazione Almonti Social Media Experience
Relazione Almonti Social Media ExperienceRelazione Almonti Social Media Experience
Relazione Almonti Social Media Experience
 
Blended Learning in un contesto universitario: la percezione dell’efficacia d...
Blended Learning in un contesto universitario: la percezione dell’efficacia d...Blended Learning in un contesto universitario: la percezione dell’efficacia d...
Blended Learning in un contesto universitario: la percezione dell’efficacia d...
 
Webquest: introduzione allo strumento
Webquest: introduzione allo strumentoWebquest: introduzione allo strumento
Webquest: introduzione allo strumento
 
Premio forum pa sanita 2019 template word 2
Premio forum pa sanita 2019 template word 2Premio forum pa sanita 2019 template word 2
Premio forum pa sanita 2019 template word 2
 
Formazione formatori sicurezza presentazione
Formazione formatori sicurezza presentazioneFormazione formatori sicurezza presentazione
Formazione formatori sicurezza presentazione
 
Fare formazione nelle organizzazioni sindacali
Fare formazione nelle organizzazioni sindacaliFare formazione nelle organizzazioni sindacali
Fare formazione nelle organizzazioni sindacali
 
Progetti&Proposte Perillo
Progetti&Proposte PerilloProgetti&Proposte Perillo
Progetti&Proposte Perillo
 
ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UN...
ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UN...ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UN...
ConvegnoCKBG2014 - Gabri - INTEGRARE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE ATTRAVERSO UN...
 
Kairos Solutions per i call center
Kairos Solutions per i call centerKairos Solutions per i call center
Kairos Solutions per i call center
 
Project Management Delle Attività Formative
Project Management Delle Attività FormativeProject Management Delle Attività Formative
Project Management Delle Attività Formative
 
Il Processo Produttivo dei Learning Object
Il Processo Produttivo dei Learning ObjectIl Processo Produttivo dei Learning Object
Il Processo Produttivo dei Learning Object
 
Modelli didattici 2
Modelli didattici 2Modelli didattici 2
Modelli didattici 2
 
Dall'aula alla classe virtuale al web
Dall'aula alla classe virtuale al webDall'aula alla classe virtuale al web
Dall'aula alla classe virtuale al web
 
Progetazione FAD (old)
Progetazione FAD (old)Progetazione FAD (old)
Progetazione FAD (old)
 
Comunicazione Bdc Sito
Comunicazione Bdc SitoComunicazione Bdc Sito
Comunicazione Bdc Sito
 

More from Nòema Human Resources

www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...
www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...
www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...Nòema Human Resources
 
Brochure nòema [presentazione con note]
Brochure nòema [presentazione con note]Brochure nòema [presentazione con note]
Brochure nòema [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Executive research [presentazione con note]
Executive research [presentazione con note]Executive research [presentazione con note]
Executive research [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
E recruitment [presentazione con note]
E recruitment [presentazione con note]E recruitment [presentazione con note]
E recruitment [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Data competence [presentazione con note]
Data competence [presentazione con note]Data competence [presentazione con note]
Data competence [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Temporary managementi [presentazione con note]
Temporary managementi [presentazione con note]Temporary managementi [presentazione con note]
Temporary managementi [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Sistemi di gestione qualità [present con note]
Sistemi di gestione qualità [present con note]Sistemi di gestione qualità [present con note]
Sistemi di gestione qualità [present con note]Nòema Human Resources
 
Business process redesign [presentazione con note]
Business process redesign [presentazione con note]Business process redesign [presentazione con note]
Business process redesign [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Dimensionamento delle strutture organizzative [presentazione con note]
Dimensionamento delle strutture organizzative [presentazione con note]Dimensionamento delle strutture organizzative [presentazione con note]
Dimensionamento delle strutture organizzative [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Contratti di lavoro [presentazione con note]
Contratti di lavoro [presentazione con note]Contratti di lavoro [presentazione con note]
Contratti di lavoro [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Pesatura posizioni organizzative [pres con note]
Pesatura posizioni organizzative [pres con note]Pesatura posizioni organizzative [pres con note]
Pesatura posizioni organizzative [pres con note]Nòema Human Resources
 
Valutazione del potenziale [presentazione con note]
Valutazione del potenziale [presentazione con note]Valutazione del potenziale [presentazione con note]
Valutazione del potenziale [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Indagine di clima [presentazione con note]
Indagine di clima [presentazione con note]Indagine di clima [presentazione con note]
Indagine di clima [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Outdoor training [presentazione con note]
Outdoor training  [presentazione con note]Outdoor training  [presentazione con note]
Outdoor training [presentazione con note]Nòema Human Resources
 
Indoor training [presentazione con note]
Indoor training [presentazione con note]Indoor training [presentazione con note]
Indoor training [presentazione con note]Nòema Human Resources
 

More from Nòema Human Resources (18)

Schema Accordo Stato-Regioni
Schema Accordo Stato-RegioniSchema Accordo Stato-Regioni
Schema Accordo Stato-Regioni
 
www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...
www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...
www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...
 
Il mito del knowledge management
Il mito del knowledge managementIl mito del knowledge management
Il mito del knowledge management
 
Brochure nòema [presentazione con note]
Brochure nòema [presentazione con note]Brochure nòema [presentazione con note]
Brochure nòema [presentazione con note]
 
Executive research [presentazione con note]
Executive research [presentazione con note]Executive research [presentazione con note]
Executive research [presentazione con note]
 
E recruitment [presentazione con note]
E recruitment [presentazione con note]E recruitment [presentazione con note]
E recruitment [presentazione con note]
 
Assessment [presentazione con note]
Assessment [presentazione con note]Assessment [presentazione con note]
Assessment [presentazione con note]
 
Data competence [presentazione con note]
Data competence [presentazione con note]Data competence [presentazione con note]
Data competence [presentazione con note]
 
Temporary managementi [presentazione con note]
Temporary managementi [presentazione con note]Temporary managementi [presentazione con note]
Temporary managementi [presentazione con note]
 
Sistemi di gestione qualità [present con note]
Sistemi di gestione qualità [present con note]Sistemi di gestione qualità [present con note]
Sistemi di gestione qualità [present con note]
 
Business process redesign [presentazione con note]
Business process redesign [presentazione con note]Business process redesign [presentazione con note]
Business process redesign [presentazione con note]
 
Dimensionamento delle strutture organizzative [presentazione con note]
Dimensionamento delle strutture organizzative [presentazione con note]Dimensionamento delle strutture organizzative [presentazione con note]
Dimensionamento delle strutture organizzative [presentazione con note]
 
Contratti di lavoro [presentazione con note]
Contratti di lavoro [presentazione con note]Contratti di lavoro [presentazione con note]
Contratti di lavoro [presentazione con note]
 
Pesatura posizioni organizzative [pres con note]
Pesatura posizioni organizzative [pres con note]Pesatura posizioni organizzative [pres con note]
Pesatura posizioni organizzative [pres con note]
 
Valutazione del potenziale [presentazione con note]
Valutazione del potenziale [presentazione con note]Valutazione del potenziale [presentazione con note]
Valutazione del potenziale [presentazione con note]
 
Indagine di clima [presentazione con note]
Indagine di clima [presentazione con note]Indagine di clima [presentazione con note]
Indagine di clima [presentazione con note]
 
Outdoor training [presentazione con note]
Outdoor training  [presentazione con note]Outdoor training  [presentazione con note]
Outdoor training [presentazione con note]
 
Indoor training [presentazione con note]
Indoor training [presentazione con note]Indoor training [presentazione con note]
Indoor training [presentazione con note]
 

Hierarchical Interactive Training (HIT)

  • 1. Hierarchical Interactive Training (HIT) Descrizione Pagina 1 di 30
  • 2. Obiettivi del documento Questo documento descrive il metodo Hierarchical Interactive Training (HIT), di cui Noema è autrice (copyleft Creative Commons 2012). I temi trattati nelle rispettive sezioni sono: A. I limiti della formazione in aula, esperienziale, outdoor  Il problema principale della formazione  Altri limiti B. Cosa vogliamo cambiare con HIT  Obiettivi  Perché questo nome  Vantaggi C. Descrizione del processo  Fasi  Descrizione delle fasi D. Perché la licenza Creative Commons  Bibliografia Pagina 2 di 30
  • 3. I limiti della formazione in aula, esperienziale, outdoor Pagina 3 di 30
  • 4. Il problema principale della formazione d’aula, esperienziale o outdoor è che è costruita per ottenere la COMPRENSIONE dei problemi e delle dinamiche sul lavoro da parte dei partecipanti. La conseguenza è che i partecipanti sperimentano un senso di incompletezza: vengono “destabilizzati” nelle conoscenze consolidate e gli vengono proposti comportamenti alternativi, ma senza che vengano messi in grado di agire i nuovi comportamenti. Pagina 4 di 30
  • 5. Le attività metaforiche (giochi d’aula, outdoor training, soft outdoor, metafore varie) vengono usate per destrutturare abitudini e convinzioni: mettono in evidenza dinamiche che interferiscono con le attività di lavoro (es. il dilemma del prigioniero mette in luce le dinamiche di sopraffazione istintive che interferiscono con la cooperazione). Al gioco segue l’analisi del docente (debriefing) che serve a spiegare le dinamiche. Manca una fase in cui il partecipante impara a gestire i meccanismi interferenti. Manca una fase in cui il partecipante può toccare con mano come la dinamica interferisce con i processi di lavoro che lo riguardano. Manca una fase in cui il partecipante applica al proprio contesto di lavoro e al ruolo esercitato la nuova consapevolezza. Usando una metafora: è come se un allenatore misurasse in quanti secondi percorri i 50m, semplicemente rimandandoti il messaggio sott’inteso che potresti fare di più… ma senza farti allenare per incrementare le tue capacità. Pagina 5 di 30
  • 6. Ecco un elenco di altre situazioni ricorrenti:  debole corrispondenza tra attività formative e competenze di ruolo;  le sessioni sono sbilanciate a favore della teoria con troppe slide e troppe informazioni (modello del “panino farcito”);  troppe domande suggestive e pleonastiche da parte del docente;  alle attività pratiche prende parte un numero ristretto di persone, gli altri prevalentemente "sentono" (e non ascoltano);  i partecipanti ricordano prevalentemente le attività che hanno fatto personalmente e non le cose spiegate dal docente;  difficile percepire un miglioramento personale (empowerment) al termine della sessione;  difficile percepirsi parte di un progetto di sviluppo delle competenze. Pagina 6 di 30
  • 7. Cosa vogliamo cambiare con HIT Pagina 7 di 30
  • 8. Il cambiamento più importante che vogliamo ottenere è trasferire una reale PADRONANZA di conoscenze, tecniche e atteggiamenti efficaci rispetto al ruolo ricoperto. La COMPRENSIONE è un passo necessario per accedere alla PADRONANZA la quale, però, necessità di ulteriori step di attività per essere sviluppata. Pagina 8 di 30
  • 9. Altri obiettivi:  mettere a punto attività finalizzate a potenziare specifiche competenze di ruolo individuate in fase di progettazione assieme al committente;  proporre apprendimenti contestualizzati all’attività di lavoro;  semplificare le attività formative per rendere più efficace la partecipazione;  sbilanciare le attività a favore della pratica (nella misura dell’80% di attività pratiche). Pagina 9 di 30
  • 10. HIT è l’acronimo di Hierarchical Interactive Training:  Hierarchical: è composto da una sequenza strutturata di fasi da rispettare per garantire il trasferimento della padronanza;  Interactive: si basa sull’80% di attività pratiche e interattive fra docente e partecipanti e tra i partecipanti stessi;  Training: la sessione è strutturata come un allenamento teso a sperimentare e apprendere i comportamenti efficaci in un ambiente protetto (metafora della palestra). L’acronimo descrive l’approccio totalmente orientato a intervenire precisamente su alcuni fatti:  le competenze;  i processi di lavoro;  i processi organizzativi. Tutti e tre i fattori ruotano attorno al concetto di ruolo organizzativo. Pagina 10 di 30
  • 11. Garantisce un apprendimento visibile al partecipante e al cliente;  abolisce la disparità docente-allievo basata sulla competenza perché il possesso delle conoscenze e delle tecniche al termine della sessione è comune;  garantisce l’aderenza alla realtà lavorativa perché le attività da fare nella sessione vengono elaborate previo affiancamento al ruolo;  semplifica la partecipazione (meno teoria, più pratica): l’attività stimola la partecipazione e la rende meno pesante della sola attività cognitiva;  semplifica le dispense: pochi passi, poche informazioni, ma chiare e semplici da recuperare;  garantisce la trasferibilità: l’obiettivo è la padronanza oltre la semplice comprensione;  garantisce un report strutturato quali-quantitativo con indicatori di apprendimento;  rende collegabili le sessioni: un ruolo è composto da una serie di competenze, ciascuna a un livello predefinito; si può decidere su quali competenze intervenire, su quale livello orientarsi in questa sessione; si può decidere in ulteriori interventi formativi di riprendere il discorso dal livello precedente o di innestare nuove competenze tenendo conto del quadro modificato precedentemente;  il partecipante elabora un piano di azione finale sulla base delle attività fatte e del livello raggiunto, poiché durante la sessione ha potuto monitorare da sé il livello delle proprie competenze;  il docente è focalizzato su quanto accade nelle attività, piuttosto che sui materiali preparati a monte. Pagina 11 di 30
  • 12. Il processo Pagina 12 di 30
  • 13. I 10 step dello HIT: 1. Colloquio di analisi delle esigenze con il committente 2. Intervista ai partecipanti 3. Individuazione “Key Skills” e condivisione degli obiettivi con il committente 4. Chiusura dell’accordo di incarico e dei dettagli organizzativi 5. Affiancamento on the job al ruolo target 6. Progettazione delle esercitazioni metaforiche e contestualizzate 7. Elaborazione delle dispense 8. Erogazione 9. Elaborazione del report per il committente sul gruppo di apprendimento (report non individualizzato) 10. Post intervento: eventuale affiancamento on the job, coaching (anche online), o sessione di follow-up Pagina 13 di 30
  • 14. Nel colloquio con il committente si vuole individuare:  il processo organizzativo sul quale intervenire e le motivazioni (qualitative e quantitative);  le caratteristiche del ruolo da consolidare/sviluppare;  le caratteristiche del gruppo di apprendimento;  la cultura organizzativa;  la cornice logistica-organizzativa dell’intervento. Pagina 14 di 30
  • 15. I partecipanti ricoprono da subito un ruolo attivo: vengono coinvolti nella personalizzazione dell’intervento. Da subito si vuole far percepire il coinvolgimento in un progetto di sviluppo che li vede parte attiva e propositiva. L’intervista ha più obiettivi: indagare le skill da sviluppare, indagare la presenza di situazioni lavorative osservabili da cui trarre ispirazione per le attività d’aula, verificare la presenza di ulteriori motivazioni organizzative oltre quelle descritte dal committente, adattare l’intervento alle reali esigenze dei partecipanti e del committente. Pagina 15 di 30
  • 16. Sulla base del database dei profili di ruolo estrapolati dal database “Data Competence” di Nòema (Copyright 2009) e di quanto elaborato nelle fasi precedenti, si elabora il profilo o i profili di ruolo target:  si scelgono le competenze chiave da sviluppare (eventualmente comuni ai profili di ruolo elaborati);  si definisce il livello di partenza posseduto dalla media dei partecipanti e quello da raggiungere con le attività d’aula;  si condivide il profilo elaborato con la committenza;  si condivide il profilo elaborato con i partecipanti. Pagina 16 di 30
  • 17. Esempio: si vuole fare un intervento formativo sulla popolazione degli operatori call center. Il profilo di ruolo è costituito da N competenze che comprendono sia il lato organizzativo (es. “saper individuare i referenti corretti per le operazioni organizzative interne”), sia il lato comportamentale-trasversale (es. “orientamento al cliente”), sia il lato operativo (es. “saper gestire le obiezioni del cliente”). Ciascuna competenza ha un peso diverso nella performance dell’operatore (banalmente l’orientamento al cliente per il servizio è più importante dell’individuazione corretta dei ruoli organizzativi; saper gestire le obiezioni viene dopo il possesso di un orientamento al cliente sufficiente, senza il quale è inutile parlare di tecniche di gestione delle obiezioni). Ciascuna competenza ha un livello di performance. Il nostro modello segue la scala a 5 livelli: 1. skill non posseduta; 2. skill agita adempitivamente alle disposizioni o casualmente; 3. skill intuitivamente agita; 4. skill posseduta consapevolmente; 5. skill condivisa con i membri del gruppo o sviluppata autonomamente; Il modello prevede la possibilità di intervenire su una skill sviluppandola per massimo 2 livelli superiori a partire da quello posseduto (es. dal 2 al 4, ma non al 5). Le necessità di intervento si posizionano su skill possedute fino a livello 3. Tornando all’esempio, assieme al committente si decide di intervenire su quattro key skill: orientamento al cliente, assertività, ascolto attivo, gestione delle obiezioni. Le sessioni formative riguarderanno esclusivamente queste skill. Pagina 17 di 30
  • 18. Esempio: assertività. Descrizione della competenza: capacità di comunicare evitando sia attraverso il linguaggio verbale, sia quello non verbale, di esprimere giudizi di valore o messaggi remissivi o aggressivi nei confronti dell’interlocutore. Livelli: 1. l’operatore non possiede la competenza e non è interessato a essa; 2. l’operatore cerca di seguire le disposizioni aziendali dando luogo al comportamento efficace solo casualmente: 3. l’operatore agisce intuitivamente la competenza dando luogo a situazioni alternativamente efficaci; 4. l’operatore comprende l’efficacia del comportamento e agisce consapevolmente la competenza dando luogo a situazioni continuative gestite efficacemente; 5. l’operatore agisce consapevolmente il comportamento e cerca di condividerlo a livello di gruppo facendo osservare agli altri membri le situazioni non efficaci dovute alla sua omissione . I livelli di partenza del gruppo sono il 2 e il 3. Si vuole portarli al livello 4. Pagina 18 di 30
  • 19. Sulla base del progetto elaborato il committente esprime le proprie obiezioni, fino al raggiungimento di un accordo tra Nòema e l’organizzazione committente. Una volta stretto l’accordo si definiscono i dettagli organizzativi dell’intervento (partecipanti, date, location, ecc.). Pagina 19 di 30
  • 20. Per consentire la massima aderenza tra attività d’aula e processi di lavoro reale è necessaria una giornata di affiancamento on the job con il ruolo target. Questo consente di assistere a reali situazioni di lavoro da cui trarre ispirazione per i role playing d’aula. L’applicazione di conoscenze e tecniche al processo di lavoro reale è fondamentale per i partecipanti per sperimentare i concetti e verificarne la reale applicabilità. L’applicabilità apre le porte alla motivazione a esercitarsi per acquisire padronanza. Questo passaggio è fondamentale per garantire l’aderenza delle attività. Pagina 20 di 30
  • 21. HIT prevede l’applicazione di 3 tipi di attività, in sequenza: 1. Destruens metaforica/analogica; 2. Costruens metaforica/analogica; 3. Destruens contestualizzata; 4. Costruens contestualizzata. Le parti destruens servono a evidenziare l’interferenza di una dinamica con il processo efficace (es. la competitività con il cliente nella vendita). Le parti costruens servono a trasferire padronanza sul processo di lavoro (come gestire gli aspetti di competitività durante la vendita reale). Le attività metaforiche o analogiche sono quelle che presentano elementi di analogia con la situazione reale, ma non elementi sostanziali (es. la Levitation Stick riproduce le dinamiche di un gruppo alle prese con un obiettivo). Le attività contestualizzate sono quelle che riproducono le situazioni di lavoro reale (il gruppo simula una riunione di lavoro). Pagina 21 di 30
  • 22. Per ciascun quadrante occorre decidere quali attività fare partendo dalle caratteristiche della competenza da sviluppare. Occorre determinare in partenza quali sono le corrispondenze puntuali tra attività e caratteristiche del ruolo. Le attività metaforiche fanno parte del repertorio dei formatori (giochi d’aula, outdoor, soft outdoor). Le attività contestualizzate vanno progettate di volta in volta sulla base della conoscenza del contesto che emerge dai colloqui e dall’affiancamento. Pagina 22 di 30
  • 23. Esempio: attività progettate per l’assertività. 1. Destruens analogica/metaforica: estratto video in cui si vede un commesso che reagisce assertivamente rispetto alle domande bizzarre dei clienti; il video si interrompe di volta in volta sulle domande bizzarre del cliente; ai partecipanti si chiede di rispondere aggressivamente alle domande (ciascun partecipante dà la sua risposta); si confrontano le risposte dei partecipanti con le risposte assertive del commesso. 2. Segue debriefing e breve lecture del docente sull’assertività (max 15 minuti). 3. Costruens analogica/metaforica: la stessa attività viene fatta con un audio in cui a rispondere è il receptionist di un hotel che usa un atteggiamento assertivo con il cliente: stavolta le risposte dei partecipanti devono cercare di essere assertive. Costruens analogica/metaforica: rielaborare assertivamente il discorso di Marcantonio nell’orazione funebre a Cesare (quattro domande in cui scegliere l’opzione assertiva); serve a chiarire ulteriormente il concetto. 4. Destruens contestualizzata: si analizzano in sottogruppo da 3 partecipanti un paio di casi aziendali di telefonate vere terminate con un’escalation conflittuale (es. un cliente chiama, non si capisce cosa dice, pretende alcune cose, l’operatore deve gestire la chiamata riportandolo sul sentiero del processo di risposta); segue debriefing del docente. Costruens contestualizzata: 3 role playing in cui a coppie si simulano situazioni reali in cui occorre agire il comportamento (es. un cliente irritato chiama per reclamare la mancata consegna della merce trattata dal call center); nella progettazione occorre elaborare le istruzioni per gli attori del role playing. Per ogni attività segue il debriefing dell docente. Pagina 23 di 30
  • 24. Sulla base delle skill individuate e dei processi presi in considerazione, si elaborano le dispense da dare ai discenti. Le dispense vengono consegnate al termine della sequenza che ha visto allenare la competenza e riassumono i capisaldi del processo (vengono distribuite man mano, durante la sessione). Devono essere schematiche, riassuntive, semplici, immediate, comprensibili. Contengono eventuali rimandi bibliografici, linkografici, ecc., per consentire approfondimenti. Pagina 24 di 30
  • 25. L’erogazione in aula prevede l’80% di attività pratiche a fronte di un 20% teoriche. Lo stile di conduzione è cooperativo, mai competitivo tra docente e partecipanti. Prevede il momento classico di warm up, in cui il docente introduce la sessione, si presenta, c’è una reciproca presentazione dei partecipanti, c’è un’analisi delle aspettative dei partecipanti, c’è il cosiddetto “patto d’aula”. L’impostazione della sessione è quella della “palestra formativa”, in cui si sperimenta, ci si esercita, si fa. Le attività seguono la sequenza (hierarchical): 1. DESTRUENS METAFORICA 2. COSTRUENS METAFORICA 3. DESTRUENS CONTESTUALIZZATA 4. COSTRUENS CONTESTUALIZZATA Al termine delle attività che riguardano una competenza il partecipante elabora un piano di azione, ossia una scheda personale in cui autodiagnostica il proprio livello in quella competenza e i passi successivi per il suo sviluppo (al pari dei piani di allenamento nel fitness). Pagina 25 di 30
  • 26. Il report vuole dare visibilità del processo al committente. Riguarda il gruppo dei partecipanti e l’andamento delle attività, non il singolo partecipante (che rimane anonimo). Vengono evidenziati i risultati raggiunti nella fase di erogazione, le problematiche emerse, le linee di sviluppo. Pagina 26 di 30
  • 27. E’ possibile reali il follow up con i partecipanti per supportarli nella realizzazione dei piani di intervento elaborati durante l’aula. In base all’importanza del ruolo si può scegliere se realizzare o meno il follow up, se realizzare una o più sessioni di coaching. Eventuali sessioni di coaching possono essere svolte anche a distanza usando i programmi di video comunicazione (solo in determinate circostanze). Pagina 27 di 30
  • 28. Perché la licenza Creative Commons Pagina 28 di 30
  • 29. Nòema ha identificato il modello sulla base di know-kow consolidato e diffuso nel mondo della formazione: le ricerche di psicologia generale sulla memoria e la percezione, le basi teoriche di Bruscaglioni, il ciclo di Kolb, gli studi del prof. Trinchero, gli studi sulle competenze di Guy Le Boterf, gli studi sull’analisi della domanda di Carli, gli studi sulle culture organizzative di Avallone, la letteratura sui giochi d’aula. A questo bagaglio si aggiunge l’esperienza acquisita in anni di esercizio sul campo. Il plusvalore è nella strutturazione degli obiettivi e del processo che guida verso gli obiettivi. Per questo motivo la licenza del metodo è Creative Commons (2012) con queste specifiche:  citazione della fonte;  riproduzione non a fini commerciali (Nòema ne fa un plusvalore competitivo);  condividere i miglioramenti con lo stesso sistema. Hierarchical Interactive Training by Fabrizio Quintili is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License. Permissions beyond the scope of this license may be available at www.noemahr.it. Pagina 29 di 30