In Italia, tra le aziende che fatturano più di 50 milioni di euro/anno, quasi il 60% è a conduzione familiare. Di queste, meno della metà sopravvive alla seconda generazione e meno del 20% arriva alla terza.
Un’impresa che arriva al ricambio generazionale è una pianta che aspira a diventare un grande albero secolare: deve interpretare al meglio il terreno e il clima in cui si trova, e sviluppare le proprie stesse radici.
Mai uguale, ma ineluttabilmente coerente con se stessa.
Per questo Legacy non è un corso di discipline manageriali, ma un sistema per focalizzare quell’orizzonte di senso unico e irripetibile che definiamo imprenditorialità e il modo per proseguirla attraverso le generazioni: mentre la managerialità è materia di insegnamenti universitari, l’imprenditorialità è principalmente un’attitudine, una percezione del mondo che va trasmessa, non insegnata.
2. Il Contesto
In Italia, tra le aziende che fatturano più di 50 milioni di euro/anno, quasi il 60% è a
conduzione familiare *. Di queste, meno della metà sopravvive alla seconda
generazione e meno del 20% arriva alla terza.
Preservare, e possibilmente incrementare, un patrimonio del genere è certamente
l’orgoglio e la responsabilità di chi si trova a ricevere un’eredità fatta di visione
lungimirante e di passione, oltre a grande capacità e competenza.
Per guidare un’impresa non sono sufficienti professionalità e passione.
Per questo affidare la conduzione dell’azienda ai figli, nonostante la spesso perfetta
preparazione accademica, è comunque una scommessa da far tremare i polsi:
come si fa a trasmettere un sogno?
Oltre all’acquisizione della necessaria competenza, la condivisione della passione
che ha guidato i padri e del know-how specifico sulle questioni fondamentali è
l’unico modo per far sì che il passaggio delle consegne ai figli permetta all’azienda di
continuare a prosperare!
* (dati Osservatorio AUB)
3. Un’impresa che arriva al ricambio generazionale è una pianta che aspira a diventare un
grande albero secolare: deve interpretare al meglio il terreno e il clima in cui si trova, e
sviluppare le proprie stesse radici.
Mai uguale, ma ineluttabilmente coerente con se stessa.
Per questo Legacy non è un corso di discipline manageriali, ma un sistema per
focalizzare quell’orizzonte di senso unico e irripetibile che definiamo imprenditorialità e
il modo per proseguirla attraverso le generazioni: mentre la managerialità è materia di
insegnamenti universitari, l’imprenditorialità è principalmente un’attitudine, una
percezione del mondo che va trasmessa, non insegnata.
Ciò rende il passaggio del testimone tanto complesso: non è questione di spiegare
tecniche, ma di trasferire approcci, spesso non perfettamente chiari agli stessi
imprenditori.
4. Attraverso la maieutica, aiutiamo le diverse generazioni a focalizzare proprio questi
aspetti, per ottenere figli che non siano cloni né traditori, ma prosecutori dell’opera
della generazione precedente, in ottica di evoluzione coerente con quella del mercato.
Le discipline manageriali sono indispensabili per il “come” fare le cose,
l’imprenditorialità attiene al perché e a cosa significa in termini di relazione fra cosa sei
e cosa puoi diventare a partire dalle tue radici.
5. Obiettivi
La questione del ricambio generazionale risulta particolarmente importante per la
gestione delle imprese caratterizzate da una coincidenza tra ruolo imprenditoriale e
ruolo manageriale, in particolare in quelle a conduzione familiare.
Il momento del passaggio di testimone rappresenta un momento inevitabile di crisi
e di rischio, ma è, allo stesso tempo, una opportunità, se il momento della
successione è strutturato nell’ottica di un’evoluzione dell’impresa e della sua cultura,
e se è correttamente valorizzato il rapporto tra tradizione e innovazione!
Nella successione dell’impresa familiare è importante, quindi, da un lato sviluppare
razionalità decisionale, attraverso una corretta destinazione dei molteplici ruoli svolti
dall’imprenditore, valutata rispetto ai talenti espressi dai successori in termini di
attitudini, maturità, senso di responsabilità, preparazione, motivazione, attese;
dall’altro concependo questa come l’occasione irripetibile di un fecondo confronto fa
le generazioni, cui destinare l’indispensabile attenzione.
6. Programma
FASE 1:
10 Sessioni di
workshop
FASE 2:
1 Giornata Follow-
up Esperienziale
FASE 3:
Percorsi di
coaching individuali
• N° 5 - Tavola
rotonda Padri
• N° 5 Tavola
Rotonda Figli
• Matching: Padri -
Figli
• 3 sessioni/figlio
• 2 sessioni
condivise
padre/figlio
Come fornire quindi un supporto iniziale che dia il giusto slancio per sostenere la
continuità imprenditoriale dell’azienda familiare, impostando un efficace
passaggio generazionale?
Un’ipotesi di intervento strutturato in 3 fasi:
7. Programma Fase 1:
la mappa OSARE dell’impresa
(Temi per le sessioni parallele)
1. Dove va la tua Azienda - OBIETTIVI
• Visione – Missione - Valori
2. Attraverso quali traguardi - STRATEGIE
• Personalizzare l’Analisi del Mercato
3. Come si raggiungono in pratica - AZIONI
• Progetti e Processi
4. Con quali mezzi - RISORSE
• “Lo Spreco è Delitto” – Taiichi Ohno
5. Qual è il collante relazionale – EMOZIONI
• Leadership, clima, comunicazione interna e esterna, brand personality
9. Il Coaching
• FINALITÀ : accompagnare i partecipanti verso il raggiungimento degli
obiettivi fissati durante le fasi precedenti.
• Assessment personalizzato del profilo atteso dall’azienda e delle
competenze della persona, che assicuri un ruolo attivo del soggetto nel
processo di valutazione, con la possibilità di integrarlo con un bilancio delle
competenze, seguiti da un profilo professionale e attitudinale della persona
e dalle direttrici per il suo sviluppo.
• Coaching: realizzazione di un confronto tra competenze attese (emerse
grazie alla scheda di ruolo) e competenze possedute (emerse dai risultati
del percorso) e conseguente proposta di misure di sviluppo per il
potenziamento della consapevolezza del ruolo.
Metodologia: Coaching Individuale -3 sessioni
Coaching a due -2 sessioni
10. Concept
Questo progetto è stato inizialmente concepito per un gruppo di cinque aziende
impegnate a affrontare il tema del passaggio generazionale.
In una occasione successiva lo si è costruito per una unica azienda, sempre con
un piccolo gruppo di partecipanti della generazione “genitori” da un lato, e con un
pari numero di “figli” dall’altro.
La scelta di dividere i genitori dai figli nelle prime cinque fasi e di riunirli nelle
seguenti è utile a potenziare una visione focalizzata sugli elementi che
costituiscono l’identità aziendale, esplicitando i punti di vista in un ambiente
percepito come non giudicante.
Le fasi successive, volte a condividere i risultati del percorso fra le generazioni,
favoriscono la realizzazione di un rapporto ottimale fra “Iniziatore” e “Continuatore”
centrato su valori di rispetto e fiducia reciproci e sugli elementi di identità specifici
dell’azienda cui ci si riferisce.
11. Location
In sede di progetto pilota, allo scopo di realizzare tavole rotonde particolarmente
rilassate, era stata scelta una sala privata in un buon ristorante, incrementando
anche l’efficacia della partecipazione: l’antropologia culturale insegna, infatti, che
gli esseri umani discutono meglio davanti a del cibo.
Naturalmente le tavole rotonde possono svolgersi anche in aula o un’altra
sistemazione “classica”, ma ideale sarebbe comunque un luogo accogliente e
meno formale, come un salotto con dei divani.
Uno spazio più ampio, che contenga tutti i partecipanti, sarà naturalmente più
indicato per ospitare il follow up della seconda fase, mentre i coaching avranno
bisogno di spazi più contenuti che potranno essere scelti di comune accordo fra
coach e coachee.
12. Contatti
Key account per il progetto:
Roberta Monticelli Mobile +39 348 564 0798 Email monticelli@ferile.eu
CEO Fertile
Guido Silipo Mobile +39 338 115 9353 Email silipo@ferile.eu
DG Fertile
Stefania Ratini Mobile +39 351 813 0280 Email ratini@ferile.eu