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PERCHÉ A FARE I PREVENTIVI
FACCIAMO COSÌ SCHIFO?        CRISTIANO RASTELLI
Table of contents

  Flying to the moon
  Una piccola storia
  Il nervo scoperto
  Coders are special
  My experience
  Let’s play “quote”
  Costi nascosti
  Side-effects
  Alcuni riferimenti
  Conclusioni
CAVEAT
Le dimensioni contano
Ci sono altri mondi, là fuori!
FLYING TO
THE MOON
Flying to the moon
I progetti “Mercury” e “Gemini”, a cui si riferiscono queste
immagini, sono state due serie di missioni spaziali, condotte
dalla NASA con lo scopo di acquisire il know-how e le
competenze necessarie per portare, in poco meno di dieci
anni, il primo uomo sulla Luna.
Hanno ottenuto risultati mai raggiunti prima d’allora:
   primo equipaggio in orbita attorno alla terra
   prima “camminata” di un astronauta nello spazio
   primo rendez-vous e attracco fra due veicoli spaziali
Flying to the moon


               25 maggio 1961

               “I believe that this nation should
                commit itself to achieving
                 the goal, before this decade is out,
                  of landing a man on the moon
                  and returning him safely to the earth”

                   President John F. Kennedy
Flying to the moon
E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e
scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto
Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama.
Flying to the moon
E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e
scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto
Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama.

                Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari)
       30

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       15

       10

        5

       0
            Stima iniziale   Stima J. Webb   Stima finale   Costo finale
Flying to the moon
E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e
scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto
Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama.

                Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari)
       30

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Flying to the moon
E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e
scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto
Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama.

                Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari)
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            Stima iniziale   Stima J. Webb   Stima finale   Costo finale
Flying to the moon
E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e
scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto
Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama.

                Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari)
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Flying to the moon
E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e
scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto
Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama.

                Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari)
       30

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            Stima iniziale   Stima J. Webb   Stima finale   Costo finale
Preventivare
    non si può “andare corti”
    budget stanziati dal committente



Prevedere *
Occorre sapere valutare e analizzare:
    ogni minimo dettaglio (dalla vite allo stadio propulsivo)
    ogni possibile/probabile futura necessità
    tutti i possibili casi, non solo il “best-case scenario”.

* Non significa essere degli indovini o fare oracoli sul futuro...
Flying to the moon




       20 luglio 1969   Buzz Aldrin
UNA
PICCOLA
 STORIA
Cirpo
Cirpo




        “Ma sì, ma quanto vuoi metterci a...”
Una piccola storia / 1
Una sera, mentre stavamo facendo una conference-call via
Skype per l’organizzazione della Node.js Conference, si
stava parlando di totem da piazzare agli ingressi della sala.
Io sostenevo che meno cose c’erano da fare, meglio era
(c’erano altre mille cose da fare, ricordare, organizzare).
A un certo punto Cirpo se ne è uscito con questa frase:
“Ma sì, ma quanto vuoi metterci? Tanto le fa Riccardo”.
E qui mi si è accesa una lampadina: stava completamente
tralasciando tutti gli aspetti collaterali dell’attività che non
fossero la semplice, mera esecuzione materiale.
Una piccola storia / 2
E mi sono fatto questa domanda: ma perché i DEV in
particolare – ma gli esseri umani in generale – sono così
pessimi a fare stime e preventivi?
Forse, ho pensato, c’è un motivo antropologico, qualcosa
che condiziona il nostro cervello e lo induce a sottovalutare
sistematicamente gli sforzi (gli “effort”) per permettere agli
uomini di osare di più, di fare cose che normalmente non
farebbero e “selezionare la specie” più intraprendente?
In ogni caso, mi sono proposto che avrei tenuto un talk su
questo tema, in cui fare “pelo e contropelo” ai DEV.
Perciò, eccomi qui!
IL NERVO SCOPERTO
Il nervo scoperto
Questa sessione, quando è stata proposta la prima volta alla
UGIALT.net Conference, è stata in assoluto la più votata
dagli utenti, fra quelle in lizza per l’ammissione.
Vi faccio notare che questo non è un talk tecnico, come gli
altri. Cosa vuol dire secondo voi?
Evidentemente è un’esigenza, un problema, una necessità,
c’è un “sentire comune” che in fondo non siamo poi tanto
bravi a fare preventivi*.
Insomma avevo toccato il classico “nervo scoperto” (e
francamente, non immaginavo fosse così scoperto!).
* Non credo di essermi sbagliato poi molto nel dare il titolo a questo talk, no?
CODERS
   ARE
SPECIAL
You’re not that special, devs!
Coders are not special!
Da che mondo e mondo pittori, artisti, artigiani, architetti,
ingegneri, costruttori, tutti quanti hanno dovuto produrre
progetti e stime di costo ex-ante.
Tutti coloro che devono “creare” qualcosa che prima non
esisteva, che disegnano e progettano soluzioni su misura,
che producono e realizzano prodotti “non standardizzati”.
In molti casi (la buona parte?) hanno sbagliato stima.
Noi non facciamo eccezione.

Il punto qui però è: come fare un preventivo che abbia il
minor margine di errore possibile?
Gli strumenti giusti
Nessuno ti può insegnare
La verità è che fare preventivi è come educare i figli: puoi
trovare manuali ovunque, puoi chiedere consigli a chiunque
ma alla fine qualunque “metodo” deciderai di adottare ti
sembrerà comunque imperfetto, troppo “astratto”, che non
tiene conto del tuo caso particolare/speciale.
Perché, come per i figli, fare un preventivo ti tocca da
vicino, ha a che fare con il tuo “vissuto quotidiano”.
Con le tue esperienze pregresse.
Con il tuo senso di auto-stima.
Con l’amore per il tuo lavoro.
Con il tuo conto in banca.
MY EXPERIENCE
My experience
Quindi non son qui
per darvi nessun
tipo di “lezione”.
Tantomeno per
esporvi teorie su
come elaborare il
preventivo perfetto
e infallibile.
Sono qui per
raccontarvi la
mia esperienza.
3... 2... 1... Via!
[ slide mancanti ]
Cosa ho imparato
Cosa ho imparato
  Separare mentalmente (e fisicamente) il ragionamento
  fra le attività da realizzare (quindi il progetto) e il
  tempo che occorre a realizzarle (quindi il preventivo)
  In questo modo si perde meno di vista l’obiettivo del preventivo, che è
  quello di fornire una stima/valutazione economica al proprio cliente dei
  costi di ideazione/progettazione/realizzazione di una determinata attività.

  Ragionare in termini di giorno-uomo ideale (di 8 ore)*
  (poi magari ce ne impieghi 12, ma quello è comunque il tuo parametro di
  riferimento temporale, la tua “unità di misura” di base)

  Tenere sempre a bada la vocina che è in noi.
  Quella che ormai riconosciamo, quella che ci fa dire “ma sì, ma cosa vuoi
  metterci a” oppure “non sarà caro? e se poi per il cliente è troppo?” e alla
  fine ci porta a sottostimare gli effort di un progetto, specie se complesso.
Cosa ho imparato
  Il cliente guarda la cifra in basso a destra.
  Non c’è nulla da fare, è un dato di fatto oggettivo. Come il sole che sorge
  e tramonta. Occorre farsene una ragione e agire di conseguenza.

  Decidere (a seconda del cliente) cosa mostrare e cosa
  invece omettere (o non specificare affatto)
  Ad esempio la suddivisione del progetto in sotto-attività oppure il numero
  di giornate previste per ogni singola voce e/o il costo a giornata.

  Ci sono tipi diversi di clienti.
  A noi il compito di capire chi è l’interlocutore che abbiamo di fronte, cosa
  ci sta chiedendo, che tipo di risposta dare, in che forma comunicargli la
  nostra proposta progettuale/economica.
  A noi il compito di decidere se e quanto del nostro tempo dedicare
  (ovvero investire) nella redazione del preventivo.
LET’S PLAY “QUOTE”
Let’s play “quote”
Let’s play “quote”
  Decidere assieme allo staff se fare le magliette per la conferenza
  • Fare email allo staff + polling/doodle
  Chiedere se qualcuno ha conoscenza/esperienza di stampatori di t-shirt
  Chiedere preventivo a 2 o 3 diversi stampatori di magliette
  • Fare email in cui si spiega cosa serve, come saranno le magliette, ecc.
  Confrontare fra loro i tre preventivi ricevuti
  • Cercare su internet il prezzo medio di una maglietta, per confronto
  • Decidere assieme agli altri membri dello staff quale scegliere
  Preparare le bozze grafiche delle magliette (con diverse soluzioni)
  • Cercare su internet i colori disponibili per le magliette
  • Scegliere il colore e ideare la grafica da far stampare sulle magliette
  • Realizzare i file grafici (vettoriali e/o bitmap alta risoluzione)
Let’s play “quote”
  Decidere la grafica finale delle magliette
  • Sottoporre via email le soluzioni ideate/create ai membri dello staff
  • Leggere risposte/commenti e rispondere a propria volta
  • Modificare la bozza sulla base delle indicazioni ricevute
  • Scegliere soluzione definitiva assieme allo staff (con polling/doodle)
  Raccogliere le prenotazioni per le magliette
  • Creare form online con Google Docs
  • Creare pagina web per embedding e raccolta dati “clienti”
  Decidere quante magliette far stampare
  • Estrarre da foglio di calcolo i numeri aggregati per sesso, taglia, colore
  • Calcolare numero magliette aggiuntive da vendere il giorno della conf
  Ordinare le magliette allo stampatore
  • Mandare numeri e grafica finale allo stampatore per quotazione finale
Let’s play “quote”
  Preparare i file grafici definitivi per lo stampatore (in diversi formati)
  • Inviare email allo stampatore con i dettagli tecnici dei file allegati
  Passare dallo stampatore per accordarsi, firmare l’ordine e dare l’acconto
  • Passare da chi ha la cassa per prendere i soldi da dare allo stampatore
  Chiamare stampatore per avere conferma della data di consegna
  Chiamare stampatore per accordarsi sul ritiro delle magliette
  Passare a ritirare le magliette dallo stampatore
  • Verificare la stampa delle magliette, pagare e caricare gli scatoloni
  Consegnare le magliette a chi le “venderà” il giorno della conferenza
  • Preparare foglio excel con la lista delle prenotazioni effettuate
  • Portare scatoloni a casa degli incaricati, per permettergli di suddividere
    le magliette per tipo, colore, taglia, ecc.
COSTI NASCOSTI
Costi nascosti
  Incontri preliminari
  Presentazione, raccolta dei requisiti, redazione del preventivo,
  illustrazione dell’offerta, trattative per definizione budget finale.

  Attività kickoff
  Pianificazione delle attività, boostrap del progetto, attribuzione dei task.

  Riunioni in corso d’opera
  Incontri per richieste di modifiche, attività integrative, raccolta feedback,
  avanzamento lavori, consegna del prodotto, eventuale formazione.

  Gestione del progetto
  Mantenimento delle relazioni con il cliente ed eventuali suoi fornitori di
  servizi, coordinamento delle attività dei propri collaboratori, redazione
  documenti di progetto, lettura/scrittura delle email.
Costi nascosti
  Attività non previste
  Richieste e/o modifiche e/o integrazioni in corso d’opera.
  Variazione degli obiettivi di progetto al mutare degli interlocutori.

  Attività sottovalutate
  “Beh, ma quanto vuoi metterci a...”.
  Tempi di acquisizione di nuove competenze.
  Curve di apprendimento più lunghe del previsto.

  Attività collaterali/a conclusione del progetto
  Registrazione nei motori di ricerca, attivazione statistiche, creazione di
  account e configurazione profili su social network e servizi online.

  Varie ed eventuali
  Tempi di trasferta, anticipi economici (acquisto servizi/prodotti per conto
  del cliente, iva, tasse, ecc.), solleciti dei pagamenti, recupero crediti.
SIDE-EFFECTS
Side-effects
Side-effects
  Ritardo nella consegna
Side-effects
  Ritardo nella consegna

  • (e nell’avvio dei progetti successivi)
Side-effects
  Ritardo nella consegna

  • (e nell’avvio dei progetti successivi)

  Credibilità personale
Side-effects
  Ritardo nella consegna

  • (e nell’avvio dei progetti successivi)

  Credibilità personale

  Professionalità dimostrata
Side-effects
  Ritardo nella consegna

  • (e nell’avvio dei progetti successivi)

  Credibilità personale

  Professionalità dimostrata

  Remuneratività del lavoro
Side-effects
  Ritardo nella consegna

  • (e nell’avvio dei progetti successivi)

  Credibilità personale

  Professionalità dimostrata

  Remuneratività del lavoro

  Qualità complessiva
L’effetto più importante


  Sbagliare l’effort
  di un preventivo
  ha impatto diretto
  sulla qualità
  del lavoro ultimato.
ALCUNI
RIFERIMENTI
“bias cognitivo”
Planning fallacy
“Tendenza delle persone/organizzazioni a sotto-stimare il
tempo che impiegano ad eseguire un determinato task,
anche se hanno già avuto esperienze pregresse di ritardo
per task simili”. (fonte: wikipedia, as usual)
Un effetto di “blind spot”


  Sottostima
  di tempo, costi
  e rischi

  Sovrastima
  dei benefici
Possibili spiegazioni


   1
          Focus sul best-case scenario: *

          Wishful-thinking



   2
          Mancanza di analisi puntuale:

          No-Breakdown

          * “Massì, ma quanto vuoi metterci a...”
E’una questione di dettagli




http://www.quora.com/Engineering-Management/Why-are-software-
development-task-estimations-regularly-off-by-a-factor-of-2-3
E’una questione di dettagli




http://www.quora.com/Engineering-Management/Why-are-software-
development-task-estimations-regularly-off-by-a-factor-of-2-3
E’una questione di dettagli




http://www.quora.com/Engineering-Management/Why-are-software-
development-task-estimations-regularly-off-by-a-factor-of-2-3
“breakdown”
Work Breakdown Structure
E’ una metodologia di project-management, introdotta
dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio
dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini:
Work Breakdown Structure
E’ una metodologia di project-management, introdotta
dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio
dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini:

       prodotto (“deliverable”), non attività
           cosa, non come o in quanto!
Work Breakdown Structure
E’ una metodologia di project-management, introdotta
dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio
dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini:

       prodotto (“deliverable”), non attività
           cosa, non come o in quanto!

       decomposizione del problema
           albero gerarchico
Work Breakdown Structure
E’ una metodologia di project-management, introdotta
dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio
dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini:

       prodotto (“deliverable”), non attività
           cosa, non come o in quanto!

       decomposizione del problema
           albero gerarchico

       singoli elementi discreti
            migliore stima di tempi e costi
Work Breakdown Structure
E’ una metodologia di project-management, introdotta
dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio
dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini:

       prodotto (“deliverable”), non attività
           cosa, non come o in quanto!

       decomposizione del problema
           albero gerarchico
                                        misurabilità
       singoli elementi discreti
            migliore stima di tempi e costi
Work Breakdown Structure
“cost overrun”
Non siamo soli...
 Sydney Opera House
 Canale di Suez
 Concorde
 Canale sotto la Manica
 Eurofighter
 Denver International Airport
 Millennium Dome
 Telescopio Hubble
 and more...
CONCLUSIONI
Consigli
1. Prevedere. Non solo preventivare.

2. Numeri. Non solo funzionalità.

3. Non sottovalutate gli effort.

4. Non mettetevi nei panni del cliente, ma nei vostri!

5. E’ un processo “trial & error”, rassegnatevi.

6. Non perdete mai di vista la qualità finale del prodotto.

7. Piuttosto meno cose, se dovete stare in un budget.
Grazie!
CrSIo RaTl



 www.didoo.net
    @areaweb
Credits




   http://www.nasa.gov/   http://tothemoon.ser.asu.edu

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Luigi Di Carlo, CEO & Founder @Evometrika srl – “Ruolo della computer vision ...
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Perché a fare i preventivi facciamo così schifo? @BetterSoftware 2102

  • 1. PERCHÉ A FARE I PREVENTIVI FACCIAMO COSÌ SCHIFO? CRISTIANO RASTELLI
  • 2. Table of contents Flying to the moon Una piccola storia Il nervo scoperto Coders are special My experience Let’s play “quote” Costi nascosti Side-effects Alcuni riferimenti Conclusioni
  • 5. Ci sono altri mondi, là fuori!
  • 7. Flying to the moon I progetti “Mercury” e “Gemini”, a cui si riferiscono queste immagini, sono state due serie di missioni spaziali, condotte dalla NASA con lo scopo di acquisire il know-how e le competenze necessarie per portare, in poco meno di dieci anni, il primo uomo sulla Luna. Hanno ottenuto risultati mai raggiunti prima d’allora: primo equipaggio in orbita attorno alla terra prima “camminata” di un astronauta nello spazio primo rendez-vous e attracco fra due veicoli spaziali
  • 8. Flying to the moon 25 maggio 1961 “I believe that this nation should commit itself to achieving the goal, before this decade is out, of landing a man on the moon and returning him safely to the earth” President John F. Kennedy
  • 9. Flying to the moon E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama.
  • 10. Flying to the moon E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama. Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari) 30 25 20 15 10 5 0 Stima iniziale Stima J. Webb Stima finale Costo finale
  • 11. Flying to the moon E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama. Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari) 30 25 20 15 10 5 0 Stima iniziale Stima J. Webb Stima finale Costo finale
  • 12. Flying to the moon E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama. Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari) 30 25 20 15 10 5 0 Stima iniziale Stima J. Webb Stima finale Costo finale
  • 13. Flying to the moon E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama. Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari) 30 25 20 15 10 5 0 Stima iniziale Stima J. Webb Stima finale Costo finale
  • 14. Flying to the moon E’ stato il maggior sforzo economico, tecnologico e scientifico mai sostenuto dagli USA, assieme al Progetto Manhattan e alla costruzione dello stretto di Panama. Costo del Programma Apollo (miliardi di dollari) 30 25 20 15 10 5 0 Stima iniziale Stima J. Webb Stima finale Costo finale
  • 15. Preventivare non si può “andare corti” budget stanziati dal committente Prevedere * Occorre sapere valutare e analizzare: ogni minimo dettaglio (dalla vite allo stadio propulsivo) ogni possibile/probabile futura necessità tutti i possibili casi, non solo il “best-case scenario”. * Non significa essere degli indovini o fare oracoli sul futuro...
  • 16. Flying to the moon 20 luglio 1969 Buzz Aldrin
  • 18. Cirpo
  • 19. Cirpo “Ma sì, ma quanto vuoi metterci a...”
  • 20. Una piccola storia / 1 Una sera, mentre stavamo facendo una conference-call via Skype per l’organizzazione della Node.js Conference, si stava parlando di totem da piazzare agli ingressi della sala. Io sostenevo che meno cose c’erano da fare, meglio era (c’erano altre mille cose da fare, ricordare, organizzare). A un certo punto Cirpo se ne è uscito con questa frase: “Ma sì, ma quanto vuoi metterci? Tanto le fa Riccardo”. E qui mi si è accesa una lampadina: stava completamente tralasciando tutti gli aspetti collaterali dell’attività che non fossero la semplice, mera esecuzione materiale.
  • 21. Una piccola storia / 2 E mi sono fatto questa domanda: ma perché i DEV in particolare – ma gli esseri umani in generale – sono così pessimi a fare stime e preventivi? Forse, ho pensato, c’è un motivo antropologico, qualcosa che condiziona il nostro cervello e lo induce a sottovalutare sistematicamente gli sforzi (gli “effort”) per permettere agli uomini di osare di più, di fare cose che normalmente non farebbero e “selezionare la specie” più intraprendente? In ogni caso, mi sono proposto che avrei tenuto un talk su questo tema, in cui fare “pelo e contropelo” ai DEV. Perciò, eccomi qui!
  • 23. Il nervo scoperto Questa sessione, quando è stata proposta la prima volta alla UGIALT.net Conference, è stata in assoluto la più votata dagli utenti, fra quelle in lizza per l’ammissione. Vi faccio notare che questo non è un talk tecnico, come gli altri. Cosa vuol dire secondo voi? Evidentemente è un’esigenza, un problema, una necessità, c’è un “sentire comune” che in fondo non siamo poi tanto bravi a fare preventivi*. Insomma avevo toccato il classico “nervo scoperto” (e francamente, non immaginavo fosse così scoperto!). * Non credo di essermi sbagliato poi molto nel dare il titolo a questo talk, no?
  • 24. CODERS ARE SPECIAL
  • 25. You’re not that special, devs!
  • 26. Coders are not special! Da che mondo e mondo pittori, artisti, artigiani, architetti, ingegneri, costruttori, tutti quanti hanno dovuto produrre progetti e stime di costo ex-ante. Tutti coloro che devono “creare” qualcosa che prima non esisteva, che disegnano e progettano soluzioni su misura, che producono e realizzano prodotti “non standardizzati”. In molti casi (la buona parte?) hanno sbagliato stima. Noi non facciamo eccezione. Il punto qui però è: come fare un preventivo che abbia il minor margine di errore possibile?
  • 28. Nessuno ti può insegnare La verità è che fare preventivi è come educare i figli: puoi trovare manuali ovunque, puoi chiedere consigli a chiunque ma alla fine qualunque “metodo” deciderai di adottare ti sembrerà comunque imperfetto, troppo “astratto”, che non tiene conto del tuo caso particolare/speciale. Perché, come per i figli, fare un preventivo ti tocca da vicino, ha a che fare con il tuo “vissuto quotidiano”. Con le tue esperienze pregresse. Con il tuo senso di auto-stima. Con l’amore per il tuo lavoro. Con il tuo conto in banca.
  • 30. My experience Quindi non son qui per darvi nessun tipo di “lezione”. Tantomeno per esporvi teorie su come elaborare il preventivo perfetto e infallibile. Sono qui per raccontarvi la mia esperienza.
  • 34. Cosa ho imparato Separare mentalmente (e fisicamente) il ragionamento fra le attività da realizzare (quindi il progetto) e il tempo che occorre a realizzarle (quindi il preventivo) In questo modo si perde meno di vista l’obiettivo del preventivo, che è quello di fornire una stima/valutazione economica al proprio cliente dei costi di ideazione/progettazione/realizzazione di una determinata attività. Ragionare in termini di giorno-uomo ideale (di 8 ore)* (poi magari ce ne impieghi 12, ma quello è comunque il tuo parametro di riferimento temporale, la tua “unità di misura” di base) Tenere sempre a bada la vocina che è in noi. Quella che ormai riconosciamo, quella che ci fa dire “ma sì, ma cosa vuoi metterci a” oppure “non sarà caro? e se poi per il cliente è troppo?” e alla fine ci porta a sottostimare gli effort di un progetto, specie se complesso.
  • 35. Cosa ho imparato Il cliente guarda la cifra in basso a destra. Non c’è nulla da fare, è un dato di fatto oggettivo. Come il sole che sorge e tramonta. Occorre farsene una ragione e agire di conseguenza. Decidere (a seconda del cliente) cosa mostrare e cosa invece omettere (o non specificare affatto) Ad esempio la suddivisione del progetto in sotto-attività oppure il numero di giornate previste per ogni singola voce e/o il costo a giornata. Ci sono tipi diversi di clienti. A noi il compito di capire chi è l’interlocutore che abbiamo di fronte, cosa ci sta chiedendo, che tipo di risposta dare, in che forma comunicargli la nostra proposta progettuale/economica. A noi il compito di decidere se e quanto del nostro tempo dedicare (ovvero investire) nella redazione del preventivo.
  • 38. Let’s play “quote” Decidere assieme allo staff se fare le magliette per la conferenza • Fare email allo staff + polling/doodle Chiedere se qualcuno ha conoscenza/esperienza di stampatori di t-shirt Chiedere preventivo a 2 o 3 diversi stampatori di magliette • Fare email in cui si spiega cosa serve, come saranno le magliette, ecc. Confrontare fra loro i tre preventivi ricevuti • Cercare su internet il prezzo medio di una maglietta, per confronto • Decidere assieme agli altri membri dello staff quale scegliere Preparare le bozze grafiche delle magliette (con diverse soluzioni) • Cercare su internet i colori disponibili per le magliette • Scegliere il colore e ideare la grafica da far stampare sulle magliette • Realizzare i file grafici (vettoriali e/o bitmap alta risoluzione)
  • 39. Let’s play “quote” Decidere la grafica finale delle magliette • Sottoporre via email le soluzioni ideate/create ai membri dello staff • Leggere risposte/commenti e rispondere a propria volta • Modificare la bozza sulla base delle indicazioni ricevute • Scegliere soluzione definitiva assieme allo staff (con polling/doodle) Raccogliere le prenotazioni per le magliette • Creare form online con Google Docs • Creare pagina web per embedding e raccolta dati “clienti” Decidere quante magliette far stampare • Estrarre da foglio di calcolo i numeri aggregati per sesso, taglia, colore • Calcolare numero magliette aggiuntive da vendere il giorno della conf Ordinare le magliette allo stampatore • Mandare numeri e grafica finale allo stampatore per quotazione finale
  • 40. Let’s play “quote” Preparare i file grafici definitivi per lo stampatore (in diversi formati) • Inviare email allo stampatore con i dettagli tecnici dei file allegati Passare dallo stampatore per accordarsi, firmare l’ordine e dare l’acconto • Passare da chi ha la cassa per prendere i soldi da dare allo stampatore Chiamare stampatore per avere conferma della data di consegna Chiamare stampatore per accordarsi sul ritiro delle magliette Passare a ritirare le magliette dallo stampatore • Verificare la stampa delle magliette, pagare e caricare gli scatoloni Consegnare le magliette a chi le “venderà” il giorno della conferenza • Preparare foglio excel con la lista delle prenotazioni effettuate • Portare scatoloni a casa degli incaricati, per permettergli di suddividere le magliette per tipo, colore, taglia, ecc.
  • 42. Costi nascosti Incontri preliminari Presentazione, raccolta dei requisiti, redazione del preventivo, illustrazione dell’offerta, trattative per definizione budget finale. Attività kickoff Pianificazione delle attività, boostrap del progetto, attribuzione dei task. Riunioni in corso d’opera Incontri per richieste di modifiche, attività integrative, raccolta feedback, avanzamento lavori, consegna del prodotto, eventuale formazione. Gestione del progetto Mantenimento delle relazioni con il cliente ed eventuali suoi fornitori di servizi, coordinamento delle attività dei propri collaboratori, redazione documenti di progetto, lettura/scrittura delle email.
  • 43. Costi nascosti Attività non previste Richieste e/o modifiche e/o integrazioni in corso d’opera. Variazione degli obiettivi di progetto al mutare degli interlocutori. Attività sottovalutate “Beh, ma quanto vuoi metterci a...”. Tempi di acquisizione di nuove competenze. Curve di apprendimento più lunghe del previsto. Attività collaterali/a conclusione del progetto Registrazione nei motori di ricerca, attivazione statistiche, creazione di account e configurazione profili su social network e servizi online. Varie ed eventuali Tempi di trasferta, anticipi economici (acquisto servizi/prodotti per conto del cliente, iva, tasse, ecc.), solleciti dei pagamenti, recupero crediti.
  • 46. Side-effects Ritardo nella consegna
  • 47. Side-effects Ritardo nella consegna • (e nell’avvio dei progetti successivi)
  • 48. Side-effects Ritardo nella consegna • (e nell’avvio dei progetti successivi) Credibilità personale
  • 49. Side-effects Ritardo nella consegna • (e nell’avvio dei progetti successivi) Credibilità personale Professionalità dimostrata
  • 50. Side-effects Ritardo nella consegna • (e nell’avvio dei progetti successivi) Credibilità personale Professionalità dimostrata Remuneratività del lavoro
  • 51. Side-effects Ritardo nella consegna • (e nell’avvio dei progetti successivi) Credibilità personale Professionalità dimostrata Remuneratività del lavoro Qualità complessiva
  • 52. L’effetto più importante Sbagliare l’effort di un preventivo ha impatto diretto sulla qualità del lavoro ultimato.
  • 55. Planning fallacy “Tendenza delle persone/organizzazioni a sotto-stimare il tempo che impiegano ad eseguire un determinato task, anche se hanno già avuto esperienze pregresse di ritardo per task simili”. (fonte: wikipedia, as usual)
  • 56. Un effetto di “blind spot” Sottostima di tempo, costi e rischi Sovrastima dei benefici
  • 57. Possibili spiegazioni 1 Focus sul best-case scenario: * Wishful-thinking 2 Mancanza di analisi puntuale: No-Breakdown * “Massì, ma quanto vuoi metterci a...”
  • 58. E’una questione di dettagli http://www.quora.com/Engineering-Management/Why-are-software- development-task-estimations-regularly-off-by-a-factor-of-2-3
  • 59. E’una questione di dettagli http://www.quora.com/Engineering-Management/Why-are-software- development-task-estimations-regularly-off-by-a-factor-of-2-3
  • 60. E’una questione di dettagli http://www.quora.com/Engineering-Management/Why-are-software- development-task-estimations-regularly-off-by-a-factor-of-2-3
  • 62. Work Breakdown Structure E’ una metodologia di project-management, introdotta dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini:
  • 63. Work Breakdown Structure E’ una metodologia di project-management, introdotta dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini: prodotto (“deliverable”), non attività cosa, non come o in quanto!
  • 64. Work Breakdown Structure E’ una metodologia di project-management, introdotta dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini: prodotto (“deliverable”), non attività cosa, non come o in quanto! decomposizione del problema albero gerarchico
  • 65. Work Breakdown Structure E’ una metodologia di project-management, introdotta dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini: prodotto (“deliverable”), non attività cosa, non come o in quanto! decomposizione del problema albero gerarchico singoli elementi discreti migliore stima di tempi e costi
  • 66. Work Breakdown Structure E’ una metodologia di project-management, introdotta dalla difesa americana e poi adottata e sviluppata proprio dalla NASA per la gestione dei progetti Mercury e Gemini: prodotto (“deliverable”), non attività cosa, non come o in quanto! decomposizione del problema albero gerarchico misurabilità singoli elementi discreti migliore stima di tempi e costi
  • 69. Non siamo soli... Sydney Opera House Canale di Suez Concorde Canale sotto la Manica Eurofighter Denver International Airport Millennium Dome Telescopio Hubble and more...
  • 71. Consigli 1. Prevedere. Non solo preventivare. 2. Numeri. Non solo funzionalità. 3. Non sottovalutate gli effort. 4. Non mettetevi nei panni del cliente, ma nei vostri! 5. E’ un processo “trial & error”, rassegnatevi. 6. Non perdete mai di vista la qualità finale del prodotto. 7. Piuttosto meno cose, se dovete stare in un budget.
  • 73. Credits http://www.nasa.gov/ http://tothemoon.ser.asu.edu