Cosa possiamo imparare dal metodo di lavoro degli artisti più famosi? Quali sono le connessioni e le analogi fra arte e metodologie agili?
Presentazione tenuta all'AgileCamp 2010 presso Sketchin (Lugano)
3. V° Ugialt.Net Conf
Jacopo Franzoi (http://jfranzoi.wordpress.com/)
«Sviluppo iterativo vs. Sviluppo incrementale»
Ha sollevato una curiosità a cui ho cercato
di dare qui una risposta...
12. Quali analogie possiamo dedurre?
L’artista, essendo di natura molto preciso e sistematico, affronta la realizzazione
di opere particolarmente complesse in modo molto riflessivo e ponderato.
Per questo motivo effettua, prima di cominciare il lavoro vero e proprio, dei
bozzetti preparatori, generalmente dedicandosi solo a dettagli ben specifici,
probabilmente quelli che rappresenteranno le difficoltà maggiori nell’impresa.
Prototipi / “Spikes”
15. Quali analogie possiamo trovare?
L’artista ha generalmente tempi molto lunghi di esecuzione, ed è soggetto a
continui ripensamenti e correzioni durante la realizzazione di un’opera.
L’impiego di una tecnica, come quella dell’affresco, che viceversa richiede
grande rapidità di esecuzione ed estrema precisione, porta nella maggior parte
dei casi o al fallimento o alla consegna di un “prodotto scadente”.
Agile non è per tutti
20. Quali analogie possiamo trovare?
Per sua natura la tecnica dell’affresco richiede che, al termine della giornata,
l’artista completi parti ben definite e delimitate di una superficie.
Questo comporta una considerevole velocità di esecuzione, ed una ben precisa
percezione del tempo necessario a completare un’area predefinita di superficie.
Processo incrementale
21. Pietà Rondanini
“Un'altra statua principiata per un Cristo et un'altra figura di sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite.”
22. Quali analogie possiamo dedurre?
L’artista non è soddisfatto della sua opera. Non la ritiene ancora perfetta, o
comunque della qualità che si aspetta o che desidera.
Per questa ragione “manca clamorosamente” la consegna. E allo stesso tempo
però, non accontentandosi, ha elevato enormemente la qualità intrinseca del
proprio “prodotto” al punto da renderlo pressoché unico.
Perfezione vs. Consegna
28. Quali analogie possiamo trovare?
L’artista in questo caso dipinge “alla prima” non solo perché ha capacità geniali,
ma perché sa con esattezza cosa vuole e come vuole realizzarlo.
Il committente detta le caratteristiche (il soggetto) dell’opera ma è l’artista che
decide come rappresentare il soggetto, quali tecniche adottare. Soprattutto è
l’artista che infonde nell’opera la sua visione, la sua personalità, il suo stile
pittorico: è l’artista che crea il “prodotto” e gli dà la sua “impronta”.
Agile solo quando serve.
31. Quali analogie possiamo vedere?
Il pittore, probabilmente insoddisfatto del risultato, ha deciso in corso d’opera -
ad uno stadio di avanzamento molto elevato - di apportare una modifica
sostanziale al progetto. Non era pianificato o previsto. C’era “un errore”.
L’effetto finale è qualcosa che, seppur “imperfetto” da un punto di vista
geometrico e anatomico, ai nostri occhi appare bellissimo e perfetto.
Possibilità di “sterzare” in ogni momento.
37. Quali analogie possiamo trovare?
La costruzione dell’opera, sia grafica che scultorea, è indubbiamente di tipo
incrementale: l’artista aggiunge via via materia fino che non ritiene concluso il
suo lavoro.
Eppure il risultato è a tutti gli effetti qualcosa che sembra, anche visivamente,
costruito “per sottrazione”: è qualcosa che ci fa pensare al minimalismo.
Lean development / “Less is more”
39. Quel che ho imparato...
• Evidentemente quello a cui avete assistito è stato un semplice gioco.
Ma come in tutti i giochi, c’è sempre qualcosa da imparare.
• Sicuramente è fondamentale aver sempre ben chiaro in mente quale è
l’obiettivo, senza perdere mai di vista quale è il nostro “prodotto finale”.
• Potrebbe essere utile effettuare degli “spike di design” per prima elaborare
e quindi valutare quegli elementi del design (sia esso solo grafico o anche
d’interazione) che nel prosieguo del progetto rappresenteranno nodi cruciali
per la buona riuscita del progetto.
• Il concetto di perfezione o imperfezione di un “prodotto” non è assoluto,
ma va valutato in modo organico/olistico (questo vale per tutti gli elementi e
i fattori che sono coinvolti nella sua realizzazione).
• Sono ammessi gli errori. Anzi, vi dirò di più: sono addirittura necessari.