1. UNITI NELLA DIVERSITA'
Programma di lavoro del candidato a Rettore dell’Università del Litorale (2011-2015)
Darko Darovec
Premessa
Il programma esposto nel seguito scaturisce dalle consultazioni con numerosi colleghi che operano
nell’ambito delle strutture dell’Università del Litorale di cui mi faccio portavoce e, per ciò stesso, non mi
considero neppure lontanamente suo unico autore. Infatti, pongo la collaborazione quale prerequisito
necessario ed essenziale per lo sviluppo e la realizzazione degli ambiziosi compiti di cui si dovrà far carico,
durante il suo mandato, il nuovo Rettore nel particolare contesto sociale e nella specifica fase di sviluppo
dell’Università del Litorale.
Nei giorni nostri, l’università ha assunto un’importanza sempre più determinante. Far parte dell’uni-
versità significa confrontarsi con le sfide del mondo contemporaneo, operare per il bene della collettività,
oggi non più limitata da confini regionali o nazionali; l’università deve aprirsi al mondo globalizzato,
esercitando la sua reattività a più livelli ed in numerosi contesti. Il posizionamento di un’università moderna
dipende da competenze diverse che le consentono di rispondere alle istanze dell’uomo e del mondo
moderno. Al tempo stesso, l’università deve sviluppare approcci pedagogici e scientifici innovativi e con
essi perseguire l’eccellenza didattica e scientifica. L’Università del Litorale (UL) rappresenta, con le proprie
articolazioni (facoltà, istituti, scuole di specializzazione, laboratori ecc.), una componente insostituibile
dell’ambiente universitario e sociale sloveno. Il suo obiettivo deve essere il rafforzamento della propria
presenza in Slovenia e, in senso lato, un’intensificata attenzione per le realtà interpersonali e sociali.
Nella sua storia relativamente breve, l’Università del Litorale è stata il motore di un grande sviluppo,
non solo in ambito regionale ma anche in quello nazionale e oltre confine, lasciando una testimonianza
indelebile della conoscenza, del proprio operato e dell’influenza nell’ambito della vita sociale. L’Università
del Litorale è divenuta, così, il luogo dove, nel combinarsi d’idee ed approcci innovativi, si sviluppano nuove
conoscenze e s’instaurano processi creativi per il loro trasferimento, s’implementano nuove tecnologie,
rafforzando la capacità dell’università stessa d’interagire direttamente con l’ambiente circostante.
Funzioni e prestigio che, in futuro, dovranno essere rafforzati.
Un requisito importante per il consolidamento e l’irrobustimento dell’Università del Litorale dev’essere
rappresentato dalla coesione tra la comunità dei dipendenti e degli studenti, con l’obiettivo di un ulteriore
rafforzamento del senso di appartenenza all’università stessa. Fin dalla sua costituzione, l’Università
del Litorale si è adoprata, con un certo successo, per la creazione di un ambiente coeso. Ma non è mai
da sottovalutare il fatto che il senso di appartenenza all’università è l’elemento più significativo per il
riconoscimento dell’università nell’interezza delle sue componenti a livello nazionale ed internazionale.
L’ideale della collegialità tra le principali componenti universitarie dev’essere, quindi, posto al vertice degli
obiettivi da perseguire sia nei rapporti tra singole articolazioni sia a livello interpersonale (dipendenti e
studenti). Le università che non sono in grado di realizzare i propri obiettivi grazie al proprio prestigio
ed influenza, lo possono fare con la coesione interna e l’anelito alla conoscenza. Solamente gli obiettivi
determinati con la collaborazione paritetica di tutti gli attori (studenti e dipendenti) potranno essere
raggiunti nella loro interezza.
I fattori fondamentali per un rafforzamento dell’UL ed i postulati del programma sono i seguenti:
• coesione strutturale tra le articolazioni dell’università,
• rappresentatività paritetica di tutte le discipline e aree,
• collaborazione e coinvolgimento di tutti gli attori dello sviluppo,
• inserimento e collegamento con l’ambito universitario nazionale ed internazionale,
• miglioramento delle condizioni e degli ambienti di lavoro,
• coinvolgimento reciproco degli utenti del sapere.
2. Una questione rilevante nelle problematiche universitarie e nel posizionamento dell’università stessa è
anche il problema della sua autonomia. Nel richiamare l’autonomia universitaria, il nostro primo pensiero
va alla tutela da interferenze politiche nella sua attività. Quest’aspetto determinante dell’autonomia delle
strutture universitarie riguarda il loro rapporto con le altre istituzioni nel paese, rapporto regolamentato,
peraltro, da specifiche norme di legge. Il concetto positivo di autonomia dell’università è decisivo per la
definizione degli equilibrii interni e cioè come l’università interpreta se stessa e gestisce i propri rapporti
interni. L’università favorisce, in primis, la pura creatività, lo sviluppo di nuove idee, dunque l’università
è uno spazio aperto dedicato alla creazione di nuove conoscenze e competenze. Nel presente, i limiti di
trasferimento del sapere nell’economia determinano ingiustificatamente la differenza fra diversi ambiti
scientifici che si dice siano più o meno fruibili. Viceversa, la moderna concezione di sviluppo sostenibile
della società e dell’università implica una sua comprensione globale, sino a giungere alla presa d’atto
che non esistono più differenze fra scienze naturali, scienze sociali, scienze umanistiche e gli altri campi
della conoscenza, poiché tutti contribuiscono in misura significativa allo sviluppo dell’economia e degli
ambiti sociali e culturali di un determinato paese. L’autonomia dell’università deve, dunque, assumere il
significato di creazione di uno spazio in cui diviene possibile lo stabilirsi con continuità del libero rapporto
fra i singoli all’interno della struttura universitaria stessa.
Programma di attività per gli anni 2011-2015
L’UL ha dietro di sé otto anni ricchi di risultati. Durante il primo mandato della Rettrice, si è formata
l’ossatura portante di natura legale, organizzativa, materiale e sostanziale, che ha reso possibile l’inizio
dell’attività universitaria. Durante il secondo mandato, il team del Rettore ha ampliato l’attività scientifica
e soprattutto quella didattica ed ha posto le fondamenta normative dell’attività del tessuto universitario.
Per il terzo mandato del Rettore, l’obiettivo primario deve essere il rafforzamento qualitativo delle attività
universitarie. Ciò può essere ottenuto unicamente grazie all’apporto di un corpo accademico operoso e
internamente coeso che, nello sviluppo dei vari ambiti disciplinari, sia in grado d’individuare e difendere il
significato del valore aggiunto dell’università nella sua interezza.
L’università non si identifica con il Rettore. Questi è in grado unicamente d’indirizzare ed organizzare
qualitativamente l’integrazione delle strutture e degli istituti, dei docenti e dei ricercatori, degli studenti
e dei tecnici, che abbiano chiari gli obiettivi e gli indirizzi dell’università e abbiano la consapevolezza della
propria missione.
In definitiva, il programma si articola nei seguenti punti:
• integrazione delle diverse articolazioni dell’università in un’unica comunità di operatori e studenti,
accomunati da un senso d’appartenenza:
• consolidamento ed incremento di qualità delle attività didattiche e di ricerca,
• creazione di condizioni per una migliore comunicazione e collaborazione tra dipendenti e studenti,
con l’obiettivo di sviluppare il senso di appartenenza all’università,
• ottimizzazione dei servizi di rettorato e delle singole strutture universitarie, ammodernamento
del supporto informatico dedicato all’università, alla ricerca e ai servizi amministrativi nonché
l’impegno a rafforzare l’armonia tra le strutture universitarie;
• rappresentatività paritetica di tutte le discipline e settori nonché collaborazione e coinvolgimento di
tutti i principali protagonisti dello sviluppo:
• sviluppo uniforme dei singoli settori e discipline secondo un indirizzo progettuale strategico,
• miglioramento delle condizioni materiali di lavoro, con riferimento anche agli spazi ed alle
opportunità recettive per gli studenti,
• creazione di strutture autonome in un’università integrata che si basi su rapporti di partenariato
con gli studenti;
3. • integrazione con l’ambito accademico nazionale ed internazionale nonché con gli utenti del sapere:
• impegno per l’ottenimento di una maggior continuità dei flussi economici, per la collocazione e
lo sviluppo paritetici delle tre università pubbliche slovene, con l’obiettivo di porsi nelle migliori
condizioni per il raggiungimento di livelli d’eccellenza internazionale delle strutture educative e
di ricerca slovene,
• adozione di strategie europee comuni nell’ambito della ricerca, dell’istruzione, della mobilità e
dell’internazionalizzazione, in prosecuzione dell’attività già svolta in passato dall’UL (Strategia
d’impiego dei ricercatori ed il Programma d’azione - il Codice europeo e lo Statuto dei ricercatori),
• collegamento con istituzioni nazionali ed internazionali affini nell’elaborazione ed attuazione di
programmi di studio nonché di progetti di ricerca e di sviluppo comuni,
• elaborazione e coordinamento di progetti strategici comuni di sviluppo in collaborazione con le
strutture economiche e le comunità locali,
• valutazione partecipata dei problemi sociali di attualità.
Dopo otto anni d’attività e tenuto conto del contesto socio-economico in generale, l’UL è giunta al
punto di dover stabilizzare e rafforzare le attuali aree e discipline di studio e ricerca, avendo investito
molto e formato gruppi di specialisti competenti. Il modo più semplice per raggiungere tale obiettivo
è continuare a stimolare la crescita qualitativa dell’attività di studio e di ricerca, in modo da poterla
paragonare con gli indirizzi universalmente riconosciuti nei rispettivi settori. Sarà necessario introdurre
una rappresentanza paritetica di tutte le discipline e le articolazioni presenti nell’università, adeguati
meccanismi di motivazione e incentivazione ma soprattutto appropriate condizioni di lavoro in termini
materiali e spaziali.
I nuovi settori che saranno sviluppati, curandone la qualità e concorrenzialità sul mercato della
conoscenza, si formeranno in base ad approfondite considerazioni strategiche sullo sviluppo, all’analisi
dei fabbisogni e dei potenziali, con il concorso di appositi organi universitari.
Il settore tecnico e quello tecnologico dovrebbero indubbiamente ricevere un ulteriore impulso nell’UL.
Per i settori esistenti ed eventualmente per quelli di nuova istituzione è necessario garantire, di concerto
con gli istituti competenti, adeguate soluzioni logistiche, stimolando nel contempo l’ampliamento delle
dotazioni di spazio: è necessario portare a termine i progetti esistenti e precisamente, in primo luogo,
ultimare il primo lotto del Campus Livade a Isola (UL ZRS [Centro di Ricerche Scientifiche] e UL FAMNIT
[Facoltà di Matematica, Scienze Naturali e Informatica]: biodiversità, agricoltura mediterranea, cinetica
- UL FENIKS [Facoltà di Ergonomia e Cinetica] - in fase di realizzazione) e dar corso al progetto per la
realizzazione del secondo lotto (UL FGO [Facoltà di Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito] ed i
programmi tecnici, inclusi i programmi di sviluppo a lungo termine) nonché della Casa dello Studente.
Anche nel Campus capodistriano Sonce dovrebbe avere la precedenza la Casa dello Studente ed una
struttura indispensabile per gli studenti: la biblioteca universitaria, che dovrebbe essere realizzata nello
stesso edificio della Biblioteca Centrale SreËko Vilhar. In questo modo si realizzerebbe una struttura molto
importante per le comunità locali e, al tempo stesso, i cospicui fondi dedicati alle discipline letterarie
verrebbero concentrati per necessità comuni. Così si appianerebbe uno dei problemi più scottanti degli
studenti - l’accesso alle fonti.
Nel centro storico di Capodistria si rende necessario procedere con i progetti di ristrutturazione di
edifici storici di valenza culturale per le necessità universitarie, così come è stato programmato nel corso
del mandato attuale (la cosiddetta Borilnica in via Krelj); sarebbe soprattutto auspicabile concentrare le
forze per l’ottenimento degli spazi occupati dall’Unità Amministrativa sul Brolo (forse per il FAMNIT ed
il PINT [Istituto del Litorale di Scienze Naturali e Tecniche]), dopo che quest’ultima si sarà trasferita ai
margini della città.
L’UL PEF (Facoltà di Pedagogia) ha dimostrato un forte interesse per l’edificio dell’ex Istituto
professionale sul Belvedere che, con adeguati investimenti, potrebbe offrire spazi didattici del tutto idonei.
L’UL FM (Facoltà di Gestione Aziendale) potrebbe, in breve tempo, espandersi sul sito esistente, fino a
risolvere definitivamente il proprio problema logistico nell’ambito del Campus Sonce. Senza dubbio, l’area
del Campus Sonce è sufficientemente ampia per risolvere anche l’emergenza di spazio dell’UL PEF, nel caso
5. buona parte il successo del futuro percorso, non soltanto della nostra università, ma di tutto il sistema
universitario nazionale. A questo proposito, si dovrebbe introdurre il criterio secondo cui si finanziano i
costi effettivi necessari alla realizzazione dei programmi di studio. Se non altro perché le risorse distribuite
in questo modo risultano eque e giustificate anche dal punto di vista del controllo di legittimità, del miglior
uso dei finanziamenti pubblici e dei traguardi conseguiti. Infatti, l’autonomia gestionale dell’università
non la esonera dal rispetto delle leggi, al contrario, e proprio per questo motivo l’università ha legalmente
il diritto ad un adeguato finanziamento erogato con continuità!
Il finanziamento dell’attività universitaria è ora una delle anomalie generate dal così detto sistema
bolognese che, con la collaborazione costruttiva degli altri Rettori, bisognerà soppesare in relazione alla
validità delle ricadute. I docenti ed i ricercatori dell’UL sono, infatti, già da molti anni, artefici e collaboratori
essenziali nella definizione di indirizzi e strategie nazionali ed internazionali nonché di apparati legislativi
relativi alle attività di ricerca, sviluppo ed istruzione. Nella formulazione di nuove regole - sia di ZRRD
(Legge sulle attività di ricerca e sviluppo) che di ZViS ovvero della Legge universitaria - e nel finanziamento
delle università, i rappresentanti dell’UL, guidati dal Rettore e dal suo staff, sono chiamati a svolgere un
ruolo chiave e a tutelare gli interessi specifici dell’UL.
Sono fermamente convinto che proprio il terzo mandato del rettorato sia molto importante ai fini di un
adeguato consolidamento della posizione dell’UL nell’ambito nazionale ed internazionale, consolidamento
che sarà possibile realizzare unicamente con un comune impegno per il miglioramento qualitativo, il che
è, oltretutto, un’importante ipoteca per il miglior e duraturo sviluppo individuale dei ricercatori e degli
studenti ma anche dell’intera istituzione universitaria nel suo complesso. Pertanto, sarà necessario
investire molte risorse nello sviluppo dell’organico ma anche per un maggior effettivo coinvolgimento
internazionale e per un collegamento con istituzioni affini sul territorio nazionale e nel mondo, con
istituzioni economiche, con le comunità locali e con gli organi statali, anche per dar loro la possibilità
di rispondere in modo sollecito e puntuale alle moderne sfide sociali, contribuendo alla loro soluzione.
Quale più giovane e più piccola università pubblica slovena, abbiamo l’opportunità di elaborare approcci
più attuali e più flessibili nell’individuazione di priorità e di politiche nazionali di sviluppo, soprattutto nel
campo universitario e della ricerca, in ossequio all’articolo 2 dello Statuto dell’UL che recita: “L’Università del
Litorale concretizza la propria vocazione attraverso l’attività didattica, scientifica e di ricerca, professionale e
artistica, ed in questo modo si fa carico di un armonico sviluppo della Slovenia nella regione, in Europa e nel
mondo. La sua attività segue gli indirizzi del programma universitario nazionale, del programma scientifico
e di ricerca nazionale, degli indirizzi strategici della Repubblica Slovena nonché delle direttive europee sullo
sviluppo omogeneo dell’ambito universitario e della ricerca, con particolare enfasi all’area mediterranea.”
Per render manifesta questa vocazione, sarà necessario operare in modo sistematico nel dare
consistenza all’eccellenza scientifica degli esperti delle singole aree disciplinari che sapranno attirare dal
resto del mondo, nella propria cerchia, collaboratori affermati e congiuntamente creare programmi di
studio e progetti di ricerca (soprattutto di dottorato) di prestigio internazionale, dando origine in questo
modo a rinomati centri di conoscenza a livello mondiale. Da questo punto di vista avrà senso investire di più
nella qualità degli studi post laurea, sia di secondo che di terzo livello, poiché proprio questi studi possono
diventare, in futuro, un’importante occasione di sviluppo per l’UL, naturalmente a condizione che ad essi
siano garantite la dotazione di personale e le condizioni di lavoro adeguati, poiché anche sotto questo
profilo sarebbe opportuno sfruttare la particolare collocazione geografica per un’attività formativa più
approfondita. Conseguentemente, sarà necessario istituire adeguati meccanismi che a livello universitario
motivino e stimolino giovani docenti e ricercatori promettenti a proporre progetti con indirizzo strategico
e metodico di livello internazionale e sarà necessario incentivare il completamento della loro formazione
presso istituzioni estere d’eccellenza, favorire la loro partecipazione a conferenze internazionali, ecc. L’UL
deve diventare un luogo emblematico del decentramento universitario e della ricerca slovena, poiché la
condizione fondamentale per un fruttuoso sviluppo di una qualsiasi comunità è anche rappresentata
dalla presenza, strategicamente articolata, di diversi centri di conoscenza (Capodistria, Lubiana, Maribor)
in grado d’interagire e collegarsi, con l’obiettivo di arricchire i risultati dello sviluppo.
Fin dalla nascita dell’UL, anche gli studenti sono stati i promotori del suo sviluppo, oltre al corpo
docente ed ai ricercatori. Uno studente dell’UL non è esclusivamente un numero di matricola. Sin dalla sua
6. iscrizione si instaura un partenariato in tutte le forme di attività: dallo sport alla produzione creativa, dal
lavoro nei laboratori di ricerca alle competizioni fruttuose in cui si manifesta l’eccellenza del sapere. Il Coro
Accademico, ad esempio, è fra i migliori ambasciatori della nostra università, con riconoscimenti a livello
internazionale.
Nel ruolo di Rettore, sarà mio impegno inserire attivamente e ricercare la collaborazione degli studenti
in tutte le fasi decisionali, di programmazione e di svolgimento delle attività universitarie. La nostra
responsabilità primaria è quella di svolgere un’attività didattica di qualità con professori competenti,
assicurando facilità d’accesso al materiale di studio, ai laboratori d’avanguardia, alle infrastrutture
informatiche, adeguate condizioni logistiche e, non ultime, attività di tempo libero promosse dalle
strutture universitarie dell’UL. Questi sono i prerequisiti di un’università di qualità e su di essi dovranno
esser focalizzate tutte le attività durante il nuovo mandato rettorale.
Solamente uniti nella diversità potremo ottenere i risultati necessari a far breccia nel mondo universitario
e di ricerca internazionale, poiché il collegamento ed il reciproco riconoscimento nonché l’introduzione di
differenti programmi di studio e discipline di ricerca garantiscono la possibilità di scambio di contenuti
che vanno a formare nuove conoscenze e idee per imprese comuni, con l’obiettivo di conseguire risultati
di eccellenza, ciascuno nel proprio settore oppure con l’apporto di altri contenuti, con perseveranza ed
apertura verso gli altri. Al tempo stesso, la diversità favorisce l’autonomia e, conseguentemente, il
necessario dialogo democratico, autonomia e dialogo che dovrebbero ispirare questa università. In tal
senso ringrazio tutti i collaboratori per il sincero scambio di vedute intervenuto nei mesi scorsi.
E’ mia convinzione che gli obiettivi enunciati, forse a prima vista ambiziosi, siano la vera garanzia di un
ulteriore positivo sviluppo dell’UL che potremo conseguire unicamente con una collaborazione costruttiva
e con l’impegno comune di tutti gli attori dell’Università del Litorale nonché dell’ambiente circostante.
Prof. Dott. Darko Darovec
Capodistria, 1 settembre 2011