2. IL CONTESTO
• Gli effetti della crisi Americana e la successiva crisi del Debito
Sovrano europeo hanno portato conseguenze devastanti in
ordine alla disponibilità di credito per l’economia reale, con
impatti gravi ed evidenti per la stessa tenuta del Sistema Bancario
• Il sistema italiano, storicamente bancocentrico, ha pagato un
prezzo particolarmente salato in ragione dell’assenza di offerte di
finanziamento alternative
• Tra il 2011 ed il 2017 il montante di riduzione degli impieghi vivi a
beneficio delle imprese si misura in oltre 350 mld di euro
• L’impatto più marcato dell’oggettivo razionamento che il sistema
bancario ha prodotto ha impatto prevalente sulle imprese di
minore dimensione
3. LE PROSPETTIVE A BREVE TERMINE
• Pur nel quadro di un tiepido recupero da parte dell’economia
reale il segmento finanziario continua a caratterizzarsi per una
tendenza di disintermediazione da parte delle Banche verso le
Imprese
• I principali Piani Industriali dei Big Player del settore puntano
molto su erogazione di servizi e sul wealth management e molto
poco sul credito
• Con Il 2018 termineranno le misure straordinarie introdotte dalle
BCE, sia sul versante del TLTRO (finanziamenti alle banche a tasso
negativo) e del QE (acquisto di titoli di stato)
• Il probabile impatto di tale termine si tradurrà nella riduzione
della liquidità a disposizione delle Banche ed in un aumento del
costo della Provvista
4. NUOVE REGOLE E MERCATO
• In tale quadro entrano in vigore i nuovi principi contabili
internazionali (IFRS9) che impongono alle banche maggiori
accantonamenti anche su operazioni in bonis con segnali di crisi
(portafoglio Stage 2)
• La prossima riforma del FCG potrebbe portare in dote allo stesso
modo maggiori assorbimenti di patrimonio
• Il risparmio (in crescita), continua ad essere sempre meno
intercettato dalle banche e sempre di più dalle SGR
5. SO WHAT?
È necessario lavorare in 2 direzioni di marcia, coerenti tra loro, sia sul
versante della domanda che sul versante dell’offerta di finanza per
prevenire il rischio che l’acuirsi dell’effetto razionamento, mixato
all’aumento del prezzo del denaro vanifichi la parvenza di ripresa che
sta caratterizzando gli ultimi 12/18 mesi:
1) Elevare l’approccio delle imprese al tema della finanza d’impresa
attraverso la consulenza
2) Intercettare l’offerta di finanza da soggetti diversi del sistema
bancario
6. LA DOMANDA (ATTIVITÀ SULLE IMPRESE)
• Tutte le soluzioni di finanziamento alternative alla banca
presuppongo delle diverse metriche di relazione con il
finanziatore
• Dai Mercati al fintech infatti l’esigenza è che la capacità di
formalizzazione dei progetti e la pianificazione finanziaria siano
considerate parte integrante della attività Core dell’impresa
• La stessa struttura giuridica di costituzione (forma di capitali) può
essere elemento chiave nell’aprire ad opportunità altrimenti
inibite
7. LA DOMANDA (ATTIVITÀ SULLE IMPRESE)
• Tali presupposti impongono la necessità di offrire alle imprese
servizi di consulenza strutturati che aiutino il sistema a costruire
la capacità di relazionarsi con finanziatori con maggiori
disponibilità finanziarie delle banche e meno vincoli regolatori
ma, al tempo stesso, più «esigenti» sul piano della forma
• Su questa tematica i Sistemi Associativi possono giocare un ruolo
«chiave»
8. L’OFFERTA (I SOLDI)
• Il risparmio in circolazione è cresciuto dai 2900mld del 2011 ai ca.
4000 mld del 2017
• La localizzazione del risparmio (da banche a sgr) ha però fatto si
che lo stesso si sia diretto prevalentemente a sostegno di asset
class non collegate all’economia del territorio (titoli di
stato/debito sovrano/obbligazioni corporate/azioni)
• La sfida del futuro è quella di avvicinare la montagna di risparmio
in circolazione all’economia reale
• Anche rispetto a tale tematiche i sistemi associativi,
congiuntamente ai loro consorzi fidi possono agire in senso
proattivo, agevolando la costruzione di strumenti finanziari
appannaggio anche delle imprese più piccole
9. L’OFFERTA / 2
• Elemento favorevole sta negli attuali profili di rendimento (vicini
allo zero), offerti da strumenti finanziari tradizionali
• Punti di criticità riguardano invece la percezione di rischio degli
investitori verso l’economia reale e la difficoltà a costruire
operazioni di piccolo taglio
10. L’OFFERTA / 2
• È possibile lavorare su entrambe qs criticità coordinando un
azione che possa anche beneficiare sul supporto di investitori
istituzionali (anche di natura pubblica), da coinvolgere nella
costruzione di Debt Fund che, composti da previsti di importo
unitario anche contenuto, possano essere letti come un rischio di
portafoglio
• La percezione di rischio, attenuata dall’effetto frazionamento,
può essere ulteriormente ridotta dalla presenza di un garanzia
«solida» offerta dai confidi