Principi della narrazione, trucchi e consigli per scrivere un racconto, romanzo o sceneggiatura che "funziona". Qui il video: https://www.youtube.com/watch?v=1uozeONTNoE
Relatore: Riccardo Maggiolo (it.linkedin.com/in/riccardomaggiolo/)
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COME SCRIVERE UNA STORIA DI SUCCESSO
1. Riccardo MaggioloRiccardo Maggiolo
COME COSTRUIRECOME COSTRUIRE
UNA STORIA DI SUCCESSOUNA STORIA DI SUCCESSO
riccardomaggiolo@officinaimmagini.comriccardomaggiolo@officinaimmagini.com
2. Vero e ArchetipoVero e Archetipo
L A STORIA PRIMA DI TUTTOL A STORIA PRIMA DI TUTTO
3. IL DILEMMA DELLA STORIAIL DILEMMA DELLA STORIA
RACCONTARE QUALCOSARACCONTARE QUALCOSA
CHE IL PUBBLICO SI ASPETTACHE IL PUBBLICO SI ASPETTA
IN UN MODOIN UN MODO
CHE NON SI ASPETTACHE NON SI ASPETTA
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4. STORIA E ARCHETIPOSTORIA E ARCHETIPO
• Le storie servono a darci un'interpretazione della nostraLe storie servono a darci un'interpretazione della nostra
esistenzaesistenza
• Una buona storia lo fa donandoci un'Una buona storia lo fa donandoci un'emozione esteticaemozione estetica
• Partire da un esperienza umana universale e inserirla in unPartire da un esperienza umana universale e inserirla in un
quadro umano particolare (e non viceversa)quadro umano particolare (e non viceversa)
• Per ottenere questo effetto dobbiamo sempre costruirePer ottenere questo effetto dobbiamo sempre costruire
una storia attorno ad un ARCHETIPOuna storia attorno ad un ARCHETIPO
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5. LA RICERCA DEL VEROLA RICERCA DEL VERO
• Dobbiamo raccontare qualcosa di “Vero”Dobbiamo raccontare qualcosa di “Vero”
• Non necessariamente l'ideale coincide con il Vero: leNon necessariamente l'ideale coincide con il Vero: le
astrazioni sono neutreastrazioni sono neutre
• Tra i due estremi del fatto puro e semplice e della fantasiaTra i due estremi del fatto puro e semplice e della fantasia
pura e semplice, la storia di successo si colloca da qualchepura e semplice, la storia di successo si colloca da qualche
parte nel mezzoparte nel mezzo
• Una storia non deve mai essere una fuga dalla realtà ma unoUna storia non deve mai essere una fuga dalla realtà ma uno
strumento per interpretarlastrumento per interpretarla
• Non necessariamente il reale coincide con il Vero: i fattiNon necessariamente il reale coincide con il Vero: i fatti
sono neutrisono neutri
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6. LE CINQUE PARTILE CINQUE PARTI
L'INCIDENTE SCATENANTEL'INCIDENTE SCATENANTE
LA CRISILA CRISI
L'APICEL'APICE
• Una storia è generalmente composta da cinque partiUna storia è generalmente composta da cinque parti
IL CONFLITTO PROGRESSIVOIL CONFLITTO PROGRESSIVO
LA RISOLUZIONELA RISOLUZIONE
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7. LE CINQUE PARTILE CINQUE PARTI
• Una storia può quindi essere generalmente descritta cosìUna storia può quindi essere generalmente descritta così
Un evento altera, in meglio o in peggio, l'equilibrio esistenzialeUn evento altera, in meglio o in peggio, l'equilibrio esistenziale
di un personaggio facendo insorgere in lui il desiderio – conscio,di un personaggio facendo insorgere in lui il desiderio – conscio,
inconscio o entrambi – di un valore che secondo lui ristabiliràinconscio o entrambi – di un valore che secondo lui ristabilirà
l'equilibrio. A opporsi alla realizzazione del valore ci sono dellel'equilibrio. A opporsi alla realizzazione del valore ci sono delle
forze antagoniste – interne, personali o pubbliche - che creano ilforze antagoniste – interne, personali o pubbliche - che creano il
conflitto. Il conflitto si alimenta man mano che aumenta il divarioconflitto. Il conflitto si alimenta man mano che aumenta il divario
tra aspettative del personaggio ed esiti, fino a raggiungere a unatra aspettative del personaggio ed esiti, fino a raggiungere a una
crisi che innesca un climax, oltre al quale avviene una risoluzionecrisi che innesca un climax, oltre al quale avviene una risoluzione
unica e definitiva, che può essere sia positiva che negativa.unica e definitiva, che può essere sia positiva che negativa.
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9. EVENTI E VALORIEVENTI E VALORI
• Un evento significativo coinvolge sempre un personaggio eUn evento significativo coinvolge sempre un personaggio e
determina in lui un cambio di valoredetermina in lui un cambio di valore
• La struttura è una serie di eventi significativi ordinatiLa struttura è una serie di eventi significativi ordinati
• Un valore cambia sempre attraverso un conflittoUn valore cambia sempre attraverso un conflitto
• Per ogni storia è necessario trovare almeno un valore che,Per ogni storia è necessario trovare almeno un valore che,
nell'arco di tutta la narrazione, cambi di caricanell'arco di tutta la narrazione, cambi di carica
• La curva di una storia si può esprimere in una fraseLa curva di una storia si può esprimere in una frase
composta da VALORE e CAUSA (es: “composta da VALORE e CAUSA (es: “La giustizia trionfa...La giustizia trionfa...
Perché il detective è più furbo del ladroPerché il detective è più furbo del ladro”)”)
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10. LE PARTI DELLA STRUTTURALE PARTI DELLA STRUTTURA
BEATBEAT
SEQUENZESEQUENZE
ATTIATTI
• Una struttura di una storia si organizza secondoUna struttura di una storia si organizza secondo
SCENESCENE
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11. SCENASCENA
• Ci sono dalle 40 alle 60 scene in un film. Ognuna deve:Ci sono dalle 40 alle 60 scene in un film. Ognuna deve:
* Aprire un divario tra aspettativa e risultato* Aprire un divario tra aspettativa e risultato
* Comportare un rischio per un personaggio* Comportare un rischio per un personaggio
* Descrivere un evento significativo* Descrivere un evento significativo
* Poter avvenire in un lasso spazio-temporale continuo* Poter avvenire in un lasso spazio-temporale continuo
* Modificare un valore in un personaggio* Modificare un valore in un personaggio
* Avere un qualche impatto sulla crisi e/o sull'apice* Avere un qualche impatto sulla crisi e/o sull'apice
• L'ESPOSIZIONE NON GIUSTIFICA MAI UNA SCENA!L'ESPOSIZIONE NON GIUSTIFICA MAI UNA SCENA!
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12. SCENASCENA
• Una scena può esprimere un cambiamento...Una scena può esprimere un cambiamento...
* Dal negativo al doppio negativo* Dal negativo al doppio negativo
* Dal positivo al doppio positivo* Dal positivo al doppio positivo
* Dal positivo al negativo* Dal positivo al negativo
* Dal negativo al positivo* Dal negativo al positivo
• ATTENZIONE!ATTENZIONE! Dal doppio negativo si può procedere solo alDal doppio negativo si può procedere solo al
positivo e dal doppio positivo al negativo!positivo e dal doppio positivo al negativo!
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13. BEATBEAT
• Una scena viva non cambia mai in modo lineare, maUna scena viva non cambia mai in modo lineare, ma
attraverso delle azioni e reazioni dei personaggiattraverso delle azioni e reazioni dei personaggi
• Ognuna di queste azioni è un BEAT: il loro insiemeOgnuna di queste azioni è un BEAT: il loro insieme
determina il cambiamento di valore della scenadetermina il cambiamento di valore della scena
• Per verificare che una scena funzioni, assegnate di volta inPer verificare che una scena funzioni, assegnate di volta in
volta un verbo al gerundio a quello che sta realmentevolta un verbo al gerundio a quello che sta realmente
facendo, pensando o provando ogni personaggio coinvolto:facendo, pensando o provando ogni personaggio coinvolto:
ognuno di questi è un beatognuno di questi è un beat
• Infine, accoppiate i beat secondo azione/reazione, eInfine, accoppiate i beat secondo azione/reazione, e
verificate se portano ad un cambiamento di valoreverificate se portano ad un cambiamento di valore
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14. SEQUENZASEQUENZA
• La SEQUENZA è un'insieme - generalmente da due a cinqueLa SEQUENZA è un'insieme - generalmente da due a cinque
– di scene– di scene
• Le scene di una sequenza si contrappongono tra loro aLe scene di una sequenza si contrappongono tra loro a
seconda del loro cambio di valore (positivo, negativo,seconda del loro cambio di valore (positivo, negativo,
doppio positivo, doppio negativo)doppio positivo, doppio negativo)
• L'ultima scena della sequenza rappresenta unL'ultima scena della sequenza rappresenta un
cambiamento più significativo rispetto alle scenecambiamento più significativo rispetto alle scene
precedentiprecedenti
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15. ATTOATTO
• Gli atti sono quell'insieme di scene e sequenze che portanoGli atti sono quell'insieme di scene e sequenze che portano
ad un cambiamento radicale del valoread un cambiamento radicale del valore
• Dai tempi di Aristotele, una buona storia si sviluppa in treDai tempi di Aristotele, una buona storia si sviluppa in tre
atti: due cambiamenti radicali e un cambiamento definitivoatti: due cambiamenti radicali e un cambiamento definitivo
e assolutoe assoluto
• Il cambiamento radicale coincide con il climax dell'attoIl cambiamento radicale coincide con il climax dell'atto
• Il primo e l'ultimo atto sono generalmente quelli che diIl primo e l'ultimo atto sono generalmente quelli che di
solito hanno un tempo più breve, e un ritmo e una tensionesolito hanno un tempo più breve, e un ritmo e una tensione
maggiorimaggiori
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16. STRUTTURA IN TRE ATTISTRUTTURA IN TRE ATTI
• SECONDO ATTOSECONDO ATTO::
* PROGRESSIONE - conflitto progressivo* PROGRESSIONE - conflitto progressivo
* CLIMAX - crisi* CLIMAX - crisi
• PRIMO ATTOPRIMO ATTO::
* PROGRESSIONE – semina e/o sottotrama* PROGRESSIONE – semina e/o sottotrama
* CLIMAX - incidente scatenante* CLIMAX - incidente scatenante
• TERZO ATTOTERZO ATTO::
* CLIMAX: - apice* CLIMAX: - apice
* DIGRESSIONE: - conclusione* DIGRESSIONE: - conclusione
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18. INCIDENTE SCATENANTEINCIDENTE SCATENANTE
• L'evento scatenante cambia radicalmente la vita delL'evento scatenante cambia radicalmente la vita del
protagonista e fa nasce in lui un DESIDERIO conscio oprotagonista e fa nasce in lui un DESIDERIO conscio o
inconscio o entrambiinconscio o entrambi
• Un buon evento scatenante è quello che fa sorgere nelUn buon evento scatenante è quello che fa sorgere nel
pubblico la domanda “Come andrà a finire?” mentre sipubblico la domanda “Come andrà a finire?” mentre si
immagina la rispostaimmagina la risposta
* Non tardare troppo rispetto alla “semina”* Non tardare troppo rispetto alla “semina”
• L'evento scatenante deve:L'evento scatenante deve:
* Non apparire prima che il pubblico abbia compreso* Non apparire prima che il pubblico abbia compreso
quali profonde conseguenze ha sul protagonistaquali profonde conseguenze ha sul protagonista
* Essere visto e vissuto dal pubblico* Essere visto e vissuto dal pubblico
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19. SEMINA E SOTTOTRAMASEMINA E SOTTOTRAMA
• Per preparare il pubblico a reagire al massimo all'eventoPer preparare il pubblico a reagire al massimo all'evento
scatenante, spesso c'è bisogno di una “semina”scatenante, spesso c'è bisogno di una “semina”
• Se l'evento scatenante non ha bisogno di una semina, siSe l'evento scatenante non ha bisogno di una semina, si
può ricorrere a una sottotramapuò ricorrere a una sottotrama
• ATTENZIONE!ATTENZIONE! La semina non deve MAI essere né evidente néLa semina non deve MAI essere né evidente né
didascalicadidascalica
• ATTENZIONE!ATTENZIONE! Una sottotrama non deve MAI essereUna sottotrama non deve MAI essere
potente quanto la trama principale né avere le stessepotente quanto la trama principale né avere le stesse
tempistichetempistiche
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20. CREANDO L'EVENTOCREANDO L'EVENTO
• Un buon evento scatenante risponde a una di queste dueUn buon evento scatenante risponde a una di queste due
domande:domande:
** Qual è la cosa peggiore che potrebbe capitare alQual è la cosa peggiore che potrebbe capitare al
protagonista? E come potrebbe rivelarsi la migliore?protagonista? E come potrebbe rivelarsi la migliore?
• Così come la crisi e l'apice, un buon evento scatenante nonCosì come la crisi e l'apice, un buon evento scatenante non
è mai casuale, ma è sempre CAUSATO da una precisa sceltaè mai casuale, ma è sempre CAUSATO da una precisa scelta
e/o azionee/o azione
** Qual è la cosa migliore che potrebbe capitare al protagonista?Qual è la cosa migliore che potrebbe capitare al protagonista?
E come potrebbe rivelarsi la peggiore?E come potrebbe rivelarsi la peggiore?
• Un buon evento scatenante è IMPREVEDIBILEUn buon evento scatenante è IMPREVEDIBILE
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22. IL DILEMMAIL DILEMMA
• Il valore in gioco comporta un CONFLITTO tra forzeIl valore in gioco comporta un CONFLITTO tra forze
equilibrate e opposte: questo è l'anima della storiaequilibrate e opposte: questo è l'anima della storia
• Per questo una buona storia ha sempre un CONFLITTOPer questo una buona storia ha sempre un CONFLITTO
TRIANGOLARE, che coinvolge non solo il protagonista eTRIANGOLARE, che coinvolge non solo il protagonista e
l'antagonista ma un terzo personaggio con il suo carico dil'antagonista ma un terzo personaggio con il suo carico di
aspettative e valoriaspettative e valori
• ATTENZIONE!ATTENZIONE! Il vero conflitto non è mai tra bene o male:Il vero conflitto non è mai tra bene o male:
ognuno di noi sceglie sempre il “bene” così come da noiognuno di noi sceglie sempre il “bene” così come da noi
percepito!percepito!
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• Il vero conflitto è il DILEMMA, o la scelta del male minoreIl vero conflitto è il DILEMMA, o la scelta del male minore
23. LE DIMENSIONI DEL CONFLITTOLE DIMENSIONI DEL CONFLITTO
• Un dilemma può esprimersi in tre dimensioniUn dilemma può esprimersi in tre dimensioni
• Una storia debole è COMPLICATA e si focalizza su una solaUna storia debole è COMPLICATA e si focalizza su una sola
dimensionedimensione
• Una buona storia è COMPLESSA ed esplora tutti e tre i livelliUna buona storia è COMPLESSA ed esplora tutti e tre i livelli
di conflittodi conflitto
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* DIMENSIONE INTERNA (mente e corpo)* DIMENSIONE INTERNA (mente e corpo)
* DIMENSIONE PERSONALE (partner, famiglia, amici)* DIMENSIONE PERSONALE (partner, famiglia, amici)
* DIMENSIONE PUBBLICA (mondo fisico e società)* DIMENSIONE PUBBLICA (mondo fisico e società)
24. LA PROGRESSIONELA PROGRESSIONE
• A mano a mano che passa da una dimensione ad un'altra, ilA mano a mano che passa da una dimensione ad un'altra, il
conflitto subisce una PROGRESSIONEconflitto subisce una PROGRESSIONE
• Una progressione efficace si ottiene in un solo modo:Una progressione efficace si ottiene in un solo modo:
presentando continuamente un DIVARIO tra le aspettativepresentando continuamente un DIVARIO tra le aspettative
del protagonista e l'effettivo esito che ottiene in rispostadel protagonista e l'effettivo esito che ottiene in risposta
alla sua azionealla sua azione
• Con la progressione aumenta sia il divario che il RISCHIOCon la progressione aumenta sia il divario che il RISCHIO
per il protagonistaper il protagonista
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• Una bella storia si concentra sulle REAZIONI e sulle FORZEUna bella storia si concentra sulle REAZIONI e sulle FORZE
ANTAGONISTE, per portare il conflitto alle sue estremoANTAGONISTE, per portare il conflitto alle sue estremo
conseguenze e innescare la crisiconseguenze e innescare la crisi
25. Il punto di svoltaIl punto di svolta
LA CRISILA CRISI
26. LA CRISILA CRISI
• La CRISI altro non è che il momento in cui il protagonistaLa CRISI altro non è che il momento in cui il protagonista
subisce/sceglie/crea un evento irreversibilesubisce/sceglie/crea un evento irreversibile
• La crisi deve:La crisi deve:
* Essere visibile e vissuta dal pubblico* Essere visibile e vissuta dal pubblico
* Essere collocata in un momento statico* Essere collocata in un momento statico
* Essere la soluzione ad un dilemma chiuso* Essere la soluzione ad un dilemma chiuso
* Compiersi in una scelta di valore definitiva* Compiersi in una scelta di valore definitiva
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27. LA CRISI E I SUOI EFFETTILA CRISI E I SUOI EFFETTI
• La crisi è anche il momento in cui raggiungiamo la massimaLa crisi è anche il momento in cui raggiungiamo la massima
comprensione della vera natura del protagonistacomprensione della vera natura del protagonista
• La crisi ha solitamente anche una CARICA, che può essereLa crisi ha solitamente anche una CARICA, che può essere
positiva e negativapositiva e negativa
• La crisi provoca ed è strettamente seguita dall'APICE: perLa crisi provoca ed è strettamente seguita dall'APICE: per
questo, i due momenti dovrebbero sempre avere carichequesto, i due momenti dovrebbero sempre avere cariche
opposteopposte
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28. Il punto massimo della storiaIl punto massimo della storia
L'APICEL'APICE
29. FINE DEL DIVARIOFINE DEL DIVARIO
• L'APICE è il momento in cui smette di esistere un divario traL'APICE è il momento in cui smette di esistere un divario tra
aspettativa del protagonista e la risposta che ottieneaspettativa del protagonista e la risposta che ottiene
• L'apice deveL'apice deve
* Sfociare in una situazione assoluta e definitiva* Sfociare in una situazione assoluta e definitiva
* Essere la massima espressione del conflitto* Essere la massima espressione del conflitto
* Essere intimamente legato all'evento scatenante* Essere intimamente legato all'evento scatenante
* Seguire a un crescendo di tensione e ritmo* Seguire a un crescendo di tensione e ritmo
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30. LA FINE DEL CONFLITTOLA FINE DEL CONFLITTO
• Esistono quattro modi in cui può finire un conflitto:Esistono quattro modi in cui può finire un conflitto:
* Positivamente con ironia* Positivamente con ironia
* Positivamente* Positivamente
* Negativamente* Negativamente
* Negativamente con ironia* Negativamente con ironia
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31. LA FORZA DELL'IRONIALA FORZA DELL'IRONIA
• ATTENZIONE: l'ironia non è ambiguità! Fattore positivo eATTENZIONE: l'ironia non è ambiguità! Fattore positivo e
negativo devono essere sempre ben distinguibili!negativo devono essere sempre ben distinguibili!
• Il FINALE IRONICO dà una risposta al conflitto fornendo elementiIl FINALE IRONICO dà una risposta al conflitto fornendo elementi
sia positivi che negativisia positivi che negativi
• E' il modo più potente di chiudere una storia: noi sappiamo beneE' il modo più potente di chiudere una storia: noi sappiamo bene
che la vita non è solo bianco o nero!che la vita non è solo bianco o nero!
• Un modo di ottenere ironia è aprire un DIVARIO inaspettato maUn modo di ottenere ironia è aprire un DIVARIO inaspettato ma
non limitante nell'apice: deve esserci una separazione tranon limitante nell'apice: deve esserci una separazione tra
aspettativa e risposta ma bisogna comunque dare soddisfazioneaspettativa e risposta ma bisogna comunque dare soddisfazione
alla domanda nata dall'incidente scatenantealla domanda nata dall'incidente scatenante
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33. SODDISFACENDO IL PUBBLICOSODDISFACENDO IL PUBBLICO
• La RISOLUZIONE non è altro che quello che rimane dopoLa RISOLUZIONE non è altro che quello che rimane dopo
l'apicel'apice
• La risoluzione deveLa risoluzione deve
* Essere risolutiva* Essere risolutiva
* Essere soddisfacente* Essere soddisfacente
* Essere breve* Essere breve
• Occorre dare al pubblico quello che si aspetta e rispondere inOccorre dare al pubblico quello che si aspetta e rispondere in
maniera soddisfacente – ma non necessariamente completa -maniera soddisfacente – ma non necessariamente completa -
alle domande che gli rimangonoalle domande che gli rimangono
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34. LA FINE DEL CONFLITTOLA FINE DEL CONFLITTO
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• Una risoluzione può servire a:Una risoluzione può servire a:
* Rimettere parzialmente in discussione l'apice* Rimettere parzialmente in discussione l'apice
* Far vedere gli effetti della crisi e dell'apice* Far vedere gli effetti della crisi e dell'apice
* Dare risposta a una sottotrama* Dare risposta a una sottotrama
• La soluzione è, in definitiva, un atto di cortesia verso il pubblico,La soluzione è, in definitiva, un atto di cortesia verso il pubblico,
che ha un momento per rifiatare e rielaborare la storia e tutti iche ha un momento per rifiatare e rielaborare la storia e tutti i
suoi contenutisuoi contenuti
• ATTENZIONE!ATTENZIONE! Lo sceneggiatore e il pubblico sanno bene qualiLo sceneggiatore e il pubblico sanno bene quali
sono i patti da rispettare: NON INFRANGETELI MAI!sono i patti da rispettare: NON INFRANGETELI MAI!