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ELABORATO FINALE DI:
DE FILIPPIS GABRIELE
CLASSE 3^ C
A.S. 2019-2020
DIRITTI E LIBERTÀ
2
SOMMARIO
1. Introduzione
2. Storia: Il Nazismo e la Shoah
3. English: White Area. Nelson Mandela and the Apartheid
4. Scienze: L’esistenza delle razze umane
5. Arte: Le avanguardie artistiche del Novecento. Il Cubismo e Guernica
6. Conclusioni
3
1. INTRODUZIONE
Ho scelto il tema “diritti e libertà” per la mia tesina perché mi ha sempre colpito uno dei
momenti più tremendi della storia: il genocidio effettuato nei confronti degli ebrei nei campi di
concentramento. Ho cercato di trovare, se mai ci fossero, delle motivazioni per questi orrori, ma
nessuna logica sembra spiegarli, se non pensare che, per delle ideologie di potere e superiorità,
l’uomo ha pensato di annullare la dignità umana. Ho riflettuto, inoltre, su come nel periodo che
stiamo vivendo, dovuto alla pandemia da Coronavirus, il diritto alla libertà sia stato limitato per
proteggere tutti noi.
Ho capito da questa esperienza che essere liberi significa rispettare i diritti degli altri in
modo che anche i nostri diritti possano essere rispettati.
2. IL NAZISMO E LA SHOAH
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono
dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di
fratellanza”.
Questo è il primo articolo della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” redatto nel
1948 dalle Nazioni Unite dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Ci furono delle cause storiche e sociali che portarono alla necessità della stesura di questa
dichiarazione.
Vorrei prendere in esame ora uno dei periodi storici dove diritti e libertà non furono
rispettati: il Nazismo.
4
La negazione dei diritti umani: Hitler e il Nazismo
Il Nazismo fu un tragico esempio della più grande sfida alla democrazia, alla negazione
della libertà di pensiero, di espressione e di parola.
Ma come si arrivò a questo? In Germania, dopo la fine della prima guerra mondiale, ci fu un
uomo politico di nome Adolf Hitler (1889-1945) che fondò una formazione politica denominata
Partito Nazionalsocialista, più conosciuta come Nazismo.
Nel 1919 La Repubblica di Weimar, che si era appena formata in Germania dopo la fine
della prima guerra mondiale, si trovava in una grave situazione economica e politica. Al governo
repubblicano veniva rinfacciato dalle forze nazionaliste dell'opposizione di aver accettato una pace
disonorevole e soffocante per la Germania e veniva considerato debole ed incapace di governare la
nazione tedesca. Così Hitler, approfittando di questa grave crisi politica ed economica, decise di
porsi alla guida di questa nazione piegandola ai suoi piani di rigida follia.
Il nodo centrale dell'ideologia nazista era la questione della razza e dell'Identità Nazionale
Tedesca. Hitler sosteneva l'esistenza di una razza superiore, quella Ariana, costituita dai popoli
nordici ed in particolare dal popolo tedesco. Tutte le altre espressioni etniche e culturali erano
ritenute inferiori, in primo luogo quella Ebraica. Per Hitler gli Ebrei erano il popolo “senza patria” e
costituivano l'esempio della massima degenerazione umana. Essi erano ritenuti responsabili di tutti i
mali della società moderna: il capitalismo, la corruzione e la perversione dei costumi morali.
Secondo l'ideologia nazista, la superiorità del popolo tedesco imponeva alla Germania di purificare
la razza e unificare gli Ariani in un unico grande Impero denominato III Reich che avrebbe dovuto
allargarsi a danno delle altre nazioni.
Hitler aveva una grande capacità comunicativa, irruente e bellicosa, fece una grande opera
di indottrinamento facendo uso della propaganda attraverso la radio, la stampa e l'organizzazione di
manifestazioni sportive di massa. Questa propaganda fu in grado di stimolare l'orgoglio patriottico e
i desideri di grandezza nazionale della nazione tedesca. Inoltre, quando fu rinchiuso nel carcere di
Landsberg, a seguito della condanna subita dopo il tentativo di colpo di stato fallito a Monaco nel
1923, Hitler scrisse un libro intitolato Mein Kampf (La mia battaglia) dove spiegò la sua ideologia
e quello che avrebbe fatto una volta salito al potere: praticamente un manifesto al Nazismo. Questo
libro inizialmente non fu letto da nessuno ma, in seguito, ebbe molto successo. Così, con le elezioni
del 1932, il Partito Nazista ottenne molti consensi diventando il primo partito della Germania. Il
regime estese però il suo controllo anche sulla vita privata delle persone attraverso una Polizia di
5
Stato: la GESTAPO e delle squadre denominate SS, composte da uomini senza pietà, fedeli ad
Hitler e addestrati ad uccidere. Chi si opponeva al Regime finiva nei Lager, campi di lavoro dove si
praticava l'annientamento psichico e fisico. Anche l'azione della Chiesa fu brutalmente repressa.
La persecuzione degli Ebrei
Il regime Nazista avviò subito la persecuzione degli Ebrei che, allora, erano in Germania
circa mezzo milione e che occupavano posti di rilievo nella società: erano infatti liberi
professionisti, legali, medici. Dopo aver imposto già dal 1933 il boicottaggio dei negozi ebraici, il
regime sancì formalmente la discriminazione ANTISEMITA nel 1935 con le Leggi di
Norimberga: matrimoni misti tra Ariani e Ebrei vietati, militari e impiegati pubblici licenziati,
confisca dei loro beni. In seguito la situazione peggiorò, essi non poterono più commerciare e
frequentare scuole e luoghi pubblici.
La Shoah (Olocausto)
Tra il 1933 e il 1945, milioni di persone di tutte le età furono vittime dell'OLOCAUSTO
(dal greco “bruciato interamente”), identificato più correttamente con il termine SHOAH (in
ebraico “distruzione”). L'eliminazione di circa i due terzi degli ebrei d'Europa venne organizzata
dalla Germania Nazista. Alla fine del 1939, dopo che i Tedeschi conquistarono la Polonia dove
abitavano circa tre milioni di Ebrei, i Nazisti cominciarono a confinarli in Ghetti: piccole aree dove
dovevano vivere recintati ed in condizioni misere.
Nel 1942 ebbe luogo la conferenza di Wanesse dove si incontrarono importanti gerarchi
delle SS per discutere di come sarebbe stata applicata la soluzione finale per l'eliminazione fisica
degli ebrei in Europa. Vennero così studiate delle strutture per lo sterminio di massa come
Auschwitz attraverso metodi quali le camere a gas.
Nel 1946, dopo la vittoria degli Alleati, i dirigenti della Germania Nazista vennero
processati e condannati a Norimberga per CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ.
6
3. WHITE AREA: NELSON MANDELA AND THE APARTHEID
Racial segregation was also present in other parts of the world: in South Africa, for example,
from 1948 to 1993. In the Afrikaans language Apartheid means "separation" and indicates the
rigid racial division that regulated the relations between the white minority and the black majority .
Fortunately, Apartheid ended thanks to the role played by Nelson Mandela against racial
discrimination in his country.
Nelson Mandela (1918-2013) was a South African political leader of African National
Congress (ANC) a political party founded in 1912 by some black leaders to fight Apartheid.
Mandela struggled hard for the rights of black people and against discriminatory laws introduced in
South Africa by African National Party (ANP) leaded by white people called Afrikaners.
Mandela was a black lawyer and a leader of ANC and decided to help his people to solve their legal
problems and to protest against the Apartheid and the government of Afrikaners but he was
imprisoned at Robben Island in 1964.
After many years of apartheid policy, things began to change in 1990s, thanks to the public
opinion of foreign countries. In those years Mandela was supported by many countries that imposed
international economic trade sanctions against the government of South Africa. Mandela became
the world’s most famous political prisoner and the government decided to abolish many
discriminatory laws and started negotiations with the ANC for a new constitution.
On 11th
February, 1990, after 27 years in prison, President Frederik de Klerk ordered to free
Mandela and in 1993 he won the Nobel Peace Prize. Apartheid policy finally came to an end in
1994: the ANC won the elections and Mandela became the first black Africa President of South
Africa and a multiethnic government was formed. Mandela retired from public life when he was 85
years old and died on the 5th
December 2013 at the age of 95.
7
4. L’ESISTENZA DELLE RAZZE UMANE
Il DNA è una molecola presente in tutti gli esseri viventi e contiene il progetto di essi. È in
base alle informazioni contenute nel DNA e a molti altri fattori ambientali, per esempio quello che
mangiamo o alle esperienze che facciamo, che alla fine i nostri corpi e forse anche le nostre menti
diventano quello che sono. Dal punto di vista chimico leggere il DNA significa decifrare la
sequenza di 6 miliardi di lettere (basi) ma è solo dal 1990 che abbiamo cominciato a tradurre la
sequenza completa del genoma umano. Oggi abbiamo un ottimo punto di partenza per diagnosticare
e curare le malattie, ma anche per ricostruire le prime migrazioni che hanno portato alla diffusione
della nostra specie sul pianeta. Noi siamo una specie molto unita dal punto di vista genetico, ma
straordinariamente capace di produrre una ricchezza che è la nostra diversità culturale, la diversità
delle nostre storie e tradizioni. L'evoluzione produce diversità, ma in realtà tra un individuo ed un
altro ci separa solo il 2% del DNA.
Da dove veniamo? Dove ha avuto origine la specie umana?
Liberiamoci dai pregiudizi
Sono stati trovati degli scheletri, che risalgono a tre milioni di anni fa, di grandi scimmie che
non avevano la coda, che camminavano erette, avevano il pollice opponibile e i denti come noi e
non come gli scimpanzé. E' stata studiata la loro evoluzione dai paleontologi attraverso i dati fossili,
quindi non c 'è dubbio che, in un certo senso, siamo tutti Africani e proveniamo tutti da quel
continente. Della natura e dell'esistenza delle razze umane se ne sono occupati i più grandi
scienziati come, ad esempio, Charles Darwin (1809-1882). Lo studio scientifico è cominciato nel
Settecento e da allora si è cercato di catalogare le razze umane, ma non si è arrivati a nessun
risultato in quanto ogni scienziato presentava una classificazione diversa e quindi con queste
incongruenze non si poteva parlare di razze umane in termini scientifici.
Per parlare di razza occorre che nella popolazione ci siano delle differenze genetiche
riconoscibili. Mentre per alcune specie animali si è riusciti a trovare delle diversità genetiche
particolari, per cui si è potuto parlare di razza o varietà, questo non è il caso della specie umana che
è un'unica specie molto giovane senza suddivisione in varietà e neanche in razze.
8
Noi abbiamo una grande unità di tipo genealogico e storico che è dovuta al fatto che
abbiamo avuto un'origine africana molto recente, circa 200 mila anni fa, questo vuol dire che c'è
una fratellanza fra tutti gli esseri umani.
Le caratteristiche somatiche cioè quelle superficiali come il colore degli occhi, dei capelli,
della pelle, la corporatura, sono dovute ad adattamenti geografici e climatici, soprattutto alla
quantità di sole assorbita dalla pelle. Queste caratteristiche ci ingannano perché fanno sembrare
diverse persone che geneticamente sono molto simili.
Il concetto di razza è così diffuso perché gli uomini hanno sempre avuto bisogno di
distinguere chi fa parte del proprio gruppo e chi non ne fa parte. Questo ha fatto dare molta
importanza a delle differenze che sono solo esteriori e superficiali e ha causato, in alcuni momenti
storici, anche eventi tragici, come lo sterminio di interi popoli sulla base della pulizia etnica e sulla
presunta superiorità genetica di alcuni uomini rispetto ad altri.
Gli uomini quindi non sono suddivisi in razze ma provano emozioni
diverse e hanno bisogno di comunicare fra loro. Quando un'idea,
un pensiero, un'emozione, si concretizza in un oggetto reale come
una poesia, una scultura, un dipinto... si può parlare di Arte.
L'Arte è un linguaggio universale che unisce gli uomini.
5. LE AVANGUARDIE ARTISTICHE DEL NOVECENTO
IL CUBISMO E GUERNICA
Libertà di esprimersi con forme nuove
Grazie allo sviluppo economico dovuto alla rivoluzione industriale del secolo precedente, i
primi anni del '900 sono gli anni della Belle Époque, cioè dell'allegra ed elegante vita sociale delle
grandi capitali europee. Spensieratezza e fiducia nel progresso tecnologico nascondevano però
problemi e conflitti che sfoceranno poi nella prima guerra mondiale.
Dal punto di vista artistico, questo primo periodo del '900 fu definito delle Avanguardie
artistiche. Gli artisti volevano osare nuove forme espressive innovative, nuove tecniche, nuovi
9
materiali. Essi sono all'Avanguardia, stanno cioè avanti rispetto alla sensibilità e al gusto pubblico,
per questo motivo saranno a volte osteggiati e solo in seguito saranno capiti e apprezzati. Non
importa il bello, ma vi è la volontà di provocare reazioni e riflessioni, volontà di stupire attraverso
opere d'arte originali. Vi si trovano quindi correnti artistiche chiamate Art Nouveau,
Espressionismo, Dadaismo, Surrealismo, Futurismo e Cubismo.
Analizzerò in particolare il Cubismo.
IL CUBISMO
Il Cubismo nasce nel 1907 a Parigi, capitale europea della cultura a quel tempo. Il pittore
francese Paul Cézanne (1839-1906) fu l'ispiratore fondamentale per la nascita di questo movimento
artistico. Cézanne voleva arrivare all'anima degli oggetti semplificando la realtà, scomponendola
finché gli oggetti diventavano delle figure geometriche.
Nel 1907 a Parigi ci fu un'esposizione per onorare l'artista dove venivano mostrati i suoi
dipinti. Parteciparono a questa mostra George Braque (1882-1963) e Pablo Picasso (1881-1973) e
ne rimasero molto colpiti. Da allora in avanti essi cominciarono la scomposizione e ricomposizione
della forma nelle loro opere.
Il primo quadro che diede vita a questo movimento fu Les Demoiselles d'Avignon dipinto da
Picasso tra il 1906 e il 1907. Da questo momento questi artisti furono denominati Cubisti dalla
critica d'arte. Gli artisti si interessarono anche all'arte primitiva africana.
Picasso trovava che fosse interessante, come accadeva nell'arte africana, riuscire a
trasmettere, solamente con delle linee essenziali, il carattere di un viso. Nel Cubismo non si
riproduce l'oggetto così come lo si vede, ma lo si scompone nella bidimensione, abbandonando la
prospettiva, la simmetria, l'equilibrio. Si amplificano le forme e i volumi diventano puri volumi
geometrici.
10
Simultaneità dell'immagine
Gli artisti immaginavano di guardare gli oggetti da più posizioni, da più punti di vista. Per
fare questo, essi dovevano ruotare l'immagine o girare intorno ad essa per osservarla in modo da
cogliere non solo un aspetto, ma diversi aspetti in successione. Per poter fare questa osservazione
ovviamente passava del tempo, ma quando poi l'oggetto veniva rappresentato sulla tela, tutte le sue
varie parti venivano rappresentate simultaneamente, incastrandole e accostandole. I colori sono
monocromi, non accesi, quello che importa è la forma.
Il Cubismo si divide in tre momenti successivi.
Prima fase: Cubismo primitivo (1907-1909)
E' il momento iniziale dello studio di questa nuova tecnica artistica. Gli oggetti vengono
rappresentati in modo schematico e semplificato. Il paesaggio tende a diventare una composizione
di parallelepipedi tra cui si distinguono gli alberi. I colori sono monocromi.
Seconda fase: Cubismo Analitico (1909-1912)
Gli artisti analizzano gli oggetti e la realtà da più punti di vista, da sopra, da sotto,
dall'interno e poi vengono rappresentati contemporaneamente “aprendoli” sulla tela (simultaneità
dell'immagine). Vi sono linee che spezzano le figure a metà e queste metà le si ritrovano magari
distanti fra di loro, su piani diversi. E' la fase più difficile da decifrare perché, ad un primo sguardo,
non si riesce a capire cosa si sta vedendo, solo guardando più attentamente si riescono a scorgere le
forme. Il colore non è più naturalistico, ma funzionale ad evidenziare le varie superfici.
Terza fase: Cubismo sintetico (1912-1916)
Con questa ultima fase finisce il movimento d'avanguardia del cubismo. Le forme vengono
semplificate al massimo e i volumi eliminati. Il soggetto iniziale che si voleva rappresentare si
riduce a delle linee essenziali. In questa fase cominciano a comparire nei quadri cubisti degli oggetti
di uso quotidiano come carta da giornale, da parati (papiers collè) o frammenti di legno. Questa
nuova tecnica viene adottata dagli artisti anche per far fronte alle critiche che lamentavano che i
dipinti fossero di difficile comprensione, così furono aggiunti oggetti reali.
11
GUERNICA
“Guernica è la mia unica
opera simbolica”
P. Picasso
Per la partecipazione alla mostra Universale di Parigi nel 1937 il governo spagnolo
repubblicano commissionò a Picasso un'opera che avrebbe dovuto rappresentare il paese. In Spagna
era in atto una guerra civile dove i nazionalisti si opponevano al fronte popolare repubblicano. Nel
1937 gli aerei nazisti arrivarono in aiuto ai nazionalisti spagnoli bombardando e radendo al suolo la
cittadina di Guernica. Era un giorno di mercato e tra le vittime ci furono molte donne e bambini.
Picasso decise allora di rappresentare questo evento come monito contro ogni sopruso e
violenza. Realizzò così una grande tela di 3 metri per 8 che rappresenta l'interno di una casa
distrutta dai bombardamenti per sottolineare come la guerra possa spazzare via la serenità della vita
quotidiana. Il linguaggio dell'artista è quello della scomposizione cubista e la superficie della tela
presenta la visione simultanea delle varie immagini che egli vuole rappresentare.
I colori usati sono un'alternanza di grigi, neri e bianchi per comunicare il senso di angoscia
provocata dall'evento. Nella parte sinistra del dipinto vi è il Toro, simbolo della brutalità del potere.
Le vittime del bombardamento sono identificate con la madre che urla il proprio dolore con in
braccio il suo bambino morto. A destra, il cavaliere caduto dal suo cavallo è a terra e sembra una
statua rotta con un braccio mozzato la cui mano tiene una spada, simbolo dell'impossibilità di
combattere una guerra ad armi pari contro un bombardamento aereo. Vicino al soldato, c’è il
cavallo ritratto con una smorfia di dolore che rappresenta il popolo spagnolo. Sempre sulla destra
del quadro, una donna cerca di uscire di casa con l'abito in fiamme. Dalla porta dell’abitazione entra
un'unica figura di pace: essa porta una lampada ad olio (simbolo del passato) che accosta ad una
lampadina elettrica (simbolo del progresso) che pende dal soffitto. I raggi delle due lampade
colpiscono la spada spezzata del cavaliere da cui nasce un fiore.
“Guernica” è un opera che rappresenta l'impegno civile dell'artista ed è diventata il simbolo
della lotta contro tutte le guerre.
12
6. CONCLUSIONI
Questo percorso che ho fatto tramite il mio elaborato, mi ha fatto riflettere su come sia
importante conoscere la Storia e conservare la Memoria. Entrambe ci consentono di ricordare che i
diritti e le libertà di cui oggi godiamo e che, purtroppo, non sono estesi a tutta l'umanità, non sono
così scontati. Essi sono il frutto dell’impegno e del sacrificio degli uomini che ci hanno preceduto.
Come ci dice il messaggio del fiore di “Guernica” di Picasso, “ci può essere speranza se non
si dimentica...”
13
BIBLIOGRAFIA
ICONOGRAFIA:
DPA Picture-Alliance Archive, Hitler a Dortmund, 1933, www.picture-alliance.com
M. Grimm, T. Grimm, Alamy Stock Photo, White Area, Città del Capo, Sudafrica
V. Kandisky, Giallo, Rosso, Blu, 1925, Centre Georges Pompidou, Parigi
P. Picasso, Guernica, 1937, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
P. Picasso, Ritratto di Dora Maar, 1937, Musée National Picasso, Parigi
J. Schadeberg, Nelson Mandela, Getty Images
LIBRI:
G. Barbujani, P. Cheli, Sono razzista ma sto cercando di smettere, Laterza, 2010
G. Bresich, C. Fiorio, Scoprire la Storia. L’Età contemporanea, Vol. 3, De Agostini Scuola, 2016
M. Gandini, P. Vianello, E. Fabi, P. Bacuzzi, Notte stellata. Corso di arte e immagini, Ed. La
Scuola, 2018
S. Saraceni, G. Strumia, Esistono le razze umane?, Corsi di Biologia, Zanichelli Editore
SITOGRAFIA:
G. Barbujani, P. Cheli, Sono razzista ma sto cercando di smettere, www.youtube.com
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, www.artspecialday.com
Doppia elica del DNA, Focus Scienza, www.focus.it
UNESCO, Diritti Umani- Human Rights, http://portal.unesco.org
MATERIALE DIDATTICO:
M. Condò, Il Cubismo, mp4, Arte, Edmodo
M. Condò, Pablo Ruiz Picasso, mp4, Arte, Edmodo
A. Cotronei, Il Nazismo, Edmodo
P. Gasparollo, South Africa, Nelson Mandela, Apartheid, Edmodo
A. Mazzarisi, Scienze, Edmodo

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Tesina d'esame terza media: Diritti e Libertà by Gabriele De Filippis

  • 1. ELABORATO FINALE DI: DE FILIPPIS GABRIELE CLASSE 3^ C A.S. 2019-2020 DIRITTI E LIBERTÀ
  • 2. 2 SOMMARIO 1. Introduzione 2. Storia: Il Nazismo e la Shoah 3. English: White Area. Nelson Mandela and the Apartheid 4. Scienze: L’esistenza delle razze umane 5. Arte: Le avanguardie artistiche del Novecento. Il Cubismo e Guernica 6. Conclusioni
  • 3. 3 1. INTRODUZIONE Ho scelto il tema “diritti e libertà” per la mia tesina perché mi ha sempre colpito uno dei momenti più tremendi della storia: il genocidio effettuato nei confronti degli ebrei nei campi di concentramento. Ho cercato di trovare, se mai ci fossero, delle motivazioni per questi orrori, ma nessuna logica sembra spiegarli, se non pensare che, per delle ideologie di potere e superiorità, l’uomo ha pensato di annullare la dignità umana. Ho riflettuto, inoltre, su come nel periodo che stiamo vivendo, dovuto alla pandemia da Coronavirus, il diritto alla libertà sia stato limitato per proteggere tutti noi. Ho capito da questa esperienza che essere liberi significa rispettare i diritti degli altri in modo che anche i nostri diritti possano essere rispettati. 2. IL NAZISMO E LA SHOAH “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Questo è il primo articolo della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” redatto nel 1948 dalle Nazioni Unite dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ci furono delle cause storiche e sociali che portarono alla necessità della stesura di questa dichiarazione. Vorrei prendere in esame ora uno dei periodi storici dove diritti e libertà non furono rispettati: il Nazismo.
  • 4. 4 La negazione dei diritti umani: Hitler e il Nazismo Il Nazismo fu un tragico esempio della più grande sfida alla democrazia, alla negazione della libertà di pensiero, di espressione e di parola. Ma come si arrivò a questo? In Germania, dopo la fine della prima guerra mondiale, ci fu un uomo politico di nome Adolf Hitler (1889-1945) che fondò una formazione politica denominata Partito Nazionalsocialista, più conosciuta come Nazismo. Nel 1919 La Repubblica di Weimar, che si era appena formata in Germania dopo la fine della prima guerra mondiale, si trovava in una grave situazione economica e politica. Al governo repubblicano veniva rinfacciato dalle forze nazionaliste dell'opposizione di aver accettato una pace disonorevole e soffocante per la Germania e veniva considerato debole ed incapace di governare la nazione tedesca. Così Hitler, approfittando di questa grave crisi politica ed economica, decise di porsi alla guida di questa nazione piegandola ai suoi piani di rigida follia. Il nodo centrale dell'ideologia nazista era la questione della razza e dell'Identità Nazionale Tedesca. Hitler sosteneva l'esistenza di una razza superiore, quella Ariana, costituita dai popoli nordici ed in particolare dal popolo tedesco. Tutte le altre espressioni etniche e culturali erano ritenute inferiori, in primo luogo quella Ebraica. Per Hitler gli Ebrei erano il popolo “senza patria” e costituivano l'esempio della massima degenerazione umana. Essi erano ritenuti responsabili di tutti i mali della società moderna: il capitalismo, la corruzione e la perversione dei costumi morali. Secondo l'ideologia nazista, la superiorità del popolo tedesco imponeva alla Germania di purificare la razza e unificare gli Ariani in un unico grande Impero denominato III Reich che avrebbe dovuto allargarsi a danno delle altre nazioni. Hitler aveva una grande capacità comunicativa, irruente e bellicosa, fece una grande opera di indottrinamento facendo uso della propaganda attraverso la radio, la stampa e l'organizzazione di manifestazioni sportive di massa. Questa propaganda fu in grado di stimolare l'orgoglio patriottico e i desideri di grandezza nazionale della nazione tedesca. Inoltre, quando fu rinchiuso nel carcere di Landsberg, a seguito della condanna subita dopo il tentativo di colpo di stato fallito a Monaco nel 1923, Hitler scrisse un libro intitolato Mein Kampf (La mia battaglia) dove spiegò la sua ideologia e quello che avrebbe fatto una volta salito al potere: praticamente un manifesto al Nazismo. Questo libro inizialmente non fu letto da nessuno ma, in seguito, ebbe molto successo. Così, con le elezioni del 1932, il Partito Nazista ottenne molti consensi diventando il primo partito della Germania. Il regime estese però il suo controllo anche sulla vita privata delle persone attraverso una Polizia di
  • 5. 5 Stato: la GESTAPO e delle squadre denominate SS, composte da uomini senza pietà, fedeli ad Hitler e addestrati ad uccidere. Chi si opponeva al Regime finiva nei Lager, campi di lavoro dove si praticava l'annientamento psichico e fisico. Anche l'azione della Chiesa fu brutalmente repressa. La persecuzione degli Ebrei Il regime Nazista avviò subito la persecuzione degli Ebrei che, allora, erano in Germania circa mezzo milione e che occupavano posti di rilievo nella società: erano infatti liberi professionisti, legali, medici. Dopo aver imposto già dal 1933 il boicottaggio dei negozi ebraici, il regime sancì formalmente la discriminazione ANTISEMITA nel 1935 con le Leggi di Norimberga: matrimoni misti tra Ariani e Ebrei vietati, militari e impiegati pubblici licenziati, confisca dei loro beni. In seguito la situazione peggiorò, essi non poterono più commerciare e frequentare scuole e luoghi pubblici. La Shoah (Olocausto) Tra il 1933 e il 1945, milioni di persone di tutte le età furono vittime dell'OLOCAUSTO (dal greco “bruciato interamente”), identificato più correttamente con il termine SHOAH (in ebraico “distruzione”). L'eliminazione di circa i due terzi degli ebrei d'Europa venne organizzata dalla Germania Nazista. Alla fine del 1939, dopo che i Tedeschi conquistarono la Polonia dove abitavano circa tre milioni di Ebrei, i Nazisti cominciarono a confinarli in Ghetti: piccole aree dove dovevano vivere recintati ed in condizioni misere. Nel 1942 ebbe luogo la conferenza di Wanesse dove si incontrarono importanti gerarchi delle SS per discutere di come sarebbe stata applicata la soluzione finale per l'eliminazione fisica degli ebrei in Europa. Vennero così studiate delle strutture per lo sterminio di massa come Auschwitz attraverso metodi quali le camere a gas. Nel 1946, dopo la vittoria degli Alleati, i dirigenti della Germania Nazista vennero processati e condannati a Norimberga per CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ.
  • 6. 6 3. WHITE AREA: NELSON MANDELA AND THE APARTHEID Racial segregation was also present in other parts of the world: in South Africa, for example, from 1948 to 1993. In the Afrikaans language Apartheid means "separation" and indicates the rigid racial division that regulated the relations between the white minority and the black majority . Fortunately, Apartheid ended thanks to the role played by Nelson Mandela against racial discrimination in his country. Nelson Mandela (1918-2013) was a South African political leader of African National Congress (ANC) a political party founded in 1912 by some black leaders to fight Apartheid. Mandela struggled hard for the rights of black people and against discriminatory laws introduced in South Africa by African National Party (ANP) leaded by white people called Afrikaners. Mandela was a black lawyer and a leader of ANC and decided to help his people to solve their legal problems and to protest against the Apartheid and the government of Afrikaners but he was imprisoned at Robben Island in 1964. After many years of apartheid policy, things began to change in 1990s, thanks to the public opinion of foreign countries. In those years Mandela was supported by many countries that imposed international economic trade sanctions against the government of South Africa. Mandela became the world’s most famous political prisoner and the government decided to abolish many discriminatory laws and started negotiations with the ANC for a new constitution. On 11th February, 1990, after 27 years in prison, President Frederik de Klerk ordered to free Mandela and in 1993 he won the Nobel Peace Prize. Apartheid policy finally came to an end in 1994: the ANC won the elections and Mandela became the first black Africa President of South Africa and a multiethnic government was formed. Mandela retired from public life when he was 85 years old and died on the 5th December 2013 at the age of 95.
  • 7. 7 4. L’ESISTENZA DELLE RAZZE UMANE Il DNA è una molecola presente in tutti gli esseri viventi e contiene il progetto di essi. È in base alle informazioni contenute nel DNA e a molti altri fattori ambientali, per esempio quello che mangiamo o alle esperienze che facciamo, che alla fine i nostri corpi e forse anche le nostre menti diventano quello che sono. Dal punto di vista chimico leggere il DNA significa decifrare la sequenza di 6 miliardi di lettere (basi) ma è solo dal 1990 che abbiamo cominciato a tradurre la sequenza completa del genoma umano. Oggi abbiamo un ottimo punto di partenza per diagnosticare e curare le malattie, ma anche per ricostruire le prime migrazioni che hanno portato alla diffusione della nostra specie sul pianeta. Noi siamo una specie molto unita dal punto di vista genetico, ma straordinariamente capace di produrre una ricchezza che è la nostra diversità culturale, la diversità delle nostre storie e tradizioni. L'evoluzione produce diversità, ma in realtà tra un individuo ed un altro ci separa solo il 2% del DNA. Da dove veniamo? Dove ha avuto origine la specie umana? Liberiamoci dai pregiudizi Sono stati trovati degli scheletri, che risalgono a tre milioni di anni fa, di grandi scimmie che non avevano la coda, che camminavano erette, avevano il pollice opponibile e i denti come noi e non come gli scimpanzé. E' stata studiata la loro evoluzione dai paleontologi attraverso i dati fossili, quindi non c 'è dubbio che, in un certo senso, siamo tutti Africani e proveniamo tutti da quel continente. Della natura e dell'esistenza delle razze umane se ne sono occupati i più grandi scienziati come, ad esempio, Charles Darwin (1809-1882). Lo studio scientifico è cominciato nel Settecento e da allora si è cercato di catalogare le razze umane, ma non si è arrivati a nessun risultato in quanto ogni scienziato presentava una classificazione diversa e quindi con queste incongruenze non si poteva parlare di razze umane in termini scientifici. Per parlare di razza occorre che nella popolazione ci siano delle differenze genetiche riconoscibili. Mentre per alcune specie animali si è riusciti a trovare delle diversità genetiche particolari, per cui si è potuto parlare di razza o varietà, questo non è il caso della specie umana che è un'unica specie molto giovane senza suddivisione in varietà e neanche in razze.
  • 8. 8 Noi abbiamo una grande unità di tipo genealogico e storico che è dovuta al fatto che abbiamo avuto un'origine africana molto recente, circa 200 mila anni fa, questo vuol dire che c'è una fratellanza fra tutti gli esseri umani. Le caratteristiche somatiche cioè quelle superficiali come il colore degli occhi, dei capelli, della pelle, la corporatura, sono dovute ad adattamenti geografici e climatici, soprattutto alla quantità di sole assorbita dalla pelle. Queste caratteristiche ci ingannano perché fanno sembrare diverse persone che geneticamente sono molto simili. Il concetto di razza è così diffuso perché gli uomini hanno sempre avuto bisogno di distinguere chi fa parte del proprio gruppo e chi non ne fa parte. Questo ha fatto dare molta importanza a delle differenze che sono solo esteriori e superficiali e ha causato, in alcuni momenti storici, anche eventi tragici, come lo sterminio di interi popoli sulla base della pulizia etnica e sulla presunta superiorità genetica di alcuni uomini rispetto ad altri. Gli uomini quindi non sono suddivisi in razze ma provano emozioni diverse e hanno bisogno di comunicare fra loro. Quando un'idea, un pensiero, un'emozione, si concretizza in un oggetto reale come una poesia, una scultura, un dipinto... si può parlare di Arte. L'Arte è un linguaggio universale che unisce gli uomini. 5. LE AVANGUARDIE ARTISTICHE DEL NOVECENTO IL CUBISMO E GUERNICA Libertà di esprimersi con forme nuove Grazie allo sviluppo economico dovuto alla rivoluzione industriale del secolo precedente, i primi anni del '900 sono gli anni della Belle Époque, cioè dell'allegra ed elegante vita sociale delle grandi capitali europee. Spensieratezza e fiducia nel progresso tecnologico nascondevano però problemi e conflitti che sfoceranno poi nella prima guerra mondiale. Dal punto di vista artistico, questo primo periodo del '900 fu definito delle Avanguardie artistiche. Gli artisti volevano osare nuove forme espressive innovative, nuove tecniche, nuovi
  • 9. 9 materiali. Essi sono all'Avanguardia, stanno cioè avanti rispetto alla sensibilità e al gusto pubblico, per questo motivo saranno a volte osteggiati e solo in seguito saranno capiti e apprezzati. Non importa il bello, ma vi è la volontà di provocare reazioni e riflessioni, volontà di stupire attraverso opere d'arte originali. Vi si trovano quindi correnti artistiche chiamate Art Nouveau, Espressionismo, Dadaismo, Surrealismo, Futurismo e Cubismo. Analizzerò in particolare il Cubismo. IL CUBISMO Il Cubismo nasce nel 1907 a Parigi, capitale europea della cultura a quel tempo. Il pittore francese Paul Cézanne (1839-1906) fu l'ispiratore fondamentale per la nascita di questo movimento artistico. Cézanne voleva arrivare all'anima degli oggetti semplificando la realtà, scomponendola finché gli oggetti diventavano delle figure geometriche. Nel 1907 a Parigi ci fu un'esposizione per onorare l'artista dove venivano mostrati i suoi dipinti. Parteciparono a questa mostra George Braque (1882-1963) e Pablo Picasso (1881-1973) e ne rimasero molto colpiti. Da allora in avanti essi cominciarono la scomposizione e ricomposizione della forma nelle loro opere. Il primo quadro che diede vita a questo movimento fu Les Demoiselles d'Avignon dipinto da Picasso tra il 1906 e il 1907. Da questo momento questi artisti furono denominati Cubisti dalla critica d'arte. Gli artisti si interessarono anche all'arte primitiva africana. Picasso trovava che fosse interessante, come accadeva nell'arte africana, riuscire a trasmettere, solamente con delle linee essenziali, il carattere di un viso. Nel Cubismo non si riproduce l'oggetto così come lo si vede, ma lo si scompone nella bidimensione, abbandonando la prospettiva, la simmetria, l'equilibrio. Si amplificano le forme e i volumi diventano puri volumi geometrici.
  • 10. 10 Simultaneità dell'immagine Gli artisti immaginavano di guardare gli oggetti da più posizioni, da più punti di vista. Per fare questo, essi dovevano ruotare l'immagine o girare intorno ad essa per osservarla in modo da cogliere non solo un aspetto, ma diversi aspetti in successione. Per poter fare questa osservazione ovviamente passava del tempo, ma quando poi l'oggetto veniva rappresentato sulla tela, tutte le sue varie parti venivano rappresentate simultaneamente, incastrandole e accostandole. I colori sono monocromi, non accesi, quello che importa è la forma. Il Cubismo si divide in tre momenti successivi. Prima fase: Cubismo primitivo (1907-1909) E' il momento iniziale dello studio di questa nuova tecnica artistica. Gli oggetti vengono rappresentati in modo schematico e semplificato. Il paesaggio tende a diventare una composizione di parallelepipedi tra cui si distinguono gli alberi. I colori sono monocromi. Seconda fase: Cubismo Analitico (1909-1912) Gli artisti analizzano gli oggetti e la realtà da più punti di vista, da sopra, da sotto, dall'interno e poi vengono rappresentati contemporaneamente “aprendoli” sulla tela (simultaneità dell'immagine). Vi sono linee che spezzano le figure a metà e queste metà le si ritrovano magari distanti fra di loro, su piani diversi. E' la fase più difficile da decifrare perché, ad un primo sguardo, non si riesce a capire cosa si sta vedendo, solo guardando più attentamente si riescono a scorgere le forme. Il colore non è più naturalistico, ma funzionale ad evidenziare le varie superfici. Terza fase: Cubismo sintetico (1912-1916) Con questa ultima fase finisce il movimento d'avanguardia del cubismo. Le forme vengono semplificate al massimo e i volumi eliminati. Il soggetto iniziale che si voleva rappresentare si riduce a delle linee essenziali. In questa fase cominciano a comparire nei quadri cubisti degli oggetti di uso quotidiano come carta da giornale, da parati (papiers collè) o frammenti di legno. Questa nuova tecnica viene adottata dagli artisti anche per far fronte alle critiche che lamentavano che i dipinti fossero di difficile comprensione, così furono aggiunti oggetti reali.
  • 11. 11 GUERNICA “Guernica è la mia unica opera simbolica” P. Picasso Per la partecipazione alla mostra Universale di Parigi nel 1937 il governo spagnolo repubblicano commissionò a Picasso un'opera che avrebbe dovuto rappresentare il paese. In Spagna era in atto una guerra civile dove i nazionalisti si opponevano al fronte popolare repubblicano. Nel 1937 gli aerei nazisti arrivarono in aiuto ai nazionalisti spagnoli bombardando e radendo al suolo la cittadina di Guernica. Era un giorno di mercato e tra le vittime ci furono molte donne e bambini. Picasso decise allora di rappresentare questo evento come monito contro ogni sopruso e violenza. Realizzò così una grande tela di 3 metri per 8 che rappresenta l'interno di una casa distrutta dai bombardamenti per sottolineare come la guerra possa spazzare via la serenità della vita quotidiana. Il linguaggio dell'artista è quello della scomposizione cubista e la superficie della tela presenta la visione simultanea delle varie immagini che egli vuole rappresentare. I colori usati sono un'alternanza di grigi, neri e bianchi per comunicare il senso di angoscia provocata dall'evento. Nella parte sinistra del dipinto vi è il Toro, simbolo della brutalità del potere. Le vittime del bombardamento sono identificate con la madre che urla il proprio dolore con in braccio il suo bambino morto. A destra, il cavaliere caduto dal suo cavallo è a terra e sembra una statua rotta con un braccio mozzato la cui mano tiene una spada, simbolo dell'impossibilità di combattere una guerra ad armi pari contro un bombardamento aereo. Vicino al soldato, c’è il cavallo ritratto con una smorfia di dolore che rappresenta il popolo spagnolo. Sempre sulla destra del quadro, una donna cerca di uscire di casa con l'abito in fiamme. Dalla porta dell’abitazione entra un'unica figura di pace: essa porta una lampada ad olio (simbolo del passato) che accosta ad una lampadina elettrica (simbolo del progresso) che pende dal soffitto. I raggi delle due lampade colpiscono la spada spezzata del cavaliere da cui nasce un fiore. “Guernica” è un opera che rappresenta l'impegno civile dell'artista ed è diventata il simbolo della lotta contro tutte le guerre.
  • 12. 12 6. CONCLUSIONI Questo percorso che ho fatto tramite il mio elaborato, mi ha fatto riflettere su come sia importante conoscere la Storia e conservare la Memoria. Entrambe ci consentono di ricordare che i diritti e le libertà di cui oggi godiamo e che, purtroppo, non sono estesi a tutta l'umanità, non sono così scontati. Essi sono il frutto dell’impegno e del sacrificio degli uomini che ci hanno preceduto. Come ci dice il messaggio del fiore di “Guernica” di Picasso, “ci può essere speranza se non si dimentica...”
  • 13. 13 BIBLIOGRAFIA ICONOGRAFIA: DPA Picture-Alliance Archive, Hitler a Dortmund, 1933, www.picture-alliance.com M. Grimm, T. Grimm, Alamy Stock Photo, White Area, Città del Capo, Sudafrica V. Kandisky, Giallo, Rosso, Blu, 1925, Centre Georges Pompidou, Parigi P. Picasso, Guernica, 1937, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid P. Picasso, Ritratto di Dora Maar, 1937, Musée National Picasso, Parigi J. Schadeberg, Nelson Mandela, Getty Images LIBRI: G. Barbujani, P. Cheli, Sono razzista ma sto cercando di smettere, Laterza, 2010 G. Bresich, C. Fiorio, Scoprire la Storia. L’Età contemporanea, Vol. 3, De Agostini Scuola, 2016 M. Gandini, P. Vianello, E. Fabi, P. Bacuzzi, Notte stellata. Corso di arte e immagini, Ed. La Scuola, 2018 S. Saraceni, G. Strumia, Esistono le razze umane?, Corsi di Biologia, Zanichelli Editore SITOGRAFIA: G. Barbujani, P. Cheli, Sono razzista ma sto cercando di smettere, www.youtube.com Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, www.artspecialday.com Doppia elica del DNA, Focus Scienza, www.focus.it UNESCO, Diritti Umani- Human Rights, http://portal.unesco.org MATERIALE DIDATTICO: M. Condò, Il Cubismo, mp4, Arte, Edmodo M. Condò, Pablo Ruiz Picasso, mp4, Arte, Edmodo A. Cotronei, Il Nazismo, Edmodo P. Gasparollo, South Africa, Nelson Mandela, Apartheid, Edmodo A. Mazzarisi, Scienze, Edmodo