2. Lʼambiente, un tema
«giovane»
La Dichiarazione delle Nazioni Unite
sull'ambiente umano (Stoccolma 1972): «L'uomo
è al tempo stesso creatura e artefice del suo
ambiente, che gli assicura la sussistenza fisica e gli
offre la possibilità di uno sviluppo intellettuale,
morale, sociale e spirituale. (…) I due elementi del
suo ambiente, l'elemento naturale e quello da lui
stesso creato, sono essenziali al suo benessere e al
pieno godimento dei suoi fondamentali diritti, ivi
compreso il diritto alla vita.(…)
L'uomo ha un diritto fondamentale alla libertà,
all'uguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti,
in un ambiente che gli consenta di vivere nella
dignità e nel benessere. Egli ha il dovere solenne
di proteggere e migliorare l'ambiente a favore
delle generazioni presenti e future.»
3. Le prime associazioni
ambientaliste
World Wildlife Fund: fondata nel
1961 in Inghilterra, La sezione
italiana (WWF Italia) nel 1966.
Greenpeace: fondata a Vancouver
nel 1971
Legambiente: nasce nel 1980
allʼinterno dellʼARCI.
4. Il Ministero
dellʼAmbiente in Italia
Nel 1983, nel governo Craxi, Alfredo
Biondi fu nominato Ministro senza
portafoglio per l'ecologia;
successivamente, nel 1986, fu istituita
una vera e propria struttura
ministeriale, mediante l'istituzione
del Ministero dell'ambiente.
5. Chernobyl
Il 26 aprile 1986 un incidente nella centrale nucleare di
Chernobyl in Ucraina sprigionò una nube radioattiva che
attraversò mezza Europa. In Italia le prime reazioni delle fonti
ufficiali tesero a minimizzare.
La rivista La Nuova Ecologia e la Lega per l'Ambiente, ai primi
di maggio, resero noti durante una conferenza stampa i dati
che documentavano la presenza preoccupante di radionuclidi
su molte aree del paese. Nei giorni successivi le autorità
vietarono il consumo degli alimenti più a rischio come latte e
insalata.
Il 10 maggio a Roma una manifestazione popolare a cui
parteciparono più di 200.000 persone segnò il primo passo
verso il referendum che l'anno successivo portò all'abbandono
dell'energia nucleare in Italia.
La mobilitazione contro il nucleare rappresentò anche un punto
di svolta nella storia dell'ambientalismo italiano: per
il referendum del 1987 vennero raccolte in pochi mesi oltre un
milione di firme, il doppio del necessario, la Lega per
l'Ambiente e il WWF raddoppiarono i soci.
6. Il rapporto
Brundtland
Eʼ un documento pubblicato
nel 1987 dalla Commissione mondiale
sull'ambiente e lo sviluppo in cui, per la
prima volta, venne introdotto il concetto
di sviluppo sostenibile. Il nome venne dato
dalla coordinatrice Gro Harlem Brundtland,
già primo ministro norvegese.
«Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo
che soddisfi i bisogni del presente senza
compromettere la possibilità delle
generazioni future di soddisfare i propri.»
7. La comunicazione
ambientale multiforme
Ogni tipo di comunicazione che riguardi
lʼambiente e che abbia lo scopo di
attirare lʼattenzione sulle componenti di
un ecosistema complesso.
Può essere di tipo istituzionale,
pubblico, dʼimpresa, di tipo informativo,
scientifico, divulgativo, a scopo di
denuncia, propagandistico, di
proselitismo, ecc.
12. Comunicazione
ambientale
dʼimpresa
- Certificazioni su prodotti (Emas) e
processi (ISO 14001)
- Bilanci di sostenibilità
- Il «governo delle relazioni» con i territori
e le comunità
- La leva ambientale come strumento di
posizionamento, marketing e reputazione
13. Ma anche green washing
Da presentazione Sergio Vazzoler a 1° Conferenza nazionale SNPA
15. La Convenzione di
Aarhus
La "Convenzione sull'accesso alle informazioni, la
partecipazione dei cittadini e l'accesso alla
giustizia in materia ambientale" è stata firmata
nella cittadina di Aarhus, in Danimarca, nel 1998.
Ad essa ha fatto seguito la direttiva 2003/4/CEE e
quindi il decreto legislativo n. 195/2005.
Chiunque può accedere alle informazioni
sullʼambiente: qualsiasi persona, fisica o giuridica, ha
il diritto di chiedere e ottenere unʼinformazione senza
bisogno di dimostrare uno specifico interesse o una
specifica ragione in relazione alla propria richiesta.
16. Diritto allʼInformazione
ambientale
Il concetto di ʻinformazione ambientaleʼ è inteso in
un senso estremamente ampio, trattandosi di
ʻqualsiasi informazione disponibile in forma scritta,
visiva, sonora, elettronica o in qualunque altra forma
materiale, con riferimento a:
• gli elementi dellʼambiente (ad esempio, aria,
acqua, suolo, ecc.);
• i fattori, le misure, le attività che hanno un
impatto su tali elementi (ad esempio disposizioni
legislative, piani, programmi);
• lo stato di salute e le condizioni di vita delle
persone.
17. Ruolo passivo ma
anche proattivo: il
dovere di informare
Per garantire lʼaccesso alle
informazioni, lʼautorità
pubblica è tenuta non solo a
svolgere un ruolo passivo,
assicurando la trasparenza dei
dati a propria disposizione, ma
anche un ruolo attivo,
mobilitandosi per favorire la
raccolta, lʼaggiornamento e la
diffusione delle informazioni.
Attività di orientamento,
campagne di sensibilizzazione
ed educazione ambientale,
banche dati elettroniche,
registri, inventari, rapporti
sullo stato dellʼambiente sono
alcuni degli strumenti da
utilizzare a questo scopo.
18.
19. Quale comunicazione
ambientale per le agenzie
ambientali ed il SNPA?
• Informazione ambientale
• Diffusione di conoscenza ambientale
• Comunicazione emergenziale
• Comunicazione del rischio
• Comunicazione - educazione
ambientale
• Relazioni con il pubblico, con i
media, con gli stakeholder
26. Comunicazione
di tutti verso
tutti e fake news
Nellʼera della comunicazione “da
tutti a tutti”, il pubblico
costituisce al tempo stesso il
percettore ed il vettore che si
rende disponibile a veicolare la
comunicazione ad altre persone.
Tutto ciò si può trasformare nel
cosiddetto effetto “virale” che
può avere risvolti molto positivi o
molto negativi.