In questo periodo si parla tanto di Smart Working. Perché una modalità di lavoro, introdotta nel nostro ordinamento già con la Legge 81/2017, è divenuta un trending topic?
Le norme relative alla gestione ed al contenimento dell’emergenza sanitaria, connessa alla pandemia di Covid19 , hanno imposto la sospensione della maggior parte delle attività produttive. Le attività chiuse possono però proseguire, se riorganizzate tramite ricorso al c.d. “lavoro agile”, che si rivela più che mai in questo momento una strategia per l’organizzazione aziendale.
Ci sono dei rischi, in termini di privacy e di overworking.
Sul nostro sito sono disponibili articoli di approfondimento, che aiutano a comprendere cosa sta accadendo.
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“Lavoro agile”, quale strumento a disposizione delle imprese e dei lavoratori, per non soccombere in questo momento di crisi produttiva derivante dal fermo sanitario.
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Il Prof. Avv. Federico Bergaminelli riflette sulle controversie, sia in campo legale che socio-culturale, generate dell'utilizzo dei devices personali per l'azienda.
Qui, una sintesi in slide sul tema.
129 Automazione e manutenzione predittiva nell’era del cloud - Automazione Og...
Smart working
1.
2. Che cos’è lo smartworking?
È una modalità di esecuzione della prestazione, da
parte dei lavoratori subordinati, disciplinata dalla
L. 81/2017 e definita “lavoro agile”, in cui non sus-
sistono vincoli inerenti orari e luogo di svolgimen-
to dell’attività e, nella maggior parte dei casi,
viene fatto uso di strumenti tecnologici, che con-
sentono appunto una certa “agilità” nello svolgi-
mento. Normalmente, il ricorso allo smartworking
richiede l’accordo tra datore e lavoratore.
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3. Perché se ne parla tanto, in periodo di
emergenza da coronavirus?
Le norme emanate in queste ultime settimane,
per la gestione ed il contenimento dell’emergenza
sanitaria, hanno imposto la sospensione della
maggior parte delle attività produttive. È sempre
prevista, però, la possibilità di proseguire l’attività,
riorganizzandola attraverso lo smartworking. In
questo caso straordinario non è necessario un
preventivo accordo tra le parti.
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4.
5. Ci sono rischi nello smartworking?
- Rischio Privacy
Soprattutto con l’uso promiscuo dei devices per-
sonali, il principale rischio è la mancanza di un’a-
deguata tutela dei dati personali, sia del lavorato-
re stesso che dell’azienda, inclusi quelli di tutti i
destinatari dell’attività aziendale. In situazioni di
emergenza, si opera tramite frettolosi collega-
menti su VPN verso i server aziendali, con misure
fittizie di “sicurezza fai da te”. Spesso manca una
policy aziendale per l’utilizzo delle tecnologie al di
fuori delle mura aziendali.
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6. - Rischio Overworking
L’uso promiscuo dei devices personali lascia il la-
voratore di fatto sempre connesso con l’azienda,
facendogli perdere la cognizione del tempo dedi-
cato al lavoro. Il lavoratore isolato è costantemen-
te alla ricerca di feedback del datore e dei colle-
ghi: casi di connessione instabile, o difficoltà d’uso
delle tecnologie, possono ridurne la produttività e
causare depressione.
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7.
8. Quali soluzioni si possono adottare ?
I rischi si possono mitigare se lo smartworking
non resta iniziativa mirata ai soli lavoratori ma di-
venta una vera e propria “rivoluzione culturale”
verso il digitale anche per il datore. Devono essere
adottati nuovi modelli di organizzazione e gestio-
ne aziendale, compliant e condivisi, che affrontino
i problemi privacy ed overworking.
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9. L’azienda deve dotarsi di adeguato sistema di ge-
stione per la protezione dei dati personali, ai sen-
si del Regolamento (Ue) 2016/679 (GDPR) e del
D. Lgs 196/2003, previo effettivo privacy impact
assessment e con proporzionate misure di sicu-
rezza. Il sistema deve integrarsi con specifica
policy per lo smartworking e l’uso delle tecnologie
digitali al di fuori dell’azienda.
Il datore deve inoltre fornire agli smartworkers
specifica formazione, riguardo il corretto uso delle
tecnologie, prediligendo devices aziendali. Deve
altresì favorire un’organizzazione conciliante i
tempi di vita con quelli di lavoro ed agevolare la
reportistica, fornendo frequenti feedback al suo
personale.
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