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Nel 1911 si trova stabilita in Cirenaica e in Tripolitania una numerosa comunità italiana; nel frat-
tempo vanno sempre più radicandosi nella regione i molteplici interessi finanziari e commerciali
di alcune banche della Penisola. Il rapido mutamento degli equilibri europei, ed in particolare
l'accresciuta instabilità del bacino del Mediterraneo legata alla seconda crisi marocchina, induce
il governo italiano, presieduto da Giovanni Giolitti, ad estendere il proprio controllo sulle due
province, sottraendole all'Impero ottomano per mezzo di un rapido intervento militare.

26-27 settembre 1911 L''incaricato d'affari italiani a Costantinopoli Giacomo De Martino rice-
                     ve dal proprio governo l'incarico di trasmettere al governo turco una
                     nota in cui si ingiunge al governo turco di dare gli ordini occorrenti af-
                     finché l'occupazione militare della Tripolitania e Cirenaica da parte ita-
                     liana non incontri alcuna opposizione da parte dei rappresentanti otto-
                     mani. Ciò al fine di garantire l'incolumità della comunità italiana operan-
                     te sul suolo libico. E' a tutti gli effetti un vero ultimatum, «compilato in
                     modo da non aprire strade a qualunque evasione e non dare appigli ad
                     una lunga discussione che dovevamo ad ogni costo evitare» (testo tratto
                     dalle memorie dello stesso Giolitti).

28 settembre 1911       L'incaricato De Martino consegna la nota al governo turco.
                        Frattanto a Tripoli inizia l'evacuazione della comunità italiana, indotta a
                        tale risoluzione dall'arrivo in porto del piroscafo turco Derna, prove-
                        niente da Salonicco con un carico di ventimila fucili, e dall'apparizione
                        di numerose navi italiane a largo della costa (in caccia dello stesso Der-
                        na, sfuggito alla loro sorveglianza per essersi finto con successo un bat-
                        tello tedesco di nome Hamitaz).

29 settembre 1911       Malgrado la disponibilità dei Turchi al negoziato, il conflitto ha inizio.
                        Alle ore 14, nei pressi di Prevesa (nella Grecia nordoccidentale), una
                        flottiglia di cacciatorpediniere italiane attacca la torpediniera turca
                        Tocat, incendiandola e facendola incagliare.

30 settembre 1911       Termina l'evacuazione di Tripoli da parte degli Italiani.

1 ottobre 1911          Gli Italiani vengono evacuati anche da Bengasi

4 ottobre 1911          Le truppe italiane sbarcano a Tobruk, che viene occupata senza incon-
                        trare resistenza.

5 ottobre 1911          Le truppe italiane sbarcano a Tripoli dopo due giorni di operazioni mili-
                        tari navali e terrestri. Come a Tobruk, anche la capitale viene occupata
                        senza incontrare resistenza. L'esercito turco si è infatti posizionato nel
                        campo fortificato di Ain Zara, a circa 10 km a sud est dalla città, dove
                        rimane per parecchi giorni in attesa di contrattaccare. Questo dilazione
                        permette alla guarnigione italiana, inferiore per numero e composta in
                        gran parte da marinai, di mantenere il controllo della città fino all'arrivo
                        dei rinforzi.
7 ottobre 1911          In ritardo rispetto alle altre città, i cittadini italiani vengono fatti evacua-
                        re anche da Derna




                                                Pagina 1
8-9 ottobre 1911     I Turchi tentano una rapida incursione lungo la linea difensiva italiana,
                     nei pressi della sorgente di Bu Meliana. L'azione viene respinta dopo
                     circa un'ora di combattimento

11-12 ottobre 1911   Il corpo di spedizione del Regio esercito italiano giunge a Tripoli per
                     sostituire la marina nel presidio della città e per proseguire la campagna
                     militare.

18 ottobre 1911      In Cirenaica iniziano le operazioni di sbarco e conquista a Bengasi e
                     Derna.

19 ottobre 1911      Bengasi, capitale della Cirenaica, viene definitivamente occupata dall'e-
                     sercito italiano, al termine di numerosi scontri con le truppe turche.

21 ottobre 1911      Termina l'occupazione di Derna.
                     Le truppe italiane sbarcano ad Homs e conquistano la città. I turchi han-
                     no abbandonato l'abitato, posizionandosi sulle vicine alture del Mer-
                     gheb.
23 ottobre 1911      Controffensiva turca contro la linea difensiva italiana intorno a Tripoli;
                     all'esercito ottomano si uniscono anche numerosi guerriglieri arabi. L'a-
                     bitato di Sciara Sciat, al vertice nord del trinceramento, viene inizial-
                     mente perduto e poi riconquistato dai bersaglieri solo al tramonto, al
                     prezzo di numerose perdite (quasi 400: cifra più alta dell'intera guerra
                     per un singolo combattimento). Questo episodio porterà ad un inaspri-
                     mento delle condizioni di occupazione dell'esercito italiano, che nei
                     giorni successivi opererà perquisizioni, arresti e processi sommari che
                     culmineranno con esecuzioni e deportazioni dei libici.

26 ottobre 1911      Nuovo attacco turco a Tripoli, ancora una volta senza esito. Nonostante
                     la vittoria, il tratto nordorientale della linea difensiva italiana, che va da
                     Sciara-Sciat ad Henni, viene fatto arretrare lungo la direttrice Caraman-
                     li-Forte Messri, per meglio proteggere la città.

28 ottobre 1911      Controffensiva turca contro le trincee intorno ad Homs. L'assalto falli-
                     sce e le truppe italiane mantengono la posizione, ma rimarranno in scac-
                     co fino al febbraio successivo.

5 novembre 1911      Con il Regio Decreto n. 1247, “La Tripolitania e la Cirenaica sono poste
                     sotto la sovranità piena ed intera del Regno d'Italia”.

17 novembre 1911     Truppe regolari turche e beduini tentano di superare la ridotta a difesa di
                     Derna, senza successo.

22 novembre 1911     Scontro a fuoco tra alcune truppe arabe comandate da ufficiali turchi e
                     una compagnia del 20º reggimento fanteria del Regio esercito italiano
                     incaricata di costruire una fortificazione nella zona di Tobruk.




                                            Pagina 2
24 novembre 1911   Una squadra di ricognizione italiana viene attaccata nel uadi (canalone
                   in cui scorre o scorreva un corso d'acqua) di Derna, riuscendo a ripiega-
                   re a fatica. Viene perciò stabilito di fortificare le pareti del vallone con
                   la costruzione delle ridotte Lombardia e Piemonte.

26 novembre 1911   Avanzamento della linea di difesa intorno a Tripoli lungo la direttrice
                   del 23 ottobre. Dopo qualche ora e combattimento e a distanza di un
                   mese dalla prima volta, le truppe italiane sottraggono nuovamente Henni
                   alle forze congiunte arabe e turche.

4 dicembre 1911    Attacco italiano al campo fortificato di Ain Zara. Le forze turche si riti-
                   rano dalla postazione, disperdendosi nel deserto.

16 dicembre 1911   Nei pressi di Derna, un reparto di alpini è attaccato mentre lavora alla
                   fortificazione degli avamposti. Arabi e Turchi sono respinti grazie all'ar-
                   rivo dei rinforzi.

19 dicembre 1911   Operazione italiana contro l'oasi di Bir Tobras, situata 14 km a sud di
                   Ain Zara. L'attacco è un insuccesso e le truppe del Regio esercito sono
                   costrette a ritirarsi. Come confermeranno eventi successivi, l'occupazio-
                   ne dell'entroterra si rivelerà assai più difficile di quella delle zone costie-
                   re.
22 dicembre 1911   Truppe arabe e turche attaccano e mettono in fuga un reparto di fanteria
                   italiano impegnato nella costruzione di una ridotta vicino Tobruk. Poco
                   dopo sono costretti a ripiegare a loro volta per il cannoneggiamento del-
                   le navi in rada ed il sopraggiungere dei rinforzi.

25 dicembre 1911   Dopo circa un mese di sporadici assalti, Arabi e Turchi sferrano un'im-
                   portante offensiva su Bengasi forti dell'apporto di 10000 uomini; le loro
                   forze constano di circa 10000 uomini, che vengono tuttavia sconfitti so-
                   prattutto grazie al fuoco d'artiglieria.

27 dicembre 1911   Nuovo scontro nel uadi di Derna, dove un'altra squadra di ricognizione
                   italiana è costretta ripiegare con grande difficoltà.

7 gennaio 1912     Nella battaglia di Kunfida, la flotta italiana annienta le cannoniere tur-
                   che che incrociano nelle acque del mar Rosso. Sventata così ogni mi-
                   naccia di un possibile sbarco ottomano in Eritrea, un parte delle truppe
                   ivi dislocate viene trasferita in Tripolitania.

17 febbraio 1912   Attacco infruttuoso delle truppe arabe e turche alla ridotta del Tumulo,
                   presso Tobruk.

24 febbraio 1912   Due incrociatori italiani affondano due navi turche alla fonda nel porto
                   di Beirut. Nel corso del bombardamento, alcuni colpi giungono anche
                   sulla città.




                                          Pagina 3
27 febbraio 1912   Con l'ausilio di un diversivo creato dalla marina, le truppe italiane di
                   Homs riescono a conquistare il monte Mergheb, fino a quel momento
                   ancora in mano alle forze arabe e turche

3 marzo 1912       Circa 1500 fra turchi e arabi attaccano le truppe italiane poste a prote-
                   zione dei lavori della ridotta Lombardia, a nord ovest di Derna. Nono-
                   stante l'inferiorità numerica, gli italiani resistono.
11 marzo 1912      A Tobruk si verifica un episodio identico a quello del 3 marzo a Derna;
                   anche l'esito è il medesimo.

12 marzo 1912      Dopo aver difeso la ridotta Foyat, nei pressi di Bengasi, l'esercito italia-
                   no sconfigge le truppe arabe e turche nell'oasi di Suani Abd el Rani
                   (chiamata “Oasi delle due palme”), a circa 8 km dalla città.

17 aprile 1912     Nel tentativo di accelerare la resa ottomana, l'Italia apre un nuovo fronte
                   di guerra nel Mare Egeo. Nella notte tra il 17 e il 18 aprile le navi italia-
                   ne tagliano i cavi telegrafici che collegano le isole di Imbro e Lemno al
                   continente asiatico.
10 aprile 1912     Per preparare la conquista di Zanzur, un'intera divisione dell'esercito ita-
                   liano sbarca a Macabez ed occupa il forte di Bu Chamez

23 aprile 1912     Tre colonne arabo-turche concentrano un'offensiva sul forte di Bu Cha-
                   mez, ma vengono costrette a ritirarsi da un intenso fuoco di sbarramento
                   da parte italiana.

28 aprile 1912     Prosegue la campagna nel Mare Egeo, con l'occupazione italiana di
                   Stampalia, l'isola più occidentale del Dodecaneso.

2 maggio 1912      Occupazione italiana di Lebda (Leptis Magna)

4 maggio 1912      Primo sbarco italiano a Rodi. In serata le truppe del Regio esercito fan-
                   no il loro ingresso nella capitale dell'isola. La guarnigione turca ripiega
                   fino al villaggio di Psithos.

8 maggio 1912      Sbarco italiano sull'isola di Calchi.

12 maggio 1912     Anche Scarpanto, Caso, Nisiro, Piscopi, Calino, Lero e Patmo sono oc-
                   cupate dalle truppe italiane, che estendono quindi il proprio controllo al-
                   l'intero arcipelago delle Sporadi meridionali.

17 maggio 1912     Sull'isola di Rodi, l'esercito italiano circonda il villaggio Psithos. I Tur-
                   chi asserragliati tentano senza successo di rompere l'assedio, prima di
                   sbandarsi e arrendersi.

8 giugno 1912      Sul fronte africano, una colonna dell'esercito italiano si muove da Gar-
                   garesh a Zanzur. La resistenza dei difensori arabi e turchi viene piegata
                   al termine di mezza giornata di combattimenti.




                                          Pagina 4
11 giugno 1912      A notte inoltrata, alcuni guerriglieri arabi guidati da ufficiali turchi at-
                    taccano le ridotte tra Homs e le alture del Mergheb, eliminando quasi
                    completamente la guarnigione posta a difesa. Il mattino successivo sono
                    tuttavia sorprese dai rinforzi italiani durante un marcia di trasferimento.

8 luglio 1912       Dopo tre settimane di preparazione, le truppe italiane conquistano Misu-
                    rata. Il fronte turco indietreggia fino all'oasi di Gheran, dove viene rag-
                    giunto e costretto a ritirarsi il 20 luglio.

12 luglio 1912      A Losanna iniziano le trattative di pace tra la delegazione italiana e
                    quella turca.

18 luglio 1912      Cinque torpediniere (Spica, Centauro, Perseo, Astore, Climene) della
                    Regia marina italiana tentano con un'azione notturna di penetrare nello
                    stretto dei Dardanelli. Avvistate e fatte oggetto di intenso cannoneggia-
                    mento, nonché rallentate dal momentaneo incagliamento della Spica, le
                    cinque imbarcazioni sono costrette ad una rapida ritirata.

24 luglio 1912      La crisi politica del governo turco interrompe i negoziati di pace.

13 agosto 1912      I negoziati riprendono a Caux, in Linguadoca-Rossiglione (Francia), poi
                    nuovamente a Losanna.

14 settembre 1912   Sottoposte ad un continuo bombardamento da parte di Arabi e Turchi, le
                    truppe italiane dislocate a Derna tentano una sortita sfruttando le ridotte
                    Piemonte e Lombardia. L'assalto alle batterie nell'accampamento nemi-
                    co è vittorioso. L'assedio ottomano a Derna è rotto dopo quasi 11 mesi.

17 settembre 1912   Dopo la sconfitta del 14 settembre, l'esercito ottomano tenta un contrat-
                    tacco, che tuttavia si risolve in una disfatta. E' l'ultima offensiva di un
                    certo rilievo avvenuta in Cirenaica.

3 ottobre 1912      Il primo ministro italiano Giolitti fa sapere che, in caso di reiterato rifiu-
                    to a firmare la pace, l'Italia avrebbe impedito all'Impero ottomano qual-
                    siasi trasporto di truppe via mare, impedendogli così ogni difesa contro
                    la mobilitazione militare di Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria.


18 ottobre 1912     Alle ore 15.15, in una sala del Palace Hotel di Ouchy di Losanna, il trat-
                    tato di pace è infine firmato.




                                           Pagina 5

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Cronologia guerra italo-turca - INSMLI

  • 1. Nel 1911 si trova stabilita in Cirenaica e in Tripolitania una numerosa comunità italiana; nel frat- tempo vanno sempre più radicandosi nella regione i molteplici interessi finanziari e commerciali di alcune banche della Penisola. Il rapido mutamento degli equilibri europei, ed in particolare l'accresciuta instabilità del bacino del Mediterraneo legata alla seconda crisi marocchina, induce il governo italiano, presieduto da Giovanni Giolitti, ad estendere il proprio controllo sulle due province, sottraendole all'Impero ottomano per mezzo di un rapido intervento militare. 26-27 settembre 1911 L''incaricato d'affari italiani a Costantinopoli Giacomo De Martino rice- ve dal proprio governo l'incarico di trasmettere al governo turco una nota in cui si ingiunge al governo turco di dare gli ordini occorrenti af- finché l'occupazione militare della Tripolitania e Cirenaica da parte ita- liana non incontri alcuna opposizione da parte dei rappresentanti otto- mani. Ciò al fine di garantire l'incolumità della comunità italiana operan- te sul suolo libico. E' a tutti gli effetti un vero ultimatum, «compilato in modo da non aprire strade a qualunque evasione e non dare appigli ad una lunga discussione che dovevamo ad ogni costo evitare» (testo tratto dalle memorie dello stesso Giolitti). 28 settembre 1911 L'incaricato De Martino consegna la nota al governo turco. Frattanto a Tripoli inizia l'evacuazione della comunità italiana, indotta a tale risoluzione dall'arrivo in porto del piroscafo turco Derna, prove- niente da Salonicco con un carico di ventimila fucili, e dall'apparizione di numerose navi italiane a largo della costa (in caccia dello stesso Der- na, sfuggito alla loro sorveglianza per essersi finto con successo un bat- tello tedesco di nome Hamitaz). 29 settembre 1911 Malgrado la disponibilità dei Turchi al negoziato, il conflitto ha inizio. Alle ore 14, nei pressi di Prevesa (nella Grecia nordoccidentale), una flottiglia di cacciatorpediniere italiane attacca la torpediniera turca Tocat, incendiandola e facendola incagliare. 30 settembre 1911 Termina l'evacuazione di Tripoli da parte degli Italiani. 1 ottobre 1911 Gli Italiani vengono evacuati anche da Bengasi 4 ottobre 1911 Le truppe italiane sbarcano a Tobruk, che viene occupata senza incon- trare resistenza. 5 ottobre 1911 Le truppe italiane sbarcano a Tripoli dopo due giorni di operazioni mili- tari navali e terrestri. Come a Tobruk, anche la capitale viene occupata senza incontrare resistenza. L'esercito turco si è infatti posizionato nel campo fortificato di Ain Zara, a circa 10 km a sud est dalla città, dove rimane per parecchi giorni in attesa di contrattaccare. Questo dilazione permette alla guarnigione italiana, inferiore per numero e composta in gran parte da marinai, di mantenere il controllo della città fino all'arrivo dei rinforzi. 7 ottobre 1911 In ritardo rispetto alle altre città, i cittadini italiani vengono fatti evacua- re anche da Derna Pagina 1
  • 2. 8-9 ottobre 1911 I Turchi tentano una rapida incursione lungo la linea difensiva italiana, nei pressi della sorgente di Bu Meliana. L'azione viene respinta dopo circa un'ora di combattimento 11-12 ottobre 1911 Il corpo di spedizione del Regio esercito italiano giunge a Tripoli per sostituire la marina nel presidio della città e per proseguire la campagna militare. 18 ottobre 1911 In Cirenaica iniziano le operazioni di sbarco e conquista a Bengasi e Derna. 19 ottobre 1911 Bengasi, capitale della Cirenaica, viene definitivamente occupata dall'e- sercito italiano, al termine di numerosi scontri con le truppe turche. 21 ottobre 1911 Termina l'occupazione di Derna. Le truppe italiane sbarcano ad Homs e conquistano la città. I turchi han- no abbandonato l'abitato, posizionandosi sulle vicine alture del Mer- gheb. 23 ottobre 1911 Controffensiva turca contro la linea difensiva italiana intorno a Tripoli; all'esercito ottomano si uniscono anche numerosi guerriglieri arabi. L'a- bitato di Sciara Sciat, al vertice nord del trinceramento, viene inizial- mente perduto e poi riconquistato dai bersaglieri solo al tramonto, al prezzo di numerose perdite (quasi 400: cifra più alta dell'intera guerra per un singolo combattimento). Questo episodio porterà ad un inaspri- mento delle condizioni di occupazione dell'esercito italiano, che nei giorni successivi opererà perquisizioni, arresti e processi sommari che culmineranno con esecuzioni e deportazioni dei libici. 26 ottobre 1911 Nuovo attacco turco a Tripoli, ancora una volta senza esito. Nonostante la vittoria, il tratto nordorientale della linea difensiva italiana, che va da Sciara-Sciat ad Henni, viene fatto arretrare lungo la direttrice Caraman- li-Forte Messri, per meglio proteggere la città. 28 ottobre 1911 Controffensiva turca contro le trincee intorno ad Homs. L'assalto falli- sce e le truppe italiane mantengono la posizione, ma rimarranno in scac- co fino al febbraio successivo. 5 novembre 1911 Con il Regio Decreto n. 1247, “La Tripolitania e la Cirenaica sono poste sotto la sovranità piena ed intera del Regno d'Italia”. 17 novembre 1911 Truppe regolari turche e beduini tentano di superare la ridotta a difesa di Derna, senza successo. 22 novembre 1911 Scontro a fuoco tra alcune truppe arabe comandate da ufficiali turchi e una compagnia del 20º reggimento fanteria del Regio esercito italiano incaricata di costruire una fortificazione nella zona di Tobruk. Pagina 2
  • 3. 24 novembre 1911 Una squadra di ricognizione italiana viene attaccata nel uadi (canalone in cui scorre o scorreva un corso d'acqua) di Derna, riuscendo a ripiega- re a fatica. Viene perciò stabilito di fortificare le pareti del vallone con la costruzione delle ridotte Lombardia e Piemonte. 26 novembre 1911 Avanzamento della linea di difesa intorno a Tripoli lungo la direttrice del 23 ottobre. Dopo qualche ora e combattimento e a distanza di un mese dalla prima volta, le truppe italiane sottraggono nuovamente Henni alle forze congiunte arabe e turche. 4 dicembre 1911 Attacco italiano al campo fortificato di Ain Zara. Le forze turche si riti- rano dalla postazione, disperdendosi nel deserto. 16 dicembre 1911 Nei pressi di Derna, un reparto di alpini è attaccato mentre lavora alla fortificazione degli avamposti. Arabi e Turchi sono respinti grazie all'ar- rivo dei rinforzi. 19 dicembre 1911 Operazione italiana contro l'oasi di Bir Tobras, situata 14 km a sud di Ain Zara. L'attacco è un insuccesso e le truppe del Regio esercito sono costrette a ritirarsi. Come confermeranno eventi successivi, l'occupazio- ne dell'entroterra si rivelerà assai più difficile di quella delle zone costie- re. 22 dicembre 1911 Truppe arabe e turche attaccano e mettono in fuga un reparto di fanteria italiano impegnato nella costruzione di una ridotta vicino Tobruk. Poco dopo sono costretti a ripiegare a loro volta per il cannoneggiamento del- le navi in rada ed il sopraggiungere dei rinforzi. 25 dicembre 1911 Dopo circa un mese di sporadici assalti, Arabi e Turchi sferrano un'im- portante offensiva su Bengasi forti dell'apporto di 10000 uomini; le loro forze constano di circa 10000 uomini, che vengono tuttavia sconfitti so- prattutto grazie al fuoco d'artiglieria. 27 dicembre 1911 Nuovo scontro nel uadi di Derna, dove un'altra squadra di ricognizione italiana è costretta ripiegare con grande difficoltà. 7 gennaio 1912 Nella battaglia di Kunfida, la flotta italiana annienta le cannoniere tur- che che incrociano nelle acque del mar Rosso. Sventata così ogni mi- naccia di un possibile sbarco ottomano in Eritrea, un parte delle truppe ivi dislocate viene trasferita in Tripolitania. 17 febbraio 1912 Attacco infruttuoso delle truppe arabe e turche alla ridotta del Tumulo, presso Tobruk. 24 febbraio 1912 Due incrociatori italiani affondano due navi turche alla fonda nel porto di Beirut. Nel corso del bombardamento, alcuni colpi giungono anche sulla città. Pagina 3
  • 4. 27 febbraio 1912 Con l'ausilio di un diversivo creato dalla marina, le truppe italiane di Homs riescono a conquistare il monte Mergheb, fino a quel momento ancora in mano alle forze arabe e turche 3 marzo 1912 Circa 1500 fra turchi e arabi attaccano le truppe italiane poste a prote- zione dei lavori della ridotta Lombardia, a nord ovest di Derna. Nono- stante l'inferiorità numerica, gli italiani resistono. 11 marzo 1912 A Tobruk si verifica un episodio identico a quello del 3 marzo a Derna; anche l'esito è il medesimo. 12 marzo 1912 Dopo aver difeso la ridotta Foyat, nei pressi di Bengasi, l'esercito italia- no sconfigge le truppe arabe e turche nell'oasi di Suani Abd el Rani (chiamata “Oasi delle due palme”), a circa 8 km dalla città. 17 aprile 1912 Nel tentativo di accelerare la resa ottomana, l'Italia apre un nuovo fronte di guerra nel Mare Egeo. Nella notte tra il 17 e il 18 aprile le navi italia- ne tagliano i cavi telegrafici che collegano le isole di Imbro e Lemno al continente asiatico. 10 aprile 1912 Per preparare la conquista di Zanzur, un'intera divisione dell'esercito ita- liano sbarca a Macabez ed occupa il forte di Bu Chamez 23 aprile 1912 Tre colonne arabo-turche concentrano un'offensiva sul forte di Bu Cha- mez, ma vengono costrette a ritirarsi da un intenso fuoco di sbarramento da parte italiana. 28 aprile 1912 Prosegue la campagna nel Mare Egeo, con l'occupazione italiana di Stampalia, l'isola più occidentale del Dodecaneso. 2 maggio 1912 Occupazione italiana di Lebda (Leptis Magna) 4 maggio 1912 Primo sbarco italiano a Rodi. In serata le truppe del Regio esercito fan- no il loro ingresso nella capitale dell'isola. La guarnigione turca ripiega fino al villaggio di Psithos. 8 maggio 1912 Sbarco italiano sull'isola di Calchi. 12 maggio 1912 Anche Scarpanto, Caso, Nisiro, Piscopi, Calino, Lero e Patmo sono oc- cupate dalle truppe italiane, che estendono quindi il proprio controllo al- l'intero arcipelago delle Sporadi meridionali. 17 maggio 1912 Sull'isola di Rodi, l'esercito italiano circonda il villaggio Psithos. I Tur- chi asserragliati tentano senza successo di rompere l'assedio, prima di sbandarsi e arrendersi. 8 giugno 1912 Sul fronte africano, una colonna dell'esercito italiano si muove da Gar- garesh a Zanzur. La resistenza dei difensori arabi e turchi viene piegata al termine di mezza giornata di combattimenti. Pagina 4
  • 5. 11 giugno 1912 A notte inoltrata, alcuni guerriglieri arabi guidati da ufficiali turchi at- taccano le ridotte tra Homs e le alture del Mergheb, eliminando quasi completamente la guarnigione posta a difesa. Il mattino successivo sono tuttavia sorprese dai rinforzi italiani durante un marcia di trasferimento. 8 luglio 1912 Dopo tre settimane di preparazione, le truppe italiane conquistano Misu- rata. Il fronte turco indietreggia fino all'oasi di Gheran, dove viene rag- giunto e costretto a ritirarsi il 20 luglio. 12 luglio 1912 A Losanna iniziano le trattative di pace tra la delegazione italiana e quella turca. 18 luglio 1912 Cinque torpediniere (Spica, Centauro, Perseo, Astore, Climene) della Regia marina italiana tentano con un'azione notturna di penetrare nello stretto dei Dardanelli. Avvistate e fatte oggetto di intenso cannoneggia- mento, nonché rallentate dal momentaneo incagliamento della Spica, le cinque imbarcazioni sono costrette ad una rapida ritirata. 24 luglio 1912 La crisi politica del governo turco interrompe i negoziati di pace. 13 agosto 1912 I negoziati riprendono a Caux, in Linguadoca-Rossiglione (Francia), poi nuovamente a Losanna. 14 settembre 1912 Sottoposte ad un continuo bombardamento da parte di Arabi e Turchi, le truppe italiane dislocate a Derna tentano una sortita sfruttando le ridotte Piemonte e Lombardia. L'assalto alle batterie nell'accampamento nemi- co è vittorioso. L'assedio ottomano a Derna è rotto dopo quasi 11 mesi. 17 settembre 1912 Dopo la sconfitta del 14 settembre, l'esercito ottomano tenta un contrat- tacco, che tuttavia si risolve in una disfatta. E' l'ultima offensiva di un certo rilievo avvenuta in Cirenaica. 3 ottobre 1912 Il primo ministro italiano Giolitti fa sapere che, in caso di reiterato rifiu- to a firmare la pace, l'Italia avrebbe impedito all'Impero ottomano qual- siasi trasporto di truppe via mare, impedendogli così ogni difesa contro la mobilitazione militare di Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria. 18 ottobre 1912 Alle ore 15.15, in una sala del Palace Hotel di Ouchy di Losanna, il trat- tato di pace è infine firmato. Pagina 5