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Tecnica Calzaturiera
giugno 2018
GESTIONE Stefano Berdini, Giuseppe di Monte
LLe politiche nazionali e regionali, con gli incentivi agli investimenti
Industria 4.0, hanno avuto il grande merito di mettere al centro
dello sviluppo industriale l’innovazione anche se, nella maggior
parte dei casi, questa è stata interpretata, quasi esclusivamente,
come innovazione tecnologica e digitale e, soprattutto, in buona
parte dei casi non si è partiti dal chiedersi le ragioni alla base della
necessità di innovazione per comprendere che cosa innovare. Ci si
è spinti, allora, a dare libero sfogo all’immaginazione, pensando
a soluzioni che solo pochi anni fa, se non mesi, in alcune realtà
aziendali sarebbero state bollate come utopistiche e impossibili
da realizzare quando, invece, è necessario, prima ancora di capire
come innovare, comprendere per chi innovare, definire che cosa
innovare e perché è vitale innovare.
Si comprende bene che, senza aver ripensato il proprio modello di
business, l’innovazione, pur migliorando alcuni aspetti dei prodot-
ti e delle attività aziendali, non diventa la guida utile per orientare
tutte le risorse aziendali, persone, macchinari, metodi, strumenti,
organizzazione, verso il successo e lo sviluppo dell’impresa. Ecco,
quindi, che, prima ancora che puntare sull’innovazione tecnica
o tecnologica, l’azienda deve strutturare un proprio metodo per
fare innovazione al fine di capitalizzare spunti, riflessioni, infor-
mazioni, suggerimenti, che possono tornare utili per innovare
prodotti e processi in maniera pianificata e replicabile passando
quindi dall’essere un’azienda che “inventa”, grazie all’ispirazione
e alla casualità, a un’azienda che “innova”.
La domanda da porsi diventa, allora, “l’organizzazione azienda-
le che l’azienda si è data è in grado di garantire l’innovazione?”
o, anche, “l’organizzazione della mia azienda è innovativa?” e
una volta arrivati a questa domanda chiedersi “cosa significa fare
Ripensare il
modello di
business
UNA CHIARA IDENTIFICAZIONE E
DESCRIZIONE DEL MODELLO DI BUSINESS
PUÒ CONSENTIRE ALLE AZIENDE
DEL CALZATURIERO DI MUOVERSI IN
MANIERA PIÙ CONSAPEVOLE VERSO
L’INNOVAZIONE E SOPRATTUTTO GUIDARE
L’IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI E
TECNOLOGIE ABILITANTI.
innovazione organizzativa e come si innova l’organizzazione?”.
Il ripensare l’organizzazione, i metodi e gli strumenti a supporto
della stessa diventa il primo passo da compiere per poter realizzare
l’innovazione tecnologica e digitale, in quanto una buona organiz-
zazione prevede al suo interno i meccanismi di autocontrollo in
grado di far emergere i bisogni di innovazione e permette, quindi,
di rispondere alla domanda “perché” innovare.
L’analisi del modello di business adottato dall’azienda è sicura-
mente il punto di partenza per iniziare il cammino dell’innova-
zione organizzativa perché è in grado di descrivere in maniera
efficace gli elementi sui quali si fonda la competitività dell’azienda
ma, soprattutto, è in grado di mettere in relazione il cliente con il
valore offerto dall’azienda e con le attività a supporto della pro-
Business Model Canvas
Partner Chiave Attività Chiave
Risorse Chiave
Proposte
di Valore
Relazioni
con i Clienti
Canali
Segmenti
di Clientela
Struttura dei Costi Flussi di Ricavi
Nome Progetto da
€
Figura 1– Business Model Canvas
35
Tecnica Calzaturiera
giugno 2018
duzione del valore. Una volta compreso il gap tra il valore atteso
dal cliente e il valore offerto dall’azienda diventa più semplice
comprendere dove indirizzare l’innovazione ottimizzando le ri-
sorse, tecniche, economiche e di tempo, scarse per definizione
di cui l’azienda dispone.
Il Business Model Canvas per riprogettare
il business
Il Business Model Canvas è sicuramente uno dei migliori stru-
menti che si possano utilizzare per descrivere il modello di bu-
siness dell’azienda e per poter comprendere i punti di debolez-
za del modello adottato e la distanza tra quanto si aspettano i
clienti e quanto l’azienda offre. Qualcuno potrebbe pensare che
da sempre le aziende hanno cercato di descrivere come si crea,
distribuisce e cattura il valore utilizzano i tipici strumenti della
vision, mission e, entrando ulteriormente nel dettaglio, i business
plan, ma l’aspetto principale sul quale focalizzare l’attenzione è
quanto questi documenti poi permeano e guidano tutti i livelli
dell’organizzazione? Quanto aiutano la comprensione e la con-
divisione della strategia da adottare?
Il Business Model Canvas si pone un obiettivo molto ambizioso:
descrivere su un solo foglio, e con un gruppo allargato di colla-
boratori, in maniera chiara e semplice, la strategia che l’azienda
adotta per attrarre e mantenere i clienti. Nella sua semplicità è
uno strumento potentissimo per stimolare la condivisione di
idee e progetti all’interno dell’azienda e per focalizzare i diversi
attori sull’unico elemento in grado di garantire la sopravvivenza
e lo sviluppo: il cliente.
Ecco allora che tutte le attività si interpretano in funzione del
valore che si genera per il cliente partendo dal presupposto che
è più facile “convincere” un cliente quando c’è un riconosci-
mento del valore offerto. Entrando nello specifico vediamo come
si costruisce un modello di business. Un aspetto fondamentale
sta nell’organizzazione e preparazione dell’incontro, occorre
convocare un gruppo di lavoro che esprima le diverse anime e
competenze aziendali e creare un clima favorevole a una discus-
sione aperta. Gli strumenti di lavoro saranno, oltre allo schema
riportato nella figura 1 di una dimensione tale che sia visibile
a tutti, post-it e pennarelli. La prima domanda da porsi è “chi
sono i clienti?” e “esistono delle caratteristiche che li accomu-
nano?”. Individuati i segmenti di clientela si passa a definire
la Proposta di Valore dell’azienda ed è importante sottolineare
che non si sta parlando dei prodotti che l’azienda vende ma del
“pacchetto” prodotto-servizio che l’azienda offre al cliente. Se
l’incontro funziona in questa fase del lavoro si parlerà più di
servizio offerto piuttosto e, soprattutto, della coerenza dell’offer-
ta nel suo insieme con le richieste del cliente, che dei prodotti,
e dei relativi prezzi, o dei problemi che si incontrano in fase di
vendita. Individuati segmenti di clientela e la proposta di valo-
re si passa a interrogarsi sui canali utilizzati per raggiungere i
clienti e sulla modalità con cui si mantengono le relazioni con
i clienti. A questo punto del lavoro la parte destra del Business
Model avrà preso forma, e sarà piena di post-it su cui sono state
appuntate le idee, e sarà completa una volta integrata con i Flussi
di Ricavi ottenuti, o attesi, per segmento di clientela e altre in-
formazioni che riguardano le “entrate”. Individuata la proposta
di valore si individuano le risorse chiave – uomini, macchine,
software, metodi – le attività chiave – utili per far funzionare il
modello di business – e i partner chiave – collaboratori esterni
all’azienda preziosi per affidabilità, conoscenze, ecc. – ovvero
tutto quanto occorre per realizzare l’offerta e farla arrivare ai
clienti per generare flussi di ricavi. Anche in questo caso definita
la parte sinistra si dovrà elaborare la “lista della spesa” che andrà
a riempire l’ultimo spazio libero da post-it la struttura dei costi.
Agente
Stilista
esterno
Fornitori
fidelizzati
Tecnici
Brand
Consulenti
di processo
Creatività
R&S
Produzione
efficiente
Gestione Industr.ne
Personale
tecnico
Conoscenze
e capacità
tecniche
Parco
macchinari
Laboratorio
estero
Struttura
aziendale
Prodotto
Supporto
tecnico
Qualità
Flessibilità e
disponibilità
Tempestività
Serietà
Profess.tà e
esperienza
Assistenza
Post vendita
Agenti
Gestione
contestazioni
Fiere
Importatore Diretto
Passaparola
Catene di
negozi
Negozi
specializzati
Produzione c/terzi
per Brand del lusso
Sviluppo prodotto
e produzione per
Brand del lusso
Costi fissi R&S
€ 600.000
Atri costi fissi
€ 1.800.000
Investimenti
commerciali
€ 300.000
Recuperi per
miglioramento
efficienza
produtt.va 2%
Fatturato/MdC
Catene 30% 18%
Negozi sp. 15% 29%
Produzioni 40% 22%
Prod.e svil. 5% 25%
Partener Chiave Attività Chave Proposte di valore Relazioni con i clienti Segmenti di clientela
Struttura dei costi Flussi di Ricavi
Figura 2 - Esempio di
Business Model realizzato
con un’azienda calzaturiera
36
Tecnica Calzaturiera
giugno 2018
GESTIONE
Il Business Model Canvas per le aziende
calzaturiere
Il Business Model Canvas descritto è un’utile metodologia di la-
voro per qualsiasi azienda, anche quelle del settore calzaturiero
grazie alla semplicità di realizzazione e ai tempi brevi con cui si
riesce ad avere un quadro sufficientemente preciso delle modalità
con cui l’azienda compete e delle leve utilizzabili per competere
sempre meglio. Un ulteriore aspetto da mettere in evidenza, uno
dei punti di forza del modello proposto, è che, quando si lavora
alla definizione del modello di business, ci si interroga su come è
fatta l’azienda e non su come sono fatti i concorrenti, errore che
spesso si fa nel settore del fashion in cui c’è un elevato livello di
competizione e dove si rischia di “seguire” le proposte di valore
dei concorrenti piuttosto che definirne una propria. Applicare il
Business Model nell’impresa calzaturiera, settore maturo in cui
innovare il prodotto è molto più complesso che in altri settori,
significa tornare a chiedersi il motivo principale per cui un consu-
matore finale o un calzaturificio, se parliamo delle aziende della
filiera, dovrebbe preferire il prodotto della mia azienda o, meglio,
quali sono gli elementi che danno valore al mio prodotto agli
occhi del mio cliente. Si scopre, allora, che in alcuni casi i clienti
ricercano la competenza tecnica, in altri la proposta stilistica, in
altri ancora l’affidabilità produttività o l’affidabilità commerciale,
la sicurezza di ricevere il prodotto nei tempi giusti e ai prezzi giusti
o, cosa che stupisce ogni volta, che vengono ricercate tutte queste
cose ma non dallo stesso cliente ma che ognuna è prioritaria per
uno specifico segmento di clientela.
Avendo chiarito cosa interessa ai diversi segmenti di clientela della
proposta di valore della nostra azienda e conoscendo il peso di
ogni segmento non solo in termini di fatturato ma anche di mar-
gine è possibile indirizzare l’innovazione per catturare il valore
e, quindi, decidere consapevolmente cosa/chi Eliminare, Ridurre,
Aumentare, Creare delle Attività Chiave, delle Risorse Chiave e
dei Partner Chiave.
A questo punto il modello di business orienta la nostra strategia e
al tempo stesso indica le direttrici su cui muovere l’innovazione,
verso l’esterno e/o verso l’interno dell’azienda. Se direzionata
verso l’esterno, la creazione di un network con potenziali con-
correnti o con potenziali clienti potrebbe significare ampliare la
propria proposta di valore sia in termini di prodotto che di servizio;
sempre verso l’esterno si potrebbe pensare di sfruttare al meglio
la rete di fornitori per ottimizzare la supply chain e la gestione
degli approvvigionamenti nonché progettare insieme a loro. Se
invece rivolta verso l’interno, allora l’innovazione può orientarsi
alla revisione della propria struttura organizzativa o dei propri pro-
cessi, sia operativi che gestionali; in questo caso occorre ripartire
da un’analisi approfondita delle proprie risorse e attività chiave e
su queste realizzare interventi di ottimizzazione, riprogettazione,
razionalizzazione al fine di migliorare il flusso di valore.
Se gli interventi si spostano poi sui processi produttivi, e in que-
sto senso proprio le opportunità offerte da Industria 4.0 vanno
in questa direzione, allora si possono ottenere più flessibilità
e capacità di risposta al mercato grazie alla possibilità di acce-
dere a una grande quantità di informazioni e dati di processo
utili per incrementarne l’efficienza. Ma ciò implica la capacità
di individuare, grazie alle tecnologie tipiche di Industria 4.0,
un giusto punto di equilibrio tra conoscenze, abilità, capacità
artigianali e automazione in scenari produttivi riprogettati che
possano consentire di recuperare delle fasi di lavorazione da
tempo delocalizzate in paesi a basso costo di manodopera,
ottenendo benefici in termini di accorciamento dei tempi e
miglioramento della qualità. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Agente
Stilista
esterno
Fornitori
fidealizzati
Tecnici
Brand
Consulenti
di processo
Creatività
R&S
Gestione
Produzione
efficiente
Industr.ne
Personale
tecnico
Parco
macchinari
Conoscenze
e capacità
tecniche
Laboratorio
esterno
Struttura
aziendale
Prodotto
Qualità
Tempestività
Serietà
Flessibilità e
disponibilità
Profess.tà e
esperienza
Assistenza
Post vendita
Gestione
contestazione
Agenti Fiere
Importatore Diretto
Passaparola
Catene di
negozio
Negozi
specializzati
Produzione c/terzi
per Brand del lusso
Sviluppo prodotto
e produzione per
Brand del lusso
Costi fissi R&S
€ 600.000
Atri costi fissi
€ 1.800.000
Investimenti
commerciali
€ 300.000
Recuperi per
miglioramento
efficinza
produtt.va 2%
Fatturato/MdC
Catene 30% 18%
Negozi sp. 15% 29%
Produzioni 40% 22%
Prod.e svil. 5% 25%
Partener Chiave Attività Chave
Risorse chiave
Proposte di valore Relazioni con i clienti
Canali
Segmenti di clientela
Struttura dei costi Flussi di Ricavi
Supporto
tecnico
Figura 3 – Fit Proposta/cliente

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Ripensare il Modello di Business

  • 1. 34 Tecnica Calzaturiera giugno 2018 GESTIONE Stefano Berdini, Giuseppe di Monte LLe politiche nazionali e regionali, con gli incentivi agli investimenti Industria 4.0, hanno avuto il grande merito di mettere al centro dello sviluppo industriale l’innovazione anche se, nella maggior parte dei casi, questa è stata interpretata, quasi esclusivamente, come innovazione tecnologica e digitale e, soprattutto, in buona parte dei casi non si è partiti dal chiedersi le ragioni alla base della necessità di innovazione per comprendere che cosa innovare. Ci si è spinti, allora, a dare libero sfogo all’immaginazione, pensando a soluzioni che solo pochi anni fa, se non mesi, in alcune realtà aziendali sarebbero state bollate come utopistiche e impossibili da realizzare quando, invece, è necessario, prima ancora di capire come innovare, comprendere per chi innovare, definire che cosa innovare e perché è vitale innovare. Si comprende bene che, senza aver ripensato il proprio modello di business, l’innovazione, pur migliorando alcuni aspetti dei prodot- ti e delle attività aziendali, non diventa la guida utile per orientare tutte le risorse aziendali, persone, macchinari, metodi, strumenti, organizzazione, verso il successo e lo sviluppo dell’impresa. Ecco, quindi, che, prima ancora che puntare sull’innovazione tecnica o tecnologica, l’azienda deve strutturare un proprio metodo per fare innovazione al fine di capitalizzare spunti, riflessioni, infor- mazioni, suggerimenti, che possono tornare utili per innovare prodotti e processi in maniera pianificata e replicabile passando quindi dall’essere un’azienda che “inventa”, grazie all’ispirazione e alla casualità, a un’azienda che “innova”. La domanda da porsi diventa, allora, “l’organizzazione azienda- le che l’azienda si è data è in grado di garantire l’innovazione?” o, anche, “l’organizzazione della mia azienda è innovativa?” e una volta arrivati a questa domanda chiedersi “cosa significa fare Ripensare il modello di business UNA CHIARA IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEL MODELLO DI BUSINESS PUÒ CONSENTIRE ALLE AZIENDE DEL CALZATURIERO DI MUOVERSI IN MANIERA PIÙ CONSAPEVOLE VERSO L’INNOVAZIONE E SOPRATTUTTO GUIDARE L’IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI E TECNOLOGIE ABILITANTI. innovazione organizzativa e come si innova l’organizzazione?”. Il ripensare l’organizzazione, i metodi e gli strumenti a supporto della stessa diventa il primo passo da compiere per poter realizzare l’innovazione tecnologica e digitale, in quanto una buona organiz- zazione prevede al suo interno i meccanismi di autocontrollo in grado di far emergere i bisogni di innovazione e permette, quindi, di rispondere alla domanda “perché” innovare. L’analisi del modello di business adottato dall’azienda è sicura- mente il punto di partenza per iniziare il cammino dell’innova- zione organizzativa perché è in grado di descrivere in maniera efficace gli elementi sui quali si fonda la competitività dell’azienda ma, soprattutto, è in grado di mettere in relazione il cliente con il valore offerto dall’azienda e con le attività a supporto della pro- Business Model Canvas Partner Chiave Attività Chiave Risorse Chiave Proposte di Valore Relazioni con i Clienti Canali Segmenti di Clientela Struttura dei Costi Flussi di Ricavi Nome Progetto da € Figura 1– Business Model Canvas
  • 2. 35 Tecnica Calzaturiera giugno 2018 duzione del valore. Una volta compreso il gap tra il valore atteso dal cliente e il valore offerto dall’azienda diventa più semplice comprendere dove indirizzare l’innovazione ottimizzando le ri- sorse, tecniche, economiche e di tempo, scarse per definizione di cui l’azienda dispone. Il Business Model Canvas per riprogettare il business Il Business Model Canvas è sicuramente uno dei migliori stru- menti che si possano utilizzare per descrivere il modello di bu- siness dell’azienda e per poter comprendere i punti di debolez- za del modello adottato e la distanza tra quanto si aspettano i clienti e quanto l’azienda offre. Qualcuno potrebbe pensare che da sempre le aziende hanno cercato di descrivere come si crea, distribuisce e cattura il valore utilizzano i tipici strumenti della vision, mission e, entrando ulteriormente nel dettaglio, i business plan, ma l’aspetto principale sul quale focalizzare l’attenzione è quanto questi documenti poi permeano e guidano tutti i livelli dell’organizzazione? Quanto aiutano la comprensione e la con- divisione della strategia da adottare? Il Business Model Canvas si pone un obiettivo molto ambizioso: descrivere su un solo foglio, e con un gruppo allargato di colla- boratori, in maniera chiara e semplice, la strategia che l’azienda adotta per attrarre e mantenere i clienti. Nella sua semplicità è uno strumento potentissimo per stimolare la condivisione di idee e progetti all’interno dell’azienda e per focalizzare i diversi attori sull’unico elemento in grado di garantire la sopravvivenza e lo sviluppo: il cliente. Ecco allora che tutte le attività si interpretano in funzione del valore che si genera per il cliente partendo dal presupposto che è più facile “convincere” un cliente quando c’è un riconosci- mento del valore offerto. Entrando nello specifico vediamo come si costruisce un modello di business. Un aspetto fondamentale sta nell’organizzazione e preparazione dell’incontro, occorre convocare un gruppo di lavoro che esprima le diverse anime e competenze aziendali e creare un clima favorevole a una discus- sione aperta. Gli strumenti di lavoro saranno, oltre allo schema riportato nella figura 1 di una dimensione tale che sia visibile a tutti, post-it e pennarelli. La prima domanda da porsi è “chi sono i clienti?” e “esistono delle caratteristiche che li accomu- nano?”. Individuati i segmenti di clientela si passa a definire la Proposta di Valore dell’azienda ed è importante sottolineare che non si sta parlando dei prodotti che l’azienda vende ma del “pacchetto” prodotto-servizio che l’azienda offre al cliente. Se l’incontro funziona in questa fase del lavoro si parlerà più di servizio offerto piuttosto e, soprattutto, della coerenza dell’offer- ta nel suo insieme con le richieste del cliente, che dei prodotti, e dei relativi prezzi, o dei problemi che si incontrano in fase di vendita. Individuati segmenti di clientela e la proposta di valo- re si passa a interrogarsi sui canali utilizzati per raggiungere i clienti e sulla modalità con cui si mantengono le relazioni con i clienti. A questo punto del lavoro la parte destra del Business Model avrà preso forma, e sarà piena di post-it su cui sono state appuntate le idee, e sarà completa una volta integrata con i Flussi di Ricavi ottenuti, o attesi, per segmento di clientela e altre in- formazioni che riguardano le “entrate”. Individuata la proposta di valore si individuano le risorse chiave – uomini, macchine, software, metodi – le attività chiave – utili per far funzionare il modello di business – e i partner chiave – collaboratori esterni all’azienda preziosi per affidabilità, conoscenze, ecc. – ovvero tutto quanto occorre per realizzare l’offerta e farla arrivare ai clienti per generare flussi di ricavi. Anche in questo caso definita la parte sinistra si dovrà elaborare la “lista della spesa” che andrà a riempire l’ultimo spazio libero da post-it la struttura dei costi. Agente Stilista esterno Fornitori fidelizzati Tecnici Brand Consulenti di processo Creatività R&S Produzione efficiente Gestione Industr.ne Personale tecnico Conoscenze e capacità tecniche Parco macchinari Laboratorio estero Struttura aziendale Prodotto Supporto tecnico Qualità Flessibilità e disponibilità Tempestività Serietà Profess.tà e esperienza Assistenza Post vendita Agenti Gestione contestazioni Fiere Importatore Diretto Passaparola Catene di negozi Negozi specializzati Produzione c/terzi per Brand del lusso Sviluppo prodotto e produzione per Brand del lusso Costi fissi R&S € 600.000 Atri costi fissi € 1.800.000 Investimenti commerciali € 300.000 Recuperi per miglioramento efficienza produtt.va 2% Fatturato/MdC Catene 30% 18% Negozi sp. 15% 29% Produzioni 40% 22% Prod.e svil. 5% 25% Partener Chiave Attività Chave Proposte di valore Relazioni con i clienti Segmenti di clientela Struttura dei costi Flussi di Ricavi Figura 2 - Esempio di Business Model realizzato con un’azienda calzaturiera
  • 3. 36 Tecnica Calzaturiera giugno 2018 GESTIONE Il Business Model Canvas per le aziende calzaturiere Il Business Model Canvas descritto è un’utile metodologia di la- voro per qualsiasi azienda, anche quelle del settore calzaturiero grazie alla semplicità di realizzazione e ai tempi brevi con cui si riesce ad avere un quadro sufficientemente preciso delle modalità con cui l’azienda compete e delle leve utilizzabili per competere sempre meglio. Un ulteriore aspetto da mettere in evidenza, uno dei punti di forza del modello proposto, è che, quando si lavora alla definizione del modello di business, ci si interroga su come è fatta l’azienda e non su come sono fatti i concorrenti, errore che spesso si fa nel settore del fashion in cui c’è un elevato livello di competizione e dove si rischia di “seguire” le proposte di valore dei concorrenti piuttosto che definirne una propria. Applicare il Business Model nell’impresa calzaturiera, settore maturo in cui innovare il prodotto è molto più complesso che in altri settori, significa tornare a chiedersi il motivo principale per cui un consu- matore finale o un calzaturificio, se parliamo delle aziende della filiera, dovrebbe preferire il prodotto della mia azienda o, meglio, quali sono gli elementi che danno valore al mio prodotto agli occhi del mio cliente. Si scopre, allora, che in alcuni casi i clienti ricercano la competenza tecnica, in altri la proposta stilistica, in altri ancora l’affidabilità produttività o l’affidabilità commerciale, la sicurezza di ricevere il prodotto nei tempi giusti e ai prezzi giusti o, cosa che stupisce ogni volta, che vengono ricercate tutte queste cose ma non dallo stesso cliente ma che ognuna è prioritaria per uno specifico segmento di clientela. Avendo chiarito cosa interessa ai diversi segmenti di clientela della proposta di valore della nostra azienda e conoscendo il peso di ogni segmento non solo in termini di fatturato ma anche di mar- gine è possibile indirizzare l’innovazione per catturare il valore e, quindi, decidere consapevolmente cosa/chi Eliminare, Ridurre, Aumentare, Creare delle Attività Chiave, delle Risorse Chiave e dei Partner Chiave. A questo punto il modello di business orienta la nostra strategia e al tempo stesso indica le direttrici su cui muovere l’innovazione, verso l’esterno e/o verso l’interno dell’azienda. Se direzionata verso l’esterno, la creazione di un network con potenziali con- correnti o con potenziali clienti potrebbe significare ampliare la propria proposta di valore sia in termini di prodotto che di servizio; sempre verso l’esterno si potrebbe pensare di sfruttare al meglio la rete di fornitori per ottimizzare la supply chain e la gestione degli approvvigionamenti nonché progettare insieme a loro. Se invece rivolta verso l’interno, allora l’innovazione può orientarsi alla revisione della propria struttura organizzativa o dei propri pro- cessi, sia operativi che gestionali; in questo caso occorre ripartire da un’analisi approfondita delle proprie risorse e attività chiave e su queste realizzare interventi di ottimizzazione, riprogettazione, razionalizzazione al fine di migliorare il flusso di valore. Se gli interventi si spostano poi sui processi produttivi, e in que- sto senso proprio le opportunità offerte da Industria 4.0 vanno in questa direzione, allora si possono ottenere più flessibilità e capacità di risposta al mercato grazie alla possibilità di acce- dere a una grande quantità di informazioni e dati di processo utili per incrementarne l’efficienza. Ma ciò implica la capacità di individuare, grazie alle tecnologie tipiche di Industria 4.0, un giusto punto di equilibrio tra conoscenze, abilità, capacità artigianali e automazione in scenari produttivi riprogettati che possano consentire di recuperare delle fasi di lavorazione da tempo delocalizzate in paesi a basso costo di manodopera, ottenendo benefici in termini di accorciamento dei tempi e miglioramento della qualità. © RIPRODUZIONE RISERVATA Agente Stilista esterno Fornitori fidealizzati Tecnici Brand Consulenti di processo Creatività R&S Gestione Produzione efficiente Industr.ne Personale tecnico Parco macchinari Conoscenze e capacità tecniche Laboratorio esterno Struttura aziendale Prodotto Qualità Tempestività Serietà Flessibilità e disponibilità Profess.tà e esperienza Assistenza Post vendita Gestione contestazione Agenti Fiere Importatore Diretto Passaparola Catene di negozio Negozi specializzati Produzione c/terzi per Brand del lusso Sviluppo prodotto e produzione per Brand del lusso Costi fissi R&S € 600.000 Atri costi fissi € 1.800.000 Investimenti commerciali € 300.000 Recuperi per miglioramento efficinza produtt.va 2% Fatturato/MdC Catene 30% 18% Negozi sp. 15% 29% Produzioni 40% 22% Prod.e svil. 5% 25% Partener Chiave Attività Chave Risorse chiave Proposte di valore Relazioni con i clienti Canali Segmenti di clientela Struttura dei costi Flussi di Ricavi Supporto tecnico Figura 3 – Fit Proposta/cliente