✔FATTURE FALSE per operazioni inesistenti: cosa si rischia?
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Fatture false per operazioni inesistenti: cosa si rischia?
1. 17 maggio
2019
Fatture false per operazioni inesistenti: cosa si rischia?
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Emettere fatture false per operazioni inesistenti integra un grave illecito
penale.
Scopri cosa si rischia ad emettere fatture per operazioni mai avvenute o
portare in contabilità le stesse al fine di aumentare (fittiziamente) i costi ed
evadere le imposte.
Indice
Cosa dice la legge?
Cosa vuol dire emettere una fattura per un’operazione inesistente?
Mi fai un esempio di fattura emessa per un’operazione inesistente?
Chi ci guadagna dall’emissione della fattura per un’operazione inesistente?
Cosa guadagna chi ha emesso la fattura falsa per l’operazione inesistente?
Come viene scoperta una fattura falsa emessa per operazioni inesistenti?
Cosa si rischia ad emettere fatture false relative ad operazioni inesistenti?
Cosa si rischia a ricevere e portare in contabilità fatture false per operazioni
inesistenti?
Ma se l’operazione è reale come dimostro la mia innocenza?
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2. Il caso concreto
Conclusioni
Cosa dice la legge?
La legge sui reati tributari punisce con la reclusione da un anno a sei mesi chiunque “al
fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, emette o
rilascia fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”.
Allo stesso modo, è punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni chiunque, al
fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture o altri
documenti per operazioni inesistenti, porta in contabilità tali operazioni così da avere
elementi passivi (costi) fittizi .
Cosa vuol dire emettere una fattura per un’operazione
inesistente?
Vuol dire emettere una fattura relativa ad una prestazione lavorativa che non è mai
avvenuta, in questo caso si parla di inesistenza oggettiva assoluta.
Oppure, hai emesso una fattura relativa ad una prestazione lavorativa esistente, ma la
fattura è “gonfiata” e pertanto differente rispetto a quanto realmente avvenuto. Ciò è
definito inesistenza oggettiva relativa.
Mi fai un esempio di fattura emessa per un’operazione
inesistente?
Ipotizziamo che tu sia un professionista con partita i.v.a. (avvocato, grafico, webmaster
ecc…), dopo esserti accordato con la società “Truffaldina S.r.l.”, emetti una fattura per un
lavoro mai effettuato.
Quindi, tu emetti una fattura dove attesti di aver svolto un lavoro per la società “Truffaldina
S.r.l.” e dichiari di aver ricevuto la somma di euro 5.000,00.
Tuttavia, tale operazione non è mai avvenuta, né hai mai ricevuto tale somma.
In altri termini, tu emetti una fattura per 5.000,00 euro per un’operazione che non ha mai
eseguito per la società “Truffaldina S.r.l.”.
Così facendo la società “Truffaldina S.r.l.” può scaricare un costo di ben 5.000,00 euro e l’IVA
relativa.
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3. Il tuo guadagno consisterà nel ricevere dalla società “Truffaldina S.r.l.” un “regalo”,
dopodiché le fatture andranno perdute (incendio o furto) in modo da non consentire la
ricostruzione delle stesse.
Chi ci guadagna dall’emissione della fattura per
un’operazione inesistente?
La società “Truffaldina S.r.l.” grazie alla tua fattura falsa per un’operazione inesistente,
può caricare i propri costi senza sborsare la somma di euro 5.000,00.
Così facendo la società “Truffaldina S.r.l.”, come anzidetto, realizza un illecito risparmio
fiscale o consegue un credito di imposta, ovviamente illegale.
Cosa guadagna chi ha emesso la fattura falsa per
l’operazione inesistente?
Tu che hai emesso la fattura falsa per l’operazione inesistente, ovviamente non incassi la
somma di euro 5.000,00, del resto l’operazione è fittizia.
Probabilmente, ti verrà proposto dalla società “Truffaldina S.r.l.” un compenso per il favore
illecito prestato, che come minimo sarà pari alle tasse che dovrai pagare per aver
dichiarato un’entrata di euro 5.000,00.
Come viene scoperta una fattura falsa emessa per
operazioni inesistenti?
Spesso la guardia di finanza incrocia i dati di chi ha emesso la fattura falsa con chi l’ha
ricevuta, così da evidenziare incongruenze ed errori.
Nella maggior parte dei casi, sono due gli elementi che evidenziano l’emissione di una
fattura falsa per un’operazione inesistente:
1. l’assenza del pagamento: hai emesso la fattura di 5.000,00 euro ma la società
“Truffaldina S.r.l.” non ti ha accredito la somma;
2. l’inesistenza del bene o della prestazione oggetto della fattura: hai dichiarato di
aver realizzato alla società “Truffaldina S.r.l.” un sito web, tuttavia il sito non è mai
stato realizzato, né pubblicato.
Cosa si rischia ad emettere fatture false relative ad
operazioni inesistenti?
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4. La legge è molto severa, infatti punisce chi emette o rilascia fatture per operazioni
inesistenti con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni.
Cosa si rischia a ricevere e portare in contabilità fatture false
per operazioni inesistenti?
Allo stesso modo, chi riceve e porta in contabilità le fatture false per operazioni
inesistenti ed indica tali elementi fittizi nella dichiarazione annuale, è punito con la
reclusione da un anno e sei mesi a sei anni.
Ma se l’operazione è reale come dimostro la mia innocenza?
E’ impossibile rispondere a questa domanda perché non esiste una soluzione applicabile a
tutti i casi. Come potrai immaginare ci sono troppe variabili che impediscono di trovare una
strada comune a tutti i casi ipotizzabili.
Tuttalpiù, posso esporti la strategia processuale adottata in procedimento penale e potrai
valutare quanto è simile a tuo problema.
Il caso concreto
A Tizio, di professione webmaster, viene commissionata la realizzazione del sito della società
“Gamma S.r.l.”.
Tizio è pagato in anticipo e pertanto emette una fattura in favore della società “Gamma
S.r.l.” di euro 3.000,00.
Tizio si mette a lavoro e dopo tre mesi sottopone all’amministratore della società “Gamma
S.r.l.” una bozza del sito.
Caio, amministratore della società “Gamma S.rl.l.” non gradisce il lavoro svolto e pertanto
non autorizza la pubblicazione del sito.
Caio, amministratore della società “Gamma S.r.l.”, contabilizza la fattura emessa da Tizio e
nelle scritture contabili indica un costo di euro 3.000,00 relativo alla realizzazione del sito
web.
Successivamente, alla società “Gamma S.r.l.” viene contestato il delitto previsto dall’art. 2
della legge sui reati tributari poiché al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore
aggiunto, avvalendosi della fattura di Tizio, relativa ad una operazione inesistente,
avrebbe portato in contabilità tale operazione così da avere elementi passivi (costi) fittizi.
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