La videoarte: inquadramento giuridico di un'opera fragile
Street art: profili giuridici
1. STREET ART:
PROFILI GIURIDICI
NEGRI-CLEMENTI
STUDIO LEGALE ASSOCIATO
appassionati d’arte, esperti di diritto
28 novembre 2019
AVV. GILBERTO CAVAGNA DI GUALDANA
Convegno: street art fra diritto e mercato
Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi
2. LE ORIGINI DELLA STREET ART
Taki 183, all’età di 17
anni, disegna sui muri
della metropolitana di
New York la tag «TAKI
183» come forma di
ribellione e protesta ad
un sistema di
occupazione sempre più
intensa in America di
cartelloni pubblicitari,
manifesti, loghi e
quant’altro.
Taki 183, metropolitana New York 1970
Nel 1971 il New York
Times gli dedica un
articolo: producendo
inconsapevolmente il
primo documento scritto
sul writing.
3. LA STREET ART IN ITALIA
Solo negli anni ‘80 raggiunge l’Europa e negli anni ‘90 - 2000 si afferma definitivamente
anche in Italia.
1982 L’Italia incontra ufficialmente la Street Art (Flash Art: “Arte di frontiera” di
Francesca Alinovi)
1984 A Bologna viene organizzata la prima mostra in Europa interamente dedicata
all’Arte di Strada: “New York Graffiti”.
Anni ‘90 Si afferma capillarmente in tutta Italia, diventa una forma d’arte a sé stante e
cambiano gli strumenti (sempre più specializzati).
Anni 2000 Età dell’oro dell’arte di strada in Italia. Interesse da parte di galleristi,
collezionisti, istituzioni pubbliche e aziende. Nascono Festival (Urban Giants, StreetAlps,
ViaVai Project), Musei (MAUA – Museo Arte Urbana Aumentata, MURo – Museo arte
Urbana Roma), e percorsi culturali dedicati (ORME – ORtica Memoria).
4. COS’È LA STREET ART?
La street art è:
• un linguaggio artistico che nasce come
protesta, denuncia, affermazione di
un’identità, appropriazione e delimitazione di
una spazio urbano come supporto per veicolare
un messaggio;
• un complesso di espressioni artistiche con varie
declinazioni, dal graffitismo (fatto
prevalentemente con spray e marker), agli sticker,
dal writing al tag, dall’uso degli stencil, al
mosaico, dalla pittura bidimensionale alla
scultura in gesso, non senza contaminazioni di
una tecnica su un’altra;
• su superficie urbane (muri, centraline
semaforiche, panettoni dissuasori di traffico,
ponti, treni, metropolitane);
5. La street art è caratterizzata da:
• una dimensione temporale limitata, che
tende alla contingenza;
• una dimensione fisica, perché l’opera
deve essere realizzata su superficie che ne
consentano la più ampia fruizione;
• firme non immediatamente decifrabili, nick
name o nomi d’arte;
• un rapporto di antinomia con le norme
di legge, che determina la più significativa
e controversa distinzione nell’ambito della
street art tra arte c.d. ufficiale e arte
indipendente. Il graffito illegale più grande è stato realizzato dal gruppo
Indecline nel deserto Mojave, California USA, e misura 800m.
Banksy, Peace and Love Doctor, San Francisco
COS’È LA STREET ART?
6. È street art c.d. ufficiale se l’opera è
commissionata da un soggetto
pubblico o da soggetti privati, anche
incrementare il messaggio pubblicitario
(la campagna di Gucci a Milano, Largo
La Foppa e a NY Soho). In questo caso
ci si trova di fronte a un fenomeno di
tipo contrattuale, quindi di espressione
fisiologia del diritto civile.
STREET ART UFFICIALE VS INDIPENDENTE
È street art indipendente se l’opera è
realizzata illegalmente, in violazione dei
diritti dominicali, del dominus, ossia del
proprietario.
7. COS’E’ LA STREET ART?
“Negli ultimi tempi, in particolare dopo il
successo planetario di Banksy, i grandi media
parlano tutte le settimane di arti urbane: mostre
di street art in galleria, aste di graffiti, “musei a
cielo aperto” o repressione del vandalismo.
… Nonostante ciò, mi stupisco per l’assenza di
una distinzione tra le diverse anime che
compongono questo movimento artistico.
Il loro raggruppamento sotto il termine
“street art” è molto comodo, ma
confonde più che chiarire”.
(Christian Guémy, in arte C215)
8. Una forma di imbrattamento che
“deturpa senza permesso proprietà pubbliche
e private”
• Vera e propria forma d’arte
• Strumento di
riqualificazione urbana:
estetica e abbellimento
aumento dei valori
immobiliari
• Strumento di marketing
• Fonte di business
Com’era considerata prima Com'È considerata oggi
COS’E’ LA STREET ART?
9. interrogativi giuridici ed economici
Quale diritto prevale
tra quello del
proprietario
dell’immobile e quello
dell’Artista?
A chi spetta il diritto di esclusiva in termini
di sfruttamento economico?
• all’artista e autore dell’opera (che è il c.d.
corpus mystichum); o
• al proprietario del supporto materiale
(titolare invece del c.d. corpus mechanicum)
Il proprietario dell’immobile diviene
proprietario dell’opera di street art che
vi è stata sopra realizzata?
Il proprietario può abbattere il muro
o asportare il corpus
mechanicum
per poi rivenderlo nelle gallerie?
11. street art e diritto
Street art: tutte le espressioni artistiche
realizzate in un contesto urbano, a
prescindere dalla tecnica adottata e dal tipo
di supporto (per lo più di proprietà altrui,
visibili e accessibili a chiunque)
disegni, ritratti, sculture, installazioni,
firme e tag
12. street art e diritto
Restano generalmente escluse le opere prive di contenuto artistico come i simboli e le
scritte propri delle bande criminali, dei simpatizzanti politici e/o dei tifosi sportivi.
13. inquadramento giuridico
Legge Autore
L. 22.04.1941 n. 633 e succ. mod.
Codice dei beni culturali
D. Lgs. 22.01.2004 n. 42 e succ. mod.
come delineate, giuridicamente: opere figurative dell’ingegno.
14. legge autore
Tutela delle opere:
1. dal momento della creazione;
2. a prescindere da qualsiasi registrazione o
fissazione (tutelati format, personaggi di fantasia,
composizioni floreali, telecronache di un evento
sportivo, video d’artista…);
3. purché presentino “carattere creativo”: è
necessario che costituisca un apporto personale ed
innovativo dell’autore, a prescindere dalla fonte
ispiratrice del contenuto; è sufficiente un grado
minimo di creatività per ottenere la tutela,
ovvero che l’opera contenga in sé l’espressione
della personalità del suo autore.
15. autori
Le opere di street art spesso sono il frutto della
collaborazione e dell'interazione di più autori
(la cd. crew o collettivo).
Salvo specifici accordi,
- nel caso in cui i singoli apporti di ciascun
autore siano scindibili e distinguibili,
l’attribuzione dell’opera spetta a chi
organizza e dirige la creazione, senza
pregiudizio per i diritti d’autore sui singoli
contributi;
- se invece i singoli contributi si compenetrano
reciprocamente in un’unica opera, tutti gli
artisti sono coautori e i relativi diritti
sull’opera sono in comunione.
16. (co)autori
Capita poi spesso che uno street artist
interagisca con una precedente opera,
sovrapponendo la propria opera alla prima;
in questo caso si tratta, il più delle volte, di
un’opera elaborata e l’esercizio dei diritti
su tale opera complessa generalmente
presuppone l’accordo degli artisti coinvolti.
27. autori
Le opere risultano tuttavia spesso anonime o attribuite ad uno pseudonimo / nome
d’arte …
… ma la tutela della Legge Autore non è subordinata alla rivelazione della identità
dell’artista al pubblico e l’autore potrà sempre rivelarsi, anche in un secondo momento.
Per la Legge Autore i minorenni, purché abbiano compiuto almeno 16 anni, possono
compiere tutti gli atti giuridici relativi alle loro opere e esercitare le azioni che ne derivano
autonomamente, senza l’assistenza dei genitori o dei tutori.
28. autori e committenti
Qualora le opere siano realizzate su commissione, il committente acquisisce per legge
tutti i diritti di utilizzazione economica sull’opera nei limiti dell’oggetto e delle
finalità dell’incarico
Non è raro che le opere di street art siano poi commissionate da soggetti pubblici, quali
Comuni o Regioni, spesso per decorare spazi abbandonati.
29. diritti d’autore
La Legge Autore riserva al titolare
- lo sfruttamento economico dell’opera
(diritti patrimoniali);
- la facoltà di opporsi a qualsiasi utilizzo
che possa essere di pregiudizio al suo onore
e alla sua reputazione (diritti morali).
La durata dei diritti economici sulle opere
protette è di 70 anni oltre la morte
dell’autore; i diritti morali non sono invece
soggetti ad alcuna limitazione temporale
e alla morte dell’autore potranno di norma
essere esercitati dai discendenti.
30. diritti patrimoniali
L’autore vanta un diritto esclusivo di utilizzare economicamente l’opera in ogni
forma e modo, originale o derivato, e di trarre tutti i vantaggi economici che l’opera è
in grado di dare, sia sfruttandola direttamente che cedendo a terzi, tutti o parte dei
diritti di sfruttamento.
Qualsiasi uso di un’opera di street art da parte di terzi, senza l’autorizzazione
dell’artista, costituisce quindi una violazione dei diritti di quest’ultimo.
31. violazioni
- Marco Mantovani (alisa KayOne) vs Nicola
Leonetti per le opere poste in vendita sul
proprio blog “Arteblog Italia Leonettinicola”,
condannato (anche se solo con un
provvedimento d’urgenza) dal Tribunale di
Milano in quanto le opere costituivano una
riproduzione “di tutti gli elementi stilistici che possono
ritenersi propri della personalità artistica” dello street
artist;
- Jamie Mitchel Kose vs Kiesza per i murales
ripresi nel videoclip della canzone Hideaway;
https://www.youtube.com/watch?v=Vnoz5uBEWOA
32. violazioni
- Jorit vs Peroni per il murales a Napoli in occasione del lancio della «Birra Napoli»
33. Restano in ogni caso salvi i casi in cui la riproduzione, non autorizzata, risulti autorizzata in
quanto rientra tra le c.d. “libere utilizzazioni”, ovvero essenzialmente:
- per uso di critica e discussione e per uso personale;
- a condizione che tale possibilità non sia in contrasto con lo sfruttamento normale
dell’opera o degli altri materiali e non arrechi ingiustificato pregiudizio ai titolari dei
diritti;
- nonché la riproduzione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e
musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico, purché tale
utilizzo non sia a scopo di lucro.
libere utilizzazioni
34. libere utilizzazioni
Risultano pertanto lecite le riproduzioni
fotografiche delle opere di street art in
giornali e riviste, se contestualizzate e per
finalità di critica/cronaca.
Mentre sono illecite le riproduzioni su
cataloghi o libri, anche on-line, prive di
tali finalità.
35. diritti morali
L’autore conserva il diritto di
- rivelarsi e rivendicare la paternità
dell’opera;
- di opporsi a qualsiasi deformazione,
mutilazione o altra modificazione, e a
ogni atto a danno dell’opera stessa, che
possano essere di pregiudizio al suo
onore o alla sua reputazione.
Il diritto morale d’autore è inalienabile e si
trasferisce agli eredi.
36. paternità
L’autore può scegliere di identificarsi verso il pubblico o rimanere
anonimo. L’apposizione o meno della firma sull’opera non è un
elemento costitutivo della tutela, che sorge sempre e solo con la
creazione dell’opera.
Il diritto di rivendicare la paternità dell’opera “esige che il destinatario della
rivendica sia comunque un soggetto coinvolto nel ciclo di
sfruttamento economico o comunque di distribuzione o diffusione diretta dell’opera”
37. integrita’
Integrità dell’opera, come voluta e
immaginata dall’autore, non solo come
modifiche materiali ma anche come
modifiche che alterino comunque le
modalità di presentazione al pubblico
38. integrità
Il diritto all’integrità dell’opera si estende anche al diritto dell’artista di opporsi alla
distruzione della propria opera ?
- ipotesi non inclusa nella lettera della norma;
- l’opinione prevalente ritiene che il proprietario dell’opera possa distruggerla anche senza il
consenso dell’autore e anche per ragioni prive di giustificazione razionale;
- in giurisprudenza: negato (Corte di Appello di Bologna);
- in dottrina: discusso (impedisce giudizio strorico/artistico e vs diritti patrimoniali).
e di imporre al proprietario obblighi di custodia ?
-in dottrina e giurisprudenza: negato (giurisprudenza maggioritaria).
39. integrità
Ha riscosso una certa eco sui giornali la notizia che Ron English, famoso artista
statunitense, ha acquistato a un’asta a Los Angeles un’opera di Banksy (Slave Labour,
sopra raffigurato), per oltre 700mila dollari, al sol fine di distruggerla.
L’acquirente ha dichiarato infatti di volerla imbiancare per protestare contro la
commercializzazione delle opere di street art.
40. liceità dell’opera
Non costituisce un requisito di
protezione delle opere: L’opera
dell’ingegno è protetta dalla Legge
Autore anche quando contraria a norme
imperative, all’ordine pubblico e al buon
costume.
In passato hanno beneficiato in Italia di
tutela un inno fascista, una parodia a sfondo
volgare, il “Mein Kamppf” di Hitler e film
pornografici.
La tutela tuttavia viene invece validamente
negata nel caso in cui l’opera violi un altro
diritto di proprietà intellettuale.
41. codice dei beni culturali
La tutela delle opere, quale che sia la proprietà (pubblica o
privata, sebbene a condizioni e con modalità diverse):
1. che presentano interesse artistico, storico,
archeologico, etno-antropologico, archivistico e
bibliografico e le altre cose individuate dalla legge quali
testimonianze aventi valore di civiltà;
2. che non siano opera di autore vivente o la cui
esecuzione risalga ad oltre settanta anni;
3. a prescindere dalla tutela accordata dalla Legge Autore.
In ragione del vincolo, tali opere sono soggette a tutta una
serie di limiti in merito alla loro circolazione,
conservazione e riproduzione.
42. integrità
Ciò purché, ovviamente, le opere non siano protette
come beni culturali; in tal caso, infatti, “non possono
essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad
usi non compatibili con il carattere storico o
artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro
conservazione” e la loro eventuale rimozione o
demolizione, anche con successiva ricostruzione, deve
essere autorizzata.
43. Per quanto riguarda i beni culturali:
- se non c’è scopo di lucro, possono essere
riprodotti gratuitamente e senza
richiedere l’autorizzazione e le immagini
così ottenute divulgate con qualsiasi mezzo, e
quindi anche su Internet e in particolare su
blog e social network;
- se per scopi commerciali, è necessaria la
preventiva autorizzazione da parte delle
amministrazioni che hanno in consegna il
bene (alle quali è dovuto anche un canone di
concessione).
libere utilizzazioni
45. profili penali
Se da un lato la illiceità dell’opera non fa venire meno i diritti dell’autore sull’opera, la sua
realizzazione su muri altrui senza il consenso dei proprietari costituisce una violazione
della sfera giuridica di questi ultimi, che potranno quindi lamentare nei confronti dell’artista,
come per altro più volte avvenuto, se ne sussistono i presupposti, i reati di:
- di danneggiamento della proprietà privata (art. 635 c.p.);
- deturpamento e imbrattamento di cose altrui (art. 639 c.p.);
- violazione di domicilio (art. 614 c.p.).
46. Molte sono le variabili in gioco: prime fra tutte la fama dell’artista,
ma anche la liceità dell’opera e la tecnica utilizzata.
Un recente studio dell’Università di Warwick (UK) ha dimostrato
come quartieri che hanno una percentuale più elevata di arte
urbana (es. murales, sculture esterne o eventi artistici locali)
abbiano sperimentato un aumento del valore di mercato.
L’articolo “Quantifying the link between art and property prices in urban
neighbourhoods”, di Chanuki Illushka Seresinhe, Tobias Preis, Helen
Susannah Moat del 27 aprile 2016 ricerca proprio una correlazione
tra la street art e la valutazione, o ri-valutazione, immobiliare.
Secondo i tre ricercatori i dati e le informazioni online (e nello
specifico le fotografie geo-localizzate e quindi postate sui social
network) ben possono essere utilizzati per quantificare
l’apprezzamento dell’ambiente urbano e dunque anche l’apporto
dell’arte nel mercato immobiliare.
street art e valori immobiliari
Esiste una correlazione tra street art e valori immobiliari?
47. Gli studiosi hanno raggiunto questa conclusione dopo aver esaminato le fotografie caricate sul
social network Flickr, relative all’arte di strada nei quartieri intorno a Londra e confrontando
i cambiamenti nelle valutazioni del real estate tra il 2003 e il 2014.
Metodologia della ricerca:
• si stima la presenza di arte in un certo quartiere urbano analizzando il dato quantitativo delle
fotografie caricate su Flickr e la parola “ARTE” collegate ad esse in un certo periodo di
tempo;
• si raffronta questo dato con il dato di crescita del valore immobiliare che si realizza nel
medesimo periodo di tempo in quello specifico quartiere urbano;
• poiché si constata l’esistenza di una proporzione diretta tra la diffusione sulla piattaforma
digitale di fotografie di un quartiere cui è connesso il termine “ARTE”, da un lato, e
l’incremento di valore immobiliare che si crea, dall’altro nel medesimo contesto temporale e
urbano;
• se ne deduce che la street art possa aumentare il valore immobiliare.
street art e valori immobiliari
48. I quartieri con la maggiore presenza di fotografie taggate con le
parole «ARTE» hanno avuto un maggiore aumento dei valori
immobiliari.
street art e valori immobiliari
49. Una ricerca del Centro per lo
Studio della Moda e della
Produzione Culturale della
Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano ha
stimato l’aumento dei prezzi
degli immobili dovuti alla
presenza di opere di street
art del 20%.
STREET ART E VALORI IMMOBILIARI
50. • Keith Haring dipinse nel 1979 una parete di un ex magazzino e deposito merci a
Tribeca, NY.
• Successivamente, negli anni ‘90, il quartiere cambiò utilizzo per acquisire la natura di
“residenza di lusso”.
• Il murale di Haring fu nascosto sotto una mano di vernice perché l’edificio era
considerato “difettosamente imbrattato”.
• Anni dopo l’appartamento fu rimesso in vendita e a seguito di interventi di restauro
riemerse il murale. Nel frattempo Haring venne riconosciuto come artista dal mercato
dell’arte e pertanto il murale – riconosciuto dalla Keith Haring Foundation come
autentico - messo in evidenza.
IL CASO HARING
• Il valore dell’appartamento registrò una significativa
rivalutazione economica.
• Oggi l’appartamento si può trovare online sotto la
definizione de “il loft che ospita un pezzo originale di K.
Haring”.
51. Un’ulteriore prova “a contrario” è la
correlazione tra arte e rivalutazione urbana.
Se non ci fosse stato l’aumento di valore
del quartiere di Kreuzberg, e per
l’appunto l’odioso (per Blu)
“imborghesimento” o “gentification” della
zona, tanto da ipotizzare per quell’area una
massiccia operazione immobiliare
speculativa, l’artista non sarebbe giunto alla
conclusione di cancellare sé stesso
(processo chiamato di “eutanasia
artistica”), proprio perché responsabile di
far schizzare alle stelle il valore degli
immobili sui quali l’opera era stata
realizzata.
il caso blu
52. Il murale apparso questa primavera
a Venezia, nella notte fra il 9 e il 10
maggio 2019, durante l’opening
della Biennale d’Arte di Venezia
rappresenta l’immagine di un
bambino migrante con in mano un
razzo segnaletico.
L’opera posta sulla facciata di un
palazzo disabitato ha fatto sì che lo
stabile aumentasse di prezzo, da 1 a
4 milioni di Euro, per poi
diventare solo su richiesta.
IL CASO BANKSY
53. LA GENTRIFICAZIONE
Rappresenta la trasformazione di un quartiere
popolare in zona abitativa di pregio, con
conseguente cambiamento della composizione
sociale e dei prezzi delle abitazioni.
La gentrificazione (adattamento della parola inglese gentrification derivante da gentry, ossia la
piccola nobiltà inglese e in seguito la borghesia o classe media) indica un processo di cambiamenti
urbanistici e socio-culturali di un’area urbana e di sostituzione sociale degli storici residenti con
gruppi di persone con un più alto potere d’acquisto.
Significativa è la lettera scritta da un abitante del
quartiere londinese di Hackney indirizzata a
Banksy con la quale gli viene chiesto di andare
da qualche altra parte a fare le sue
performance artistiche perché a causa della
sua presenza il costo della vita si sta facendo
troppo proibitivo!
54. Per news in tema di proprietà intellettuale
è possibile iscriversi al gruppo su LinkedIn
“TIP TAP - Thoughts on Intellectual Property
and Thoughts on Art Protection”
https://www.linkedin.com/groups/12120681/
Grazie per l’attenzione!
Avv. Gilberto Cavagna di Gualdana
g.cavagna@negri-clementi.it
Editor's Notes
Keith Haring (1958-1990)
Jean-Michel Basquiat (1960-1988)
Prima chiamata graffiti writing perché gli artisti si limitavano a disegnare le loro tags e perfezionare lo stile delle loro lettere. Solo Dopo l’arte si perfezione con l’aggiunta di colori e immagini.
Se Caravaggio vivesse nel nostro tempo sarebbe senz’altro uno street artist. C215
In occasione di EXPO lo stesso comune di Milano che l’aveva indagato in passato per imbrattamento gli ha commissionato il padiglione natura.
valutate di volta in volta, se presentano i requisiti di tutela previsti (tenendo conto che, ad un primo esame, scarabocchi, spesso sono il frutto dell’impegno profuso per anni dai writers per perfezionare il loro segno.
Tag/firme: (per lo meno quelle non caratterizzate come bubble letters o altra grafica particolare)
L’eventuale anonimato comporta solo che la durata di 70 anni dei diritti d’autore non decorre dalla morte dell’autore ma dalla prima pubblicazione, ovvero dalla realizzazione dell’opera.
Trionfi e lamenti, 2016, William Kentridge.
Lonac. Waiting for the Sky to Dry’, artist CHEZ 186. Borås in Borås, Sweden
(cfr. art. 12 Legge Autore)
previste dagli art. 70 e ss. della Legge Autore
Murale completato da Os Gemeos all'Hangar Bicocca.
Dopo la morte dell’autore il diritto può essere fatto valere, senza limite di tempo, dal coniuge e dai figli e, in loro mancanza, dai genitori e dagli altri ascendenti e da discendenti diretti; mancando gli ascendenti ed i discendenti, dai fratelli e dalle sorelle e dai loro discendenti
“… quale coacervo di valori intellettuali, politici, religiosi e professionali, e all’onore della persona, che deve ritenersi leso allorché la condotta dell’agente distorca la globalità e l’essenzialità dell’immagine del soggetto, determinando in altri un giudizio di disvalore e conseguentemente menomandone l’immagine”.
“anche lo spostamento di un’opera…” .
“La riduzione dell’altezza complessiva di una scultura, la sua collocazione in … e quindi a modificarne significativamente la percezione, e dunque il giudizio, da parte del pubblico, ledendo di conseguenza l’onore e la reputazione dell’autore in misura non trascurabile»
Pisa, Keith Haring, “Tuttomondo”, sulla parete posteriore del convento della chiesa di S. Antonio
833 c.c.: Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri.
(art. 107 e ss. Codice dei beni culturali consentendo così la promozione del patrimonio artistico italiano anche tramite i singoli che ne postano le immagini sui propri profili on-line.